Riforma del bilancio e della Pubblica amministrazione – Atti del Seminario alla Camera dei deputati 27 giugno 2014

Seminario sulla riforma del bilancio dello Stato e dell’Amministrazione pubblica -27 giu 2014

Pubblichiamo la proposta di legge di riforma di alcune norme del bilancio dello Stato presentata dall’onorevole Marco Causi per la Camera e dal senatore Paolo Guerrieri, presentata in occasione del Seminario svoltosi alla Camera dei deputati il 27 giugno 2014.

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Principi costituzionali e pubblica amministrazione.

corte costituzionale

Dal sito telematico “Consulta on line  evidenziamo l’articolo del corrente anno 2014 di Rossana Caridà, sui principi costituzionali che regolano l’attività della Pubblica Amministrazione.

Rossana Caridà – Principi costituzionali e pubblica amministrazione

Lo scandalo delle società partecipate

societa-partecipate

VEDI ANCHE: SOCIETA’ PARTECIPATE, LA BATTAGLIA PERSA DI COTTARELLI

Attraverso il meccanismo – formalmente legittimo anche questo come tanti altri “orrori” introdotti da una legislazione impazzita – dell’istituzione delle Società partecipate si è creata negli ultimi 10 anni una gravissima anomalia istituzionale nelle pubbliche amministrazioni italiane: sono operative circa 7.500 società private a partecipazione pubblica con più di 90.000 dipendenti assunti senza concorso, ma che svolgono dentro le amministrazioni (le famigerate società in house) i compiti istituzionalmente demandati al soggetto pubblico.

Pubblichiamo la requisitoria finale del Procuratore generale della Corte dei Conti nel giudizio di parificazione sul Rendiconto generale dello Stato 2013 dello scorso 26 giugno 2014 (clicca qui), nel contesto della quale viene denunciato in modo chiaro e circostanziato il fenomeno, così come si manifesta sia nell’amministrazione statale e nelle autonomie locali: alla pag. 10 c’è il dato dei 25,93 miliardi di euro erogati dai Ministeri nel 2012.

Pubblichiamo anche la Relazione della sezione autonomie della Corte dei conti del 6 giugno 2014 dove è presente una disanima analitica sulla legislazione di supporto e sulla consistenza economico-finanziaria del fenomeno “partecipate nelle autonomie locali”. Ne abbiamo estrapolate le tabelle più significative.

Delibera n 15 del 2014 Corte dei conti -Gli Organismi partecipati dagli Enti territoriali

Vedi anche il giudizio di parificazione del precedente rendiconto dello Stato anno 2013.

Sull’argomento, una guida preziosa è anche il documento prodotto dall’ Ufficio studi della Camera – XVI legislatura, documento n 337/2012 – Le società a partecipazione pubblica

 Personale delle società partecipate

 Forme societarie e proprietà delle partecipate

 Settori di attività delle partecipate

Previdenza pubblica – diritto delle lavoratrici all’ accesso alla pensione con il sistema contributivo

logo inps

Pubblichiamo un circostanziato e illuminante rapporto di Daniella Maroni sulle vicende conseguenti al diritto di accesso alla pensione contributiva sancito per le lavoratrici dalla legge 243 del 2004. Un’interpretazione restrittiva della legge, fornita dall’INPS con semplice circolare (Clicca qui), restringe il campo della sua applicazione e preclude l’esercizio di un diritto a migliaia, se non decine di migliaia, di donne. A nulla sono valse per ora le azioni, promosse anche a livello politico, per rimuovere l’en passez istituzionale.

Lasciamo al testo il compito di descrivere nei particolari questa vicenda. Tuttavia, noi che conosciamo bene le dinamiche della Pa dall’interno, aggiungiamo solo che  si sta dispiegando uno “schema di gioco” ben conosciuto agli addetti ai lavori: a) c’é una legge che lascia spazi a interpretazioni difformi sulla sua applicazione; b) l’amministrazione che deve applicare la legge, impaurita delle conseguenze eventuali di un’interpretazione “estensiva”, adotta senz’altro la soluzione restrittiva a danno degli interessati; c) a poco valgono le rimostranze verso questa presa di posizione, se non a provocare una “disponibilità” a modificare l’orientamento, ove ci sia l’avviso concorde di altri soggetti pubblici, in questo caso i Ministeri vigilanti; d) le burocrazie degli “altri soggetti pubblici” si guardano bene dal risolvere il problema sul tappeto temendo a loro volta di essere passibili di orientamenti qualificabili come “danno all’erario”; e) tutto viene rimandato alle calende greche, spesso mai risolto.

Così va l’Italia nei tempi attuali.

 Daniella Maroni – 10 buone ragioni per prorogare l’opzione donna

Lasciamo al testo

Testo del decreto 90/2014 convertito in Legge 114/2014 e del ddl sulla riforma della PA

governo italiano logo

 Testo Decreto legge n 90/2014 coordinato con Legge_n. 114/2014

Testo del DDL PRESENTATO AL SENATO LUGLIO 2014

Alberto de Stefani – una riforma lunga 90 anni

Alberto_de-stefani

Riportiamo il profilo biografico di Alberto De Stefani, Ministro del primo Governo Mussolini, autore della riforma della contabilità di Stato, con disposizioni, principi e assetti istituzionali (la Ragioneria generale dello Stato come baricentro della pubblica amministrazione) ancora oggi non scalfiti da alcuna “riforma” successiva all’anno 1923.

Biografia e opere di Alberto De Stefani

Regio Decreto 18 novembre 1923,  n 2440

Regio Decreto 23 maggio 1924 n 827

Banca d’Italia – L’archivio Alberto de Stefani

Pubblicato il decreto legge n. 90 del 24 giugno 2014

Il testo ufficiale del decreto legge n. 90 del 24 giugno 2014 sulla riforma della pubblica amministrazione “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa”, convertito in Legge 11 agosto 2014, n 114.

DL 24 giugno 2014 n 90, convertito in Legge 11 agosto 2014, n 114

Pubblichiamo anche una relazione illustrativa agli articoli del decreto legge

RELAZIONE ILLUSTRATIVA 

 Decreto-Legge-24.06.14-n.-91

 

DPR n 70 del 16 aprile 2013 – Riordino sistema di reclutamento

Regolamento recante il riordino del sistema di reclutamento e formazione dei dipendenti pubblici e delle Scuole pubbliche di formazione, in applicazione dell’articolo 11 del D.L: 95/2012 convertito in Legge n 135 del 7 agosto 2012

DPR n 70/2013 – clicca qui

NORMATIVA E ATTI DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI

conferenza stato regioni

D. Lgs. 28 AGOSTO 1997, n 281 – Attribuzioni della Conferenza permanente Stato regioni.

Normativa di riferimento e atti della Conferenza Stato regioni.

Dottrina – La Conferenza Stato regioni fra teoria e prassi alla luce della giurisprudenza costituzionale – 2011  Raffaele Morelli

Dottrina – L’evoluzione del sistema delle Conferenza – 2012 Matilde Castiello, Gianliborio Mazzola

Il puzzle dell’istruzione professionale nel sistema attuale – Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca

 istituti tecnico professionali

L’istruzione scolastica è  una delle funzioni fondamentali della Repubblica più martoriate nell’ultimo ventennio di riforme e controriforme. Attribuzioni istituzionali segmentate fra Stato, Regioni, Province e Comuni, deleghe legislative di funzioni alle Regioni mai tradottesi in operatività fruttuosa, nuovo titolo V della Costituzione che ingarbuglia ancor più la ripartizione delle funzioni fra legislazione statale e legislazione regionale – (vedi art. 117 promulgato nel 2001).

Nell’articolo di Fiori e Manca viene diffusamente descritta l’evoluzione della vicenda degli istituti tecnico-professionali e, più in generale, lo stato di disordine e di confusione istituzionale generato da una legislazione incerta ed in continuo sommovimento nel corso degli anni.

Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca – Istruzione e formazione: la galassia degli apparati.

Altri materiali in ordine alla ondivaga legislazione sull’istruzione tecnico-professionale.

Legge Fioroni – art 13 DL 7 CONVERTITO IN LEGGE 40 2007

Carrellata sulla legislazione degli Istituti Tecnico-professionali fino all’anno 2011

Gennaio 2014 – Il Tar annulla la riforma Gelmini sugli Istituti tecnico-professionali.

Alessandro Di Casola – Problematiche costituzionali sulla formazione professionale.

LE CITTA’ METROPOLITANE – LA LEGGE 7 APRILE 2014 n 56

città metropolitane

Pubblichiamo la LEGGE 7 aprile 2014, n 56 – disposizione sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei Comuni , detta anche “Riforma Del Rio”. Per una più rapida comprensione sono presenti anche due brevi saggi illustrativi:

Città metropolitane, nuove province e piccoli Comuni: una buona legge che sollecita cambiamenti di Pietro Barrera.

Province e Metropoli nella Riforma Delrio. Cenni sulla legge n 56/14 di Giuliano Serges

Le città Metropolitane nella legge 56/2014 di Arturo Bianco

Sentenza Corte Costituzionale n 220 del 2013 – Illegittimità cost articoli 17 e 18 della DL 95 del 2012

Le unioni dei comuni – Realtà e legislazione dei piccoli comuni

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I piccoli Comuni nella realtà italiana costituiscono oasi di pace e di ricchezze nascoste, dove molti amano immergersi quando desiderano recuperare momenti di vera umanità e di serenità profonda. I Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti sono 5.683 sugli 8.000 circa totali; la loro popolazione è di più di 10 milioni di abitanti sui 60 milioni complessivi. Continua a leggere

Testo del D.L. n. 66 del 24 aprile 2014 convertito in Legge 23 giugno 2014, n. 89

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A una settimana dal Consiglio dei Ministri  che ha varato la manovra sugli sgravi IRPEF ai percettori di reddito inferiore ai 26.000 euro, agli sgravi IRAP e alle misure di risparmio corrispondenti (vedi Comunicato di Palazzo Chigi del 18 aprile scorso) oggi, 24 aprile 2014, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il testo del decreto-legge n. 66.

 decreto legge n  66 del 2014coordinato con legge n. 89 del 2014.

Si vedano in particolare l’articolo 13 recante il “limite al trattamento economico del personale pubblico e delle società partecipate”, l’art. 17 riguardante la “riduzione degli apparati politico istituzionali”, il titolo III riguardante il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni.

La pubblicazione degli atti di spesa sui siti istituzionali – Alessandro Tombolini

Pubblichiamo un commento alle misure di trasparenza totale degli atti di spesa inserite dal governo Renzi nel decreto legge – non ancora pubblicato – varato in Consiglio dei Ministri lo scorso 18 aprile 2014. Vedi anche su questo sito i riferimenti legislativi e lo scadenzario degli obblighi di trasparenza introdotti dal decreto legislativo n 33 del 14 marzo 2013 (clicca qui)

ATTI DI TRASPARENZA E DIRIGENZA PUBBLICA

Dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di venerdì 18 aprile è stato pubblicato un comunicato stampa che riassume per capi il contenuto del provvedimento adottato (vedi qui). Apprendiamo che nell’ambito della “Revisione della spesa, semplificazione ed efficienza nelle pubbliche amministrazioni” viene sancito l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di pubblicare sui siti istituzionali ed attraverso un portale unico i dati relativi alla spesa e l’indicatore della tempestività dei pagamenti. Si tratta di una disposizione che in realtà si sovrappone a normative già esistenti e quindi la decretazione in questo campo, al di là dei requisiti di urgenza non immediatamente ravvisabili, ha un valore soprattutto enfatico. Questa notizia, pur con le cautele dovute nel commentare una disposizione non analizzata nella sua completa stesura, conduce ad una riflessione immediata. Le amministrazioni con elevata complessità e dimensione significativa inonderanno i loro siti con migliaia di informazioni relative ad ogni singola spesa. In questo mare di dati il cittadino dovrebbe esercitare il suo “controllo sociale” quale portatore di interessi e formare le proprie opinioni rispetto alla bontà gestionale dei manager pubblici. Due fattori non vanno però trascurati in questa analisi. La difficoltà di reperire per il cittadino controllore dei dati di spesa gli elementi di congruità, di necessità e di correlazione alla missione dell’amministrazione interessata. Già immaginiamo le energie e le risorse dedicate a rispondere ad interrogazioni, articoli di stampa e altre voci indignate rispetto a spese che seppur congrue e utili non verranno percepite come tali. La amministrazione X spende euro Y in pulizia. Per sapere se questa spesa è uno spreco di denaro pubblico o meno bisognerebbe conoscere i mq ed il numero degli immobili serviti, la configurazione di servizio scelta, il tipo di convenzione ecc. Sono informazioni in possesso di tutti? La risposta è scontata. La seconda considerazione è più di principio e intende seminare dubbi sulla stessa utilità delle informazioni analitiche sulla spesa. Se io cittadino possiedo 500 azioni di una società quotata in borsa troverò mai interesse nell’analisi del conto fornitori e chiederò la lista degli acquisti? Il no è di rito: probabilmente sarò interessato solo ai dividendi e all’aumento di valore dei titoli.

Nella valutazione della gestione della cosa pubblica, riteniamo debba farsi riferimento non tanto a quanto si è speso (esistono i vincoli di bilancio da sempre nella contabilità pubblica) ma al valore sociale creato e al reddito o alla perdita che l’amministrazione avrebbe conseguito se i suoi servizi fossero stati tariffati. Siamo convinti da sempre che un sistema di tariffe ombra permetterebbe un giudizio sintetico e implacabile sull’operato di ogni manager pubblico. Quotare i servizi con riferimento a consimili prodotti del settore privato o pubblico di realtà straniere permetterebbe di valutare l’operato in termine di perdite e profitti, creando le stesse condizioni di stress positivo tipiche del mercato, con un naturale incremento di efficienza. L’operato di ogni amministrazione verrebbe tradotto in ricavi virtuali e confrontato con i costi correlati, senza lasciare troppi spazi alla irrefrenabile e italica propensione alla ricerca di giustificazioni.

Alessandro TOMBOLINI

Il DEF 2014 e gli stipendi pubblici.


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Ferve il dibattito sulle misure di risparmio sul pubblico impiego previste dal DEF 2014. Diamo qui conto dei riferimenti specifici presenti sugli atti ufficiali (vedi qui il testo integrale del DEF 2014) recentemente emanati e/o diffusi dal Governo.

Per quanto riguarda invece i contenuti del DEF 2014 (sezione II, pagina 34), si riportano testualmente le previsioni di spesa nel quinquennio 2004-2018: “Nel quadro a legislazione vigente, la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni Pubbliche è stimata diminuire dello 0,7 per cento circa per il 2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel 2018, per effetto dell’attribuzione dell’indennità di vacanza contrattuale riferita al triennio contrattuale 2018-2020. La riduzione attesa nel 2014 è dovuta al consolidarsi delle misure di contenimento della spesa per redditi per il pubblico impiego disposte dalle recenti manovre di finanza pubblica. Il modesto incremento dello 0,1 per cento stimato per l’anno 2015 è determinato, principalmente, dal venir meno di alcune delle predette misure di contenimento della spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il limite di spesa individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed il riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di spesa sono stati in gran parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta a decorrere dal 1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate al trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi del D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013 (successivamente prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014). Inoltre, la previsione per l’anno 2015 non sconta più l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2015-2017, a seguito della disposizione introdotta dalla Legge di Stabilità 2014 che ha individuato, quale indennità di vacanza contrattuale di riferimento per il predetto triennio, quella in godimento dall’anno 2010. Negli anni 2016 e 2017 la spesa per redditi si manterrebbe circa costante, per poi aumentare dello 0,3% nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2018-2020.”

Dalle affermazioni evidenziate in corsivo, molti quotidiani e i Sindacati hanno dedotto la conferma del blocco della contrattazione del settore pubblico fino a tutto il 2020 (Il DEF blocca gli aumenti per gli statali  ). Il Ministro Padoan ha smentito ufficialmente tale interpretazione: la previsione, si afferma, risulta essere la mera registrazione di una linea di tendenza “a politiche invariate“: ciò, in coerenza con il “doppio binario” di esposizione di tutti documenti di programmazione economica – “previsioni tendenziali” a legislazione costante/politiche invariate e “previsioni programmatiche” comprensive di modifiche legislative previste.

Eppure, ciò che risulta chiaro dal vai e vieni di notizie e di smentite è che nulla di chiaro e di equilibrato è emerso finora nelle previsioni del Governo: non l’estensione del perimetro d’intervento (tutto il pubblico impiego? solo la dirigenza?), non una base logico-scientifica effettiva per “giustificare” la diminuzione delle retribuzioni dei dirigenti pubblici e degli impiegati in genere; non la previsione di una metodologia di “intervento” sulle retribuzioni; non l’importo medio individuale delle riduzioni previste. Risulta “certificata” sulle slide di Cottarelli “solo” la dimensione finanziaria dell’intervento previsto: 500 milioni di euro in ciascuno dei tre anni 2014-2015 e 2016, che sono un’enormità viste le dimensioni dell’universo di riferimento.

TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA DEL 2014

 DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 – Sezione III

Pubblichiamo il testo integrale del DEF 2014 varato ieri in Consiglio dei Ministri. Le indicazioni del Governo sulla riforma della Pubblica amministrazione sono presenti alla pagina 18 del documento. Molto sintetiche “Progressivo abbassamento dell’età dei lavoratori pubblici,  attraverso un ricambio generazionale che consenta di acquisire nuove competenze, innalzando le professionalità e riducendo la spesa. Nuovo sistema per la dirigenza pubblica che consenta anche una virtuosa osmosi con il settore privato. Piano nazionale di mobilità per una più razionale distribuzione delle risorse umane nelle diverse amministrazioni. Contenimento degli stipendi apicali e introduzione di premi legati ai risultati ottenuti, basati su sistemi di valutazione affidabili. Effettiva adozione delle misure per accrescere l’integrità nelle pubbliche amministrazioni rafforzando la prevenzione della corruzione e i poteri dell’Autorità preposta”.  Chiara solo la data di attuazione di queste misure: maggio 2014. La netta sensazione è che il Governo non abbia voluto dare alcuna anticipazione ufficiale sul pacchetto di misure in elaborazione, limitandosi alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio in conferenza stampa sul tetto delle retribuzioni agganciato a quella del Presidente della Repubblica.

DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 -Sez I – Programma di stabilità dell’Italia

DEF 2014 Consiglio dei Ministri 8 aprile 2014 Sez II – Analisi e tendenze della finanza pubblica

LA STAMPA 10 APRILE 2014 – TAGLIO DEI SUPER STIPENDI