Pubblichiamo in anteprima il pensiero di Giorgio La Malfa in ordine al dibattito in corso sulle riforme costituzionali. L’autore, rispondendo alle osservazioni di Guido Melis sulle tesi di Gustavo Zagrebelsky (vedi qui), sviluppa un ragionamento originale proprio su quelle ragioni “di contesto” – sistema elettorale e dinamiche politiche attuali – che inducono a propendere per il NO. Buona lettura.
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Il ruolo della pubblica amministrazione nella violenza di genere.
Di fronte alla violenza di genere, la Pubblica Amministrazione può fare molto di più degli interventi “a fatti compiuti”. La dott.ssa Vittoria Doretti, medico della Asl 9 di Grosseto e il dr. Giuseppe Coniglio, sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto, hanno inventato e promosso il “Progetto Codice rosa” (vedi qui il sito del progetto) – formalizzato da un protocollo d’intesa pubblico e ufficiale – con il quale é stato istituito un codice virtuale d’accesso al pronto soccorso della ASL n 9 di Grosseto, a disposizione per casi di violenza e dotato di un percorso particolare di accoglienza supportato da assistenza medica e psicologica e con possibilità di parlare con un assistente sociale e/o rilasciare testimonianze e denunce alle forze dell’ordine.
Il progetto ha ricevuto i complimenti di Papa Francesco.
Perché non replicare su tutto il territorio nazionale (in Toscana è stato già fatto) questa importante prassi d’avanguardia? Un’enorme occasione di crescita civile e di avvicinamento della pubblica amministrazione alle persone.
Dirigenti pubblici in balia della politica.
E’ stata pubblicata sul Corriere della Sera di ieri 1° giugno 2016 una lettera a firma di Lamberto Dini (ex Presidente del Consiglio dei Ministri), Giancarlo Capaldo (Procuratore aggiunto di Roma) e Luigi Mazzella (ex-Ministro della funzione pubblica ed ex-giudice della Corte costituzionale), a nome dell’Associazione culturale il Periscopio (vedi). Il contenuto di questa lettera é sintetizzato dal titolo: dirigenti pubblici in balia della classe politica. Ne riproduciamo il testo, pur consapevoli che la discussione sul regime della dirigenza vede oggi prevalere correnti di pensiero (vedi qui il convegno Bocconi dello scorso febbraio 2016) e una legislazione vigente (vedi qui l’intervento di Valerio Talamo al ForumPa) che consente impunemente ai vertici politici delle pubbliche amministrazioni di disporre a piacimento delle nomine e delle rimozioni dei suoi dirigenti (vedi qui, invece, la cura massima che nella legislazione U.S.A. viene dedicata al regime della dirigenza delle Agenzie e delle Autorità indipendenti). Il fenomeno è ormai endemico e, ciò che è più grave, viene accostato e giustificato con i princìpi dello spoils system statunitense, che sono tutt’altra cosa (vedi qui). Il caso del dr. Roberto Alesse – citato nell’articolo – non è isolato, ma si riproduce ormai quotidianamente – e il più delle volte in segrete stanze e nel silenzio assoluto della stampa – negli incarichi più delicati dei Ministeri , degli Enti pubblici non economici nazionali e di ricerca, delle Regioni e nei Comuni (vedi).
Sullo sfondo un ceto politico generalmente di scarsa levatura che avverte la dirigenza pubblica come un ostacolo e non come la risorsa più importante per l’attuazione di tutte le politiche pubbliche di questo Paese.
Dirigenti pubblici in balia della politica
Senatore Walter Tocci: per una riforma costituzionale che non è stata scritta.
Proseguendo nel nostro programma di dare spazio ad opinioni meditate, non urlate e non meramente propagandistiche intorno al testo della Riforma costituzionale (Vedi qui testo), diamo qui spazio alle opinioni per il NO del Senatore Walter Tocci. Con la sua consueta mitezza, che nulla toglie alla chiarezza tagliente dei contenuti, egli argomenta in ordine a: diminuzione del numero delle regioni rinviata, mancata diminuzione del numero dei deputati, conflittualità dei rapporti fra Stato e Regioni, procedimento legislativo farraginoso, premierato senza contrappesi. Buona lettura.
Walter Tocci: il mio NO alla legge costituzionale
Seminario SVIMEZ sull’analisi delle politiche pubbliche.
Pubblichiamo gli atti del seminario tenutosi nel maggio 2016 presso la SVIMEZ sulla’”Analisi delle politiche pubbliche e controllo di gestione“. Promosso da Manin Carabba, presidente onorario della Corte dei Conti, con relazione introduttiva del prof. Bruno Dente: i discussant erano Giorgio Macciotta, Paolo De Ioanna, Antonio La Spina, Nino Zucaro, Giuseppe Beato, Mita Marra, Dario Ciccarelli. Continua a leggere
Il Government Accountability Office statunitense
Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere
Poliziotta allatta una piccola rimasta orfana durante il viaggio sul barcone.
UE – Analisi annuale della crescita: relazione sull’Italia.
Abbiamo pubblicato di recente le Raccomandazioni del Consiglio europeo all’Italia in margine alla manovra economica finanziaria presente nel Documento di Economia e finanza 2016 (vedi qui). Il contenuto e le raccomandazioni lì contenute concludono il ciclo del cosiddetto Semestre europeo (Vedi qui l’articolo di Anna Corossacz a pagina 66 della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica”). Si qualifica come “semestre europeo” il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi membri, che si sostanzia essenzialmente in due documenti, uno a monte (l’Analisi Annuale della Crescita) e uno a valle (le Raccomandazioni Specifiche per il Paese) dei documenti di programmi di riforma che ciascun Paese membro approva ogni anno (per l’Italia é appunto il DEF). Questa procedura é stata introdotta dal trattato cosiddetto “Fiscal compact” (vedi qui) dell’anno 2012.
Pubblichiamo oggi, anche per il suo intessere in ordine alla valutazione data dai servizi della Commissione UE alla Pubblica amministrazione italiana, la relazione di sintesi sull’Italia del febbraio 2016 (vedi qui il testo integrale), del quale evidenziamo qui sotto la desolante analisi su “Efficienza della pubblica Amministrazione e delle istituzioni, giustizia e corruzione“. Alcune perle:
– efficienza ed efficacia del settore pubblico italiano inferiore alla media UE;
– eccessiva durata delle procedure burocratiche derivante dalle competenze non chiaramente ripartite fra amministrazioni centrali e locali;
– età media dei dipendenti pubblici più alta nella UE;
– 18 % dei dipendenti in possesso di laurea; 34% dei dipendenti non in possesso del diploma di istruzione secondaria;
– inefficienza del settore pubblico come ostacolo alla crescita delle imprese e degli investimenti esteri;
– inefficienza delle società a partecipazione pubblica locali;
– sistema degli appalti pubblici con il più alto tasso UE di procedure negoziate senza bando di gara e di appalti aggiudicati in base a una singola offerta;
– cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei;
– lunga durata dei procedimenti giudiziari civili,
– termini di prescrizione sulle frodi finanziarie sanzionati dalla Corte di giustizia europea;
– risultato peggiore della UE in termini di corruzione percepita (vedi qui anche Le conclusioni dell’Eurobarometro 2014).
Buona lettura!
Pagine da Relazione sull’Italia feb 2016- stralcio
Zagrebelsky e Cacciari: due opinioni a confronto.
Proseguiamo nell’osservazione delle migliori opinioni in campo sul tema della Riforma costituzionale pubblicando il link a due interviste realizzate da Ezio Mauro, apparse su “la Repubblica” di ieri e di oggi. L’ex Presidente della corte costituzionale Zagrebelsky e il filosofo Cacciari, ambedue uomini “a sinistra”, si ritrovano su versanti opposti quanto alla scelta sul SI o sul NO al prossimo referendum costituzionale. Zagrebelsky parla di “democrazia svuotata” dalla riforma istituzionale. Cacciari interpreta un’altra corrente di pensiero: “Riforma maldestra , ma è una svolta”. Buona lettura.
Gustavo Zagrebelsky: democrazia svuotata con la riforma costituzionale.
Massimo Cacciari: riforma maldestra, ma è una svolta dopo 40 anni di fallimenti .
Questione referendaria: confronto fra uno studente dell’Università di Catania e la Ministra Boschi.
La visione del video che proponiamo qui sotto richiede una ventina di minuti, tuttavia ci appare fortemente esplicativa dei contenuti delle diverse convinzioni dei due discussant (uno studente di giurisprudenza dell’Università di Catania e la Ministra per le Riforme costituzionali Elena Boschi): in particolare vengono approfonditi i diversi punti di vista in ordine a: legittimazione dell’attuale Parlamento a modificare il testo della Costituzione, legittimazione del Governo a proporre riforme costituzionali. Molto interessanti gli argomenti e il clima,
Studente dell’Università di Catania in polemica con Ministra Boschi- Video
Gli eroi della giustizia e del bene comune.
Quante e quali nazioni occidentali possono vantare il primato (che preferiremmo non avere) di tanti Servitori dello Stato i quali, per un ideale di giustizia e di bene comune, hanno messo in conto la possibilità di essere ammazzati per il lavoro che facevano? Oltre a Boris Giuliano – della vita del quale va in onda in questi giorni una fiction televisiva – Scaglione, Terranova, Livatino, Russo, Mattarella, Chinnici, Dalla Chiesa, Cassarà, Falcone, Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte e tanti altri. Insieme al dolore per la loro perdita, va conservato anche l’orgoglio per il nostro Paese, che ha dato i natali a una messe così preziosa di persone delle Pubblica Amministrazione. Riportiamo di seguito il link a un’intervista sulla figura del commissario Giuliano concessa da suo figlio Alessandro, oggi Questore di Lucca.
Nuova Etica Pubblica – dibattito sulla riforma costituzionale 2016.
Il dibattito sulla riforma costituzionale: Cassese e Zagrebelsky.
Il bello della democrazia é anche questo: che su un tema di fondamentale importanza per il futuro della vita civile, sociale ed economica del nostro Paese si trovino su posizioni antitetiche due illustri maître à penser della nostra Repubblica, componente Sabino Cassese dell’attuale Corte costituzionale, già suo Presidente Gustavo Zagrebelsky. Iniziamo il nostro dibattito riportando la loro opinione sull’opportunità o meno di approvare il testo della Carta costituzionale – così come modificato il 15 aprile 2016 (vedi qui il vecchio e il nuovo testo) – con il referendum confermativo del prossimo autunno.
Le motivazioni del SI’ – Sabino Cassese
Le motivazioni del NO – Gustavo Zagrebelsky
CIDA INPS – Si riparla di riorganizzazione!
Dibattito sulla riforma costituzionale: il testo delle modifiche.
Il nostro primo contributo al dibattito in corso sulla riforma costituzionale, di cui daremo conto su questo sito, é banale: pubblichiamo in maniera – speriamo – chiara il testo delle modifiche approvate dal Parlamento in seconda lettura lo scorso 15 aprile, evidenziando in rosso le modifiche intervenute sul testo esistente. Rinviando al testo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (clicca qui), ricordiamo che la gran parte dell’articolato entrerà in vigore con la prossima legislatura successiva allo scioglimento di entrambe le camere (art. 41), ove prevalgano i “sì” al referendum confermativo del prossimo autunno.
Nessun sito istituzionale, a nostra conoscenza, ha fatto un’operazione di trasparenza di estrema semplicità: mettere a fronte testo vecchio e testo nuovo, onde porre in condizione i cittadini di costruirsi direttamente e autonomamente una propria convinzione, senza orpelli della più varia natura. Era così difficile?
Testo a fronte riforma Costituzione
Ricerca in Italia: programma e finanziamenti.
Nella recente riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE – vedi qui), presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati stanziati 2,5 miliardi per finanziare il Programma nazionale di ricerca 2015-2020 che pubblichiamo qui sotto. Vedi anche gli articoli di presentazione di Repubblica.it (clicca qui) e del Sole 24 ore (clicca qui).
Convegno di Legautonomie sui cento anni di riformismo per il governo locale.
MalaPa ad Ostia: cosa accade in un ufficio pubblico quando passa il ciclone mafia.
L’immagine qui sopra e l’articolo del Corriere.it che riprendiamo sotto non richiedono ulteriori commenti.
Il municipio di Ostia alla paralisi.
La corruzione nelle pubbliche amministrazioni e i bachi legislativi.
Nella vicenda dell’Amministrazione comunale di Lodi – in cui è stato incriminato e arrestato il sindaco Simone Uggetti per aver truccato il bando di gara per la gestione delle piscine comunali – c’è solo un elemento positivo:il senso morale di Caterina Uggè, la funzionaria del Settore Istruzione, cultura e sport, la quale, pur intimidita dal Sindaco, ha trovato il coraggio di rivolgersi alla Magistratura e di denunciarne le malefatte facendo emergere uno dei tanti casi di ordinaria corruzione che prosciugano ogni giorno le nostre finanze pubbliche e riducono al lumicino i livelli etici esistenti in Italia – vedi qui la vicenda di Caterina Uggè. Continua a leggere