Sul Corriere della Sera di ieri è presente la replica del Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta all’affermazione del prof. Cassese del giorno prima (“ristabilire la gerarchia del merito nella società italiana – la maggioranza ha fatto nei giorni scorsi due gravi passi indietro, perchè il Parlamento, nel convertire in legge il decreto legge n. 80, ha ampliato il numero dei dirigenti nominati senza concorso e previsto la possibilità di generali promozioni interne, anche a chi non ha il titolo di studio richiesto per la posizione superiore“).
Il Ministro rielenca quelle che, a suo parere, sono le grandi conquiste della legislazione nazionale da lui promossa. E’ seguita la controreplica del prof. Cassese che non ha fatto altro che riproporre con altri argomenti le critiche – sulle quali quest’associazione è totalmente d’accordo – ai gravissimi difetti presenti nel decreto legge n. 80.
Un dialogo fra sordi, che ci ricorda per certi versi un altro antichissimo dialogo fra sordi, fra lo stesso professor Cassese e l’allora ministro Franco Bassanini: il tema era identico a quello di questi giorni: il regime della dirigenza pubblica italiana, con identiche posizioni di principio contrapposte (vedi qui per curiosità dell’anno di grazia 1998 la polemica fra Cassese, Bassanini e Massimo D’Antona).