Materiali di studio: origini dell’organizzazione del movimento sindacale nel pubblico impiego.

guido melis_03

Riprendiamo un’antica recensione, apparsa sul numero II – 1981 – della “Rivista trimestrale di diritto pubblico” su un testo di Guido Melis: “Burocrazia e socialismo nell’Italia centrale. Alle origini dell’organizzazione sindacale del pubblico impiego”. In evidenza l’approccio, all’epoca assolutamente anticonformista, di lettura dei fatti storici della PA, non con la lente del giurista, ma con l’attenzione rivolta al contesto storico-sociale dei fatti analizzati.

 Origini del sindacalismo nel pubblico impiego

INPS tecnostruttura – Una tesi sull’integrazione fra gestioni diverse.

logo inps

Uno dei non ultimi dei problemi gestionali occorsi all’Istituto di Previdenza italiano negli ultimi anni é stato quello dell’integrazione con le funzioni e le tecnostrutture di INPDAP ed ENPALS, i due enti di previdenza dei lavoratori pubblici e dello spettacolo soppressi nel dicembre 2011 col “decreto Fornero”. Soprattutto per l’ex-INPDAP, si è trattato di un “assorbimento” assai travagliato, di un’Ente forte di 7.000 unità di personale, che amministrava 70 miliardi di euro di budget complessivo. Sul tema dell'”integrazione” – obiettivo specifico dei programmi gestionali dell’Istituto degli ultimi anni – presentiamo la tesi della dr.ssa Cleo Guarna, dirigente INPS in forza alla Sede regionale del Piemonte, a conclusione dell'”Executive master in Management delle pubbliche amministrazioni (edizione 2014/2016) presso la School of Management dell’Università Bocconi di Milano. Ricordando sempre che ci piace di più la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, essendo noi degli incorreggibili cultori della specificità della “cosa pubblica”, pubblichiamo volentieri questo elaborato, contenente anche tre interviste ai Direttori regionali INPS del Piemonte, del Veneto e della Puglia. Il tono e le modalità espositive sono in qualche modo “felpate”, forse un po’ meno “vivide” delle crude vicende legate all’incontro/scontro fra esperienze amministrative diverse accaduto in questi anni. Tuttavia il suo interesse rimane intatto e può dare sicuramente la misura delle conseguenze delle fusioni disposte dal legislatore con “un tratto di penna“, nel completo disinteresse di ciò che accadrà dopo, di come il dettato legislativo generale debba utilmente declinarsi nella realtà. Tipico limite della legislazione degli ultimi anni.

 Progetto di Innovazione Individuale Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche edizione 2014-2016 – SDA Università Bocconi 

Giorgio La Malfa: le mie ragioni per il NO.

images

Pubblichiamo in anteprima il pensiero di Giorgio La Malfa in ordine al dibattito in corso sulle riforme costituzionali. L’autore, rispondendo alle osservazioni di Guido Melis sulle tesi di Gustavo Zagrebelsky (vedi qui), sviluppa un ragionamento originale proprio su quelle ragioni “di contesto” – sistema elettorale e dinamiche politiche attuali – che inducono a propendere per il NO. Buona lettura.

 Caro Guido

Il ruolo della pubblica amministrazione nella violenza di genere.

Screenshot 2016-06-02 16.34.42

Di fronte alla violenza di genere, la Pubblica Amministrazione può fare molto di più degli interventi “a fatti compiuti”. La dott.ssa Vittoria Doretti, medico della Asl 9 di Grosseto e il dr. Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto, hanno inventato e promosso il “Progetto Codice rosa” (vedi qui il sito del progetto) – formalizzato da un protocollo d’intesa pubblico e ufficiale – con il quale é stato istituito un codice virtuale d’accesso al pronto soccorso della ASL n 9 di Grosseto, a disposizione per casi di violenza e dotato di un percorso particolare di accoglienza supportato da assistenza medica e psicologica e con possibilità di parlare con un assistente sociale e/o rilasciare testimonianze e denunce alle forze dell’ordine.

Il progetto ha ricevuto i complimenti di Papa Francesco.

Perché non replicare su tutto il territorio nazionale (in Toscana è stato già fatto) questa importante prassi d’avanguardia? Un’enorme occasione di crescita civile e di avvicinamento della pubblica amministrazione alle persone.

I sindaci d’Italia alla testa del corteo del 2 giugno.

Screenshot 2016-06-02 16.57.00

Veramente azzeccata e vincente l’idea di far sfilare alla testa del corteo del 2 giugno 400 Sindache e Sindaci d’Italia, ad evidenziare il carattere democratico, pacifico, plurale e partecipato della Repubblica nata il 2 giugno 1946. Forse, finalmente, gli Italiani hanno una festa civile in cui riconoscersi tutti, senza esclusioni: festa della Repubblica e festa della Costituzione nata con Lei.

Dirigenti pubblici in balia della politica.

corriere della sera

E’ stata pubblicata sul Corriere della Sera di ieri 1° giugno 2016 una  lettera a firma di Lamberto Dini (ex Presidente del Consiglio dei Ministri), Giancarlo Capaldo (Procuratore aggiunto di Roma) e Luigi Mazzella (ex-Ministro della funzione pubblica ed ex-giudice della Corte costituzionale), a nome dell’Associazione culturale il Periscopio (vedi). Il contenuto di questa lettera é sintetizzato dal titolo: dirigenti pubblici in balia della classe politica. Ne riproduciamo il testo, pur consapevoli che la discussione sul regime della dirigenza vede oggi prevalere correnti di pensiero (vedi qui il convegno Bocconi dello scorso febbraio 2016) e una legislazione vigente (vedi qui l’intervento di Valerio Talamo al ForumPa) che consente impunemente ai vertici politici delle pubbliche amministrazioni di disporre a piacimento delle nomine e delle rimozioni dei suoi dirigenti (vedi qui, invece, la cura massima che nella legislazione U.S.A. viene dedicata al regime della dirigenza delle Agenzie e delle Autorità indipendenti). Il fenomeno è ormai endemico e, ciò che è più grave, viene accostato e giustificato con i princìpi dello spoils system statunitense, che sono tutt’altra cosa (vedi qui). Il caso del dr. Roberto Alesse – citato nell’articolo – non è isolato, ma si riproduce ormai quotidianamente – e il più delle volte in segrete stanze e nel silenzio assoluto della stampa – negli incarichi più delicati dei Ministeri , degli Enti pubblici non economici nazionali e di ricerca, delle Regioni  e nei Comuni (vedi).

Sullo sfondo un ceto politico generalmente di scarsa levatura che avverte la dirigenza pubblica come un ostacolo e non come la risorsa più importante per l’attuazione di tutte le politiche pubbliche di questo Paese.

 Dirigenti pubblici in balia della politica

Senatore Walter Tocci: per una riforma costituzionale che non è stata scritta.

Screenshot 2016-05-31 18.26.43

Proseguendo nel nostro programma di dare spazio ad opinioni meditate, non urlate e non meramente propagandistiche intorno al testo della Riforma costituzionale (Vedi qui testo), diamo qui spazio alle opinioni per il NO del Senatore Walter Tocci. Con la sua consueta mitezza, che nulla toglie alla chiarezza tagliente dei contenuti, egli argomenta in ordine a: diminuzione del numero delle regioni rinviata, mancata diminuzione del numero dei deputati, conflittualità dei rapporti fra Stato e Regioni, procedimento legislativo farraginoso, premierato senza contrappesi. Buona lettura.

Walter Tocci: il mio NO alla legge costituzionale

Seminario SVIMEZ sull’analisi delle politiche pubbliche.

svimez

Pubblichiamo gli atti del seminario tenutosi nel maggio 2016 presso la SVIMEZ sulla’”Analisi delle politiche pubbliche e controllo di gestione“. Promosso da Manin Carabba, presidente onorario della Corte dei Conti, con  relazione introduttiva del prof. Bruno Dente: i discussant erano Giorgio Macciotta, Paolo De Ioanna, Antonio La Spina, Nino Zucaro, Giuseppe Beato, Mita Marra, Dario Ciccarelli. Continua a leggere

Il Government Accountability Office statunitense

gao-seal

Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere

UE – Analisi annuale della crescita: relazione sull’Italia.

semestre europeo

Abbiamo pubblicato di recente le Raccomandazioni del Consiglio europeo all’Italia in margine alla manovra economica finanziaria presente nel Documento di Economia e finanza 2016 (vedi qui). Il contenuto e le raccomandazioni lì contenute concludono il ciclo del cosiddetto Semestre europeo (Vedi qui l’articolo di Anna Corossacz a pagina 66 della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica”). Si qualifica come “semestre europeo” il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi membri, che si sostanzia essenzialmente in due documenti, uno a monte (l’Analisi Annuale della Crescita) e uno a valle (le Raccomandazioni Specifiche per il Paese) dei documenti di programmi di riforma che ciascun Paese membro approva ogni anno (per l’Italia é appunto il DEF). Questa procedura é stata introdotta dal trattato cosiddetto “Fiscal compact” (vedi qui) dell’anno 2012.

Pubblichiamo oggi, anche per il suo intessere in ordine alla valutazione data dai servizi della Commissione UE alla Pubblica amministrazione italiana, la relazione di sintesi sull’Italia del febbraio 2016 (vedi qui il testo integrale), del quale evidenziamo qui sotto la desolante analisi su “Efficienza della pubblica Amministrazione e delle istituzioni, giustizia e corruzione“. Alcune perle:

efficienza ed efficacia del settore pubblico italiano inferiore alla media UE;

– eccessiva durata delle procedure burocratiche derivante dalle competenze non chiaramente ripartite fra amministrazioni centrali e locali;

– età media dei dipendenti pubblici più alta nella UE;

– 18 % dei dipendenti in possesso di laurea; 34% dei dipendenti non in possesso del diploma di istruzione secondaria;

– inefficienza del settore pubblico come ostacolo alla crescita delle imprese e degli investimenti esteri;

– inefficienza delle società a partecipazione pubblica locali;

– sistema degli appalti pubblici con il più alto tasso UE di procedure negoziate senza bando di gara e di appalti aggiudicati in base a una singola offerta;

– cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei;

– lunga durata dei procedimenti giudiziari civili,

– termini di prescrizione sulle frodi finanziarie sanzionati dalla Corte di giustizia europea;

– risultato peggiore della UE in termini di corruzione percepita (vedi  qui anche Le conclusioni dell’Eurobarometro 2014).

Buona lettura!

 Pagine da Relazione sull’Italia feb 2016- stralcio

Dibattito sulla riforma: risposta di Guido Melis a Gustavo Zagrebelsky.

guido melis_03   Zagrebelsky

Riprendiamo il fondo pubblicato sull’Unità di ieri 27 maggio del prof. Guido Melis, ordinario di storia dell’ amministrazione pubblica all’Università La Sapienza di Roma. C’è un attacco educato, ma pungente assai, all’approccio critico sulla riforma costituzionale contenuto nell’intervista di Gustavo Zagrebelsky a “La Repubblica” dell’altro ieri ( di cui abbiamo già dato conto – vedi qui)

 Dove sbaglia Zagrebelsky

Zagrebelsky e Cacciari: due opinioni a confronto.

Zagrebelsky    cacciari

Proseguiamo nell’osservazione delle migliori opinioni in campo sul tema della Riforma costituzionale pubblicando  il link a due interviste realizzate da Ezio Mauro, apparse su “la Repubblica” di ieri e di oggi. L’ex Presidente della corte costituzionale Zagrebelsky e il filosofo Cacciari, ambedue uomini “a sinistra”, si ritrovano su versanti opposti quanto alla scelta sul SI o sul NO al prossimo referendum costituzionale. Zagrebelsky parla di “democrazia svuotata” dalla riforma istituzionale. Cacciari interpreta un’altra corrente di pensiero: “Riforma maldestra , ma è una svolta”. Buona lettura.

Gustavo Zagrebelsky: democrazia svuotata con la riforma costituzionale.

Massimo Cacciari: riforma maldestra, ma è una svolta dopo 40 anni di fallimenti .

Questione referendaria: confronto fra uno studente dell’Università di Catania e la Ministra Boschi.

Boschi

La visione del video che proponiamo qui sotto richiede una ventina di minuti, tuttavia ci appare fortemente esplicativa dei contenuti delle diverse convinzioni dei due discussant (uno studente di giurisprudenza dell’Università di Catania e la Ministra per le Riforme costituzionali Elena Boschi): in particolare vengono approfonditi i diversi punti di vista in ordine a: legittimazione dell’attuale Parlamento a modificare il testo della Costituzione, legittimazione del Governo a proporre riforme costituzionali. Molto interessanti gli argomenti e il clima,

Studente dell’Università di Catania in polemica con Ministra Boschi- Video

Referendum confermativo: opinioni dei costituzionalisti a confronto.

Padri costituenti

La riforma più incisiva del testo della Carta costituzionale dei nostri Padri costituenti è ora alla prova del referendum confermativo del prossimo ottobre. Si è immediatamente aperto un dibattito che vede coinvolti illustri costituzionalisti, schierati su diverse posizioni. Alla discussione, tuttavia, vanno premessi i criteri di metodo e di civiltà esposti dal prof. Guido MELIS: 1. Non insultiamoci; 2. Partiamo dal presupposto che la materia è discutibile senza che chi la pensa diversamente sia un prezzolato; 3. Stiamo alla riforma senza tirare in ballo altre cose che le sono estranee; 4. Lasciamo da parte i morti, che hanno diritto di tacere: 5. Evitiamo i toni apocalittici: non siano alla fine della democrazia. Si può ?

I criteri sopra esposti sono anche i nostri. Ciò premesso diamo conto nel seguito delle antitetiche valutazioni rese pubbliche da due gruppi di autorevolissimi costituzionalisti: una per il SI’ e una per il NO:

Costituzionalisti per il SI’

Costituzionalisti per il NO.

Vedi il testo delle modifiche costituzionali – clicca qui.

Gli eroi della giustizia e del bene comune.

Giuliano

Quante e quali nazioni occidentali possono vantare il primato (che preferiremmo non avere) di tanti Servitori dello Stato i quali, per un ideale di giustizia e di bene comune, hanno messo in conto  la possibilità di essere ammazzati per il lavoro che facevano? Oltre a Boris Giuliano – della vita del quale va in onda in questi giorni una fiction televisiva – Scaglione, Terranova, Livatino, Russo, Mattarella, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Falcone, Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte e tanti altri. Insieme al dolore per la loro perdita, va conservato anche l’orgoglio per il nostro Paese, che ha dato i natali a una messe così preziosa di persone delle Pubblica Amministrazione. Riportiamo di seguito il link a un’intervista sulla figura del commissario Giuliano concessa da suo figlio Alessandro, oggi Questore di Lucca.

Mio padre Boris Giuliano

Il dibattito sulla riforma costituzionale: Cassese e Zagrebelsky.

sabino-cassese copia          Zagrebelsky

Il bello della democrazia é anche questo: che su un tema di fondamentale importanza per il futuro della vita civile, sociale ed economica del nostro Paese si trovino su posizioni antitetiche due illustri maître à penser  della nostra Repubblica, componente Sabino Cassese dell’attuale Corte costituzionale, già suo Presidente Gustavo Zagrebelsky. Iniziamo il nostro dibattito riportando la loro opinione sull’opportunità o meno di approvare il testo della Carta costituzionale – così come modificato il 15 aprile 2016 (vedi qui il vecchio e il nuovo testo) – con il referendum confermativo del prossimo autunno.

Le motivazioni del SI’ – Sabino Cassese

Le motivazioni del NO – Gustavo Zagrebelsky

Le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea sul debito pubblico italiano.

ue

Presentiamo qui sotto le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea all’Italia in relazione al Programma di stabilità 2016 (vedi qui documento), adottate sulla base delle proposte della Commissione europea.

Ricordiamo che é presente sull’ultimo numero della nostra rivista (pagina 66, vedi) un articolo di Anna Corossacz sul “Ruolo della Pubblica Amministrazione nella governance europea” nel quale sono analizzate proprio le politiche cui fa esplicito riferimento il testo della raccomandazione.

   Commissione europea 18 maggio 2016- Raccomandazioni Italia