Via Raffaele Persichetti a Roma e’ un breve tratto di strada di fronte a Porta San Paolo, solitamente trafficatissimo ed il cui nome e’ sconosciuto al 90% degli automobilisti che la percorrono. E’ intitolata a un professore di storia dell’arte del liceo Ennio Quirino Visconti, tornato dalla guerra invalido. Il Professore accorse, come altri civili, la mattina del 10 settembre 1943 in soccorso dei suoi ex commilitoni del reggimento Granatieri di Sardegna, lasciato dai gerarchi militari da solo alla difesa di Roma sotto attacco delle truppe tedesche: mori’ lanciandosi allo scoperto per soccorrere i compagni feriti.
Riprendiamo qui sotto il primo capitolo di un libro antico e famoso – 1943: 25 luglio 8 settembre – scritto nel 1964 da Ruggero Zangrandi, libro che ebbe il merito storico di disvelare i particolari più’ scottanti e fino allora nascosti della vergognosa condotta del re, del capo del governo e dei vertici militari dell’epoca. Eppure, nell’abisso di ciò’ che li’ e’ ricostruito e documentato, l’autore trovo’ modo e maniera di descrivere liricamente nel capitolo iniziale COME LA GENTE COMUNE visse e subi’ l’onta di quei giorni e come dalle macerie di una disfatta possa risorgere l’onore di un popolo grazie al sacrificio dei suoi eroi.
8 Settembre 1943 – il sacrificio di Raffaele Persichetti