Storia di un partigiano bambino: aria di libertà

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Commento di Alfredo Vitaliano al libro “Aria di libertà” di Federico Fornaro.

Quando lo videro arrivare i vecchi partigiani si interrogarono gli uni con gli altri, con uno sguardo: cosa ci faceva un bambino fra di loro? Continua a leggere

I rapporti fra burocrazia e mondo digitale.

informatica

Riportiamo un articolo di Paolino Madotto sui rapporti fra due mondi che hanno ancora difficoltà a “parlarsi”.   Burocrazia e digitale, un binomio che può funzionare.

Una proposta (avveniristica e sfidante) di riforma della PA in Italia.

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Riceviamo e diffondiamo un articolo di Angelo Giubileo pubblicato sul sito www.pensalibero.it contenente una proposta di riforma della PA in Italia.

vedi qui “Lineamenti di una PROPOSTA DI RIFORMA DELLA PA in Italia” – clicca qui. Continua a leggere

Pianificazione della propria pensione – Convegno alla Camera dei deputati.

Fondo Perseo Sirio

Qual’è il punto sul sistema delle pensioni complementari dei dipendenti pubblici a più di vent’anni dalla loro introduzione in Italia? E’ realmente utile il ricorso alla pensione complementare? Continua a leggere

Il ruolo della pubblica amministrazione nella violenza di genere.

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Di fronte alla violenza di genere, la Pubblica Amministrazione può fare molto di più degli interventi “a fatti compiuti”. La dott.ssa Vittoria Doretti, medico della Asl 9 di Grosseto e il dr. Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto, hanno inventato e promosso il “Progetto Codice rosa” (vedi qui il sito del progetto) – formalizzato da un protocollo d’intesa pubblico e ufficiale – con il quale é stato istituito un codice virtuale d’accesso al pronto soccorso della ASL n 9 di Grosseto, a disposizione per casi di violenza e dotato di un percorso particolare di accoglienza supportato da assistenza medica e psicologica e con possibilità di parlare con un assistente sociale e/o rilasciare testimonianze e denunce alle forze dell’ordine.

Il progetto ha ricevuto i complimenti di Papa Francesco.

Perché non replicare su tutto il territorio nazionale (in Toscana è stato già fatto) questa importante prassi d’avanguardia? Un’enorme occasione di crescita civile e di avvicinamento della pubblica amministrazione alle persone.

Gli eroi della giustizia e del bene comune.

Giuliano

Quante e quali nazioni occidentali possono vantare il primato (che preferiremmo non avere) di tanti Servitori dello Stato i quali, per un ideale di giustizia e di bene comune, hanno messo in conto  la possibilità di essere ammazzati per il lavoro che facevano? Oltre a Boris Giuliano – della vita del quale va in onda in questi giorni una fiction televisiva – Scaglione, Terranova, Livatino, Russo, Mattarella, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Falcone, Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte e tanti altri. Insieme al dolore per la loro perdita, va conservato anche l’orgoglio per il nostro Paese, che ha dato i natali a una messe così preziosa di persone delle Pubblica Amministrazione. Riportiamo di seguito il link a un’intervista sulla figura del commissario Giuliano concessa da suo figlio Alessandro, oggi Questore di Lucca.

Mio padre Boris Giuliano

Dove nasce la corruzione.

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Uno dei falsi miti prodotti dal ciclone di “Mani pulite” – 20 anni fa – fu quello della credenza di una società civile “buona” e della politica “cattiva”, mito questo che risolse tanti conflitti di coscienza nell’animo dei più.  La recente intervista al presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo  (vedi qui),  pur largamente condivisibile nei suoi contenuti, ha in qualche modo rinnovato l’idea di una “politica cattiva” in sé e a prescindere. Così non è e non è mai stato. C’è ora chi, con grande coraggio, prende posizione per un’idea molto meno consolatoria sulle origini della corruzione imperante nel nostro Paese: essa nasce dalla società civile, da noi o, perlomeno, da quelli di noi o da quella parte di noi stessi che preferisce contravvenire ad alcune regole base del vivere civile. Giusto riportare  il punto di vista in questione di Ernesto Galli della Loggia nel fondo pubblicato sul Corriere della Sera dello scorso 26 aprile 2016 – clicca qui. Continua a leggere

Il funzionamento dell’Amministrazione pubblica nel Regno Unito.

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Riproponiamo un approfondimento di studio realizzato dal Formez alcuni anni fa che descrive il funzionamento della pubblica amministrazione nel Regno Unito, secondo i principi dell’attuazione delle politiche pubbliche promosse da Downing Street: organizzazione/distribuzione fra Amministrazione centrale e amministrazioni territoriali degli obiettivi di policy, partecipazione delle comunità amministrate alle decisioni delle autorità locali, valutazione annuale delle performance delle varie amministrazioni, con relativi premi e sanzioni. Continua a leggere

Crozza, Sabino Cassese e la riforma delle pubbliche Amministrazioni.

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Crozza e i fannulloni pubblici – Video del 19 gennaio 2016.

Quando un comico del calibro e del seguito popolare di Maurizio Crozza mette sotto tiro gli impiegati pubblici e afferma esplicitamente che, per trovarne qualcuno che lavora, “bisogna andare a Berlino“, allora significa che egli in qualche modo interpreta e dà voce alla “pancia” di una grande fetta di opinione pubblica del nostro Paese. Soprattutto di questo deve prendere atto chi si occupa di pubblica amministrazione e i tanti che dentro lavorano onestamente….la casa, in qualche modo, brucia…e l’opinione pubblica è alle porte. A poco valgono una serie di altre possibili osservazioni: ciò che prevale é la demagogia dimostrata in quest’occasione dal Governo nel giustapporre e confondere il problema – che esiste – dei fannulloni con la riforma della pubblica amministrazione.

Ai tanti che giustamente puntano il dito sui truffatori che rubano denaro pubblico manomettendo i controlli delle presenze vorremmo fare una sola specifica domanda: “Crede lei che, facendo un’auspicabile pulizia completa dei furbetti che sguazzano nell’amministrazione pubblica, sarà risolto il problema dell’efficienza e del buon andamento della stessa?“. Noi, dal di dentro di questa macchina inceppata e ostile, Le rispondiamo che: “Sarà risolto un fondamentale problema di moralità pubblica, questo SI. Ma che No, la lotta ai fannulloni, pur sacrosanta e da appoggiare, non risolverà di un’unghia i problemi delle pubbliche amministrazioni“. Perché? Perché nessun Governo di questo Paese, dal primo dopoguerra in poi (si veda di Guido Melis: Il riformismo amministrativo italiano: una storia di vinti.) ha saputo mai trovare un paradigma condivisibile e condiviso di gestione delle pubbliche Amministrazioni, in grado di dosare nei giusti equilibri ruolo dello Stato e ruolo delle Autonomie locali, esigenze di efficienza e qualità con esigenze di garanzia e legittimità della spesa, che sapesse regolare i sistemi di controllo delle PPAA, la valutazione dei suoi dipendenti, ma anche delle Amministrazioni stesse, che sapesse inculcare nel DNA delle Amministrazioni pubbliche quell’ethos di Servitori del cittadino, indispensabile in un sistema costituzionale moderno. Potremmo continuare, perché la massa dei problemi in campo è enorme e non risolvibile a colpi di decreto o di spot elettorali. Meglio di noi Sabino Cassese,  in un suo fondo pubblicato ieri 23 gennaio 2016 sul Corriere della Sera, ci spiega come le riforme amministrative vanno non solo scritte, ma seguite e gestite nei tempi non brevi della loro buona attuazione…….Come avviene negli altri Stati occidentali avanzati, che pianificano in termini di lustri il programma di azioni e di risultati da portare a compimento.

 Sabino Cassese – I burocrati e il passo che manca.

Il nostro punto sulla Valutazione

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Dal volume “L’eccellenza nelle pubbliche amministrazioni: valutare oltre gli adempimenti formali” prodotto quest’anno dall’AREL, a cura di Carlo Dell’Aringa e Giuseppe Della Rocca, estraiamo l’articolo di Antonio Zucaro e Giuseppe Beato (presidente e segretario generale della nostra Associazione) sulla tematica della “valutazione” nelle pubbliche amministrazioni, con le relative proposte di approccio.

 BEATO ZUCARO – Un approccio di sistema ai metodi della valutazione

Politiche pubbliche e territorio: decisori in rete.

13 nov 2015 – Il tema del convegno di Avellino.

Pubblichiamo la registrazione video degli interventi dei partecipanti al Convegno tenutosi nei locali della Provincia di Avellino lo scorso 13 novembre 2015 sulla tematiche delle politiche pubbliche sul territorio e sulla coesistente necessità per le Amministrazioni pubbliche di “fare rete“, meglio, di applicare i principi di “sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione” previsti dall’articolo 118 della Carta costituzionale. Il prossimo numero di gennaio 2016 della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica” sarà interamente dedicato a questi temi e farà tesoro dei contenuti emersi nel convegno.

Introduzione di Daniela Carlà, Direttrice della rivista “Nuova etica pubblica” – clicca qui.

Carlo Sessa, Prefetto di Avellino – clicca qui.

Serena Angioli, Assessore della Regione Campania per i fondi europei – clicca qui 1  clicca qui 2.

Antonella Ciaramella, Vice-presidente della “Commissione semplificazione” del Consiglio regionale della Campania – clicca qui.

Domenico Gambacorta, Presidente della Provincia di Avellino – clicca qui.

Relazione al convegno di Antonio Zucaro, Presidente dell’Associazione “Nuova etica pubblica” – clicca qui.

Dario Ciccarelli, Direttore della Ragioneria territoriale dello Stato di Avellino – clicca qui.

Agostino Della Gatta, Consigliere nazionale dell’Associazione Alberghi Diffusi – clicca qui.

Maria Luisa Palma, Direttrice della Casa circondariale di Benevento – clicca qui.

Sandro Mameli, Responsabile del Dipartimento Management della Scuola Nazionale dell’Amministrazione – clicca qui.

Gianluigi Mangia, Professore di Organizzazione aziendale all’Università “Federico II” di Napoli – clicca qui.

Conclusioni di Paolo De Joanna, Presidente dell’OIV del Ministero Economia e Finanze e consigliere del Presidente della Regione Campania – clicca qui 1   clicca qui 2 .

Tavolo

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I finanziamenti dell’Unione europea.

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Esistono 5 grandi fondi europei di finanziamento – Vedi qui i 5 fondi. La distribuzione dei fondi avviene attraverso la politica di coesione, che si articola attraverso documenti predisposti da ciascuno Stato membro con le Istituzioni UE, detti accordi di partenariato.

L’ultimo accordo di partenariato Italia-UE  riguarda il settennio 2014-2020.  Sono stati stanziati 44 mld all’Italia, a finanziamento di  progetti  – gestibili da organizzazioni pubbliche e/o private – aventi per oggetto ricerca e sviluppo tecnologico, tutela dell’ambiente, mobilità di persone e merci, lotta alla povertà, capacità istituzionale e amministrativa, energia e smaltimento rifiuti. Sono privilegiate nella quota di assegnazione dei fondi le nostre Regioni meridionali. Clicca qui per approfondire l’accordo di_partenariato 2014_2020_scheda.

Per il settennio precedente, l’Italia, ad inizio 2015, aveva speso solo il 63% dei fondi messi a disposizione (penultima in classifica prima della Romania). La Regione con la spesa inferiore risultava la Campania con il 43%, a fronte della Provincia di Trento con l’87% dei fondi speciali utilizzati. Clicca qui per approfondire. Per il settennio in corso c’è ancora un’ampia possibilità di invertire la tendenza mostrata nel passato: molto dipenderà dall’iniziativa e dalla capacità delle classi dirigenti locali di operare in sinergia fra i vari centri decisionali, incidendo sulla qualità strategico-infrastrutturale dei progetti elaborati..

Vedi approfondimento sul sito UE:  Come funziona il FSE – clicca qui.

Vademecum per un progetto di successo.

L’uso dello strumento digitale e la percezione della Pubblica amministrazione nel nostro Paese.

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La pubblica amministrazione nel nostro Paese non gode nel suo complesso di grande prestigio presso l’opinione pubblica. C’è una percezione diffusa degli uffici pubblici come soggetti “ostili” e “arroganti” nei confronti di cittadini, professionisti e imprese. Questi umori sono ben rappresentati dall’articolo comparso su Milano Finanza dello scorso 4 novembre 2015, che qui riproduciamo. Si parla dell’uso invalso in molte pubbliche amministrazioni  di utilizzare lo strumento informatico per scaricare sull’utenza l’onere della certificazione di stati di fatto e situazioni. Continua a leggere

E’ palermitano il miglior cardiochirurgo al mondo. Opera in Italia.

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Si chiama Giuseppe Migliore, ha 40 anni e opera al Villa Sofia di Palermo. E’ stato giudicato come com “miglior radialista dell’anno” dai migliori cardiologi del mondo della commissione internazionale riunitasi a Chicago furente il Congresso Aim Radial 2014 – Vedi articolo su Palemo today dello scorso ottobre 2014. Ci piace ricordarlo perché risultati di eccellenza dei singoli rimandano anche a un “contesto” di riferimento – il servizio sanitario in Italia- che avrà pure molte pecche, ma che rimane uno dei sistemi sanitari pubblici all’avanguardia nel mondo – Vedi qui il rapporto Bloomberg dello scorso anno.

 

 

 

 

Toh!!!…A chi si affida Renzi per salvare Roma? A un dirigente pubblico di carriera.

Expo 2015: Advisory board Ocse con Cantone e Sala

C’è un particolare dimenticato, che invece è l’elemento più significativo della scelta di Francesco Tronca, lo scorso anno a “tutor” dell’EXPO 2015, oggi a Commissario di Roma Capitale e che i “giornaloni” si guardano bene dal sottolineare: al di là della sua importante storia personale (fra l’altro, nato a Palermo, Prefetto di Milano, ora Commissario a Roma é una bella sintesi del concetto di unità d’Italia), egli non arriva da Marte, ma dai ruoli dei dirigenti pubblici di carriera: Continua a leggere

Cantone: “Chi è perbene non fa carriera nella Pubblica Amministrazione”.

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…magari questa affermazione rischia di prestarsi al facile malinteso che tutti gli attuali dirigenti apicali della Pubblica Amministrazione non sono “perbene”. Quindi crea uno spiacevole effetto demagogico che offende i tanti che perbene lo sono. Tuttavia, se il senso  è che il contesto “fiduciario” e delle “conoscenze” –  che sempre più si va affermando con gli incarichi dirigenziali a tempo determinato (vedi per gli Enti locali qui e per le Agenzie governative qui)  –  si sta sostituendo a quello del merito e della valutazione pubblica obiettiva del dirigente….beh, allora in questo senso la provocazione di Raffaele Cantone “ci sta tutta”.

Clicca qui per ascoltare l’intervento di Raffaele Cantone.

La tutela del dipendente che segnala illeciti – Whistleblower

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Quante Amministrazioni pubbliche conoscono ed attuano la direttiva dell’ANAC sul Whistleblower – qui più precisamente indicato come “dipendente che segnala illeciti“?

All’obbligo per l’impiegato pubblico – sancito dall’articolo 8 del Codice di comportamento di dipendenti pubblici (D.P.R. n 62 del 2013 – vedi) – di “segnalare al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza“, corrisponde la condotta richiesta all’amministrazione pubblica dall’articolo 54bis del d.lgs. n 165/2001 (vedi qui) che recita fra l’altro: “il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia”.

 

La pubbliche amministrazioni devono (dovrebbero) conformarsi agli obblighi e alle modalità di azione previsti dalla Determinazione n 6 del 28 aprile 2015 che qui sotto riproduciamo.

 ANAC – Det. n.6 del 28.04.2015

 

Donne – lavoro – responsabilità pubbliche: distribuzione di genere.

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Il recentissimo Government at a Glance 2015, pubblicazione biennale dell’OCSE con le statistiche del settore pubblico dei Paesi aderenti – vedi qui – ci offre una fotografia aggiornata della distribuzione di genere in quattro settori: 1. occupazione complessiva di ciascun Paese; 2. Occupazione nelle pubbliche amministrazioni; 3. Quote di genere negli eletti al parlamento; 4. donne Ministro nei governi in carica nell’anno 2015.

Ne emerge un quadro significativo che conferma quanto già noto, ma segnala anche una posizione di avanguardia italiana fra i Paesi OCSE nell’ambito della rappresentanza politica:  il dato più importante riguarda l’occupazione totale femminile che vede le donne italiane sotto media (41,6 % degli occupati, contro il 45,3 % della media OCSE, ben al di sotto del 49,3 % dell’Estonia, del 47,9 % della Francia e del 46,5 % di Gran Bretagna e Germania); la proporzione di genere è diversa fra gli occupati nel pubblico impiego dove le donne sono in Italia il 55,9 % del totale: pur essendo in questo ambito maggioritaria la quota di occupazione femminile italiana, tuttavia questa è comunque sotto alla media OCSE (58 %) e molto al di sotto di altri Paesi avanzati (71,8 % in Svezia, 65,9 % in Gran Bretagna, 62,3 % in Francia).

Sono,  invece, di segno completamente diverso i dati della distribuzione di genere in Parlamento e come responsabilità ministeriale. Il dato è qui che la rappresentanza di genere femminile in Parlamento é del 31% sul totale, sempre sotto il livello di Svezia, Spagna, Finlandia, Olanda e Danimarca, ma sopra la media OCSE (27,8 %) e, significativamente, sopra la Francia (26,2 %) la Gran Bretagna (22,8 %) e gli Stati Uniti (19,4 %). La tabella delle percentuali qui sotto (vedi) evidenzia anche il fatto che in Italia la presenza femminile in Parlamento è lievitata del 21% negli ultimi 13 anni dal 2002 ad oggi (dal 9,8 % al 31%). Ma il dato più eclatante riguarda la percentuale di donne Ministro nei governi OCSE: qui l’Italia si colloca sul range dei Paesi “più avanzati” con il 43,8 % di presenze femminili ( 35% circa in più rispetto all’8,3% di solo 10 anni fa), ben al di sopra della media OCSE (29,3 %), ma anche di altri Paesi quali Germania, Spagna, Danimarca, USA, Belgio, Gran Bretagna.

Su tutti e quattro gli indicatori si osservano, comunque, dati percentuali in incremento rispetto alle medie degli anni passati: segno chiaro che qualcosa, nonostante tutto , si muove nel verso giusto.

 OCCUPAZIONE: distribuzione di genere da “Governement at a glance 2015”

 PARLAMENTI E GOVERNI – quote di distribuzione di genere da “Governement at a glance 2015”

 Tabella di distribuzione di genere nei Parlamenti OCSE

Vedi anche altre statistiche di genere – Il talento femminile nella Pubblica Amministrazione.

Renzo Piano: e se ricominciassimo dalle periferie?

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Nemo propheta in patria. Sperando che l’adagio non valga per la genialità di Renzo Piano, riproponiamo le sue idee e il suo lavoro di Senatore per riqualificare l’ambiente delle grandi città italiane, iniziando da Roma. Sono in “cantiere” anche proposte concrete di avvio di politiche pubbliche finanziate.

“E ora salviamo le nostre periferie” – Intervisa a “il Foglio” del marzo 2014

25 settembre 2015 -Piano nazionale da 200 milioni di euro per la riqualificazione delle aree urbane degradate

La rigenerazione delle periferie per un nuovo Rinascimento italiano