Pubblichiamo qui di seguito il video dell’intervento di Giorgio Rembado, Presidente di CIDA Funzione Pubblica, Sindacato storico della dirigenza pubblica, Continua a leggere
Archivi categoria: Leggi sulla pubblica amministrazione
Tavola rotonda all’Università “La Sapienza” sulla riforma della dirigenza pubblica
Save the date. Continua a leggere
Intervento di Antonio Zucaro alla Commissione istituzionale della Camera.
Pubblichiamo il video (clicca qui) e il resoconto scritto dell’intervento del Presidente della nostra Associaizone “Nuova Etica Pubblica” alla Commissione Affari Costituzionali della Camera Continua a leggere
La dirigenza pubblica contro la riforma Madia – I video degli interventi alla Camera.
L’audizione alla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati dello scorso venerdì 7 ottobre 2016 alle associazioni (fra le quali la nostra) e ai sindacati della dirigenza pubblica ha dimostrato con chiarezza che lo schema di “decreto legislativo sulla dirigenza della Repubblica” é unanimemente considerato come sbagliato Continua a leggere
Riforma della dirigenza pubblica – Documento comune di 3 Associazioni .
Pubblichiamo il testo del documento comune presentato ieri 7 ottobre 2016 alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati dalla nostra associazione con l’Associazione Classi dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e l‘Associazione Allievi della scuola superiore PA sullo schema di decreto legislativo di riforma della dirigenza pubblica Continua a leggere
Diego De Felice – Stato più debole con la riforma della dirigenza.
Riproduciamo l”intervista a Diego De Felice, apparsa su Il Tempo di ieri 3 ottobre, sul tema della riforma della dirigenza pubblica. Continua a leggere
La riforma della dirigenza pubblica: Mobbing di Stato.
La riforma della dirigenza pubblica, così come è congegnata sullo schema di decreto legislativo presentato dal Governo per il parere dei due rami del Parlamento – vedi – é una riforma che non serve ai cittadini, ma alla politica, produrrà un contenzioso esponenziale e ingesserà ancora di più il sistema amministrativo. Continua a leggere
Il testo del Decreto sul ruolo unico della dirigenza approvato in Consiglio dei Ministri.
Il testo dello schema di decreto sul ruolo unico della dirigenza pubblica approvato in consiglio dei Ministri giovedì 25 agosto 2016 é ora all’esame delle Camere per il prescritto parere. Continua a leggere
Riforma costituzionale: il pensiero di Roberto Morassut.
Proseguiamo nella rassegna di opininoni varie sulla riforma costituzionale 2016, riportando l’intervento dell’onorevole Roberto Morassut, pubblicata su “L’Unità” del 14 agosto 2016. Continua a leggere
Approvazione del ruolo unico della dirigenza. I direttori generali fuori dallo “spoils system”.
I dubbi sulla riforma della dirigenza pubblica – Veronica de Romanis.
L’economista Veronica De Romanis, accreditata nel passato come consigliera nel think tank del Presidente del Consiglio, non è nuova, invece, all’esposizione di critiche molto forti all’impianto della riforma della Pubblica Amministrazione Continua a leggere
La riforma sbagliata della dirigenza pubblica.
La stampa di ieri ha dato ampio spazio alla notizia che il decreto delegato sulla dirigenza pubblica è stato rinviato al Consiglio dei ministri di fine mese, riportando voci per cui il rinvio sarebbe dovuto alle resistenze dell’ alta burocrazia ministeriale rispetto agli incarichi a termine ed al ruolo unico.
Nuova Etica Pubblica, al riguardo, ribadisce le preoccupazioni già manifestate in occasione del varo della legge delega e torna ad affermare la necessità che il decreto contenga la previsione del diritto all’ incarico. Ovvero, che ogni dirigente pubblico, alla cessazione dell’ incarico rivestito, in assenza di una valutazione negativa sul suo operato ha diritto ad un nuovo incarico di importanza equivalente a quella del precedente, come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro tuttora vigente.
Il presupposto è che vanno realizzate “ valutazioni indipendenti, serie e perciò credibili “ ( Sergio Rizzo, Corriere della sera ) vedi qui. Senza le quali, non può accadere che, nel gioco dell’ assegnazione dei nuovi incarichi, un dirigente possa restare fuori e finire nel ruolo unico anche se il suo operato precedente non ha dato luogo a censure.
Che ciò non possa accadere non lo diciamo noi, ma una giurisprudenza costante della Corte costituzionale. Repetita iuvant.
Riportiamo il testo degli articoli recenti di stampa con un leit motiv unico: “le pubbliche amministrazioni non funzionano perché non funziona la dirigenza“. Il teorema va corretto: le pubbliche amministrazioni non funzionano perché il complessivo impianto della pubblica amministrazione é congegnato male e perché nessun politico, né alcun movimento di opinione – e neanche la stessa dirigenza pubblica, questo va onestamente riconosciuto – è stato fino ad oggi capace di guardare “al di là delle Alpi” e imparare da chi è più avanti di noi “come si fa”.
Il Sole 24 ore -Il Governo accelera ma é alta la tensione sulla dirigenza.
Il Messaggero – La rivolta dei dirigenti pubblici blocca la riforma.
La Repubblica – Licenziabilità incostituzionale: dirigenti pubblici sulle barricate.
Il Sole 24 ore – Legge Madia, un passo avanti importante e una frenata – Il Sole 24 ORE
I 9 Principi del Merit System dell’Amministrazione pubblica federale statunitense.
Pubblichiamo la traduzione in lingua italiana dei 9 principi di “merit system” che – in base a quanto previsto dal Codice delle leggi pubbliche U.S.A. – presiedono al rapporto di pubblico impiego nell’Amministrazione federale. Continua a leggere
Le legge sugli appalti pubblici scritta in modo barbaro.
Vecchi dirigenti pubblici di carriera, quali noi siamo, avvampano d’imbarazzo al pensiero che un testo di legge – predisposto negli uffici di un Ministero e consegnato, prima ai responsabili politici e istituzionali, poi alla Gazzetta ufficiale – possa essere infarcito con ben 181 refusi, fra quali anche errori di ortografia. Continua a leggere
Decreti attuativi della riforma Madia.
Segnaliamo sul relativo sito i pareri resi dal Consiglio di Stato sugli schemi dei 12 decreti legislativi ( vedi testi) di attuazione delle deleghe presenti nella Legge n. 124/2015 (vedi legge) approvati dal Governo. Rimangono avvolti nell’oscurità degli uffici del Dipartimento funzione pubblica i contenuti del decreto atttuativo sulla riforma della dirigenza. Su tale atto governativo pende l’esito del giudizio di costituzionalità sul ricorso promosso dalla Regione Veneto in merito ai contenuti dell’articolo 11 della legge in questione (vedi approfondimento).
PARERI RESI DAL CONSIGLIO DI STATO SU SCHEMI DI 12 DECRETI LEGISLATIVI.
Dirigenza pubblica delle autonomie locali e Riforma Madia.
Riprendiamo dlla Rivista on line www.ildirittoamministrativo.it uno scritto di Pietro Algieri dello scorso aprile 2016 sullo status e il ruolo dei dirigenti pubblici così come prefigurato dalla legge n 124 dello scorso anno 2015, con un approfondimento particolare alla situazione dei dirigenti delle Autonomie locali. I toni preoccupati dell’autore sono condivisibili in toto: la dirigenza pubblica é un “giocattolo” che si sta smontando pezzo per pezzo negli ultimi anni. Con risultati deleteri per il buon funzionamento e la moralità della pubblica amministrazione.
La nuova dirigenza pubblica, a cura di PIETRO ALGIERI
Veronica De Romanis – Sull’applicazione dell’articolo 18 ai dipendenti pubblici.
Riportiamo qui sotto – dal sito web del “Il Foglio” – l’articolo di Veronica De Romanis di ieri 16 giugno. L’economista e studiosa delle istituzioni tedesche é già intervenuta in passato sulla riforma delle pubbliche amministrazioni (vedi qui). Al di là del piglio secco del titolo, l’articolo contiene diversi utili spunti sul modo con cui il Governo potrebbe (e dovrebbe) presentare all’opinione pubblica i suoi orientamenti in materia: “con l’art 18 si evita di accollare ai contribuenti il costo degli errori altrui. Anche in questo caso, un’analisi numerica aiuterebbe“.
Qualche perplessità destano le conclusioni dell’articolo, allorquando De Romanis cita l’Inghilterra come esempio di politica dei tagli della spesa ottenuti sul numero e sul costo dei dipendenti pubblici. I dati del nostro Paese degli ultimi anni, in termini di numero e costo dei dipendenti, evidenziano una contrazione della forza lavoro pubblica negli ultimi anni (2007- 2014) pari a circa 175.000 unità di personale (Vedi RGS – Conto della PA 2015) e un risparmio di spesa dal 2010 al 2015 pari a circa 10 miliardi di euro ( vedi ISTAT conto consolidato PA 2015 e le statistiche accluse). L’importo dei risparmi qui in Italia é quindi pari al doppio di quello indicato per l’Inghilterra……Tutto bene allora? Assolutamente no! ….Perché l’Italia, differentemente dall’Inghilterra, non coordina le sue politiche pubbliche, per cui i danari risparmiati da una parte non si sa mai bene dove vadano a finire. Inoltre, la modalità prescelta dall’Italia per diminuire gli impiegati pubblici – blocco del turn over – é perniciosa: invecchia e indebolisce il corpo della PA e non offre possibilità di lavoro alle preziose energie dei nostri giovani. Complimenti!
LEGGI QUI L’ARTICOLO DI VERONICA DE ROMANIS
Licenziamento immediato e stipendio ridotto.
Continuano a susseguirsi, come da dieci anni a questa parte, gli annunci di leggi draconiane verso i dirigenti e gli impiegati pubblici colpevoli di infrazioni disciplinari o di scarso rendimento – VEDI QUI e QUI i resoconti sui maggiori quotidiani d’informazione. La repressione per via legislativa dei molti casi di cattiva amministrazione – cosa in sé da condividere pienamente – non risolverà, tuttavia, il problema del buon funzionamento delle PP. AA. nel nostro Paese. Per fare ciò, sono necessarie, non leggi a ripetizione, ma la dotazione al nostro sistema istituzionale di organismi indipendenti pubblici capaci di presiedere, seguire e vigilare costantemente e con autorevolezza la gestione delle pubbliche amministrazioni italiane, con facoltà d’intervento efficaci.
Funziona così da svariati decenni nel Governo federale degli Stati Uniti con l’OPM (office of personal management – vedi il sito) , in Inghilterra con il Senior civil service (vedi il sito), in Francia con la Direction generale de l’amministration et de la function publique (vedi sito). Questi uffici sono dotati di poteri autonomi che consentono loro di dirigere/governare/controllare/sanzionare la bontà dei processi – di reclutamento, valutazione, carriera e sanzioni di tutti i dirigenti e i funzionari pubblici – posti in essere da tutte le amministrazioni di quei Paesi. Qui in Italia abbiamo nel Dipartimento della funzione pubblica una caricatura di tutto questo, consistente in un plesso amministrativo sovraccarico di uffici dedicati a costruire ostinatamente nuove leggi e nuovi regolamenti. Di uffici dotati di poteri, finanziamenti e risorse professionali adeguate per attuare le direttive di legge si trova traccia solo in qualche sottoscala di Palazzo Vidoni. Ma si sa, noi siamo il paese della Commedia dell’arte.
VEDI SU QUESTO TEMA UN NOSTRO RECENTE COMMENTO : “Riforma o spot?”
Dirigenti pubblici in balia della politica.
E’ stata pubblicata sul Corriere della Sera di ieri 1° giugno 2016 una lettera a firma di Lamberto Dini (ex Presidente del Consiglio dei Ministri), Giancarlo Capaldo (Procuratore aggiunto di Roma) e Luigi Mazzella (ex-Ministro della funzione pubblica ed ex-giudice della Corte costituzionale), a nome dell’Associazione culturale il Periscopio (vedi). Il contenuto di questa lettera é sintetizzato dal titolo: dirigenti pubblici in balia della classe politica. Ne riproduciamo il testo, pur consapevoli che la discussione sul regime della dirigenza vede oggi prevalere correnti di pensiero (vedi qui il convegno Bocconi dello scorso febbraio 2016) e una legislazione vigente (vedi qui l’intervento di Valerio Talamo al ForumPa) che consente impunemente ai vertici politici delle pubbliche amministrazioni di disporre a piacimento delle nomine e delle rimozioni dei suoi dirigenti (vedi qui, invece, la cura massima che nella legislazione U.S.A. viene dedicata al regime della dirigenza delle Agenzie e delle Autorità indipendenti). Il fenomeno è ormai endemico e, ciò che è più grave, viene accostato e giustificato con i princìpi dello spoils system statunitense, che sono tutt’altra cosa (vedi qui). Il caso del dr. Roberto Alesse – citato nell’articolo – non è isolato, ma si riproduce ormai quotidianamente – e il più delle volte in segrete stanze e nel silenzio assoluto della stampa – negli incarichi più delicati dei Ministeri , degli Enti pubblici non economici nazionali e di ricerca, delle Regioni e nei Comuni (vedi).
Sullo sfondo un ceto politico generalmente di scarsa levatura che avverte la dirigenza pubblica come un ostacolo e non come la risorsa più importante per l’attuazione di tutte le politiche pubbliche di questo Paese.
Dirigenti pubblici in balia della politica
Senatore Walter Tocci: per una riforma costituzionale che non è stata scritta.
Proseguendo nel nostro programma di dare spazio ad opinioni meditate, non urlate e non meramente propagandistiche intorno al testo della Riforma costituzionale (Vedi qui testo), diamo qui spazio alle opinioni per il NO del Senatore Walter Tocci. Con la sua consueta mitezza, che nulla toglie alla chiarezza tagliente dei contenuti, egli argomenta in ordine a: diminuzione del numero delle regioni rinviata, mancata diminuzione del numero dei deputati, conflittualità dei rapporti fra Stato e Regioni, procedimento legislativo farraginoso, premierato senza contrappesi. Buona lettura.
Walter Tocci: il mio NO alla legge costituzionale