IL TESTO DELIBERATO SULLA RIFORMA DEL SENATO E DEL TITOLO V

Pubblichiamo il testo approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di riforma costituzionale del Senato della Repubblica e del titolo V della Costituzione e quello deliberato dal Senato in prima lettura l’8 agosto ultimo scorso.

DDL_costituzionale_31 marzo_2014

 Senato della Repubblica – Testo della Riforma costituzionale del Senato e del Titolo V approvato in prima lettura l’8 agosto 2014

Utile consultare anche la scheda di sintesi dei provvedimenti proposti dal Governo, nonché le slide illustrative. Ci pare interessante richiamare l’attenzione, al di là delle discussioni in campo sulla composizione del “Senato delle Autonomie”, sulle funzioni legislative previste per il nuovo Senato: su alcune materie, tutte riguardanti il regime delle autonomie locali, il nuovo Senato avrebbe la facoltà di esprimere proposte di modifica alla Camera dei deputati, che legifera comunque in ultima istanza; le proposte di modifica deliberate dal Senato potrebbero essere superate dalla Camera solo con un quorum rafforzato. Si evince chiaramente che il modello di nuovo Senato delle Autonomie guarda al modello tedesco del Bundesrat, che funziona. In questo senso, l’idea di rifarsi a modelli esistenti non è errata in sé: si tratta,tuttavia, di essere capaci di farlo funzionare anche in Italia, perché non basta copiare un modello, ma bisogna anche adattare i vari specifici congegni approntati affinché questo modello funzioni effettivamente.

Scheda di sintesi del ddl_costituzionale 31 marzo 2014

 Slide illustrative del progetto di riforma costituzionale del 31 marzo 2014

LEGISLAZIONE RECENTE SULLA TRASPARENZA E SCADENZARI

Pubblichiamo le leggi più recenti riguardanti la materia della trasparenza egli atti.

Decreto legislativo n. 33 del14 marzo 2013 sulla trasparenza commentato      

Scadenziario previsto dal d lgs 33 2013

 Tabella di sintesi degli obblighi previsti dal dlgs_33_2013


GOSSIP: CHE FINE HA FATTO L’ARTICOLO DI LEGGE PROPOSTO DAL MINISTRO PASSERA SULLA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI DI CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI E SUSSIDI ALLE IMPRESE?

Semplice! L’articolo 18 del Decreto legge n 83 del 22 giugno 2012, convertito con modificazioni nella Legge n 134 del 7 agosto 2012  fu abrogato dall’artico 53, comma 1, lettera t), del decreto legislativo n 33/2013 di cui sopra….

Dichiarazione del Ministro Passera alla Camera dei deputati il 23 luglio 2012

RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE -ISTITUZIONE DELL’ASSEMBLEA DELLE AUTONOMIE

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VEDI SU QUESTO SITO – CLICCA QUI – IL TESTO DEFINITIVAMENTE APPROVATO DAL GOVERNO IL 31 MARZO 2014

Pubblichiamo la bozza di disegno di legge costituzionale in via di presentazione al Parlamento.

Linee direttrici:

  • Abolizione del Senato ed istituzione dell’Assemblea delle autonomie, rappresentativa delle istituzioni territoriali;
  • Abolizione delle province;
  • Abolizione del CNEL – Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro;
  • Revisione del titolo V della Costituzione, con eliminazione della legislazione concorrente, attribuzione allo Stato della normazione di materie esplicitamente e tassativamente indicate e attribuzione alle Regioni della “potestà legislativa in riferimento ad ogni materia e funzione non espressamente riservata alla legislazione dello Stato”.

Ad un prima lettura dell’articolo 117 balzano agli occhi, per le materie strettamente attinenti alla pubblica amministrazione, i seguenti aspetti: 1) la tutela della salute non é attribuita alla legislazione statale (che mantiene tuttavia la legislazione sui “livelli essenziali delle prestazioni”  – lett m); 2) protezione civile, commercio con l’estero, trasporti, turismo energia alla legislazione statale – lett u) v) z); 3) coordinamento della finanza pubblica e sistema tributario alla legislazione statale  – lett e); 4) norme generali sul procedimento amministrativo e disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche alla legislazione statale  – lett g).

Saluteremo con particolare favore proprio quest’ultima disposizione costituzionale che consentirebbe alla legislazione statale di regolare uniformemente qualunque riforma della Pa, evitandosi così ciò che si verifica attualmente: le disposizioni delle varie leggi 165, 150, “spending review” e simili, nei confronti delle autonomie locali, hanno valore di “determinazione dei principi generali”, con il risultato effettivo che l’applicazione concreta di tali leggi si concretizza sempre solo sulle Amministrazioni statali e sugli Enti pubblici non economici, lasciando  fuori dal perimetro riformatore la gran parte delle pubbliche amministrazioni italiane.

 Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione

Controllo della Corte dei conti sugli enti locali

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La legge n 213/2012, di conversione del DL 174/2012, ha istituito un sistema di controlli a cura delle Sezioni regionali della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli Enti locali per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali del Patto di stabilità (Vedi articolo 148 bis della Legge 267/2000, così come introdotto).

Riprendiamo un saggio sulla tematica in questione pubblicato su LeggiOggi.it  dal Magistrato dr. Tiziano Tessaro – Il controllo della Corte dei conti sugli enti locali alla luce del federalismo fiscale.

Di preminente interesse anche la sentenza della Corte dei conti a sezioni riunite n. 6 del 4 novembre 2013 – Sentenza Corte dei conti n 6/2013 – che ha compiutamente delineato l’ambito e i limiti della giurisdizione contabile sulle delibere di controllo delle Sezioni regionali.

ADOZIONE DEL BILANCIO DI CASSA -PROPOSTA DI LEGGE CNEL

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Pubblichiamo  la proposta di legge di iniziativa del CNEL n 1999 (Camera dei deputati), che ha come obiettivo principale, oltre all’adozione del bilancio di cassa, l’integrazione delle disposizioni del d.lgs 150/09 con la programmazione economico finanziaria attraverso “il collegamento fra l’assegnazione e l’utilizzo delle risorse finanziarie e la previsione e il collegamento delle finalità e degli obiettivi assegnati alle varie funzioni” da realizzare attraverso “indicatori di prestazione, i livelli di servizio e gli esiti di ogni attività” e “strumenti e le modalità di verifica e di convalida dei valori così misurati, sulla base del Sistema statistico nazionale” (vedi articolo 4) – Clicca qui -proposta di legge atto Camera n 1999 del 24 gennaio 2014

La determinazione dei fabbisogni standard nei comuni italiani

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Fra gli obiettivi fondamentali della Legge delega n 42 del 5 maggio 2009 – con la quale il Parlamento innescò il processo di attuazione del federalismo fiscale in applicazione dell’articolo 119 della Costituzione – vi era quello di sostituire il criterio dei “costi storici” fino allora utilizzato per definire l’entità delle risorse finanziarie spettanti ai Comuni e alle Province con il più equo e realistico “criterio dei fabbisogni standard“, basato quest’ultimo sulla misurazione della quantità dei servizi offerti, sui prezzi degli input utilizzati nel processo produttivo e sulle variabili di contesto dell’offerta (ambientali, territoriali etc). Il conseguente decreto legislativo n 216 del 26 novembre 2010 – Disposizioni in materia dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province –  stabilì un percorso articolato attraverso il quale giungere, entro l’anno 2016, alla sostituzione integrale per tutti gli Enti locali del criterio del “costo storico” con quello dei “fabbisogni standard”.

In base all’art. 5, comma 2, lett. e) del D.lgs. n. 216 del 2010, la  SOSE, società per azioni per gli studi di  settore – partecipata dal MEF e dalla Banca d’Italiana – individua  le metodologie per la determinazione dei fabbisogni standard, predispone appositi questionari per raccogliere dai Comuni dati contabili e strutturali. I dati, opportunamente elaborati secondo le metodologie esposte nella presente nota illustrativa sui fabbisogni standard, sono trasmessi dalla Sose al dipartimento delle Finanze e sottoposte per l’approvazione, ai fini dell’ulteriore corso del procedimento, alla Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (istituita con l’art 4 della legge 42). In assenza di osservazioni, le metodologie si intendono approvate decorsi quindici giorni dal loro ricevimento. I risultati predisposti con le metodologie approvate, dopo il vaglio della Ragioneria Generale dello Stato, sono trasmessi al Presidente del Consiglio dei Ministri che, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, adotta con decreto la nota metodologica relativa alla procedura di calcolo e il fabbisogno standard per ciascun Comune e Provincia. Sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è poi sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali. Decorsi quindici giorni, lo schema è comunque trasmesso alle Camere ai fini dell’espressione del parere da parte della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale e da parte delle Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario.

Il percorso illustrato si è in effetti tradotto nel Dpcm 21 dic 2012 di adozione della nota metodologica e dei fabbisogni standard per ciascun Comune e Provincia, relativi alle funzioni di polizia locale e dei servizi del mercato del lavoro. Altri DPCM seguiranno per coprire l’intero complesso delle funzioni fondamentali individuate dall’articolo 3 del d lgs 216/10 entro l’anno 2016. Ma la strada delle riforme in questo Paese è impervia, se non proibitiva: c’è sempre qualche soggetto istituzionale che avanza dubbi e chiede proroghe. In questo caso é l’ANCI in un’audizione davanti alla V Commissione bilancio , Tesoro e programmazione della Camera dei deputati, il 14 gennaio 2014, in occasione della discussione di un altro DPCM in corso di emanazione – vedi qui il documento per l’audizione.

Presentiamo, infine, una sintetica esposizione su slide dell’intera materia a cura del prof Ernesto Longobardi, membro della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (COPAFF)

 Longobardi: il federalismo e le fonti amministrative.

OMS – Principi internazionali della salute

oms_logoPubblichiamo una rassegna dei documenti più significativi emanati dall’Organizzazione mondiale della sanità (VEDI) dal 1978 (dichiarazione di Alma Ata) ad oggi.

 I principi internazionali della salute

Particolarmente significativi “la Dichiarazione della Sanità mondiale” – HEALTH 21 – adottata  nel maggio 1998 e il documento finale della 1a Conferenza internazionale sulla promozione della salute, tenutasi ad Ottawa nel Canada nel novembre 1986, che fissò le linee guida che dovevano ispirare la politica degli Stati e L’Organizzazione mondiale della sanità a favore della Salute per Tutti per gli anni 2000 e oltre.

Dichiarazione di Alma Ata del 1978.

HEALTH 21 – 1998.

La Carta di Ottawa del 1986.

LA CARTA DI TALLIN (2008)

TESTO DEL DECRETO 101/2013 CONVERTITO IN LEGGE 125/2013

Pubblichiamo nella sua forma definitiva, così come elaborato dalla Gazzetta ufficiale del 30 ottobre ultimo scorso, il testo della manovra sulla Pubblica amministrazione varata dal Parlamento sulla base del decreto legge emanato dal Governo Letta e la guida per la sua applicazione predisposta dal dipartimento funzione pubblica.

Decreto legge 31 ago 2013 n 101 coordinato con legge di conversione 30 ott 2013 n 125.

Guida del Governo al decreto_legge n 101_2013

APPROVATO DAL SENATO IL TESTO DI CONVERSIONE DEL DL 101/13

Pubblichiamo l’atto Senato n 1015 con le modifiche apportate al Decreto legge n 101 del 31 agosto 2013: il testo delle modifiche è ora all’esame della Camera di Deputati.

Atto Senato n 1015: modifiche al DL 101/13

Decreto legge n 101 del 31 agosto 2013

MORALITA’ TRASPARENZA E CORRETTI COMPORTAMENTI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

PCDM_Funzione_pubblica

Un percorso che potremmo definire “Dalla Convenzione ONU del 2003 al Piano nazionale anticorruzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2013”. Questo percorso, composto per ora solo da una consistente mole di disposizioni pattizie internazionali, di leggi e di regolamenti nazionali, è rimesso a questo punto alla prova della sua efficacia concreta. Il Piano nazionale anticorruzione, del quale si può consultare la relative sintetica configurazione  – Piano naz anticorruz_slides della Presidenza del Consiglio 2013 – contiene disposizioni dirette a ciascuna singola Amministrazione con implicazioni fortemente incisive nel vivo delle rispettive tecnostrutture. Funzionerà?

Nel compendio normativo qui riepilogato forniamo gli estremi di tutte le più recenti disposizioni di legge inerenti a trasparenza, incompatibilità, inconferibilità di incarichi, misure anticorruzione, codice di comportamento degli impiegati pubblici.

Normativa su corruzione incompatibilità trasparenza

Circolare n 1_2013 ANTI CORRUZIONE.

PIANO NAZIONALE ANTI-CORRUZIONE 2013.

allegato 1 _soggetti azioni e misure finalizzati alla prevenzione della corruzione_ 6 settembre 2013

allegato 2  – aree e sottoaree di rischio 6 settembre 2013

allegato 3 tabella esemplificazione rischi 6 settembre 2013

allegato 4 elenco esemplificativo misure ulteriori 6 settembre 2013

allegato 5 tabella livello di rischio

allegato 6 principi uni iso 31000 2010

Versione finale del decreto legge di agosto 2013 sulla Pubblica Amministrazione

Ecco il testo del Decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri, pubblicato  sulla Gazzetta Ufficiale. entra in vigore il 1° settembre 2013.

Decreto Legge 31 agosto 2013, n 101

Autonomia scolastica: l’ingorgo normativo.

Proponiamo la lettura della disposizione legislativa, l’art 21 della Legge  n 59/97, che introdusse in Italia l’autonomia scolastica; a seguire viene illustrata la schematizzazione sintetica – esposta in illuminanti documenti in power point – sulle stratificazioni normative, di natura anche costituzionale, che ne hanno caratterizzato il seguito. Emerge con evidenza un quadro di rapporti fra le fonti di diritto che, invece di costituire un sicuro ancoraggio dell’azione concreta degli amministratori, confonde ad ogni passo qualunque volontà di dare concretezza ad un concetto moderno, riconosciuto in tutti i Paesi avanzati.

Articolo 21 della Legge 15 marzo 1997 n 59: istituzione dell’autonomia scolastica.

Contenuti schematici delle norme sull’autonomia scolastica

Evoluzione costituzionale degli ordinamenti scolastici e conflitti di attribuzione

Ismeda eLearning – Autonomia scolastica

 

Normativa sulla valutazione del sistema scolastico, dell’università e della ricerca

invalsi                 anvur-logo

Decreto lgs. 19 novembre 2004, n. 286. Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione – INVALSI. Continua a leggere

NORMATIVA SUGLI ENTI DI RICERCA

 Decreto lgs 5 giugno 1998, n 204. Disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica.

Legge 27 dicembre 2007, n 165. Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca.

Decreto lgs. 31 dicembre 2009, n 213. Riordino degli enti di ricerca in attuazione dell’articolo 1 della legge 27 settembre 2007, n. 165

Decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262 convertito in Legge 24 novembre 2006, n.286

Art. 36

Valutazione del sistema universitario e della ricerca 

    1.  Al  fine  di  razionalizzare  il  sistema  di valutazione della qualità  delle  attività  delle università e degli enti di ricerca pubblici  e  privati  destinatari  di finanziamenti pubblici, nonché dell’efficienza ed efficacia dei programmi statali di finanziamento e di  incentivazione  delle  attività di ricerca e di innovazione, e’ costituita   l’Agenzia   nazionale   di   valutazione   del   sistema universitario  e della ricerca (ANVUR), con personalità giuridica di diritto pubblico, che svolge le seguenti attribuzioni:

a) valutazione   esterna   della   qualità   delle  attività  delle   università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari    di  finanziamenti  pubblici,  sulla  base  di un programma annuale   approvato dal Ministro dell’universita’ e della ricerca;

b) indirizzo,   coordinamento   e   vigilanza   delle   attivita’  di    valutazione  demandate  ai  nuclei  di  valutazione  interna degli    atenei e degli enti di ricerca;

c) valutazione dell’efficienza e dell’efficacia dei programmi statali    di  finanziamento e di incentivazione delle attivita’ di ricerca e    di innovazione.

  2.   I   risultati  delle  attivita’  di  valutazione  dell’Agenzia costituiscono   criterio   di   riferimento   per  l’allocazione  dei finanziamenti statali alle universita’ e agli enti di ricerca.

  3.  Con  regolamento  emanato  ai  sensi dell’articolo 17, comma 2, della  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  su  proposta  del Ministro dell’universita’  e  della  ricerca,  previo  parere delle competenti Commissioni parlamentari, sono disciplinati:

a) la  struttura e il funzionamento dell’Agenzia, secondo principi di imparzialità,  professionalità,  trasparenza e pubblicità degli    atti,  e  di  autonomia organizzativa, amministrativa e contabile,   anche  in  deroga  alle  disposizioni  sulla contabilità generale    dello Stato;

b) la  nomina  e  la  durata  in  carica  dei  componenti dell’organo    direttivo,  scelti  anche  tra qualificati esperti stranieri, e le relative indennità.

 

NORMATIVA STATALE SULL’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA.

DPR 20 gennaio 2009, n. 17Regolamento recante disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca.

DPR 3 giugno 2011, n 132.  Regolamento recante: «Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 20 gennaio 2009, n. 17, concernente la riorganizzazione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca.

ORGANIGRAMMA DEL MIUR AD AGOSTO 2013 http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/operazione-trasparenza/organizzazione

Articolo 21 Legge 15 marzo 1997 n 59. Istituzione dell’Autonomia scolastica.

DPR 8 marzo 1999, n 275Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche.

DPR 20 marzo 2009, n 81. Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola.

 

 

Normativa statale sull’Ordinamento universitario.

Legge 30 dicembre 2010, n 240.  Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché  delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario.

Decreto lgs 31 maggio 2011, n 91Disposizioni recanti attuazione dell’articolo 2 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili.

DPR 14 settembre 2011, n 222.  Regolamento concernente il conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori universitari.

Decreto lgs 27 ottobre 2011, n 199. Disciplina del dissesto finanziario delle universita’ e del commissariamento degli atenei.

DPR 15 dicembre 2011, n 232.  Regolamento per la disciplina del trattamento economico dei professori e dei ricercatori universitari.

Decreto lgs. 27 gennaio 2012, n 18.  Introduzione di un sistema di contabilità  economico-patrimoniale e analitica, del bilancio unico e del bilancio consolidato nelle università.

Decreto lgs. 27 gennaio 2012, n 19Valorizzazione dell’efficienza delle universita’ e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche.

NORMATIVA STATALE SULL’ISTRUZIONE SCOLASTICA

Decreto legislativo 16 aprile 1994 n 297. Testo unico delle disposizioni normative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado.

Legge 28 marzo 2003 n 53. Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.

Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n 59.  Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione.

Decreto legislativo 15 aprile 2005, n 76.  Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.

Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n 226. Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione – Liceo e formazione professionale.

Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n 89. Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n 87. Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali.

Decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2012, n 263. Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.

Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n 80. Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.

 

L’inutile normativa esistente sull’analisi d’impatto della regolazione e delle politiche pubbliche.

POLITICHE PUBBLICHE

Nel cimitero tutto italiano delle disposizioni di legge e di regolamento sconosciute ai più – anche addetti ai lavori – dimenticate, disapplicate, inapplicate ci sono anche quelle riguardanti le analisi d’impatto sulla regolazione legislativa, ex ante (AIR) ed ex post (VIR). I motivi della loro disapplicazione generalizzata vanno ricercati anche nel sostanziale disinteresse di disegnare un vero e cogente circolo virtuoso fra Ministeri proponenti, Presidenza del Consiglio dei Ministri e  Parlamento in funzione di controllo degli atti del Governo. La rappresentazione di contenuti e di regole, presente in quei provvedimenti, produce solo “l’etichetta” di quelle che dovrebbero essere le procedure AIR dell’ Analisi d’impatto della regolazione (prima di presentare i disegni di legge) e quelle della Verifica d’impatto (VIR) delle riforme legislative promulgate.

LEGGI E DECRETI REGOLATRICI dell’ air e del vir

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2005;246  articolo 14 della Legge n 246 del  28 novembre 2005.

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.del.consiglio.dei.ministri:2008-09-11;170!vig=2013-03-21   DPCM  n. 170  dell’11 settembre 2008: DISCIPLINA ATTUATIVA DELL’AIR.

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.del.consiglio.dei.ministri:2009-11-19;212!vig   DPCM  n. 212 del 19 novembre  2009:  DISCIPLINA ATTUATIVA DEL VIR.

 

L’ingorgo legislativo

anto zucaro

Antonio Zucaro, proseguendo nell’illustrazione delle storture in cui si dibatte la pubblica amministrazione, conduce una preziosa analisi dall’interno sui motivi reali per i quali in Italia si verifica con forza e virulenza una vera e propria iperfetazione legislativa, capace di bloccare il corso di qualunque riforma. Praticamente nessuno dei protagonisti in campo, politica e alta burocrazia in primis, é esente da colpe. L’analisi è un’ottima base per comprendere in quali strettoie dovrà orientarsi chiunque intenda avviare e realizzare riforme nel campo delle pubbliche amministrazioni.

 Zucaro metastasi legislativa

Pubblica amministrazione – una riforma mancata

150 unità d'italia

Pubblichiamo il testo della relazione del prof Guido MELIS al convegno di Torino del 24 ottobre 2011, in occasione delle celebrazioni del 150imo dall’Unità d’Italia. Continua a leggere