Il ddl n.1577/2014 (vedi qui) sulla “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche” – presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri RENZI di concerto con il Ministro per la Semplificazione MADIA e con il Ministro dell’economia PADOAN – è tuttora all’esame della 1a Commissione Affari costituzionali del Senato. Il relatore del ddl è il Sen. Giorgio Pagliari, al quale si debbono le più significative proposte di emendamento. Continua a leggere
Archivi categoria: Amministrazioni pubbliche
L’ Associazione Classi Dirigenti Pa al nostro convegno del 29 gennaio.
L’Associazione Classi dirigenti delle Pubbliche amministrazioni (AGDP – vedi sito web) è stata presente al nostro convegno del 29 gennaio scorso sulla “Riforma delle pubbliche amministrazioni” (vedi) ed è intervenuta per voce di un suo Rappresentante, nella persona del dr. Giuseppe Conte. AGDP ha inoltre prodotto un documento di critica alle posizioni espresse da Nuova Etica Pubblica nell’occasione, che pubblichiamo qui volentieri. Pur nella distinzione delle sensibilità in ordine ad alcuni punti, ci paiono comuni e fortemente sentite alcune idee cardine: l’esigenza di dedicare alla riforma delle Pubbliche Amministrazioni tempi e qualità di intervento molto più attenti di quello che è stato finora, la centralità dei processi di valutazione nel funzionamento di una Pa veramente al passo con i tempi e con le esigenze dei cittadini, la centralità del problema di una dirigenza autonoma e imparziale. In quest’ultimo senso sono preziosi gli articolati richiami alla giurisprudenza costituzionale presenti nel documento di AGDP, che dovrebbero “fare stato” nella gestione delle Amministrazioni Pubbliche e che, invece, giacciono lì abbondantemente inapplicati e scarsamente rispettati dai vari ceti politici al vertice delle Pubbliche amministrazioni.
AGDP – La Pubblica Amministrazione come asset e non come costo.
CIAMPI – il ruolo della dirigenza pubblica
A ventiquattr’ore dal giuramento del nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ci piace rievocare le parole di un suo predecessore, Carlo Azelio Ciampi, pronunciate nell’ottobre 2002 alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Il valore e l’attualità di quelle parole è intatto. Tre concetti su tutti: 1. immissione annuale di nuove risorse dirigenziali (“vendemmia”) nel corpo della Pubblica amministrazione; 2. formazione continua nel corso di tutta la carriera dirigenziale.
Il terzo concetto, attinente al ruolo specialissimo del dirigente pubblico e affermato da chi fu a sua volta dirigente pubblico, va riportato integralmente: ” Per quanto riguarda i dirigenti e, in generale, i funzionari dello Stato troppo spesso si è parlato, a mio avviso impropriamente, di “privatizzazione” del rapporto di lavoro con la Repubblica. La contrattualizzazione degli incarichi, o il passaggio al giudice ordinario delle cause di lavoro, non possono, non debbono far venir meno un qualcosa che è nell’essenza stessa della funzione pubblica: servire la Nazione, con orgoglio e con dignità. Lavorare per la comunità nazionale con responsabilità è attività che non può essere assimilata ad altri tipi di impiego“.
Questo modo di leggere il ruolo del dirigente pubblico é stato – troppo spesso e molto scorrettamente – posto in antitesi con il modello del “dirigente manager”, come se un dirigente pubblico, per definizione, non sia in grado di operare con metodi e criteri manageriali. Concezione farisea finalizzata a privilegiare un’accezione del ruolo più consona all’idea del dirigente “esecutore smart” , prono al volere del politico di turno. L’opposto di ciò che prevede la Costituzione e di ciò che rappresenta per tutti l’esperienza di vita di Carlo Azelio Ciampi.
Proposta di revisione costituzionale del numero delle Regioni.
Sarò posta in discussione, in sede di riforma del Titolo V della Costituzione, la modifica dell’articolo 131, relativo al numero delle Regioni. La proposta proviene dai parlamentari dei gruppi PD alla Camera e al Senato, on. Roberto Morassut e dal sen. Raffaele Ranucci.
Vedi qui sotto gli approfondimenti giornalistici.
Dalla Rivista Erato – Buon lavoro Presidente Boeri.
Articolo di Giuseppe Beato, estratto dalla Rivista culturale ERATO IV TRIMESTRE 2014 (vedi), diretta da Carmelo Pelle.
Roma Mafia – Tre questioni di natura amministrativa.
Dallo scandalo Roma mafia, a proposito del quale l’evento futuro da temere su tutti è che venga progressivamente dimenticato e derubricato, emergono tre temi specifici riguardanti il funzionamento della pubblica amministrazione. Tali temi sono: 1) il controllo sugli atti degli Enti locali; 2) la confusione, elusione delle norme che regolano il lavoro pubblico (concorsi, assunzioni, rapporti di lavoro, controlli, bilanci, procedure d’appalto, spese in genere) attraverso l‘esternalizazione di compiti istituzionali a società partecipate operanti in regime di diritto privato; 3) lo status giuridico dei dirigenti coinvolti nello scandalo. Continua a leggere
Nuova Etica Pubblica – Lo scandalo Romafia
Pubblichiamo una dichiarazione del Presidente della nostra associazione “Nuova Etica pubblica” – dr. Antonio Zucaro – in ordine allo scandalo di “Roma capitale” – e non solo.
L’agenzia delle Entrate istituisce una casella di posta per la segnalazione dei corrotti.
L’idea preconcetta di “fare la spia” – a metà strada fra il moralistico e il “mafiosetto” – impedisce fino ad oggi che si affermi in Italia uno strumento di contrasto alla corruzione fra i più efficaci: la denuncia di fatti corruttivi in corso effettuata da chi ne venga a conoscenza, con la conseguente tutela dell’anonimato da parte dell’Amministrazione ricevente. E’ questa la figura del “Whistleblower” comunemente prevista e normata nei Paesi anglosassoni, che ne ricevono ampi benefici nella lotta alla corruzione. Va dato atto e merito all’Agenzia delle Entrate di aver posto in campo concretamente questa misura prevista dalla normativa anticorruzione dello scorso anno 2012, attivando una e-mail per raccogliere le denunce dei propri dipendenti – vedi articolo de La Stampa del 15 dic 2014. Il Presidente dell’Autorità anticorruzione, dr. Raffaele Cantone, è favorevole e sollecita l’attuazione in tutte le Amministrazioni delle “norme per il wistleblower previsto dal testo unico dei dipendenti pubblici per consentire a chi vuole denunciare illeciti di farlo in modo tutelato. Non è delazione ma assunzione di responsabilità» – vedi le sue dichiarazioni.
Noi di Nuova Etica pubblica siamo intervenuti più volte con articoli e saggi di approfondimento su questo strumento molto più efficace dei tanti “piani della trasparenza e dell’anticorruzione” che fioriscono ora ovunque.
Vedi: I whistleblowers, ovvero gli autori delle “soffiate”.
Vedi: l’anticorruzione in Europa: chi sono i collaboratori civici – Whistleblowers
Previdenza, risparmio e TFR – Convegno dibattito al Senato
Convegno- dibattito su Previdenza, risparmio e TFR – il 15 dicembre 2014 al Senato – alla presenza del Presidente Pietro Grasso
VEDI LA PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO
Ostia e la mafia – inchiesta de la Repubblica
Ostia è uno degli epicentri del sistema criminale di Roma capitale. Ne avevano scritto approfonditamente Federica Angeli e Carlo Bonini de La Repubblica in un’inchiesta del giugno 2013. Rileggiamo quell’articolo – Ostia assediata dai clan – regna l’omertà.
Le notizie di quell’inchiesta sono state poi confermate in occasione dei 16 arresti del marzo 2014 di componenti del clan FASCIANI (vedi qui).
Leggiamo anche notizie su Carmine Fasciani, il boss di Ostia condannato a 13 anni.
Oggi siamo in attesa di rivelazioni in ordine ai rapporti di buon vicinato fra i clan di Ostia e la rete di Massimo Carminati.
Il futuro della previdenza italiana – Studi Mefop
Pubblichiamo alcuni studi e riflessioni del presidente del MEFOP (Società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi pensione, partecipata a maggioranza assoluta dal MEF) Mauro MARE’, in ordine al futuro della previdenza italiana. Ci sembrano degni della massima attenzione due concetti sostenuti dal Presidente MEFOP: 1) il “cantiere” della previdenza italiana è lontano dall’essere “chiuso”, soprattutto a motivo dei problemi irrisolti sulla sua sostenibilità; 2) il criterio migliore di sostenibilità della previdenza nei tempi attuali è un criterio misto, basato su tre pilastri: uno di base alimentato dal sistema tributario, un secondo contributivo obbligatorio e un terzo dei fondi pensione, volontario (pag. 23 e segg. de “I pilastri delle pensioni” vedi qui sotto).
Ciò che, a parere nostro, non può e non deve essere messo in discussione è la gestione pubblica dei primi due pilastri sopra richiamati.
Mauro Mare’ MEFOP 23 sett 2013 – I pilastri delle pensioni
Mauro Marè e Luigi Bellanti MEFOP – Seminario sui sistemi pensionistici del 26-05-2014
Il sole 24 ore del 23 ott 2013 – Marè: le sette verità sui sistemi pensionistici
CNEL – Relazione annuale 2014 sulla qualità dei servizi offerti dalle PA
Anonimo INPS – Il senso smarrito di una missione pubblica.
Un dirigente INPS che ha responsabilità e segue dall’interno, da molti anni, le vicende dell’ente generale del welfare italiano delinea con pochi sintetici tratti il collegamento esistente fra il “funzionamento della macchina” e la direzione strategica – inespressa ma chiara – che gli ultimi Governi della Repubblica hanno impresso nelle vicende dell’Istituto. Ne emerge la visione di un Istituto chiuso in sé stesso, immobile, incapace di dialogo con gli altri protagonisti della vita economica e pubblica del Paese.
L’Inps, l’integrazione e il senso smarrito della missione – dic 2014
Il fallimento di Roma Capitale d’Italia.
A certificare il fallimento – è già da tempo sotto occhi di tutti – della Capitale d’Italia e città più bella del mondo ci ha pensato la Ragioneria dello Stato con il referto finale dei Servizi ispettivi di finanza pubblica, dei primi mesi dell’anno 2014. Riproduciamo l’articolo di Fedrico Fubini per “La Repubblica” del 28 nov 2014 sulla situazione drammatica che pone con la forza di un movimento sismico il problema della gestione sconsiderata della Capitale del Paese. Non la meritano così i romani e non la merita l’Italia.
Roma Capitale in default – bruciati 4 miliardi in 5 anni – La Repubblica 28 nov 2014
Il talento femminile nella Pubblica Amministrazione.
In fatto di eccellenze “donna” nel mondo del lavoro, i quotidiani e i siti web prediligono storie di successo femminile nel mondo del lavoro d’impresa privata – vedi da ultimo l’ ANSA – Donne supertecno, gli 11 talenti italiani. Tutto bene, salvo ricordare anche che la presenza femminile nella Pubblica Amministrazione è maggioritaria e, comunque, rilevante anche nelle qualifiche di alta responsabilità (qui sopra in foto, ad esempio, la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi). Si vedano le statistiche qui appresso.
Valotti Bellè 2014 – I manager pubblici che vogliamo_% DIRIGENTI donne nei Ministeri
Distribuzione di genere SCUOLA STATALE nel 2011
Distribuzione di GENERE Servizio Sanitario Nazionale 2011
RGS Conto annuale 2012 distribuzione di genere dei LAVORATORI PUBBLICI
Sabino Cassese – Troppe leggi che restano annunci.
Una sintesi lucida di Sabino Cassese di un pensiero ormai prevalente, pubblicata sul Corriere della Sera dello scorso 21 novembre 2014.
Su questo tema il nostro sito è intervenuto a più riprese: vedi “L’ingorgo legislativo” di Antonio Zucaro e “L’ingorgo normativo nell’autonomia scolastica”.
Troppe leggi che restano solo annunci
Marianna Madia – I quattro obiettivi per riformare la Pa
Attiviamo un link con il numero 6/2014 della rivista Italianieuropei, che contiene un intervento del Ministro della Semplificazione Marianna Madia (clicca qui). I quattro grandi obiettivi prefigurati : 1) la cittadinanza digitale; 2) la riorganizzazione dello Stato sul territori; 3) la sfida della semplificazione; 4) la sfida dell’attuazione.
Società partecipate – La battaglia persa di Cottarelli.
Il Corriere della Sera segue da vicino le vicende delle Società partecipate (vedi su questo sito la loro dimensione e consistenza). L’ultimo articolo al riguardo è di Sergio Rizzo ed è stato pubblicato lo scorso 13 novembre 2014 (vedi qui: “gli incarichi dei riciclati che Cottarelli voleva chiudere“). Noi, a contrappunto , riportiamo anche i precedenti sullo stesso tema, che mostrano plasticamente la “cavalcata verso la sconfitta” dell’onesto Cottarelli.
Corsera 17 lug 2014 -Risparmi si parte dalla giungla delle municipalizzate
Corsera 7 ago 2014 – Cottarelli “taglio a cda e stipendi nelle partecipate”
Corsera 7 agosto 2014 – Cottarelli “1213 società partecipate sono scatole vuote “
Corsera 2 sett 2014 – Cottarelli, “nel 2015 mezzo miliardo di risparmi dalle partecipate”.
Sabino Cassese – La grigia miopia della giustizia.
A pensarci, le parole di Sabino Cassese sullo stato della giustizia in Italia, pubblicate Corriere della Sera.it dello scorso 10 novembre (clicca qui) , potrebbero sembrare superflue e già conosciute dagli utenti quotidiani, abituati a vedere Corti in cui si lavora ancora coi faldoni e in cui i tre quarti del tempo di un’udienza sono occupati dalla verbalizzazione effettuata con penna biro. Per chi lavora in quel mondo, invece, queste valutazioni, se non fossero di Cassese, sarebbero state sicuramente qualificate come un “proditorio attacco alla giustizia e ai suoi operatori”.
Invece, le affermazioni provengono proprio dal prof. Sabino Cassese….e allora tutto assume, non tanto il carattere delle “parole scolpite nella pietra”, quanto di una serena ma inevitabile valutazione di realtà, dalla quale partire per ricostruire.
Rimossi tre funzionari della Sovrintendenza di Siracusa.
Riportiamo l’articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul corriere della Sera dell’8 novembre 2014, che riferisce la vicenda di tre funzionari della Sovrintendenza di Siracusa rimossi dall’incarico dopo aver negato l’autorizzazione alla costruzione di un secondo porto a Siracusa e di 71 villini in zona archeologica di inedificabilità assoluta.
Tralasciando altre considerazioni sull’evidente ingiustizia e sullo scempio che impunemente può essere fatto delle parti più belle del nostro Paese, ci limitiamo a due osservazioni più strettamente legate alle attuali logiche prevalenti di gestione della cosa pubblica: 1. lo status della dirigenza pubblica, che dovrebbe essere il baluardo della legalità nella gestione degli interessi pubblici, è debolissimo nella legislazione attuale e consente ai vertici delle Amministrazioni di rimuovere a piacimento qualunque dirigente sia d’impaccio a piani e progetti di dubbia natura (vedi il contesto legislativo nell’articolo presente in questo sito sui rapporti fra politica e dirigenza – clicca qui); 2. il contesto dei “poteri locali” disseminato sul territorio della Repubblica si mostra estremamente permeabile alle infiltrazioni di “gruppi di interesse economico organizzato”: questi ultimi dispongono di potere finanziario, di armi “legali” e di capacità d’infiltrazione nei vertici politici delle Amministrazioni pubbliche, tali da travolgere qualunque tentativo di resistenza opposto alle loro trame.
Gian Antonio Stella – Via da Siracusa i sovrintendenti che non volevano il mega porto.