Abbiamo dato conto su questo sito del recente dibattito animatosi sulle colonne di vari quotidiani sulla tematica delle Élite e della loro attuale crisi verticale (chi desidera può recuperare qui il pensiero di: Alessandro Baricco , Mariana Mazzucato , Massimo Cacciari, Giuliano Ferrara e Michele Serra). Riproponiamo oggi, qui di seguito, un ragionamento sulle elite burocratiche che fu proposto sulle colonne de “Il Foglio” circa quattro anni fa da Carlo Deodato, consigliere di Stato, già capo del Dipartimento affari legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel governo Letta. In quello scritto, Deodato, anche sulla base del pensiero filosofico e politico antico e moderno, fissava alcuni punti imprescindibili per chi voglia affrontare seriamente il tema del ruolo delle elite burocratiche nella vita di una collettività nazionale.
Di fronte allo scempio di un pensiero debole neo-liberista sulle funzioni della pubblica amministrazione e della dirigenza pubblica, che assume negli anni il volto dei Ministri che via via si susseguono alla guida del Ministero della Pubblica amministrazione, si levano, inascoltate, le parole dei pochi che, semplicemente, ragionano in termini di cultura occidentale avanzata e non di un misero approccio provinciale e demagogico.
Il-Foglio-Carlo Deodato Senza le elite non si governa-15.05.2015