Il professor Sabino Cassese ha presentato a Radio Radicale il suo ultimo libro intitolato “Amministrare la nazione. La crisi della burocrazia e i suoi rimedi” (vedi qui l’abstract).
Osservando l’indice dello scritto, risulta chiaro l’intento di analizzare nella sua totalità i motivi di una crisi che nessuna tentata “riforma” è riuscita ad arginare; poi il seguito di proposta delle riforme necessarie.
Dalla conversazione a Radio Radicale, insieme all’altro grande storico della pubblica amministrazione italiana, Guido Melis, emerge con evidenza un’attenzione puntata sulla negligenza delle classi politiche susseguitesi dal primo dopoguerra ad oggi nel porre in primo piano l’obiettivo di garantire all’Italia un’amministrazione pubblica efficiente.
Forse vi è di più. Vi è un deficit di chiarezza su come è fatta una burocrazia che funziona. Qui, molti dovrebbero avere l’umiltà di “guardarsi intorno”, fuori dal nostro Paese, e osservare i modelli funzionanti da secoli delle altre burocrazie dei paesi democratici. Si scoprirebbe così che esistono pochi ma fondamentali fattori di base per il buon funzionamento di una burocrazia pubblica: 1. la vigilanza sistematica del Parlamento sulle pubbliche amministrazioni e sulla gestione delle politiche pubbliche; 2. la valutazione delle performance delle singole amministrazioni esercitata da un’autorità indipendente dalle parti politiche, ma responsabile verso lo stesso Parlamento nella sua interezza; 3. un regime stabile e responsabilizzato (accountable) della dirigenza pubblica; 4. una gestione del pubblico impiego legata, non solo al principio del merito, ma soprattutto “seguace” (per citare ancora il prof. Cassese) delle funzioni pubbliche assegnate e non preposta alle necessità di efficienza aziendale; 5. la giusta definizione dei ruoli della politica e del sindacato; 6. la sistemazione di un equo equilibrio nei rapporti e nelle attribuzioni di responsabilità fra Stato e territori, interessi nazionali e locali.
Nessuna di queste precondizioni di base risulta regolata oggi con un minimo di qualità nella nostra burocrazia. Senza ciò è inutile parlare di qualsivoglia riforma.
Giuseppe Beato
Presentazione dell’ultimo scritto del prof. Cassese sulla burocrazia a Radio Radicale