Per la seconda volta nel giro di un mese il professor Sabino Cassese ( vedi articolo precedente del 7 giugno u.s.) e’ ritornato sul tema dello spoils system nella pubblica amministrazione italiana, con il titolo comparso su Il Corriere della Sera – Economia di ieri che non lascia adito a dubbi sul pensiero del suo autore: “Quel male che corrode la pubblica amministrazione” – vedi qui l’articolo, poi nel testo dell’articolo affermazioni tipo “un pessimo modello“, “un sistema bacato“.
Va detto con onesta’ che, nonostante il notevole scivolone sul tema “dirigenza pubblica”, due anni fa in occasione della riforma poi abortita (vedi), Cassese si esprime da 20 anni contro quello che noi di questo sito abbiamo battezzato come lo “spoils system all’amatriciana” e che va correttamente definito nel modo presente nell’articolo di ieri: “spoils system improprio connesso alla temporaneità’ degli incarichi“: con questa locuzione il Professore collega direttamente il principio stesso della “temporaneità’ degli incarichi dirigenziali” (che lo vide protagonista di un vivace polemica giornalistica con D’Antona e Bassanini clicca qui nel 1998) con la conseguente avvenuta precarizzazione della funzione dirigenziale. Ma vi e’ di più’: in una famosa lezione all’Ecole Normale Superior di Parigi nel lontano 2002 – vedi qui a pag. 14 – Cassese – oltre che ad analizzare a fondo i motivi per i quali, con la privatizzazione del rapporto d’impiego e il sistema degli incarichi a tempo determinato, la dirigenza pubblica italiana diventava subordinata ai politici e priva dei necessari requisiti di autonomia a presidio dell’imparzialità’ delle sue scelte – giunse a tacciare di “grande superficialità’” un’Ordinanza della Corte costituzionale che valutava come conforme alla Costituzione tale nuovo sistema. Quindi, la battuta giornalistica di ieri “spoils system improprio” ha un retroterra altamente sostanzioso dal punto di vista della dottrina costituzionale.
Nei puntuali riferimenti alle fattispecie legislative collegate allo “spoils system all’amatriciana” Cassese dimentica di citare la più’ eclatante e scandalosa: la possibilità introdotta dal’articolo 11 .del Decreto legge 24 giugno 2014 n. 90 – vedi il testo – di attribuire incarichi a tempo determinato a dirigenti non di carriera nella misura del 30 % degli organici dei Comuni e delle Province italiane. Completamente annichilita la dirigenza di carriera nelle amministrazioni comunali e provinciali italiane.
Ultima osservazione: l’articolo di ieri del professor Cassese fa giustizia su una non irrilevante questione terminologica e storica: lo spoils system, nel Paese dove fu praticato nel XIX secolo, gli Stati Uniti, non e’ più’ parte dell’ordinamento giuridico da più’ di 130 anni. Noi di questo piccolo sito andiamo affermando questa cosa da molto tempo (vedi), ma il tema vero e’ un altro: perché’ qui in Italia e’ in voga una terminologia anglosassone taroccata che si riferisce a qualcosa di opposto alla realtà’ dell’amministrazione federale U.S.A.? Noi, senza timore di apparire faziosi, attribuiamo questa patologia intellettuale ai circoli neo-liberisti che ruotano intorno all’Università “Bocconi” di Milano e che, in opposto al pensiero di Cassese, predicano e indottrinano da anni i ceti dirigenti settentrionali sul necessario “rapporto fiduciario e a tempo determinato” che deve esistere fra politici di vertice e dirigenti pubblici. Ognuno e’ libero di pensarla come vuole, ma riferire questo pensiero all’amministrazione federale U.S.A. – dove al contrario il rapporto di lavoro dei dirigenti pubblici e’ stabile e di carriera – questo ci sembra scorretto.
Giuseppe Beato