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Guido Calabresi: il funzionamento della Giustizia U.S.A.
Guido Calabresi è un giurista italiano figlio di oppositori al fascismo fuggiti negli Stati Uniti nel 1939, poi naturalizzato statunitense, fondatore dell’analisi economica del diritto. Nel 2012 egli ha tenuto a Macerata tre lezioni riguardanti l’organizzazione delle corti di giustizia federale negli Stati Uniti, la forma e il ruolo delle sentenze giudiziarie all’interno di un sistema federale e il rapporto che intrattiene con la pena di morte un giudice ad essa decisamente contrario. Continua a leggere
Legge stabilità 2015 – Testo approvato dal Senato il 20 dicembre 2014
Le attività “di interesse pubblico” di Mafia capitale.
Per non perderne memoria nei prossimi giorni e mesi, quando pian piano si spegnerà il clamore mediatico, riportiamo, come un piccolo riassunto degli orrori di Mafia capitale, una serie di articoli di stampa, contenenti una sorta di lista delle attività pubbliche infiltrate dalla criminalità organizzata operante a Roma. In ognuna di queste storie c’è un motivo di fondo di omessa gestione e controllo dei soldi dei contribuenti.
L’impero della Cooperativa 29 giugno di Buzzi Corsera 13 dic 2014 – Sergio Rizzo.
AMA – gestione dei rifiuti in mano a Buzzi – La Repubblica 6 dic 2014 – Corrado Zunino.
Tangenti ai politici: libro mastro – La Repubblica 4 dic 2014 – Fabio Tonacci
Servizio giardini – in Procura il dossier – Il Messaggero 11 dic 2014 – Errante e Menafra
Eur spa – La maxi gratifica a Mancini di 63 mila euro – La Repubblica 13 dic 2014 – Paolo Boccacci
Autorizzazioni a edificare : gli interventi di Carminati – La Repubblica 7 dic 2014 – Mauro Favale
Ostia: collegamenti fra ‘ndrine e banda Carminati – Il sole 24 ore 14 dic 2014 – Roberto Galullo
Saggio di Guido Melis – Una burocrazia all’altezza dei tempi.
Non si può raccogliere ciò che non si semina. In un rapido saggio pubblicato sulla Rivista Italianieuropei n 6/2014 Guido Melis passa in rassegna e analizza i vari tentativi di riforma della pubblica amministrazione italiana, non solo nel secondo dopoguerra: l’Italia non ha mai avuto una seria impostazione di riforma della sua pubblica amministrazione, sostanzialmente per la grande disattenzione delle classi politiche succedutesi nel tempo. Ma oggi, forse, si sono prodotte le condizioni storiche perché tale “evento” (la riforma cioè) accada.
L’amministrazione italiana si può e si deve riformare
Democrazia paritaria – incontro con Maria Elena Boschi
COMUNICATO STAMPA
Ieri 3 novembre 2014 l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria ha incontrato la Ministra per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.
Per l’Accordo erano presenti Daniela Carlà, Irene Giacobbe, Rosanna Oliva, Serena Romano e Roberta Morroni.
La delegazione ha illustrato le posizioni dell’Accordo riguardo le riforme della legge elettorale per la Camera dei Deputati e la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione .
La Ministra ha assicurato attenzione alle proposte, delle quali era già a conoscenza, e ha, in particolare, manifestato interesse per la tematica della valutazione dell’impatto di genere, nell’ambito della valutazione delle politiche pubbliche, che sarà tra le competenze del nuovo Senato.
E’ stato concordato un nuovo incontro durante il successivo iter parlamentare.
ONU 1948- Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: testo
WTO e Unione europea: incompatibilità di sistemi?
Dario Ciccarelli è un dirigente pubblico, già rappresentante per l’Italia del Ministero del Commercio con l’estero presso l’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO). Nel suo recente libro, la cui copertina si riproduce qui sopra, l’Autore espone una tesi esplicitamente dirompente che riportiamo con le sue stesse parole: “..poiché sussiste una palese incompatibilità, fisica ancor prima che giuridica, fra l’Organizzazione mondiale del Commercio e l’Unione europea, occorre prendere atto che il 15 aprile 1994 il Trattato istitutivo dell’Organizzazione mondiale del Commercio cancellò la ragion d’essere dell’Unione europea e abrogò i trattati comunitari. Per l’ìItalia a tale abrogazione provvedeva la legge n. 747 del 29 dicembre 1994 con la quale il Parlamento italiano ratificò il trattato istitutivo dell’OMG-WTO.” La radicalità di questa posizione, più che alle speculazioni politiche che potrebbero essere imbastite sul punto se una tesi siffatta ricevesse ulteriori consensi sul suo fondamento “filologico-giuridico” (sul punto si vedano anche le opinioni di noti giuristi, riportate dall’Autore sull’articolo di sintesi del suo pensiero pubblicato nell’aprile 2014 sulla “Rivista della cooperazione giuridica internazionale” – vedi qui) , a noi ha fatto pensare immediatamente alla dimostrazione storica, operata da Lorenzo Valla nel ‘400, della falsità della “donazione di Costantino“, atto giuridico apocrifo del 315 d.C. sul quale si era fondato l’intero impianto giuridico del potere papale del Medio-Evo. Lungi dall’intento di schernire con questo richiamo la tesi giuridica dell’Autore, il paragone intende piuttosto riportare questi argomenti in un contesto di lettura storica e politologica: qualunque impianto giuridico formale – in ispecie quelli regolatori, non di un territorio geografico definito, ma del “mondo” – soffre quasi per definizione della difficoltà di “rappresentare”, di “racchiudere in sé ” , di “porre in equilibrio” la molteplice varietà di interessi e di complessità che cerca di regolare. Ancora più multiforme si manifesta un panorama giuridico nel quale sono in campo 159 Stati (il WTO), 27 dei quali sono vincolati fra loro da un altro trattato “specifico” (L’Unione europea). L’apporto che il giurista può e deve arrecare in tale contesto è quello dell’immissione della razionalità del pensiero – che si fa norma – nella complessità del reale. In questo senso risulta prezioso, non solo il pamphlet che ci regala Dario Ciccarelli, ma anche il dibattito di altissima qualità che ne é seguito fra giuristi e politici, in occasione della presentazione del libro alla Camera dei Deputati lo scorso 29 ottobre 2014 – vedi Programma ufficiale . Pubblichiamo la registrazione integrale del dibattito assunta dal sito “salvo 5 punto zero – clicca qui“.
Oltre ai molteplici spunti su questioni fondamentali di diritto internazionale, pare di toccare con mano anche in questa occasione un dato, di natura giuridica ed extra-giuridica insieme: l’insofferenza e i dubbi che si addensano nel pensiero dei più su un impianto – quello dell’Unione europea- che è sostanzialmente caratterizzato da “cessioni progressive” di sovranità nazionale: “la sovranità si cede in toto, nella sua integralità, oppure no” ha opportunamente osservato Augusto Sinagra. La verità che ci consegna l’onesta valutazione dell’esistente è quella di un ordinamento giuridico federale incompiuto, perennemente in mezzo al guado, che nel periodo più ambiguo della sua storia si presenta come un mostriciattolo inconcludente, gestito da una congrega di soggetti statali e nazionali diffidenti uno dell’altro. Un panorama indegno delle giuste ambizioni di Altiero Spinelli e dei Padri fondatori dell’Europa unita.
Giuseppe Beato
Istituzione dell’IRAP – decreto lgs. 15 dicembre 1997 n. 446
Questa legge segnò un pezzo di storia amministrativa del Paese perché assegnò per la prima volta tributi propri delle Amministrazioni regionali, finalizzati al finanziamento del Sistema sanitario.
Diritto internazionale – testi normativi
Vai al link qui sotto per consultare i più importanti testi normativi che regolano il diritto fra gli Stati e della Comunità internazionale.
I più importanti testi normativi di diritto internazionale
disegno di legge di stabilità 2015 bollinato
VEDI MEGLIO ORA IL testo del ddl 2679 – bis
Pubblichiamo il testo del disegno di legge di stabilità 2015 “bollinato” dalla Ragioneria generale dello Stato, dopo la verifica effettuata dagli uffici del Quirinale.
Bozza ddl Stabilità articolato finale 22 10 2014
Società partecipate – Il programma Cottarelli
Il 7 agosto 2014 il Commissario Straordinario per la revisione della spesa , Carlo Cottarelli, presentò al Governo il “PROGRAMMA DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE LOCALI”. Nella parte propositiva era ordinatamente delineato un percorso pluriennale per un risparmio annuo di “almeno 2-3 miliardi di euro” e la progressiva riduzione da 8000 a 1000 società partecipate. Che fine ha fatto quel programma?
Programma partecipate locali – 7 agosto 2014
Legge di stabilità 2015 -Testo entrato in Consiglio dei Ministri
Pubblichiamo il testo del disegno di legge di stabilità così come è entrato in Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2014. Non dovrebbero prodursi grandi scostamenti da quanto contenuto.
Si vedano in particolare gli articoli 6 (gestione del TFR) , 21 (pubblico impiego), 26 (finanziamento ai Patronati),41 (verifiche INPS sui pensionati di invalidità), 43 (società partecipate dagli enti locali).
Testo non ufficiale disegno di legge di stabilità 2015
vedi ora testo bollinato da RGS e approvato dal Quirinale.
Bozza ddl Stabilità articolato finale 22 10 2014
La voce.info – Come dare un taglio ai comuni
L’Italia dovrebbe arrivare ad avere non più di 2.500 comuni. La proposta è del presidente dell’Anci. Ma si tratta di un obiettivo credibile? Finora, i tentativi di favorire le aggregazioni, storici o recenti, sono falliti. Coinvolgere gli enti più grandi, con tempi certi e sanzioni efficaci.
Richiamiamo l’articolo di Matteo Barbero, apparso su la Voce.info, che fa il punto sull’effettiva situazione attuale dell’auspicata razionalizzazione della gestione dei piccoli Comuni italiani. Come sempre si va avanti a passi incerti e, per ora, inconcludenti.
Come dare un taglio ai Comuni – Barbero 2014 su la voce.info
Vedi anche su questo sito dati statistici e legislazione dei piccoli Comuni
ISTAT – I conti delle Amministrazioni pubbliche al 2013
L’Istat ha pubblicato lo scorso 3 ottobre sul suo sito (di difficile consultazione) la Sintesi dei conti e degli aggregati economici delle Pubbliche amministrazioni -Serie storiche dall’anno 1995 a tutto il 2013 – Clicca qui per consultare la fonte.
Al di là degli stringati lanci di agenzia – vedi ANSA del 6 ottobre 2014 – che evidenziano un calo della spesa dei dipendenti pubblici di 7,8 miliardi di euro dal 2010 al 2013 (da 173 mld a 165 in cifra assoluta arrotondata), preferiamo pubblicare qui la tabella di riferimento in questione pubblicata dall’ISTAT, perché la stessa fornisce un significativo quadro d’insieme delle entrate e delle spese delle pubbliche amministrazioni negli ultimi 19 anni, distinte per categoria.
CONTO CONSOLIDATO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE anni 1995- 2013
La nuova questione romana.
L’amministrazione della città di Roma costituisce ormai un problema per la città stessa e per il Paese nel suo complesso. Quali i nodi da sciogliere e quali le iniziative da realizzare al più presto? Ne tratta l’on. Roberto Morassut, già assessore all’urbanistica nella Giunta del sindaco Veltroni, in occasione della presentazione del suo libro “Roma Capitale 2.0.“, il prossimo lunedì 29 settembre.
La dirigenza scolastica di fronte al “Programma Renzi” di riforma della Scuola.
Fra le questioni aperte in margine al Programma del Governo per “Una buona scuola” c’è quella della dirigenza scolastica, alla quale, come per le altre componenti della dirigenza pubblica, dovrebbero essere consegnate le responsabilità (e i poteri) più significativi per condurre in porto la riforma. E, invece, nel concreto, il Governo ritaglia un ruolo laterale e improprio al mondo dei Presidi, negando loro perfino l’ovvio (per chi ha buon senso) riconoscimento del fatto che essi hanno la gestione diretta di persone, alunni e spese. Pubblichiamo nello specifico il pensiero della CIDA – Associazione nazionale Presidi.
CIDA – Associazione nazionale presidi – Per una buona scuola
Confronta qui sotto le slide di presentazione:
Governo Renzi -LA BUONA-SCUOLA: facciamo crescere il Paese – 3-settembre-2014
Il Distretto di Roma Capitale – Proposta di legge costituzionale
In un Paese quale l’Italia che, con buona pace della retorica “Cavour-Garibaldi-Mazzini-Vittorio Emanuele” , non si è mai sentito unito nei cuori ed in cui, il giorno dopo l’Impresa dei Mille, il Sud Italia – che non aveva possibilità economica di inviare i suoi giovani figli agricoltori per quattro anni alla leva militare obbligatoria – fu stuprato dalle truppe piemontesi del generale Cialdini con 50.000 morti, sarà sempre difficile accreditare il problema della sua Capitale Roma come problema nazionale di interesse comune. A dispetto, tuttavia, di questa “latitanza del noi“, la speranza e la logica applicata in altri Paesi quali U.S.A. e Germania conduce a un’idea istituzionale di Roma come “Distretto” equiparato al rango di Regione a statuto speciale, sull’esempio di Washington e Berlino.
Vediamo in tal senso, oltre alla proposta di legge costituzionale a ciò finalizzata, anche uno studio dal titolo “ROMA 2025: un patto tra l’Italia e la sua Capitale”
Pro Demos 2013 – Roma 2025: un patto fra l’Italia e la sua Capitale
Distretto di Roma capitale – proposta di revisione costituzionale
La tela di Penelope delle Province.
Più che il “gattopardo” , nel caso dell’abolizione delle Province (riforma “Delrio”) sembra vedere all’opera Penelope con la sua tela: a cinque mesi dalla promulgazione della Legge 7 aprile 2014 n. 56 siamo ancora alle battute iniziali per il trasferimento di competenze e risorse umane alle Regioni, ai Comuni o alle Aree metropolitane, secondo volontà rimesse alla legislazione di ciascuna singola Regione. Non si tratta qui di esprimere giudizi preconcetti sull’azione del governo, ma solo di osservare un percorso nel quale non è possibile vedere oggi prospettive chiare, ma solo incerti progressi di medio percorso.
Pubblichiamo le farraginose “clausole di accordo” della Conferenza unificata Stato Regioni – da considerare sostanzialmente come fonti del diritto “affiancate” alla legge – , le successive ottimistiche dichiarazioni del Ministro per gli Affari regionali Lanzetta, una valutazione negativa presente sul “Fatto quotidiano” del 18 settembre e un’articolo di del prof Luigi Olivieri n ordine all’aleatorietà del numero di trasferimenti in mobilità annunziato dal Governo
LANZETTA 11 sett 2014: raggiunto un importantissimo accordo –
LANZETTA al Mattino del 18 sett 2014 sulle Città metropolitane.
Il Fatto quotidiano del 12 sett 2014 – Province, via il nome restano le funzioni.
Province: la strada dei trasferimenti dei dipendenti è ancora lunga – Luigi Olivieri su LeggiOggi.it
Massimo Cacciari – Tutto il potere in mano al Sovrano?
A pensarci bene, ciò che colpisce di questo corsivo dell’Espresso (n. 36, 11 sett 2014 – vedi qui sotto) non è tanto che le affermazioni provengano da un filosofo, quanto soprattutto il fatto che siano pronunciate da uno che ha fatto il Sindaco di Venezia per 5 anni, e che, vivaddio, l’Amministrazione pubblica la conosce.
Massimo Cacciari, partendo dall’idea di “governo dello Stato” nel pensiero del Presidente Renzi – tutta incentrata quest’ultima sul “primato della politica”, analizza il rapporto fra politica e dirigenza pubblica italiana.
Cacciari afferma fra l’altro: “…..che la nostra pubblica amministrazione sia inefficiente risulta da dati di fatto incontestabili: giustizia, costi per fare impresa, addirittura per pagare le tasse, per ottenere ogni sorta di servizi. Ma ciò non dipende forse, oltre che dal coacervo e sovrapposizione di leggi illeggibili (perché non si è partiti dalla “semplificazione”?), proprio dal fatto che non si è mai voluto una burocrazia preparata, intelligente, responsabile, e se ne è sempre auspicata la “obbedienza”?..”. Con ciò egli pone il problema, mai risolto, del ruolo della dirigenza pubblica in Italia: mero strumento di attuazione della volontà del principe, oppure, come in Francia e in Inghilterra, compagine “forte-dotata di senso dello Stato e perciò di responsabilità nei confronti dell’autorità politica”? Sullo sfondo del ragionamento di Cacciari si intravede anche il pensiero di un altro grande maître a penser: Giuseppe De Rita, il quale, già 4 mesi fa aveva individuato nelle linee di riforma della Pa del governo Renzi il persistere della tendenza alla progressiva esautorazione dei corpi intermedi della società civile, che cominciò a manifestarsi negli anni ’80 nel corso dell'”era Craxi” (vedi qui dal Corsera del 6 maggio 2014).
Massimo Cacciari – Se tutto il potere finisce in mano al sovrano – 5 sett 2014.