Il sistema dei controlli di regolarità amministrativo contabile degli atti di Regioni e Comuni.

cropped-Logo-ETICAPA.jpg

Il mondo amministrativo dei Comuni ha acquisito un forte potere e rilevanza nel nostro sistema istituzionale, tanto da “mandare” il Sindaco di Firenze e un ex Presidente dell’ANCI ai vertici delle Istituzioni. La ventata di novità per la pubblica amministrazione  non deve, tuttavia, far dimenticare che, anche e soprattutto nelle autonomie locali, nella legislazione amministrativa attuale si annidano dei “bachi” legislativi di pericolosità non ancora sufficientemente evidenziata. Continua a leggere

EXPO e M.O.S.E.: i controlli moltiplicano la corruzione.

Risultati immagini per m.o.s.e. veneziaPubblichiamo il link di un articolo apparso sul  blog “Le Formiche” , scritto da Riccardo Ruggeri, ex top manager della FIAT, sulla problematica dei controlli sulla corruzione, vista dal versante delle aziende private.

Riccardo Ruggeri: perché i controlli moltiplicano la corruzione. 

 

Riforma del Fisco – Come ridurre la pressione fiscale di 43 miliardi in tre anni – le proposte di Vincenzo Visco

 FESTIVAL MANIFUTURA 2009 NENS

Vincenzo Visco, già Ministro delle Finanze nei governi Prodi 1 e D’Alema e vice-Ministro dell’Economia del 2o Governo Prodi, non è solo uno che di fisco se ne intende, ma che le cose “le ha fatte”. Con buona pace di chi ama dipingerlo come un Dracula assetato di “sangue fiscale”, negli anni in cui operò politicamente, ci fu un significativo recupero di “compliance fiscale”, dovuto, come spiega lui stesso, non tanto alle sole attività di controllo e accertamento, quanto – anche e soprattutto – ad una strategia di contrasto più articolata. Continua a leggere

Conferenza unificata Stato Regioni – Alleanza istituzionale per rilanciare la funzione pubblica nel Paese

cropped-Logo-ETICAPA.jpg

 

Pubblichiamo il documento “Italia semplice”, firmato dal Ministro per la semplificazione Marianna MADIA, dal Ministro per gli affari regionali Carmela LANZETTA, dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Vasco ERRANI e dal Presidente dell’ANCI , Piero FASSINO, denominato “Alleanza istituzionale per rilanciare la funzione pubblica nel Paese” – peraltro non presente oggi sul sito della Conferenza unificata Stato Regioni (vedi qui) – che costituisce una piattaforma comune concordata prima del Consiglio dei ministri del prossimo 13 giugno 2014 in ordine ai principi condivisi ai quali si dovrà ispirare le prevista riforma della pubblica amministrazione.

Scopo del documento era quello di fissare un complesso di principi comuni  PRIMA CHE IL GOVERNO proceda all’emanazione di un decreto legge e/o un disegno di legge sull’intera materia. E’ chiara la volontà del Governo di non rinviare il momento del confronto con le Regioni e le Autonomie locali a una fase successiva a quella dell’avvenuta azione di adozione/proposta di disposizioni legislative. Sullo sfondo  c’è la volontà comune di evitare che le disposizioni di legge immediatamente esecutive per Amministrazione centrale ed Enti pubblici non economiche siano poi rinviate sine die sul resto del mondo delle Amministrazioni pubbliche – Regioni, Comuni, Province e ASL – come nei fatti è sempre avvenuto.

Il documento di intenti comuni si articola in 5 interventi strategici: 1) ripensare l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni (territoriale e nazionale) sul territorio; 2) Valorizzazione del capitale umano quale elemento vitale delle capacità della PA di dare risposte certe in tempi rapidi; 3) semplificare per crescere: ridefinire e rendere semplici le procedure; 4) puntare alla digitalizzazione come unica forma di dialogo fra PA cittadini e imprese; 5) open data e trasparenza come elementi ordinari dell’agire pubblico.

Sui principi generali esposti nel documento non si può non essere d’accordo, tuttavia alcune clamorose “assenze” concettuali preoccupano non poco. Una su tutte: la creazione del “mercato organico (sic) della dirigenza articolato territorialmente” è uno strumento a doppia possibile trazione: se istituito tout court, diventerà lo strumento per depotenziare ulteriormente l’autonomia della dirigenza, che non è privilegio di casta, ma garanzia costituzionale di legittimità e buon andamento. E’ invece indispensabile legare il regime della dirigenza pubblica – mobilità, incarichi, revoche e retribuzioni – con un solido,oggettivo e trasparente sistema di valutazione delle performance e delle competenze.

C’è poco o niente nei documenti ufficiali in ordine al punto della valutazione. Ciò rende l’impianto della riforma debole e pericoloso. Come base di qualunque ragionamento possibile, é necessario affermare – chiaro e forte – che la valutazione nella pubblica amministrazione non c’è o, meglio, è una foglia di fico che da vent’anni giustifica il pagamento a pioggia delle retribuzioni di risultato. Neanche la riforma Brunetta ha realizzato alcunché. Gli OIV sono organi solo formalmente indipendenti dalle amministrazioni valutate e ne subiscono quindi ogni tipo di condizionamento. La CIVIT, che era sta istituita come vertice di raccordo governativo di tutti gli Organismi di valutazione non c’è più, nel senso che le sue competenze sono state assunte dall’Autorità anticorruzione (ANAC) le cui pur fondamentali attribuzioni nulla hanno a che fare con la valutazione delle performance di Amministrazioni pubbliche e dirigenza. In questo panorama istituzionale da “anno zero”, perché nessuno dei protagonisti della riforma si preoccupa di legare il nuovo regime della dirigenza con la creazione/rifondazione di un serio sistema di valutazione? Questa tendenza, se confermata dalle disposizioni che adotterà il Governo, ci indurrà a  valutazioni negative sul senso della riforma della dirigenza pubblica annunciata.

 Conferenza unificata Stato Regioni – Italia semplice  giu 2014

 

NORMATIVA E ATTI DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI

conferenza stato regioni

D. Lgs. 28 AGOSTO 1997, n 281 – Attribuzioni della Conferenza permanente Stato regioni.

Normativa di riferimento e atti della Conferenza Stato regioni.

Dottrina – La Conferenza Stato regioni fra teoria e prassi alla luce della giurisprudenza costituzionale – 2011  Raffaele Morelli

Dottrina – L’evoluzione del sistema delle Conferenza – 2012 Matilde Castiello, Gianliborio Mazzola

UNADIS – DIREL – DIRER – FEDERSANITA’: ASSEMBLEA AL FORUM PA

Il 29 maggio è stata promossa un’assemblea in occasione del Forum Pa 2014 da quattro sigle rappresentative della dirigenza pubblica: UNADIS (statali), DIREL (Enti locali Comuni), DIRER (REGIONI), FEDERSANITA’ (dirigenti e direttivi SSN).

Pubblichiamo le posizioni di queste Associazioni in ordine ai “44 punti” del Governo Renzi, al Ruolo unico e alla Valutazione.

Intersindacale – risposte ai 44 punti – maggio 2014

Prime riflessioni Unadis su Ruolo Unico

Proposta Unadis su Valutazione Dirigenza – aprile 2014

Le posizioni espresse dalle quattro Associazioni corrono parallele – ma non coincidenti – a quelle emanate dalla Confederazione CIDA – dirigenti pubblici e privati (vedi qui Risposta CIDA al documento del Governo ).

Poi c’è l’Associazione giovani dirigenti, l’Associazione allievi della SSPA, l’Associazione dei Prefetti, l’Associazione dei Diplomatici.……

………Una domanda sorge spontanea: conviene continuare a muoversi ciascuno per conto suo – con magnifico frazionismo e bella autoreferenzialità di sigla – nel mezzo di una partita così importante e delicata quale la riforma della pubblica amministrazione, ora in pieno corso?……

Associazione Etica PA – NUOVO REGIME DELLA DIRIGENZA PUBBLICA

logo etica pa

Pubblichiamo il punto di vista della nostra Associazione in ordine alla riforma della dirigenza pubblica nella nota del Presidente Antonio ZUCARO.  Nuovo regime della dirigenza pubblica – Dirigenza di ruolo, valutazione, Ruoli dirigenziali.

BANCA D’ITALIA

PalazzoKoch_600

Nell’imminenza della Relazione annuale del Governatore della Banca d’Italia, presentiamo due articoli di quotidiani che illustrano diffusamente i mutamenti e le evoluzioni del ruolo della nostra Banca centrale, ancora uno degli elementi di punta dell’Amministrazione pubblica italiana.

La Repubblica 26 mag 2014 – La metamorfosi della Banca d’Italia

Il Foglio 3 feb 2014 – La riforma della Banca d’Italia

 

 

Il puzzle dell’istruzione professionale nel sistema attuale – Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca

 istituti tecnico professionali

L’istruzione scolastica è  una delle funzioni fondamentali della Repubblica più martoriate nell’ultimo ventennio di riforme e controriforme. Attribuzioni istituzionali segmentate fra Stato, Regioni, Province e Comuni, deleghe legislative di funzioni alle Regioni mai tradottesi in operatività fruttuosa, nuovo titolo V della Costituzione che ingarbuglia ancor più la ripartizione delle funzioni fra legislazione statale e legislazione regionale – (vedi art. 117 promulgato nel 2001).

Nell’articolo di Fiori e Manca viene diffusamente descritta l’evoluzione della vicenda degli istituti tecnico-professionali e, più in generale, lo stato di disordine e di confusione istituzionale generato da una legislazione incerta ed in continuo sommovimento nel corso degli anni.

Giuseppe Fiori e Fabrizio Manca – Istruzione e formazione: la galassia degli apparati.

Altri materiali in ordine alla ondivaga legislazione sull’istruzione tecnico-professionale.

Legge Fioroni – art 13 DL 7 CONVERTITO IN LEGGE 40 2007

Carrellata sulla legislazione degli Istituti Tecnico-professionali fino all’anno 2011

Gennaio 2014 – Il Tar annulla la riforma Gelmini sugli Istituti tecnico-professionali.

Alessandro Di Casola – Problematiche costituzionali sulla formazione professionale.

GUIDO MELIS – SERVONO ANCORA I PREFETTI?

guido melis_03

Pubblichiamo un intervento sul “Sole 24 ore” del 6 maggio 2014 di Guido Melis, professore universitario alla Sapienza di Roma ed ex deputato del Partito democratico nella scorsa legislatura, sulla funzione delle Prefetture e sulla prevista diminuzione del loro numero a 40.

 PREFETTURE IMPORTANTE RUOLO DI RACCORDO

Alle considerazioni del prof. MELIS sulla necessaria funzione di raccordo svolta dalle Prefetture fra governo centrale e Autonomie locali, ne aggiungiamo una ulteriore di contesto: il “modello di riferimento teorico di lettura della pubblica amministrazione” che prevale ormai nelle fila del Governo Renzi (rappresentato in parte prevalente da ex amministratori locali, cominciando dallo stesso Presidente del Consiglio) è intriso da una forte insofferenza per “lo Stato centrale” – i “Ministeri”, i “Sovrintendenti alle belle arti”, le “Prefetture”, i “Segretari comunali”(che hanno la colpa storica di essere transitati dai ruoli del Ministero dell’Interno”). Con una visione fortemente partigiana, a loro si imputano tutti gli impacci che rallentano l’azione delle Autonomie locali e, alla fine, la riforma stessa della pubblica amministrazione. E’ una visione errata e fuorviante che, come al solito, tende a gettare il bambino insieme all’acqua sporca. Se una certa istituzione presenta dei problemi, l’impulso prevalente é sempre quello di “levarla di mezzo”, piuttosto che riformarla e renderla consona ai tempi. Grave errore. E mancanza di prospettiva ampia. Si ritiene che i problemi della pa siano annidati solo nell’Amministrazione centrale. Invece, le società partecipate, lo smantellamento dei controlli sugli atti di spesa avvenuto negli ultimi dieci anni, i mille piccoli e grandi rivoli di corruzione presenti in tutta la pubblica amministrazione, le lentezze e i ritardi anche negli atti di Regioni e Comuni consiglierebbero di non orientare l’opinione pubblica all’individuazione del solito colpevole, ma di procedere alla valutazione e risoluzione dei problemi lì dove si presentino.

LE CITTA’ METROPOLITANE – LA LEGGE 7 APRILE 2014 n 56

città metropolitane

Pubblichiamo la LEGGE 7 aprile 2014, n 56 – disposizione sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei Comuni , detta anche “Riforma Del Rio”. Per una più rapida comprensione sono presenti anche due brevi saggi illustrativi:

Città metropolitane, nuove province e piccoli Comuni: una buona legge che sollecita cambiamenti di Pietro Barrera.

Province e Metropoli nella Riforma Delrio. Cenni sulla legge n 56/14 di Giuliano Serges

Le città Metropolitane nella legge 56/2014 di Arturo Bianco

Sentenza Corte Costituzionale n 220 del 2013 – Illegittimità cost articoli 17 e 18 della DL 95 del 2012

Le unioni dei comuni – Realtà e legislazione dei piccoli comuni

ITALIA 1

I piccoli Comuni nella realtà italiana costituiscono oasi di pace e di ricchezze nascoste, dove molti amano immergersi quando desiderano recuperare momenti di vera umanità e di serenità profonda. I Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti sono 5.683 sugli 8.000 circa totali; la loro popolazione è di più di 10 milioni di abitanti sui 60 milioni complessivi. Continua a leggere

Scandalo expo 2015 – I MANAGER ASL e Frigerio

Uno dei fili conduttori delle notizie sullo scandalo EXPO 2015 é quello dei rapporti fra politica e dirigenza pubblica. La figura del dirigente pubblico ne esce malconcia, anche al netto delle millanterie di Gianfranco Frigerio. “I manager ASL sono cosa mia, me li coccolo io”. Si parla di 16 direttori di Aziende ospedaliere pronti a favorire gli affari della cupola. Vera o esagerata che sia la rivelazione, dalle intercettazioni pubblicate il 13 maggio 2014 da “La Repubblica”, emerge la figura di un manager pubblico che, in cambio del suo “servire”, chiede sempre e soprattutto una cosa: protezione. Ne esce il quadro di una parte di “dirigenza pubblica” da cui prendere risolutamente le distanze. Non basteranno le migliori leggi di riforma se  di questo tipo di dirigenza, in cui é assente qualunque etica pubblica, non verrà battuto ed emarginato.

 Il metodo Frigerio con i dirigenti ASL 

 

 

 

Giuseppe De Rita – La crisi dei corpi intermedi

giuseppe_de_rita_censis

Folgorante come in moltissime altre sue intuizioni, Giuseppe De Rita inquadra meglio di altri la questione della “riforma della Pubblica Amministrazione”, vissuta dal governo Renzi – come da quasi tutti, ora e in passato – come “necessità di sfrondare, di alleggerire, di tagliare”. La “verticalizzazione del potere” implica l’esigenza di un rapporto fra “vertice e base” che escluda qualunque ruolo dei “corpi intermedi” della Repubblica… Continua a leggere