La dirigenza scolastica di fronte al “Programma Renzi” di riforma della Scuola.

ANP

Fra le questioni aperte in margine al Programma del Governo per “Una buona scuola” c’è quella della dirigenza scolastica, alla quale, come per le altre componenti della dirigenza pubblica, dovrebbero essere consegnate le responsabilità (e i poteri) più significativi per condurre in porto la riforma. E, invece, nel concreto, il Governo ritaglia un ruolo laterale e improprio al mondo dei Presidi, negando loro perfino l’ovvio (per chi ha buon senso) riconoscimento del fatto che essi hanno la gestione diretta di persone, alunni e spese. Pubblichiamo nello specifico il pensiero della CIDA – Associazione nazionale Presidi.

 CIDA – Associazione nazionale presidi – Per una buona scuola

Confronta qui sotto le slide di presentazione:

Governo Renzi -LA BUONA-SCUOLA: facciamo crescere il Paese – 3-settembre-2014

Il Distretto di Roma Capitale – Proposta di legge costituzionale

pro demos

In un Paese quale l’Italia che, con buona pace della retorica “Cavour-Garibaldi-Mazzini-Vittorio Emanuele” , non si è mai sentito unito nei cuori ed in cui, il giorno dopo l’Impresa dei Mille, il Sud Italia – che non aveva possibilità economica di inviare i suoi giovani figli agricoltori per quattro anni alla leva militare obbligatoria – fu stuprato dalle truppe piemontesi del generale Cialdini con 50.000 morti, sarà sempre difficile accreditare il problema della sua Capitale Roma come problema nazionale  di interesse comune. A dispetto, tuttavia, di questa “latitanza del noi“, la speranza e la logica applicata in altri Paesi quali U.S.A. e Germania conduce a un’idea istituzionale di Roma come “Distretto” equiparato al rango di Regione a statuto speciale, sull’esempio di Washington e Berlino.

Vediamo in tal senso, oltre alla proposta di legge costituzionale a ciò finalizzata, anche uno studio dal titolo “ROMA 2025: un patto tra l’Italia e la sua Capitale

 Pro Demos 2013 – Roma 2025: un patto fra l’Italia e la sua Capitale

Distretto  di Roma capitale – proposta di revisione costituzionale 

La tela di Penelope delle Province.

tela di Penelope

Più che il “gattopardo” , nel caso dell’abolizione delle Province (riforma “Delrio”) sembra vedere all’opera Penelope con la sua tela: a cinque mesi dalla promulgazione della Legge 7 aprile 2014 n. 56 siamo ancora alle battute iniziali per il trasferimento  di competenze e risorse umane alle Regioni, ai Comuni o alle Aree metropolitane, secondo volontà rimesse alla legislazione di ciascuna singola Regione. Non si tratta qui di esprimere giudizi preconcetti sull’azione del governo, ma solo di osservare un percorso nel quale non è possibile vedere oggi prospettive chiare, ma solo incerti progressi di medio percorso.

Pubblichiamo le farraginose “clausole di accordo” della Conferenza unificata Stato Regioni – da considerare sostanzialmente come fonti del diritto “affiancate” alla legge – , le successive ottimistiche dichiarazioni del Ministro per gli Affari regionali Lanzetta, una valutazione negativa presente sul “Fatto quotidiano” del 18 settembre e un’articolo di del prof Luigi Olivieri n ordine all’aleatorietà del numero di trasferimenti in mobilità annunziato dal Governo

11 settembre 2014 – Testo dell’Accordo Governo Regioni in Conferenza unificata per l’individuazione delle funzioni da trasferire dalle Province

LANZETTA 11 sett 2014: raggiunto un importantissimo accordo –

LANZETTA al Mattino del 18 sett 2014 sulle Città metropolitane.

Il Fatto quotidiano del 12 sett 2014 – Province, via il nome restano le funzioni.

Province: la strada dei trasferimenti dei dipendenti è ancora lunga – Luigi Olivieri su LeggiOggi.it

Massimo Cacciari – Tutto il potere in mano al Sovrano?

cacciari

A pensarci bene, ciò che colpisce di questo corsivo dell’Espresso (n. 36, 11 sett 2014 – vedi qui sotto) non è tanto che le affermazioni provengano da un filosofo, quanto soprattutto il fatto che siano pronunciate da uno che ha fatto il Sindaco di Venezia per 5 anni, e che, vivaddio, l’Amministrazione pubblica la conosce.

Massimo Cacciari, partendo dall’idea di “governo dello Stato” nel pensiero del Presidente Renzi – tutta incentrata quest’ultima sul “primato della politica”, analizza il rapporto fra politica e dirigenza pubblica italiana.

Cacciari afferma fra l’altro: “…..che la nostra pubblica amministrazione sia inefficiente risulta da dati di fatto incontestabili: giustizia, costi per fare impresa, addirittura per pagare le tasse, per ottenere ogni sorta di servizi. Ma ciò non dipende forse, oltre che dal coacervo e sovrapposizione di leggi illeggibili (perché non si è partiti dalla “semplificazione”?), proprio dal fatto che non si è mai voluto una burocrazia preparata, intelligente, responsabile, e se ne è sempre auspicata la “obbedienza”?..”. Con ciò egli pone il problema, mai risolto, del ruolo della dirigenza pubblica in Italia: mero strumento di attuazione della volontà del principe, oppure, come in Francia e in Inghilterra, compagine “forte-dotata di senso dello Stato e perciò di responsabilità nei confronti dell’autorità politica”? Sullo sfondo del ragionamento di Cacciari si intravede anche il pensiero di un altro grande maître a penser: Giuseppe De Rita, il quale, già 4 mesi fa aveva individuato nelle linee di riforma della Pa del governo Renzi il persistere della tendenza alla progressiva esautorazione dei corpi intermedi della società civile, che cominciò a manifestarsi negli anni ’80 nel corso dell'”era Craxi” (vedi qui dal Corsera del 6 maggio 2014).

 Massimo Cacciari – Se tutto il potere finisce in mano al sovrano – 5 sett 2014.

 

AgID – la trasparenza nelle nomine.

paolino madotto

L’Agenzia per l’Italia digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è un ente  istituito con decreto legge n. 83, convertito nella legge n. 134/2012. Ha ereditato le competenze del Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della Presidenza del Consiglio, dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, di DigitPA e dell’Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione per le competenze sulla sicurezza delle reti. Vedi qui il sito dell’Agenzia.

Quale contributo informato e qualificato sul funzionamento dell’Agenzia e, più in generale, del Governo che la esprime, pubblichiamo un articolo del dr. Paolino Madotto in ordine ai criteri di nomina utilizzati per individuare il Direttore dell’Agenzia.

Paolino Madotto – Una nomina trasparente a direttore dell’Agid

 

I Whistleblowers, ovvero gli autori delle “soffiate”.

Diffondiamo un saggio del 2008 di Sonia Mecenate sulla tematica dei whistleblowers, i testimoni di fatti di corruzione. Il termine inglese è sconosciuto ai più e forse sarebbe meglio tradurlo col più familiare “autori delle soffiate“. Alcuni potranno magari confondere questa figura con quella dello “spione”, ma non è così: nei paesi dove i meccanismi anticorruzione sono ben funzionanti (si vadano in questo sito gli Atti del Seminario OCSE del 2012) i whistleblowers  sono il cardine dei meccanismi di tutela della moralità in un ufficio e i motivi sono (dovrebbero essere) di facile comprensione: quando si viene, magari casualmente e per vie traverse, a conoscenza di un grave fatto corruttivo, è difficile all’interno dell’ordinario sistema di relazioni  poter contribuire a sradicare le mele marce, anche perché possono essere coinvolte persone in posizione di potere dentro l’ambiente di lavoro: la legislazione sui whistleblowers, invece, delinea un sistema di riservatezza e di tutele per chi decida di denunziare un fatto corruttivo. In Italia c’è traccia di tutto ciò nel concreto?

 Sonia Mecenate – I whistleblowers.

Per una buona scuola – il Programma del Governo Renzi sulla scuola.

Pubblichiamo qui di seguito il programma – elaborato in forma di slide e riquadri esplicativi – presentato dal Governo Renzi lo scorso 3 settembre 2014.

LA-BUONA-SCUOLA_-Rapporto_-3-settembre-2014

 

Riforma della PA: il tentativo di Fanfani nel 1961.

il mondo

Il prof. Guido Melis ci ha inviato il testo di un articolo del Mondo, glorioso settimanale di attualità politica pubblicato a Roma fra il 1949 e il 1966: l’articolo in questione tratta di una circolare inviata da Amintore Fanfani a tutte le amministrazioni pubbliche per la ricognizione di tutti i “cumuli di incarichi” e delle “società in cui lo Stato ha partecipazione economica“, allo scopo di favorire la moralizzazione e l’eliminazione del favoritismo e della discriminazione nei pubblici uffici.

Melis ci presenta così l’articolo: “C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi di antico. Rileggendo “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio, nella rubrica “La Porta stretta”, giugno 1961, una sorprendente “finestra storica” su temi non proprio ancora superati. Vale la pena di rileggere.”.

Il redattore capo del Mondo era Ennio Flaiano, autore del celebre aforisma: “La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria“….un gufo ante litteram…..

 Luca su “Il mondo” del 13 giugno 1961- Incarichi ministeriali

Giorgio Macciotta – Il coinvolgimento delle Autonomie locali nelle sessioni di bilancio: la governance multilivello.

Pubblichiamo l’intervento del Consigliere del CNEL dr. Giorgio Macciotta al seminario sulla riforma del bilancio e della pubblica amministrazione (clicca qui) tenutosi alla Camera dei Deputati lo scorso 27 giugno 2014.

 Giorgio Macciotta – la governance multilivello nelle sessioni dei bilanci pubblici

L’INPS al suo interno.

Sergio Rizzo e gli equilibri di potere in INPS: come sempre ben informato sulle dinamiche delle pubbliche amministrazioni, Rizzo traccia nell’articolo pubblicato dal Corriere della Sera del 3 febbraio 2014 un quadro circostanziato e corrispondente alla realtà dei fatti, degli equilibri di potere che “muovono” l’Istituto generale del welfare italiano dai tempi di Gianni Billia ad oggi.

 Equilibri di potere in INPS – Sergio Rizzo, Corriere della Sera feb. 2014

Nuova Etica pubblica – Il nostro pensiero sulla Riforma dl Senato.

anto zucaro

Pubblichiamo un articolo del Presidente dell’Associazione Nuova Etica Pubblica sulla riforma del Senato. Le preoccupazioni che la riforma non possa funzionare per sue contraddizioni interne è forte.

 Riforma del Senato: una questione di buon andamento.

Francesco Caio – Lo Stato nel digitale

pa digitale - Francesco Caio

Francesco Caio è un notissimo manager italiano. Nato nel 1957, ha percorso sin qui una brillante e veloce carriera in Italia all’estero. Dal 18 maggio 1914 è ad delle Poste Italiane; dal giugno 2013 al marzo 2014 era stato consulente del presidente del Consiglio Letta per la realizzazione dell’Agenda digitale. Di quell’esperienza, delle sue enormi potenzialità, del progetto che, se non verrà lasciato cadere, potrà letteralmente cambiare l’Italia, scrive ora in un agile librino (96 rapide pagine) appena uscito perMarsilio nella collana “I grilli”: Lo Stato nel digitale. Come l’Italia può recuperare la leadership in Europa. Continua a leggere

Pensioni – prelievo straordinario in arrivo?

Giampaolo galli

Indiscrezioni pubblicate sul sito “Le formiche.net” (clicca qui) raccontano di calcoli riservati e segreti che avrebbero come obiettivo quello di rilanciare l’idea di un prelievo straordinario sulle “pensioni d’oro”. Continua a leggere

CNEL – Livelli e qualità dei servizi della pubblica amministrazione

Il CNEL è un’istituzione in via di scioglimento. Tuttavia, in ogni caso, lascerà alla Pubblica amministrazione e agli studiosi il frutto dell’impegno del suo ultimo quinquennio nella predisposizione, in partnership con l’ISTAT, del portale statistico della PA, sistema delle performance. Quanto a dire il primo progetto generale – cioè non “autoctono” da parte di questa o di quella amministrazione – per generare un sistema di indicatori di performance delle Amministrazioni pubbliche in grado di realizzare quel sistema della Valutazione, di cui si parla soltanto. Per gli approfondimenti sull’attività posta in essere dal CNEL clicca qui

Il giorno 23 luglio 2014 la Presentazione della Relazione annuale 2014 

 Presentazione della Relazione annuale 2014 sui livelli e la qualità dei servizi offerti

 Relazione CNEL sulla qualità dei servizi della PA 2014

Riorganizzazione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo

Franceschini

 

Pubblichiamo le linee generali per la riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, presentate dal ministro Dario Franceschini e una petizione rivolta allo stesso Ministro a proposito del riordinamento del settore degli Archivi di Stato.

Verso un nuovo MIBACT – La riorganizzazione del Ministero

La tutela del patrimonio archivistico nazionale

Lo scandalo delle società partecipate

societa-partecipate

VEDI ANCHE: SOCIETA’ PARTECIPATE, LA BATTAGLIA PERSA DI COTTARELLI

Attraverso il meccanismo – formalmente legittimo anche questo come tanti altri “orrori” introdotti da una legislazione impazzita – dell’istituzione delle Società partecipate si è creata negli ultimi 10 anni una gravissima anomalia istituzionale nelle pubbliche amministrazioni italiane: sono operative circa 7.500 società private a partecipazione pubblica con più di 90.000 dipendenti assunti senza concorso, ma che svolgono dentro le amministrazioni (le famigerate società in house) i compiti istituzionalmente demandati al soggetto pubblico.

Pubblichiamo la requisitoria finale del Procuratore generale della Corte dei Conti nel giudizio di parificazione sul Rendiconto generale dello Stato 2013 dello scorso 26 giugno 2014 (clicca qui), nel contesto della quale viene denunciato in modo chiaro e circostanziato il fenomeno, così come si manifesta sia nell’amministrazione statale e nelle autonomie locali: alla pag. 10 c’è il dato dei 25,93 miliardi di euro erogati dai Ministeri nel 2012.

Pubblichiamo anche la Relazione della sezione autonomie della Corte dei conti del 6 giugno 2014 dove è presente una disanima analitica sulla legislazione di supporto e sulla consistenza economico-finanziaria del fenomeno “partecipate nelle autonomie locali”. Ne abbiamo estrapolate le tabelle più significative.

Delibera n 15 del 2014 Corte dei conti -Gli Organismi partecipati dagli Enti territoriali

Vedi anche il giudizio di parificazione del precedente rendiconto dello Stato anno 2013.

Sull’argomento, una guida preziosa è anche il documento prodotto dall’ Ufficio studi della Camera – XVI legislatura, documento n 337/2012 – Le società a partecipazione pubblica

 Personale delle società partecipate

 Forme societarie e proprietà delle partecipate

 Settori di attività delle partecipate

Chiara Carrozza – Il sistema della ricerca pubblica in Italia: proposte di riforma.

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Pubblichiamo le slide relative all’intervento della Prof. Chiara Carrozza, ex Ministro della pubblica Istruzione nel governo Letta e Rettore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pavia, sul sistema di ricerca pubblica in Italia. Al margine dei riferimenti statistici internazionali che collocano l’Italia in una posizione tutto sommato non negativa, la relatrice lancia la proposta di unificare gli attuali 18 centri di ricerca esistenti (pag 43 delle slide) in una sola agenzia dipendente dal Ministero della Ricerca e dell’Innovazione. Ciò sulla falsariga degli altri Paesi avanzati.

 Pavia 26 giugno 2014 – Maria Chiara Carrozza: il sistema di ricerca pubblica in Italia

Previdenza pubblica – diritto delle lavoratrici all’ accesso alla pensione con il sistema contributivo

logo inps

Pubblichiamo un circostanziato e illuminante rapporto di Daniella Maroni sulle vicende conseguenti al diritto di accesso alla pensione contributiva sancito per le lavoratrici dalla legge 243 del 2004. Un’interpretazione restrittiva della legge, fornita dall’INPS con semplice circolare (Clicca qui), restringe il campo della sua applicazione e preclude l’esercizio di un diritto a migliaia, se non decine di migliaia, di donne. A nulla sono valse per ora le azioni, promosse anche a livello politico, per rimuovere l’en passez istituzionale.

Lasciamo al testo il compito di descrivere nei particolari questa vicenda. Tuttavia, noi che conosciamo bene le dinamiche della Pa dall’interno, aggiungiamo solo che  si sta dispiegando uno “schema di gioco” ben conosciuto agli addetti ai lavori: a) c’é una legge che lascia spazi a interpretazioni difformi sulla sua applicazione; b) l’amministrazione che deve applicare la legge, impaurita delle conseguenze eventuali di un’interpretazione “estensiva”, adotta senz’altro la soluzione restrittiva a danno degli interessati; c) a poco valgono le rimostranze verso questa presa di posizione, se non a provocare una “disponibilità” a modificare l’orientamento, ove ci sia l’avviso concorde di altri soggetti pubblici, in questo caso i Ministeri vigilanti; d) le burocrazie degli “altri soggetti pubblici” si guardano bene dal risolvere il problema sul tappeto temendo a loro volta di essere passibili di orientamenti qualificabili come “danno all’erario”; e) tutto viene rimandato alle calende greche, spesso mai risolto.

Così va l’Italia nei tempi attuali.

 Daniella Maroni – 10 buone ragioni per prorogare l’opzione donna

Lasciamo al testo