Le attività “di interesse pubblico” di Mafia capitale.

Carminati

Per non perderne memoria nei prossimi giorni e mesi, quando pian piano si spegnerà il clamore mediatico, riportiamo, come un piccolo riassunto degli orrori di Mafia capitale, una serie di articoli di stampa, contenenti una sorta di lista delle attività pubbliche infiltrate dalla criminalità organizzata operante a Roma. In ognuna di queste storie c’è un motivo di fondo di  omessa gestione e controllo dei soldi dei contribuenti.

 L’impero della Cooperativa 29 giugno di Buzzi Corsera 13 dic 2014 – Sergio Rizzo.

AMA – gestione dei rifiuti in mano a Buzzi – La Repubblica 6 dic 2014 – Corrado Zunino.

Appalti alle Cooperative: 174 gare vinte in 10 anni da Buzzi – La Repubblica 6 dic 2014 -Tonacci e Vincenzi

Gestione dei profughi e dei Rom: 40 milioni fatturato annuo della banda – La Repubblica 5 dic 2014 – Tonacci e Vincenzi

Tangenti ai politici: libro mastro – La Repubblica 4 dic 2014 – Fabio Tonacci

Servizio giardini – in Procura il dossier – Il Messaggero 11 dic 2014 – Errante e Menafra

Metro C – il sistema dei subappalti dell’opera da 3,7 miliardi – La repubblica 14 dic 2014 – Daniele Autiieri

Eur spa – La maxi gratifica a Mancini di 63 mila euro – La Repubblica 13 dic 2014 – Paolo Boccacci

Gestione scuole comunali Multiservizi l’alleanza tra il ras Buzzi e le ‘ndrine – La Repubblica 12 dic 2014 – Autieri e Favale.

Autorizzazioni a edificare : gli interventi di Carminati – La Repubblica 7 dic 2014 – Mauro Favale

Ostia: collegamenti fra ‘ndrine e banda Carminati – Il sole 24 ore 14 dic 2014 – Roberto Galullo

Porto di Genova come porta d’ingresso della cocaina sudamericana – La Stampa 14 dic 2014 – Marco Grasso

 

MAFIA CAPITALE descritta dal New York Times

NYT

Riportiamo il testo integrale, in lingua originale e tradotto in italiano, dell’articolo sullo scandalo “Mafia Capitale” apparso sul New York Times dell’11 dicembre  con la firma di Elisabetta Povoledo.

 Italy Gasps as Inquiry Reveals

Ostia e la mafia – inchiesta de la Repubblica

OSTIA

Ostia è uno degli epicentri del sistema criminale di Roma capitale. Ne avevano scritto  approfonditamente Federica Angeli e Carlo Bonini de La Repubblica in un’inchiesta del giugno 2013. Rileggiamo quell’articolo – Ostia assediata dai clan – regna l’omertà.

 

Le notizie di quell’inchiesta sono state poi confermate in occasione dei 16 arresti del marzo 2014 di componenti del clan FASCIANI (vedi qui).

Leggiamo anche notizie su Carmine Fasciani, il boss di Ostia condannato a 13 anni.

Oggi siamo in attesa di rivelazioni in ordine ai rapporti di buon vicinato fra i clan di Ostia e la rete di Massimo Carminati.

 

Italo Calvino: Apologo sull’onestà in un paese di corrotti

Calvino

In un frangente drammatico in cui il nostro Paese si trova immerso nella melma di scandali pervasivi, pervadenti e senza fine, una delle domande da farci, come Associazione Nuova Etica pubblica, potrebbe senz’altro essere: “Gli onesti che cosa ci fanno in una dimensione compromessa come quella emersa?”. Non abbiamo bisogno di impegnarci: la risposta ce l’ha già data nel 1980, 35 anni fa, Italo Calvino….tutto é stato già scritto.

 Calvino-apologo sull’onestà in un Paese di corrotti

 

Il fallimento di Roma Capitale d’Italia.

ROMA LUPA

A certificare il fallimento – è già da tempo sotto occhi di tutti – della Capitale d’Italia e città più bella del mondo ci ha pensato la Ragioneria dello Stato con il referto finale dei Servizi ispettivi di finanza pubblica, dei primi mesi dell’anno 2014. Riproduciamo l’articolo di Fedrico Fubini per “La Repubblica” del 28 nov 2014 sulla situazione drammatica che pone   con la forza di un movimento sismico il problema della gestione sconsiderata della Capitale del Paese. Non la meritano così i romani e non la merita l’Italia.

 Roma Capitale in default – bruciati 4 miliardi in 5 anni – La Repubblica 28 nov 2014

Sabino Cassese – La grigia miopia della giustizia.

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A pensarci, le parole di Sabino Cassese sullo stato della giustizia in Italia, pubblicate Corriere della Sera.it dello scorso 10 novembre (clicca qui) , potrebbero sembrare superflue e già conosciute dagli utenti quotidiani, abituati a vedere Corti in cui  si lavora ancora coi faldoni e in cui i tre quarti del tempo di un’udienza sono occupati dalla verbalizzazione effettuata con penna biro. Per chi lavora in quel mondo, invece, queste valutazioni, se non fossero di Cassese, sarebbero state sicuramente qualificate come un “proditorio attacco alla giustizia e ai suoi operatori”.

Invece, le affermazioni provengono proprio dal prof. Sabino Cassese….e allora tutto assume, non tanto il carattere delle “parole scolpite nella pietra”, quanto di una serena ma inevitabile valutazione di realtà, dalla quale partire per ricostruire.

Rimossi tre funzionari della Sovrintendenza di Siracusa.

 

Porto di Siracusa

Riportiamo l’articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul corriere della Sera dell’8 novembre 2014, che riferisce la vicenda di tre funzionari della Sovrintendenza di Siracusa  rimossi dall’incarico dopo aver negato l’autorizzazione alla costruzione di un secondo porto a Siracusa e di 71 villini in zona archeologica di inedificabilità assoluta.

Tralasciando altre considerazioni sull’evidente ingiustizia e sullo scempio che impunemente può essere fatto delle parti più belle del nostro Paese, ci limitiamo a due osservazioni  più strettamente legate alle attuali logiche prevalenti di gestione della cosa pubblica: 1. lo status della dirigenza pubblica, che dovrebbe essere il baluardo della legalità nella gestione degli interessi pubblici, è debolissimo nella legislazione attuale e consente ai vertici delle Amministrazioni di rimuovere a piacimento qualunque dirigente sia d’impaccio a piani e progetti di dubbia natura (vedi il contesto legislativo nell’articolo presente in questo  sito sui rapporti fra politica e dirigenza – clicca qui);  2. il contesto dei “poteri locali” disseminato sul territorio della Repubblica si mostra estremamente permeabile alle infiltrazioni di “gruppi di interesse economico organizzato”: questi ultimi dispongono di potere finanziario, di armi “legali” e di capacità d’infiltrazione nei vertici politici delle Amministrazioni pubbliche, tali da travolgere qualunque tentativo di resistenza opposto alle loro trame.

Gian Antonio Stella – Via da Siracusa i sovrintendenti che non volevano il mega porto.

 

Mala pa – 1,10, 1000 Batman.

Riprendiamo dal sito di Gad Lener (vedi qui) un articolo pubblicato da Andrea Mollica su una vicenda di tangenti alla Regione Lazio (Giunta Marrazzo) su cui starebbe indagando la Procura di Roma. Protagonista l’attuale deputato PD Marco Di Stefano che avrebbe incassato una tangente da 1,8 milioni di euro. Da vero uomo di Stato anche le argomentazioni riportate nella telefonata intercettata del Di Stefano.

In questa sede non intendiamo discutere sulla corruzione della politica, anche se è un tema che pesa come un macigno sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Qui ci interessa solo insistere su un punto fondamentale: se un ingente massa di attività e di comportamenti illegali emergono oggi nelle carte dei magistrati e negli articoli di stampa (molto maggiori sono le ruberie che non vengono scoperte) ciò è dovuto allo smantellamento del sistema dei controlli di regolarità e legittimità degli atti amministrativi avvenuto in sede di riforma del titolo V della Costituzione. Vedi su questo sito : Lo scandalo dei finanziamenti ai consiglieri regionali  e   Il sistema dei controlli di regolarità amministrativo-contabile su Regioni e Comuni.

 

 Andrea Mollica – Parlamentare PD accusato di corruzione

 

Mala Pa – Clini e gli appalti fasulli del Ministero dell’Ambiente.

clini

Una volta gli alti gradi della Pubblica amministrazione italiana che diventavano Ministri si chiamavano Giovanni Giolitti. Oggi si chiamano Corrado Clini. Rileggiamo dal Corriere della Sera.it dell’8 ottobre 2014 i meccanismi attraverso i quali sono stati sperperati 200 milioni in appalti mai realizzati. Tanto per inquadrare i rapporti fra grandezze finanziarie, segnaliamo che questa cifra è pari a 7 volte il bilancio annuale del CNEL, la cui chiusura si invoca a gran voce come strumento salvifico di risparmio pubblico. Quanti altri sprechi, invisibili spesso per la mancanza di operatività di organi di controllo, esistono nelle amministrazioni italiane?

Mala Pa – Il Modello Reggio: motivazioni della sentenza Scopelliti.

Scopelliti

A pendant del contributo precedente sui rapporti fra politica e dirigenza pubblica, pubblichiamo il testo di 300 pagine della sentenza Scopelliti, con le motivazioni della condanna inflitta all’ex Governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Cosa c’entra la dirigenza pubblica? E’ presto detto: molte delle nequizie perpetrate da Scopelliti furono materialmente attuate dalla dr.ssa Orsola Fallara, ex-dirigente dell’ufficio finanza del Comune di Reggio Calabria, morta suicida alla fine dell’anno 2010: gli avvocati della difesa nella loro arringa hanno sostenuto la completa estraneità del loro assistito, dichiarando che “la responsabilità fu solo della dirigente“…..I morti, come noto, non possono difendersi. Clicca qui per approfondire.

Riportiamo, infine, un articolo di Paolo Pollicheni, pubblicato sul “Corriere della Calabria” del 24 ottobre 2014 sui contenuti della motivazione della condanna: clicca qui per comprendere come si può fare strame della pubblica amministrazione.

Anche questa è Italia.

Stato democratico e burocrazia.

max-weber

Ogni burocrazia si adopera per rafforzare la superiorità della sua posizione mantenendo segrete le sue informazioni e le sue intenzioni“. Questa massima di Max Weber – incontestabile secondo noi – è il fulcro dell’articolo di Gian Antonio Stella pubblicato sul Corriere della Sera dell’8 agosto 2014 sulla questione delle resistenze della burocrazia della Camera ai tagli annunciati sui propri stipendi. In un contesto migliore di quello attuale, si potrebbe agevolmente argomentare che le tendenze monopolizzatrici delle burocrazie possono essere validamente arginate e ricondotte ad utile e preziosa energia pubblica da un sano gioco di pesi e contrappesi democratici, in cui gli altri soggetti protagonisti della vita della comunità – buona politica, buon sindacato, opinione pubblica, associazioni degli utenti – sappiano verificare, controllare, sostenere e dirigere la forza – per definizione neutra e neutrale – della burocrazia pubblica.

I funzionari della Camera costano 9000 euro più della Merkel – Corsera 8 ago 2014

Lo scandalo delle società partecipate

societa-partecipate

VEDI ANCHE: SOCIETA’ PARTECIPATE, LA BATTAGLIA PERSA DI COTTARELLI

Attraverso il meccanismo – formalmente legittimo anche questo come tanti altri “orrori” introdotti da una legislazione impazzita – dell’istituzione delle Società partecipate si è creata negli ultimi 10 anni una gravissima anomalia istituzionale nelle pubbliche amministrazioni italiane: sono operative circa 7.500 società private a partecipazione pubblica con più di 90.000 dipendenti assunti senza concorso, ma che svolgono dentro le amministrazioni (le famigerate società in house) i compiti istituzionalmente demandati al soggetto pubblico.

Pubblichiamo la requisitoria finale del Procuratore generale della Corte dei Conti nel giudizio di parificazione sul Rendiconto generale dello Stato 2013 dello scorso 26 giugno 2014 (clicca qui), nel contesto della quale viene denunciato in modo chiaro e circostanziato il fenomeno, così come si manifesta sia nell’amministrazione statale e nelle autonomie locali: alla pag. 10 c’è il dato dei 25,93 miliardi di euro erogati dai Ministeri nel 2012.

Pubblichiamo anche la Relazione della sezione autonomie della Corte dei conti del 6 giugno 2014 dove è presente una disanima analitica sulla legislazione di supporto e sulla consistenza economico-finanziaria del fenomeno “partecipate nelle autonomie locali”. Ne abbiamo estrapolate le tabelle più significative.

Delibera n 15 del 2014 Corte dei conti -Gli Organismi partecipati dagli Enti territoriali

Vedi anche il giudizio di parificazione del precedente rendiconto dello Stato anno 2013.

Sull’argomento, una guida preziosa è anche il documento prodotto dall’ Ufficio studi della Camera – XVI legislatura, documento n 337/2012 – Le società a partecipazione pubblica

 Personale delle società partecipate

 Forme societarie e proprietà delle partecipate

 Settori di attività delle partecipate

Valore del patrimonio immobiliare pubblico e rendimenti.

Patrimonio immobiliare pubblico del valore di 281 miliardi, parallelamente ad una spesa per affitti pari a un miliardo di euro l’anno. Ma questo è un dato di stima a cura della Ragioneria generale elle Stato, che ha avviato un censimento presso tutte le amministrazioni pubbliche sugli immobili di proprietà. Il 40 % delle Amministrazioni non ha ancora comunicato l’ammontare del proprio patrimonio immobiliare.

 Fubini Mania su Corriere della Sera 7 apr 2014 -Stime RGS del patrimonio immobiliare pubblico

Regioneria generale dello Stato – Patrimonio dello Stato – informazioni e statistiche – dic 2013

EXPO e M.O.S.E.: i controlli moltiplicano la corruzione.

Risultati immagini per m.o.s.e. veneziaPubblichiamo il link di un articolo apparso sul  blog “Le Formiche” , scritto da Riccardo Ruggeri, ex top manager della FIAT, sulla problematica dei controlli sulla corruzione, vista dal versante delle aziende private.

Riccardo Ruggeri: perché i controlli moltiplicano la corruzione. 

 

MO. S.E. – Amministratori onesti cercansi

mose venezia

Qui sopra l’elenco dei politici, Magistrati contabili e Ufficiali di finanza indagati per corruzione sui lavori del MO.S.E. (clicca qui).

Fra i tanti articoli relativi allo scandalo ne riproduciamo due che portano ad evidenza la tesi da noi sempre sostenuta: una legislazione che opera deroghe alle garanzie ordinarie previste per gli appalti pubblici favorisce e potenzia le occasioni di malaffare. Sarebbe una semplice affermazione di buon senso, tuttavia in questo Paese devono accadere fatti gravissimi perché possa prevalere il buon senso e il corretto ragionare.

Cacciari: lavori in regime di emergenza criminogeni per natura

Armando Danella, ex responsabile della salvaguardia della laguna – Mose puzzava di marcio già nel 2006

Tuttavia gli scandali MO.S.E. ed  EXPO’ 2015 ci raccontano anche un’altra verità più dura: che, qualunque sia il contesto giuridico di riferimento, esso è destinato ad essere travolto se il livello morale, non solo della classe dirigente, ma di tutti non è capace di “tenere”. E’ necessaria – ormai è chiaro – una rigenerazione morale di questo Paese, a tutti livelli.

EXPO 2015 – Il sistema degli appalti in deroga

EXPO' 2015

Avevamo visto giusto noi di Eticapa, ben prima della denuncia – a buoi scappati dalla stalla – del Presidente dell’autorità degli appalti, citata nell’articolo della Repubblica di ieri (La Repubblica 1 giu 2014 -Expo’, rapporto shock “Appalti senza controlli per mezzo miliardo) quando – due giorni dopo gli arresti di Frigerio, Greganti e Paris – avevamo ricostruito il sistema giuridico di riferimento degli appalti  (per vedere articolo clicca qui) che lasciava aperte “voragini” di possibilità di disporre a piacimento del denaro pubblico: su 1,35 miliardi di euro a disposizione per i lavori dell’EXPO’, ben 474 milioni di euro assegnati in deroga al Codice degli appalti, possibilità di non bandire gare europee, controlli della Corte dei conti e dell ‘Autorità di vigilanza degli appalti pubblici inibiti. Con queste deroghe qui diventava un gioco da ragazzi truccare gli appalti. E ciò in effetti è avvenuto. Continua a leggere

EXPO’ 2015- Il ruolo delle istituzioni pubbliche.

angelo paris

C’è un personaggio che  nella tangentopoli EXPO 2015 attrae attenzioni minori dei vari Frigerio e Greganti: Angelo PARIS. Eppure l’ormai dimissionato ex Direttore della pianificazione e acquisti EXPO 2015 spa è stato fino a 5 giorni fa il vertice operativo -sottordinato solo al Commissario Sala – di tutti i lavori in corso: era lui che decideva in magna pars l’organizzazione, l’agenda dei lavori e l’assegnazione degli appalti previsti per un importo di 2,129 miliardi di euro (vedi qui DPCM_15_giugno 2012 All_1): denaro del contribuente – è innanzitutto necessario specificare – affidato in gestione ad EXPO’ 2015 s.p.a (vedi).  E’ ad Angelo Paris che la “cupola” affaristica Greganti-Frigerio-Grillo si rivolgeva per pilotare l’assegnazione dei lavori alle ditte prescelte. E lui poneva una sola condizione pattizia alla sua collaborazione: “vi dò tutti gli appalti che volete se mi favorite“. Continua a leggere