Guido Melis – Presentazione del libro “la Burocrazia”

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Presentazione del volume “La burocrazia” di Guido Melis il 16 settembre 2015

VEDI QUI IL RESOCONTO DEGLI INTERVENTI

 L’autore, professore di Storia dell’amministrazione pubblica nell’Università di Roma «La Sapienza», ricostruisce l’evoluzione della burocrazia italiana e dei suoi uomini dai tempi di Cavour ai giorni nostri. L’ultima parte presenta e discute le riforme amministrative dell’ultimo quindicennio.

 Presentano:

– Il presidente dell’Associazione, dr. Antonio Zucaro,

– il presidente dell’OIV del MEF, dr. Paolo De Ioanna.

Sarà presente l’autore.

Pessima gestione della burocrazia pubblica – Jean-Claude Trichet

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E’ una valutazione che pesa, quella di Jean-Claude Trichet, ex Presidente della BCE, presente al convegno di Cernobbio in questi giorni. Riportiamo la sua intervista a “La Repubblica” di ieri 6 settembre 2015, nel corso della quale egli  individua nella “pessima gestione dell’amministrazione pubblica” la causa prima del gap esistente con gli altri Paesi industriali avanzati. Dati gli ambienti da cui proviene, questo giudizio – si sia d’accordo o meno – va tenuto nella massima considerazione.

 Intervista a Jean-Claude Trichet

La foresta incantata – Rapporto Cassese del 1993 sulle condizioni delle pubbliche amministrazioni

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Crediamo di rendere un servizio di utilità pubblica, ripubblicando – a 22 anni dalla sua emanazione – un documento storico prima assente dal web: il “Rapporto sulle condizioni delle pubbliche amministrazioni” predisposto dal Dipartimento per la Funzione pubblica, sotto l’impulso e il coordinamento politico del Ministro dell’Epoca, prof. Sabino Cassese, nel Governo Ciampi ( 28 aprile 1993 – 10 maggio 1994), a ridosso recente di Tangentopoli e del crollo dei partiti della prima Repubblica. Continua a leggere

Legge n. 124/2015 di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni – vera riforma o legge “insaccato”?

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Presentiamo qui sotto il nostro punto di vista – molto critico – in ordine al complesso delle prescrizioni presenti nella Legge n. 124 del 7 agosto 2015 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche“.

 Commentario della Legge n 124 del 2015

Valori, etica ed efficienza nelle organizzazioni pubbliche – Fabrizio Giorgilli

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Riconosciamo di avere un pregiudizio in positivo, un debole, una simpatia particolare per i dirigenti che scrivono di Pubblica amministrazione vivendola dall’interno e conoscendola da osservatori “di trincea”. La figura  di Fabrizio Giorgilli è quanto di più lontano dal modello – che in molti cercano ostinatamente di accreditare come modo di essere prevalente della dirigenza italiana – di dirigente “nascosto dietro la scrivania”: non potrebbe, visto che è Direttore di una sede provinciale INPS operante sul territorio ed è tutti giorni in prima linea per “servire” la sua utenza fatta di imprese,  lavoratori e pensionati. Pur con ciò, Giorgilli ci regala un testo di studio (reperibile come ebook al prezzo di 4,50 euro sul sito http://www.edizionipalinsesto.it/  della Casa editrice Palinsesto) sul modo di essere , sull‘ubi consistam di un’organizzazione pubblica, studiata dai diversi angoli di visuale del contesto socio -culturale di riferimento, del diritto, dell’inserimento nello Stato e nella Comunità, nei suoi diversi livelli di complessità: un’amministrazione pubblica integrata alla società, sia a livello di comunità locale di riferimento, sia rispetto al contesto amministrativo europeo. Al centro del mondo dell’organizzazione pubblica ”  –  che “va letta come sistema“, che “si può descrivere solo considerando tutti i suoi elementi costitutivi in un contesto“, le cui “variabili organizzative vanno considerate attraverso “un’unica foto” e non isolatamente”   –  ci sono etica e valori come unico collante possibile per accomunare, far crescere, per farla vincere e legittimare dalla e nella comunità sociale. Sono concetti da non perdere e, soprattutto, da opporre con serenità e dignità alla brutalità di chi vuole sostituire questo modello di dirigenza pubblica con altri modelli, sicuramente buoni in altri contesti, ma che nulla hanno a che vedere con il ruolo etico e i doveri di un dirigente pubblico e di un lavoratore pubblico (vedi qui). Leggiamo di seguito l’indice ed il capitolo primo di questo testo.

 Fabrizio Giorgilli – Lavoro Pubblico_aspetti introduttivi

Giulio Napolitano – Quale formazione per i manager pubblici

Giulio Napolitano

Diamo conto del contributo di Giulio Napolitano – in un suo articolo pubblicato sul Sole 24 ore del 27 agosto 2015 – al dibattito in corso sulla riforma della Scuola nazione dell’Amministrazione, rivista fra l’altro dall’articolo 11 della Legge 124/2015 che prevede “l’eventuale trasformazione della natura giuridica, con coinvolgimento di istituzioni nazionali ed internazionali di riconosciuto prestigio“. Non sembra prendere una posizione critica Napolitano in ordine alla possibile privatizzazione di una fondamentale funzione pubblica, anzi. Citando il caso dell’Amministrazione inglese (che tuttavia si appoggia a qualcosa che si chiama Oxford University), delinea una situazione di crisi dell’attuale gestione della nostra SNA da cui si uscirebbe con “un comitato scientifico di indirizzo strategico, possibilmente di respiro internazionale” e di “un gruppo di funzionari in grado di gestire gare e contrattazioni con le università e gli altri centri di formazione”. Stai a vedere che la prima gara la vince l’Università Bocconi di Milano!!….Noi non siamo d’accordo con l’apertura – che poi diventerebbe subito colonizzazione culturale e ideologica – al privato. Preferiremmo un corpo fisso di Professori di prim’ordine, di qualunque provenienza, anche straniera,  ma dipendenti solo della Scuola, dedicato full time all’attività di formazione della dirigenza italiana…… Chi vede un plesso amministrativo che non funziona, dovrebbe attrezzarsi per riformarlo radicalmente, non per dismetterlo!! Stravagante Paese é questo.

 Giulio Napolitano –  formazione della dirigenza pubblica  sole 24 ore 27 ago 2015

La voce.info – Il peccato originale della nuova “riforma epocale” della PA

Lavoceinfo

Pubblichiamo il link all’articolo di Luigi Olivieri – pubblicato su La Voce.info il 19 agosto scorso, sui cui contenuti concordiamo. Citiamo qui l’affermazione che ci sembra il clou dell’articolo, nonché un ottimo tratto sintetico della legge: “Per la “sburocratizzazione” allora sarebbe decisivo, oltre all’informatizzazione e agli strumenti di deflazione operativa, anche ridurre una volta per tute l’insopportabile carico di norme e regole, che rendono complicatissima la gestione, non solo per i cittadini, ma per lo stesso apparato pubblico. Tuttavia, proprio la legge delega Madia evidenzia il consueto difetto della ridondanza di regole di dettaglio”.

Leggi qui l’articolo della Voce.info sulla legge n 124 del 2015

Roma capitale e non capitale

roma capitale

Roma e i romani non sono simpatici a molti, questo va detto per capire molte cose. Tuttavia, gli scandali, i disservizi, gli episodi a metà fra la farsa e il codice penale, fino alla tragedia del pedone ucciso a Piazza del Popolo – cioè in una zona che in qualunque metropoli europea sarebbe stata liberata dal traffico – tutti questi episodi hanno indotto il quotidiano della borghesia meneghina a “certificare”, attraverso la penna di Sergio Rizzo, il fatto che la questione romana non riguarda solo i romani, ma tutta l’Italia come Stato nazionale. Chissà, forse era necessaria la continua umiliazione della gente comune e normale di questa città perché un concetto così semplice fosse recepito nelle coscienze degli Italiani….

 LA CAPITALE QUESTIONE NAZIONALE

Pubblicata la legge n. 124/2015 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.

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VEDI QUI IL COMMENTARIO CRITICO SUGLI ARTICOLI DELLA LEGGE

Nello splendore del technicolor é stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 187 del 13 agosto ultimo scorso la legge “di riforma” delle pubbliche amministrazioni, seguita passo passo da questo sito nel corso della sua articolata (sic) elaborazione parlamentare. Non più quindi il semplice ddl n. 1577  – vedi qui – o AS n. 3098 –  vedi qui –  ma la Legge n. 124 del 7 agosto 2015. Dio protegga la nostra pubblica amministrazione.

 Legge 124 del 7 agosto 2015

Settis e altri – Appello al Presidente della Repubblica: “Non firmi”

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Salvatore Settis é professore di Archeologia classica e intellettuale di fama internazionale, già Rettore della Normale di Pisa, oggi Presidente del Comitato scientifico del Louvre. Da lui e non solo, visto che sono presenti in calce le firme di noti costituzionalisti quali Zagrebelsky, Neppi Modona, Azzariti, Carlassare, Lucarelli, Pace, è partito un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché non firmi la legge di “deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” approvata dai due rami del Parlamento pochi giorni fa, per evidenti vizi di costituzionalità delle disposizioni che prevedono l’istituto del silenzio-assenso su provvedimenti per i quali è previsto l’assenso, il consenso e il nulla -osta delle Soprintendenze per i beni archeologici e, comunque, per gli uffici pubblici titolari di atti e procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese. Le argomentazioni di tale asserito vizio di costituzionalità sono contenute nel testo dell’appello che qui riproduciamo.

 NON FIRMI

L’agenda digitale del Governo Renzi

agid

Il Governo Renzi si sta dimostrando particolarmente attivo nel campo dell’informatica digitale. Ne sono prova, non solo le previsioni presenti all’articolo 1 della legge delega del pubblico impiego (che tuttavia appartengono sempre alla categoria della “legge come annuncio” della  “legge- buone intenzioni” di cui notoriamente è lastricata la via dell’inferno) Continua a leggere

Statistiche dell’Italia digitale

fibra ottica

Un settore in cui il Governo si mostra particolarmente attivo è quello dell'”Italia digitale” – vedi qui sito AgidPrima dei programmi in cantiere e in esecuzione, forniamo qui alcuni riferimenti statistici che descrivono alcuni grandi fenomeni attuali dell’Italia digitale.

 Utilizzo di internet in Italia distinto per genere , classi di età e ripartizione geografica – fonte Agid Strategia crescita Italia digitale 2015

 Utilizzo con regolarità di internet – confronto con Europa- fonte Agida, Strategia di crescita Italia digitale 2015

Banda-larga-fissa NGA in Europa

Utilizzo – in % della popolazione – della tecnologia NGA per la rete fissa, che garantisce collegamenti a minimo 30 Mbps  – clicca qui

La guerra delle slide come strumento di propaganda politica.

Renzi madia

Le slide nascono come utile strumento di sintesi di concetti e pensieri, presentato soprattutto nei corsi di formazione e nei convegni per chiarire e registrare al meglio il pensiero del suo autore. Con il governo Renzi, le slide hanno modificato la loro funzione originaria diventando la traduzione “in termini semplici” delle incomprensibili enunciazioni legislative, con un occhietto d’intesa alle persone, del tipo: “adesso ti spiego io semplicemente il vero significato delle leggi che i burocrati mi hanno scritto”. All’inizio magari funzionava, invece adesso risulta sempre più chiara la limitatezza di questo strumento che non va – né può andare – al di là delle semplici enunciazioni di principio e di buone intenzioni ….Peggio poi se chi critica i programmi governativi (nel caso che segnaliamo è la CGIL), crede di operare efficacemente opponendo altre slide sull’argomento con affermazioni altrettanto apodittiche e prive di argomentazione.

Riformapa – slide Presidenza del Consiglio

CGIL – Cos’è davvero la riforma MADIA

Invece, quando viene approvata una legge che avvia una grande politica pubblica, la collettività nazionale meriterebbe un approccio maggiormente rispettoso, garantito attraverso una procedura molto semplice:  l’elaborazione di testi chiari e circostanziati – piani industriali o come meglio si vogliano definire – nei quali fossero evidenziati situazioni di partenza, gli obiettivi concreti perseguiti, il tempo previsto di realizzazione, le risorse finanziarie poste a disposizione e gli Organi dello Stato cui si demanda la regia dell’intero progetto.  Ciò a beneficio, non solo dell’opinione pubblica, ma anche e soprattutto del Parlamento il quale, a sua volta, dovrebbe e potrebbe utilmente valorizzare le proprie funzioni di vigilanza politica sul Governo e sull’attuazione delle politiche pubbliche, che sono uno dei due cardini della propria attività (insieme a quello di produzione normativa).

Invece, il contenuto e l’applicazione futura delle leggi fondamentali, da una parte, vengono ridotti a dichiarazioni da bar dello Sport (con il massimo rispetto per i bar dello sport dove si conoscono e si discutono assai meglio le materie trattate), dall’altra parte vengono rinviati all’emanazione futura di mitici “decreti delegati” che, regolando giuridicamente tutta la materia, saranno la grande levatrice delle riforme attese.

Il fenomeno delle mancate riforme é soprattutto il frutto, più che di debolezze dei contenuti, di un infelicissimo approccio a un qualsivoglia metodo di organizzazione ed applicazione delle politiche pubbliche previste nelle leggi di riforma approvate in Parlamento.

Evviva! Roma capitale é prima in qualcosa. Spesa per i rifiuti.

AMA

Secondo un’indagine effettuata dall’Associazione Openpolis – vedi qui l’articolo completo – fra le 15 città più grandi d’Italia, Roma ha la spesa pro capite per i rifiuti (€ 303 a cittadino) più alta d’Italia, pari a quasi il doppio della media delle 15 città monitorate (€ 164 a cittadino). L’articolo precisa anche, a scanso di equivoci, che i dati di Openbilanci riguardano solamente i bilanci dei Comuni, non includendo quindi eventuali budget di partecipate a cui l’amministrazione affida la gestione dei rifiuti. Sarebbe interessante sapere a questo punto se nella spesa pro capite da loro calcolata per la città di Roma siano incluse o meno le bollette pagate dai cittadini romani direttamente all’AMA…….

In ogni caso per cittadini della Capitale un altro motivo d’orgoglio e di soddisfazione……

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L’approvazione della legge delega sulla riforma della PA – i commenti della stampa

Renzi madia

La coppia rock Renzi Madia é tutta un giubilo per l’approvazione della legge delega di riforma delle amministrazioni pubbliche (Vedi qui il video della Conferenza stampa del 5 agosto scorso). Riproporremo a breve in modo analitico le ragioni – più che di un dissenso – di una preoccupazione vivissima sui punti specifici e sulla filosofia di fondo di questa riforma. Per ora, segnaliamo qui  di seguito i resoconti e i commenti dei grandi quotidiani. Tutti generalmente orientati su battute del tipo “Dirigenti licenziabili” “meno burocrazia” “un colpo di frusta alla PA” “dirigenti, incarichi a tempo” “licenziamento più facili” “lotta all’assenteismo”, e via così…… Per parte di chi scrive, non si può che prendere atto che la percezione della pa e dei suoi operatori da parte della grande stampa e della collettività nazionale in genere é pessima. Questa cosa avrà pure una sua ragion d’essere! Oltre che gli squallidi coinvolgimenti in situazioni di fallimento e di corruzione visti nella Capitale, si taglia col coltello – verso gli operatori della Pa in genere – un atteggiamento di diffidenza, di insofferenza, di astio generalizzato. Forse è arrivato il momento che qualcuno dall’interno delle pubbliche amministrazioni faccia il giusto tesoro di questi segnali chiari della collettività e del mondo delle imprese, ne comprenda il fondamento e le giuste ragioni ed esca fuori con proprie proposte di riforma, con un atteggiamento comunque proattivo e non rinunciatario rispetto ai combiamenti introdotti dal legislatore. L’unico modo di “battere” la pessima opinione che hanno i diversi ceti dirigenti e stakeholder del Paese nei confronti della PA è quello di accettare la sfida del cambiamento, cavalcandola dall’interno e rendendosene protagonisti. Programma “vasto” e chissà quando attuabile, tuttavia unica prospettiva vera di cambiamento ed efficientemento dell’Amministrazione pubblica di questo Paese. Senza una condivisione convinta della parte più sensibile degli operatori delle pubbliche amministrazioni (che esiste ed è vastissima) si rischiano due effetti perversi e coincidenti: la riforma di un bel niente, collegata strettamente al progressivo declino dell’ intervento pubblico sull’economia e sulla società (invece in tutti gli Stati moderni La PA è il volano dello sviluppo economico complessivo – vedi il pensiero di Mariana Mazzucatoclicca qui ) e alla marginalizzazione completa di chi opera in quel mondo.

Ora ci tocca la triste lettura delle “grida” dei vari quotidiani nazionali.

La Stampa- Ecco cosa cambia 5-agosto-2015

Messaggero – Lo Stato alla sfida dell’efficienza -5-agosto-2015

Sole 24 ore – Dirigenti licenziabili- Confindustria “Bene riforma” 5-agosto-2015

Italia oggi  – Licenziamenti facili -5-agosto-2015

La Repubblica – Licenziamenti più facili-5-agosto-2015

La Stampa – Stretta sulle partecipate-5-agosto-2015

Il Messaggero –  commento di Oscar Giannino -5-agosto-2015

Il Messaggero – intervista a Sabino Cassese “la medicina giusta per un grande malato” -5-agosto-2015

Il fatto quotidiano – dirigenti licenziabili

APPROVATO il disegno di legge n 1577 – Madia Renzi – di “riforma” delle pubbliche amministrazioni.

Senato logo

Iscrivendoci senz’altro al partito degli “amici gufi” (sic) cui fa riferimento un tweet del Presidente del Consiglio di questa mattina, rimaniamo in attesa della promulgazione della legge recante “Deleghe al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche“, fino ad oggi conosciuto come ddl 1577 Madia Renzi. E’ stato approvato senza ulteriori emendamenti dall’Assemblea del Senato in seconda lettura rispetto al testo licenziato dalla Camera dei deputati lo scorso 17 luglio 2015 – Vedi qui resoconto parlamentare della seduta conclusiva del 3 agosto 2015.

Il testo della legge, in mancanza di qualsivoglia emendamento rispetto al testo approvato dalla Camera, rimane quello ufficialmente trasmesso al Senato lo scorso 17 luglio –  vedasi qui sotto.

 Testo definitivo della legge delega per la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni

Facendo riferimento alle osservazioni e riserve più volte espresse in questo sito sulla legge in questione ( Vedi comunicato stampa 2 aprile 2015 – Basta con le valutazioni burla – la dirigenza pubblica che vogliamo – la valutazione della performance – la riforma della dirigenza pubblica e il ruolo della donna – Audizione della Corte dei Conti in ordine al ddl Madia – Riflessioni di Guido Melis sul testo della riforma Madia – Come saranno congegnati i decreti legislativi delegati secondo Antonio Zucaro) diamo qui conto delle osservazioni del Sole 24 ore di oggi  – clicca qui – e delle due note di lettura della legge predisposte dai Servizi amministrativi del Senato: 1) Nota di lettura ; 2) Nota breve.

Cosa fa un ufficio pubblico del Territorio – Gli uffici INPS della Puglia.

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Fra gli interventi al Convegno INPS -Un occhio al futuro   dello scorso 10 giugno 2015 c’è ne è stato uno, che a prima vista poteva sembrare forse un po’  “tangenziale” rispetto ai temi generali proposti dal Convegno. A ben vedere, invece, la descrizione minuziosa e puntuale delle attività e delle iniziative adottate in Direzione regionale INPS della Puglia negli ultimi 4 anni, presentata nella relazione del dr. Giovanni DI MONDE, costituisce una radiografia interessantissima per comprendere il ruolo di un ufficio pubblico nella realtà sociale ed economica del territorio nazionale. Chi cerca di raffigurare gli uffici pubblici come entità pesanti e farraginose, pronte a rendere difficile la vita dei cittadini e delle imprese, legga questa relazione, così comprenderà che la realtà è diversa da quella che la stampa nazionale generalmente racconta. Capirà anche che la gestione manageriale pubblica è molto più complessa di quella svolta nelle imprese private, perché ha compiti e funzioni di garanzia per l’intera collettività amministrata del giusto contemperamento degli interessi in gioco, ottenuta attraverso l’intelligente applicazione delle disposizioni di legge e la capacità di rapporto e relazione con il mondo circostante.

 Funzionamento di una Sede regionale dell’INPS

Rapporto SVIMEZ sul Mezzogiorno d’Italia.

ITALIA

I dati del Rapporto SVIMEZ sull’Italia meridionale – vedi qui il sito web –  non sono solo sconfortanti nella loro cruda evidenza, ma ci raccontano di un fallimento storico che dura da 154 anni, dal momento in cui i confini del Regno sabaudo furono estesi a tutto il territorio nazionale. La crisi del nostro Paese, oggi più che mai dopo il 2008, è la crisi nelle nostre Regioni meridionali: la caduta dell’occupazione è concentrata lì:  – 9% contro l’1,4% del Centro nord, i 576mila lavoratori in meno – sul totale degli 811mila – sono residenti nel Mezzogiorno. Il tasso  di occupazione tra i giovani diplomati e laureati  è oltre trenta punti più basso rispetto alla media europea, al 45%. Vedi qui sotto le Anticipazioni sui principali andamenti economici.

Tutto questo ci racconta del fallimento di tutte le politiche – non escluse quelle contro la criminalità organizzata – intraprese nel tempo. Vedi qui sotto le slide di sintesi con la relativa illustrazione e le anticipazioni del Rapporto.

 SLIDE con spiegazioni

Rapporto SVIMEZ 2015 _anticipazioni

Riforma della Pa e risorse a disposizione.

Veronica De Romanis

Hanno richiamato una forte attenzione due interventi dell’economista Veronica De Romanis sul sito FIRST on line.info – Vedi – a proposito dei contenuti della riforma Renzi Madia sulla PA, in corso di approvazione definitiva al Senato. Nel primo intervento, la De Romanis sottolinea lo stretto collegamento (di conseguenza il successo o il mancato successo della riforma) fra “perimetro di azione dello Stato/risorse messe a disposizione ed esiti delle altre riforme in cantiere, prima fra tutte la creazione dell’Agenzia nazionale per le politiche attiva” – leggi articolo. Con l’altro intervento del 20 luglio scorso, viene analizzato il tema dei concorsi pubblici di assunzione – leggi articolo. Sono ambedue opinioni molto critiche e tranchant sul congegno posto in essere dal dddl 1577/2014.

Corte costituzionale – Sentenza n. 178 del 2015 sull’illegittimità del blocco dei contratti dei dipendenti pubblici.

corte costituzionale

E’ stato finalmente pubblicato il testo della Sentenza con la quale la Corte costituzionale ha giudicato come illegittimo il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici.

 Sentenza n 178 del 2015 ccnl

Vedi qui anche i commenti sugli impatti sui conti della finanza pubblica della Sentenza in questione.