Il Presidente dell’INPS Tito Boeri, sempre così sensibile ai problemi degli “ultimi”, si sarà accorto che gli ultimi di “casa sua” sono i dipendenti di fascia B di altre amministrazioni, reclutati in INPS per supportare le attività delle sue Sedi operative e rispondere ai problemi dell’utenza? Continua a leggere
Archivi categoria: Le idee dell’Associazione
Save the date per il 20 settembre 2016.
“Rivoluzione” all’INPS.
Le vicende della pubblica amministrazione sono diventate negli ultimi anni un ottimo pretesto per slogan mediatici e propaganda politica a basso costo. Per cui, se il Presidente del Consiglio parla in televisione di “furbi che vanno puniti” e “merito non è una parolaccia“, senza far intravedere alcuna misura efficace capace di rendere più efficiente le pubbliche amministrazioni, l’INPS, per bocca del suo Presidente Tito Boeri, parla addirittura di rivoluzione Continua a leggere
Le legge sugli appalti pubblici scritta in modo barbaro.
Vecchi dirigenti pubblici di carriera, quali noi siamo, avvampano d’imbarazzo al pensiero che un testo di legge – predisposto negli uffici di un Ministero e consegnato, prima ai responsabili politici e istituzionali, poi alla Gazzetta ufficiale – possa essere infarcito con ben 181 refusi, fra quali anche errori di ortografia. Continua a leggere
La Turchia di Erdogan e il rispetto dei diritti.
Rinviamo al sito Corriere.it nel quale é pubblicato l’articolo del prof. Sabino Cassese sulla situazione in Turchia – clicca qui. Nel condividere appieno i suoi contenuti – anche con riferimento al concetto secondo cui “ciascun Paese deve rispondere anche agli altri Paesi e alla comunità internazionale dei propri atti in materia di salvaguardia dei diritti e della democrazia” – esprimiamo la nostra solidarietà con le decine di migliaia di colleghi turchi, funzionari, magistrati, poliziotti, docenti, licenziati ” ad nutum “, senza procedure di sorta, solo per il venir meno del rapporto di fiducia con il Sultano di Istanbul, che si pretende più forte dopo il fallito colpo di Stato militare.
Daniela Carlà – Parità di genere e lotta alla corruzione.
Clicca qui per leggere l’articolo di Daniela Carlà pubblicato sulla rivista Noi donne del 12 luglio 2016 –
I Capi di Gabinetto ministeriale e la dirigenza assente.
Valutazione dei dirigenti del Ministero della Giustizia – Confronto U.S.A.
Pubblichiamo il Decreto del Ministro della Giustizia Orlando attraverso il quale saranno regolati in quel Ministero i conferimenti di incarichi dirigenziali superiori. Balza in evidenza, passando in rassegna l’articolato, che la scelta lì adottata é quella di valorizzare gli elementi di carriera del candidato, gli incarichi espletati, le responsabilità assunte e i percorsi formativi seguiti. E’ una scelta come un’altra. Si sarebbe, magari meglio, potuto valorizzare il “potenziale” del candidato, Continua a leggere
INPS: un Ente pubblico in ebollizione.
Antonio Zucaro – La via tra le montagne.
La via tra le montagne, ovvero di come la formazione politica e civile possa passare attraverso i sentieri della fantasia e della narrazione.
http://www.mannieditori.it/libro/la-tra-le-montagne
Veronica De Romanis – Sull’applicazione dell’articolo 18 ai dipendenti pubblici.
Riportiamo qui sotto – dal sito web del “Il Foglio” – l’articolo di Veronica De Romanis di ieri 16 giugno. L’economista e studiosa delle istituzioni tedesche é già intervenuta in passato sulla riforma delle pubbliche amministrazioni (vedi qui). Al di là del piglio secco del titolo, l’articolo contiene diversi utili spunti sul modo con cui il Governo potrebbe (e dovrebbe) presentare all’opinione pubblica i suoi orientamenti in materia: “con l’art 18 si evita di accollare ai contribuenti il costo degli errori altrui. Anche in questo caso, un’analisi numerica aiuterebbe“.
Qualche perplessità destano le conclusioni dell’articolo, allorquando De Romanis cita l’Inghilterra come esempio di politica dei tagli della spesa ottenuti sul numero e sul costo dei dipendenti pubblici. I dati del nostro Paese degli ultimi anni, in termini di numero e costo dei dipendenti, evidenziano una contrazione della forza lavoro pubblica negli ultimi anni (2007- 2014) pari a circa 175.000 unità di personale (Vedi RGS – Conto della PA 2015) e un risparmio di spesa dal 2010 al 2015 pari a circa 10 miliardi di euro ( vedi ISTAT conto consolidato PA 2015 e le statistiche accluse). L’importo dei risparmi qui in Italia é quindi pari al doppio di quello indicato per l’Inghilterra……Tutto bene allora? Assolutamente no! ….Perché l’Italia, differentemente dall’Inghilterra, non coordina le sue politiche pubbliche, per cui i danari risparmiati da una parte non si sa mai bene dove vadano a finire. Inoltre, la modalità prescelta dall’Italia per diminuire gli impiegati pubblici – blocco del turn over – é perniciosa: invecchia e indebolisce il corpo della PA e non offre possibilità di lavoro alle preziose energie dei nostri giovani. Complimenti!
LEGGI QUI L’ARTICOLO DI VERONICA DE ROMANIS
Licenziamento immediato e stipendio ridotto.
Continuano a susseguirsi, come da dieci anni a questa parte, gli annunci di leggi draconiane verso i dirigenti e gli impiegati pubblici colpevoli di infrazioni disciplinari o di scarso rendimento – VEDI QUI e QUI i resoconti sui maggiori quotidiani d’informazione. La repressione per via legislativa dei molti casi di cattiva amministrazione – cosa in sé da condividere pienamente – non risolverà, tuttavia, il problema del buon funzionamento delle PP. AA. nel nostro Paese. Per fare ciò, sono necessarie, non leggi a ripetizione, ma la dotazione al nostro sistema istituzionale di organismi indipendenti pubblici capaci di presiedere, seguire e vigilare costantemente e con autorevolezza la gestione delle pubbliche amministrazioni italiane, con facoltà d’intervento efficaci.
Funziona così da svariati decenni nel Governo federale degli Stati Uniti con l’OPM (office of personal management – vedi il sito) , in Inghilterra con il Senior civil service (vedi il sito), in Francia con la Direction generale de l’amministration et de la function publique (vedi sito). Questi uffici sono dotati di poteri autonomi che consentono loro di dirigere/governare/controllare/sanzionare la bontà dei processi – di reclutamento, valutazione, carriera e sanzioni di tutti i dirigenti e i funzionari pubblici – posti in essere da tutte le amministrazioni di quei Paesi. Qui in Italia abbiamo nel Dipartimento della funzione pubblica una caricatura di tutto questo, consistente in un plesso amministrativo sovraccarico di uffici dedicati a costruire ostinatamente nuove leggi e nuovi regolamenti. Di uffici dotati di poteri, finanziamenti e risorse professionali adeguate per attuare le direttive di legge si trova traccia solo in qualche sottoscala di Palazzo Vidoni. Ma si sa, noi siamo il paese della Commedia dell’arte.
VEDI SU QUESTO TEMA UN NOSTRO RECENTE COMMENTO : “Riforma o spot?”
Cassese 2007 – Merito e stabilità degli impiegati pubblici.
Può essere utile ritornare su un’antica e sempreverde Lectio Magistralis del prof. Sabino Cassese, tenuta all’Università Suor Orsola di Benincasa di Napoli nel 2007:”L’ideale della pubblica amministrazione: principio del merito e stabilità degli impiegati“. L’esposizione parla di principi generali tuttora vigenti negli Stati occidentali. Continua a leggere
Nuova Etica Pubblica – Newsletter n. 2/2016
Dirigenti pubblici in balia della politica.
E’ stata pubblicata sul Corriere della Sera di ieri 1° giugno 2016 una lettera a firma di Lamberto Dini (ex Presidente del Consiglio dei Ministri), Giancarlo Capaldo (Procuratore aggiunto di Roma) e Luigi Mazzella (ex-Ministro della funzione pubblica ed ex-giudice della Corte costituzionale), a nome dell’Associazione culturale il Periscopio (vedi). Il contenuto di questa lettera é sintetizzato dal titolo: dirigenti pubblici in balia della classe politica. Ne riproduciamo il testo, pur consapevoli che la discussione sul regime della dirigenza vede oggi prevalere correnti di pensiero (vedi qui il convegno Bocconi dello scorso febbraio 2016) e una legislazione vigente (vedi qui l’intervento di Valerio Talamo al ForumPa) che consente impunemente ai vertici politici delle pubbliche amministrazioni di disporre a piacimento delle nomine e delle rimozioni dei suoi dirigenti (vedi qui, invece, la cura massima che nella legislazione U.S.A. viene dedicata al regime della dirigenza delle Agenzie e delle Autorità indipendenti). Il fenomeno è ormai endemico e, ciò che è più grave, viene accostato e giustificato con i princìpi dello spoils system statunitense, che sono tutt’altra cosa (vedi qui). Il caso del dr. Roberto Alesse – citato nell’articolo – non è isolato, ma si riproduce ormai quotidianamente – e il più delle volte in segrete stanze e nel silenzio assoluto della stampa – negli incarichi più delicati dei Ministeri , degli Enti pubblici non economici nazionali e di ricerca, delle Regioni e nei Comuni (vedi).
Sullo sfondo un ceto politico generalmente di scarsa levatura che avverte la dirigenza pubblica come un ostacolo e non come la risorsa più importante per l’attuazione di tutte le politiche pubbliche di questo Paese.
Dirigenti pubblici in balia della politica
Il Government Accountability Office statunitense
Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere
Gli eroi della giustizia e del bene comune.
Quante e quali nazioni occidentali possono vantare il primato (che preferiremmo non avere) di tanti Servitori dello Stato i quali, per un ideale di giustizia e di bene comune, hanno messo in conto la possibilità di essere ammazzati per il lavoro che facevano? Oltre a Boris Giuliano – della vita del quale va in onda in questi giorni una fiction televisiva – Scaglione, Terranova, Livatino, Russo, Mattarella, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Falcone, Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte e tanti altri. Insieme al dolore per la loro perdita, va conservato anche l’orgoglio per il nostro Paese, che ha dato i natali a una messe così preziosa di persone delle Pubblica Amministrazione. Riportiamo di seguito il link a un’intervista sulla figura del commissario Giuliano concessa da suo figlio Alessandro, oggi Questore di Lucca.
Quando Marco Pannella fu arrestato dal Commissario Ennio Di Francesco.
Ci piace ricordare Marco Pannella in una delle sue innumerevoli iniziative di lotta e di disobbedienza civile avvenuto nel 1975, quando decise di fumare uno spinello in pubblico, atto proibito dalla legge. L’episodio vide coprotagonista un simpatizzante della nostra associazione, allora Capo della sezione narcotici della questura di Roma: Ennio Di Francesco (vedi qui). Egli fu invitato in Via di Torre Argentina nella sede del partito radicale e praticamente “costretto” ad arrestare Pannella, in ossequio alla legge vigente. Di Francesco, nello stessa giornata, dopo averlo arrestato inviò un telegramma a Pannella che così recitava:”Se come funzionario ho dovuto applicare una legge anacronistica e iniqua, come cittadino mirante a una società più giusta e umana, non posso non esprimerle stima e ammirazione“. Di Francesco fu immediatamente trasferito all’Ufficio passaporti, ma così si realizzò l’incontro fra un maestro di etica politica e un protagonista a schiena dritta di etica pubblica-amministrativa.
Vedi qui la ricostruzione dell’episodio su Huffington post
Sistemi a valutazione aperta – Dialogo con Ray Rist.
La rivista “Nuova Etica Pubblica” – il numero di maggio 2016.
Pubblichiamo il numero di maggio della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica“, diretta da Daniela Carlà. Il focus di questo numero é posto su “Potere centrale e territorio – decisori in rete”.
Spiccano le interviste alla Vice Presidentessa del Senato, Valeria Fedeli e al Presidente dell’INAIL Massimo De Felice.
Rivista “Nuova Etica Pubblica” – Maggio 2016