Ci pare di grande interesse l’iniziativa in corso a cura dell’Associazione nazionale professionale dei Segretari Comunali e Provinciali (vedi qui), la cui azione ha determinato l’Ordinanza del tribunale di Brescia – vedi qui meglio – per la dichiarazione d’incostituzionalità dell’art.99 del Testo unico sull’Ordinamento degli Enti locali (d. lgs n 267/2000 – vedi qui) , nella parte in cui prevede il potere del sindaco di nomina del segretario e la cessazione automatica dell’incarico alla scadenza del mandato del sindaco. La questione riguarda uno dei tanti dettati legislativi che da venticinque anni ad oggi hanno progressivamente vanificato il principio della stabilità delle funzioni dei dirigenti pubblici italiani (si veda qui la rassegna dei vari passaggi legislativi che hanno precarizzato il rapporto d’impiego). Ricordiamo, inoltre, che: a) autorevoli studiosi da oltre venticinque anni (vedi qui Cassese 2002) contestano la linea interpretativa della Corte costituzionale tesa a riconoscere nel nostro Ordinamento il sempre mal citato “spoils system” (la locuzione corretta è invece “principio della temporaneità dell’incarico “); b) che il richiamo allo “spoils system” statunitense è generalmente fraudolento, sia perché NON riguarda il regime della dirigenza federale – ma solo i suoi massimi vertici – basato invece sulla stabilità del rapporto di lavoro e d’impiego, sia perché utilizza un termine inesistente nella legislazione federale, che parla piuttosto di “merit System“: si veda in tal senso qui1 e qui2.
L’associazione Vighenzi ha lanciato una campagna di sostegno finanziario –vedi qui – al fine di costituirsi in giudizio dinanzi alla Corte costituzionale. Questa iniziativa, a parere di chi scrive, è d’interesse, ancor più della dirigenza pubblica tutta, dei cittadini italiani che hanno interesse prevalente affinché l’Amministrazione pubblica sia garantita da vertici amministrativi imparziali al servizio esclusivo della Nazione, come notoriamente recita l’articolo 98 della nostra Carta costituzionale, sempre invocata ma non sempre attuata.
Giuseppe Beato