IL NUOVO INPS NEL SISTEMA DI SICUREZZA SOCIALE ITALIANO

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Un documento, curato da Giuseppe Beato, che passa in rassegna le vecchie e nuove funzioni di sicurezza sociale attribuite all’INPS in seguito all’accorpamento di INPDAP ed ENPALS e alla riforma del mercato del lavoro di cui alla Legge n 92 del giugno 2012. La sintesi delle grandezze finanziarie e gestionali INPS mostra con chiarezza il ruolo fondamentale dell’Istituto nella gestione del welfare del nostro Paese.

 Il nuovo INPS nel sistema di sicurezza italiano – gennaio 2013

 

Quale 2013 per le Pubbliche Amministrazioni

La sfida del fiscal compact inizia con l’anno ora in corso. Il ruolo e i compiti delle Pubbliche Amministrazioni.

QUESTO SITO, QUEST’ANNO

L’ anno appena iniziato sarà un anno di svolta, forse decisivo per le sorti del Paese. Ci sarà un nuovo Parlamento, una nuova maggioranza politica, un nuovo Governo. Quel che ci preme evidenziare è che sarà un anno di svolta anche per la riforma amministrativa. Necessariamente,  perché siamo obbligati a ciò dagli impegni assunti in Europa e dalla conseguente legge costituzionale n. 1 del 2012, sull’ equilibrio di Bilancio. A questa si è aggiunta la “ legge rinforzata “ di attuazione della medesima, approvata in via definitiva al Senato il 20 dicembre, senza particolari discussioni e nella totale indifferenza della stampa.

Secondo queste leggi, tutte le Amministrazioni, centrali e locali, devono assicurare l’ equilibrio di bilancio, ovvero che il saldo strutturale tra entrate e uscite, al netto di eventuali misure straordinarie necessarie a correggere gli effetti del ciclo, corrisponda ai criteri definiti in sede di Unione Europea. In sostanza, significa che dal 2013 i bilanci di tutte le PP.AA. dovranno essere, più o meno, in pareggio; inoltre, che dal 2015 dovremo cominciare a ridurre lo stock del nostro debito pubblico con l’ obiettivo di portarlo al 60 % del P.I.L., in venti anni. Il debito, oggi, è di circa 1982 mld di €, pari al 126 % del P.I.L. ( circa 1572 mld. ).

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Stati Generali della CIDA manager e alte professionalità per l’Italia

 

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Nella giornata del 26 novembre 2012 a Milano, si sono tenuti, alla presenza del Presidente del Consiglio prof. Mario Monti, gli Stati generali della CIDA nel corso dei quali la Confederazione dei dirigenti pubblici e privati -che raggruppa 120.000 manager privati e pubblici, ha proposto al livello politico la propria visione della realtà del nostro Paese, manifestando il suo autonomo programma e la volontà di dialogare con la politica come ceto dirigente del Paese. Clicca qui per ascoltare l’intervento del Presidente del Consiglio.

Statuto funzionari CE

Commento allo Statuto dei Funzionari UE

Lo Statuto dei funzionari dell’ Unione Europea, che pubblichiamo in questo sito, è un Regolamento Comunitario del 1962, modificato da successivi Regolamenti fino ad una riforma organica, operata da un Regolamento del 2004. Si tratta, dunque, di un ordinamento pubblicistico, rientrante nel diritto amministrativo comunitario, prodotto da Atti normativi unilaterali del Consiglio, su proposta della Commissione e pareri dell’ Assemblea parlamentare nonché della Corte di Giustizia.

La normativa si svolge per Titoli, Capitoli, Sezioni ed articoli, che disciplinano gli istituti basilari del rapporto di lavoro: diritti, doveri, assunzione, assenze, dimissioni, pensionamento etc. Di particolare interesse appare l’ inquadramento, ovvero l’ ordinamento delle posizioni funzionali e retributive in cui sono collocati i funzionari.

L’ inquadramento si articola su ben 16 posizioni, denominate “ gradi “, a ciascuna delle quali corrisponde una retribuzione iniziale che procede in orizzontale con aumenti biennali per anzianità. Lungo i “ gradi “ scorrono in verticale le carriere di due “ gruppi di funzioni “: l’ AD ( gli Amministratori ), dal grado 5 fino al 16 ( il più elevato ), e l’ AST ( gli Assistenti ) dal grado 1 fino all’ 11. Gli AD corrispondono a funzioni direttive, di progettazione e di studio, nonché a funzioni linguistiche o scientifiche. Gli AST corrispondono a funzioni esecutive, tecniche o d’ufficio. Nei gradi, infatti, sono collocate le “ funzioni “, ovvero i profili professionali, che si sviluppano in verticale con diverse denominazioni. Ad esempio, l’ interprete, che rientra tra gli AD, assume all’ inizio la denominazione di interprete junior, poi diviene interprete tout court, poi diviene senior, poi ancora interprete principale e, alla fine, linguista esperto. Ciascuna di queste qualifiche è collocata su due gradi, dallo junior che sta nei gradi 5 e 6 fino al linguista esperto collocato nei gradi 13 e 14. ( vedi l’ art. 5 e l’ allegato I )

Nel gruppo AD si collocano sia i professionals ( come gli interpreti ) che i dirigenti, cui sono riservate le due posizioni più elevate. La funzione di capo unità  ( capo ufficio ) può collocarsi nelle posizioni da 9 a 14; v’è una funzione di consigliere collocata nelle posizioni 13 e 14; la funzione di direttore si ritrova nelle posizioni 14 e 15, mentre quella di direttore generale nelle posizioni 15 e 16. La possibilità di avere due o più posizioni retributive ( “ gradi “) per una stessa funzione si spiega con la necessità di poter adattare l’ applicazione del medesimo inquadramento alle diverse Istituzioni ( Amministrazioni ) dell’ Unione, con diverse dimensioni, organigrammi, tipologie di funzioni. Insomma, uno schema flessibile, a maglie larghe, in cui ogni Istituzione decide delle funzioni di cui ha bisogno, della loro collocazione nei gradi, del relativo organico.

Flessibilità che si ritrova anche nelle posizioni di accesso, che per gli AD vanno dalla 5 alla 8 compresa, ed eccezionalmente anche più oltre. Ovvero, una Istituzione può bandire un concorso per giurista junior ( nella 5 o nella 6 ) o anche per giurista ( nella 7 o nella 8 ), a seconda delle competenze richieste e della retribuzione da offrire per attrarle. La carriera si sviluppa nella funzione di appartenenza, con promozione al “ grado “ superiore per merito comparativo, sui posti vacanti, dopo almeno due anni di permanenza nel grado inferiore. Per la nomina su un posto, sia per assunzione, sia per promozione, si richiede un determinato livello di studi; in pratica, istruzione superiore per l’ accesso al gruppo AST, diploma universitario triennale per gli AD 5 e 6, laurea per gli altri AD. E’ possibile transitare dagli AST agli AD, anche senza il titolo di studio, previo superamento di una selezione, di un programma di formazione e di un esame finale, scritto ed orale. Ogni nomina è effettuata dall’ “ Autorità che ha il potere di nomina “, stabilita dall’ ordinamento di ciascuna Istituzione.

La rappresentanza del personale, in ciascuna Istituzione, è affidata ad un Comitato del personale eletto ogni tre anni, secondo modalità stabilite dall’ Assemblea del personale. Il Comitato ha funzioni consultive e di proposta, oltre che di partecipazione alla gestione degli organi di carattere sociale. Il rapporto con l’ Istituzione si realizza in una Commissione paritetica, composta da membri nominati in parti uguali dall’ Autorità che ha il potere di nomina e dalla Commissione del personale, e presieduta da un funzionario designato dall’ Autorità. La Commissione paritetica produce pareri  scritti, che vengono comunicati sia all’ Autorità che al Comitato. Vi sono, poi, altre Commissioni e Comitati, tutti paritetici, per determinate questioni. Il più importante è il Comitato dello Statuto, nominato in parti uguali dalle Istituzioni e dai Comitati del personale, che viene consultato dalla Commissione o formula proposte alla medesima in materia di revisione dello  Statuto. Le organizzazioni sindacali e professionali possono agire a tutela  del personale senza pregiudizio dei poteri statutari delle Commissioni del personale; possono essere consultate sulle modifiche allo Statuto proposte dal Comitato competente; possono stipulare accordi con le singole Istituzioni, accordi  che tuttavia non possono comportare né impegni di Bilancio, né modifiche allo Statuto ( vedi artt. da 9 a 10 quater, e l’Allegato II ).

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All’ epoca della riforma del 2004 ( il Presidente della Commissione era Romano Prodi ), che unificò le precedenti quattro carriere nei due gruppi di funzioni AD e AST, il nuovo ordinamento del personale venne proposto come modello alle Pubbliche amministrazioni dei Paesi membri. Ovviamente, ogni Paese s’è tenuto stretto l’ ordinamento proprio; l’ Italia, in particolare, si trova su un altro pianeta, sia per la connotazione privatistica del rapporto, sia per il sistema di relazioni sindacali fondato sulla contrattazione con le organizzazioni sindacali.

In ogni caso, il sistema di inquadramento presenta aspetti da considerare con attenzione. Il numero di “gradi “ è certamente eccessivo, ma è stato determinato dalla necessità di assorbire tutte le posizioni delle precedenti quattro carriere. Ciò che appare interessante è il raggruppamento delle funzioni in  sole due aree: quella degli Amministratori, ovvero dirigenti, quadri e professionals, e quella degli assistenti, ovvero tutti gli altri; inoltre, è rilevante l’ esistenza di una vera e propria carriera, che si svolge nel profilo professionale ( la “ funzione “ ) di appartenenza. Questi due elementi – due sole aree e carriera nel profilo –sembrano garantire al sistema  sia flessibilità nell’ organizzazione del personale  che rigore nella gestione del medesimo. Perciò, ci è sembrato opportuno pubblicare lo Statuto su questo sito e di illustrarlo con queste note, anche per la discussione che si sta riaprendo sulla riforma del rapporto di impiego nel nostro Paese.

 

Lo Statuto dei funzionari dell’Unione europea, entrato in vigore nel lontanissimo 1962, tuttora vigente con le opportune modifiche, merita una particolare attenzione per via del regime giuridico della “dirigenza” UE: quest’ultima non è separata dai cosiddetti “quadri”, e l’accesso alle posizioni è il frutto di un’evoluzione di carriera dal gradino iniziale del funzionario junior. Addentrandosi nella lettura del Regolamento, si può, fra l’altro, facilmente verificare alle pagine 53 e seguenti, come la carriera dei “funzionari UE” parte da “Junior” (AD 5) e termina, dopo 12 gradi di avanzamento, a “direttore generale” (AD 16). Un modello da imitare anche in Italia?

Statuto funzionari CE

Cisl: lavoro pubblico e lavoro sociale, servizi e bene comune

Il punto di vista della Cisl in ordine alla ricostruzione morale e politica del nostro Paese.

Da segnalare  la lectio magistralis di Giuliano Amato “Ripartire dal bene comune” sull’evoluzione/involuzione della cultura dei diritti dell’individuo verso un contesto etico in cui si è attenuato il senso del bene comune e un’illuminante esposizione di Luca Antonini sulle modalità reali attraverso le quali il federalismo si è sviluppato nel nostro Paese.

Locandina del convegno

Documento ufficiale del convegno

Lectio magistralis di Giuliano Amato sull’evoluzione del sentimento comune della solidarietà sociale

Interventi di Mauro Magatti e di Luca Antonini

Conclusioni del Segretario generale della CISL Raffaele Bonanni

 

INPS: nuova pagina facebook e debutto su youtube

L‘Inps rafforza la sua presenza sui social network con l’apertura di una nuova pagina Facebook dedicata al sistema contributivo (dopo quelle su riscatto della laurea, buoni lavoro e lavoro domestico) e di un proprio canale tematico su YouTube. Lo scopo è rendere disponibili ad un numero sempre maggiore di utenti i contenuti informativi già presenti sul sito istituzionale, diversificando gli strumenti. Ad oggi sono circa 10.000 i lettori della pagine Inps su Facebook, ma attraverso la nuova pagina e Youtube si punta ad allargare ulteriormente la platea. In particolare, sostiene l’ente, Facebook e YouTube rappresentano i canali ideali per diffondere e sostenere una cultura della previdenza nei confronti dei cittadini più giovani, ancora impegnati negli studi o appena entrati nel mondo del lavoro. La nuova pagina Facebook “Pensioni: sistema contributivo” intende fornire informazioni sui contributi obbligatori, da riscatto o figurativi, su come viene calcolato il montante contributivo, su come consultare il proprio estratto contributivo ed altro ancora. È rivolta soprattutto ai lavoratori più giovani che percepiranno la futura pensione in base al cosiddetto “sistema contributivo puro”. Per accedere alla pagina tematica è necessario avere un profilo Facebook, dal quale digitare in ricerca “Pensioni: sistema contributivo” o andare direttamente su www.facebook.com/INPS.SistemaContributivo e cliccare su “Mi piace”. Il canale YouTube ospiterà inizialmente i materiali di attualità prodotti dall’Istituto, come il video di Bruno Bozzetto sulla riforma delle pensioni e i video del servizio informativo “Inps in onda”, ma saranno aggiunti contenuti nel prossimo futuro. Il canale è  visibile liberamente all’indirizzo www.youtube.com/user/INPS.Comunica. Iscrivendosi, gli utenti potranno essere costantemente aggiornati sui nuovi contenuti caricati e sulle novità. L’archivio di tutti i materiali multimediali dell’Istituto è comunque disponibile all’interno della sezione “Inps Comunica” del portale www.inps.it. I contenuti delle pagine Facebook e del canale YouTube, ovviamente, avranno solo una generale valenza informativa: per eventuali approfondimenti, come pure per le richieste di servizi o prestazioni, occorre far riferimento al portale www.inps.it.

CNEL – Relazione annuale al Parlamento e al Governo

Presentazione

di Antonio Zucaro

L’ articolo 9 della legge 15/2009 prevede che il CNEL debba presentare ogni anno al Parlamento e al Governo una “ Relazione “ sui livelli e sulla qualità dei servizi erogati dalle pp.aa. a imprese e cittadini.

Come dire: brevi cenni sull’ Universo. In realtà, questo che avrebbe potuto essere un adempimento solo formale, redatto in termini generici e magari distorto da logiche sindacal-burocratiche è diventato, già dall’ anno scorso, un appuntamento importante per capire come funziona e dove va a parare il sistema amministrativo italiano.

Ciò, per una fortunata coincidenza. In primo luogo, il CNEL ha potuto affidare il compito di Relatore a Manin Carabba, nominato come Consigliere esperto dal Presidente della Repubblica, e che aveva già diretto presso il CNEL, quand’era Presidente di Sezione  della Corte dei Conti, un gruppo di lavoro interistituzionale sulle pp.aa. La grande esperienza e la rete di relazioni di Manin Carabba hanno potuto, così, impegnarsi  nell’ assolvimento di questo vasto e difficile lavoro.

Nei gruppi di lavoro che hanno prodotto i diversi segmenti della Relazione sono stati coinvolte numerose Istituzioni ed Amministrazioni, dalla Banca d’ Italia al Ministero della Giustizia. Contributi preziosi, tra i quali, tuttavia, è particolarmente emersa – e qui sta il secondo elemento della coincidenza – la nuova, grande capacità dell’ ISTAT di elaborare metodi e tecniche in grado di supportare con dati reali e significativi un lavoro di queste dimensioni e difficoltà. Ciò, sia per i progressi compiuti dal SISTAN ( Sistema statistico nazionale ), sia per l’ integrazione ormai realizzata a livello OCSE, che consente comparazioni sulla base di indicatori standardizzati. Sia, più semplicemente, perché – e questo interessa tutti noi – l’ ISTAT è una Amministrazione pubblica che funziona.

Questa combinazione ha prodotto le Relazioni 2011 e 2012, insieme ai rilevanti  contributi di Amministrazioni ed esperti, e soprattutto sta producendo un fattore di conoscenza e di innovazione straordinario, nel panorama amministrativo italiano, ovvero il Sistema informativo federato sulle performance finali delle pubbliche amministrazioni del nostro Paese. Proposto nella Relazione dell’ anno scorso ed avviato con la Relazione di quest’anno, il Sistema – che è componente del portale della P.A. sotto la responsabilità del Ministro per la Funzione pubblica – può fornire  una solida base ad una serie di istituti previsti dalle leggi di riforma e rimasti sulla carta proprio per la difficoltà di fondarli su valutazioni obiettive: dalla responsabilità dei dirigenti ai costi standard, dalla spending review ai livelli essenziali di prestazione.

Non si tratta, perciò, di una innovazione meramente tecnica. In questa Relazione,  ed in tutto il lavoro che si è svolto e si continuerà a svolgere su questa materia presso il CNEL, si sta manifestando una nuova visione dei processi di riforma amministrativa, finora bloccati dalla sorda resistenza di una cultura, ancora prevalente, di carattere giuridico-amministrativo-contabile , oltre che dagli interessi particolari e dalle rendite di posizione proliferati sotto l’ombrello di questa cultura.

Di questa visione, sul sito, parleremo ancora …….

Questo è il link al sito del CNEL per leggere la relazione integrale.     http://www.cnel.it/53?shadow_documenti=23042