Monitoraggio MEF sui debiti pagati alle imprese

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Link al sito del Ministero dell’Economia e finanze che ha pubblicato i dati del monitoraggio sui debiti delle pubbliche amministrazioni pagati alle imprese in applicazione del Decreto legge n 35 dell’ 8 aprile 2013  (convertito in Legge n 64 del giugno successivo). Risultano pagati 21,6 miliardi di euro sui 24,5 disponibili per il 2013. Vedi in proposito anche l’intervista di Alan Friedman a Franco Bassanini sulla possibilità di sbloccare ulteriori 60-70 miliardi di crediti delle imprese  (clicca qui)

MEF – MONITORAGGIO AL 22 GENNAIO 2014 DEI PAGAMENTI DEI DEBITI ALLE IMPRESE – link al sito 

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Agenda del Governo sulle autonomie territoriali – Intervista a Graziano Delrio

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Video-intervista all’on. Delrio al Convegno Bocconi del 20 febbraio 2014

Riproponiamo la video-intervista rilasciata da Graziano Delrio in occasione del convegno organizzato dall’Università Bocconi lo scorso 20 febbraio 2014 sul tema “La PA che vogliamo”. E’ presente su questo sito una Relazione sul Convegno

 

BUROCRAZIA E ARTICOLO 18 – come la pensa FRANCO DEBENEDETTI

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In un momento in cui voci insistenti e consistenti collocano Carlo De Benedetti, magnate proprietario dell’Espresso e de La Repubblica, come personalmente impegnato nel tentativo di Governo di Matteo Renzi, è passata inosservata un’intervista rilasciata dal fratello Rodolfo Debenedetti sulle tematiche “sfiducia a Letta” ed “Emergenze del prossimo governo”. Non è certo detto che in famiglia si debba pensare tutti alla stessa maniera! Tuttavia sono illuminanti le prese di posizione verso burocrazia e sindacato di Franco Debenedetti.

 Franco Debenedetti Governo Renzi – IL MATTINO del 16 febbraio 2014

La determinazione dei fabbisogni standard nei comuni italiani

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Fra gli obiettivi fondamentali della Legge delega n 42 del 5 maggio 2009 – con la quale il Parlamento innescò il processo di attuazione del federalismo fiscale in applicazione dell’articolo 119 della Costituzione – vi era quello di sostituire il criterio dei “costi storici” fino allora utilizzato per definire l’entità delle risorse finanziarie spettanti ai Comuni e alle Province con il più equo e realistico “criterio dei fabbisogni standard“, basato quest’ultimo sulla misurazione della quantità dei servizi offerti, sui prezzi degli input utilizzati nel processo produttivo e sulle variabili di contesto dell’offerta (ambientali, territoriali etc). Il conseguente decreto legislativo n 216 del 26 novembre 2010 – Disposizioni in materia dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province –  stabilì un percorso articolato attraverso il quale giungere, entro l’anno 2016, alla sostituzione integrale per tutti gli Enti locali del criterio del “costo storico” con quello dei “fabbisogni standard”.

In base all’art. 5, comma 2, lett. e) del D.lgs. n. 216 del 2010, la  SOSE, società per azioni per gli studi di  settore – partecipata dal MEF e dalla Banca d’Italiana – individua  le metodologie per la determinazione dei fabbisogni standard, predispone appositi questionari per raccogliere dai Comuni dati contabili e strutturali. I dati, opportunamente elaborati secondo le metodologie esposte nella presente nota illustrativa sui fabbisogni standard, sono trasmessi dalla Sose al dipartimento delle Finanze e sottoposte per l’approvazione, ai fini dell’ulteriore corso del procedimento, alla Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (istituita con l’art 4 della legge 42). In assenza di osservazioni, le metodologie si intendono approvate decorsi quindici giorni dal loro ricevimento. I risultati predisposti con le metodologie approvate, dopo il vaglio della Ragioneria Generale dello Stato, sono trasmessi al Presidente del Consiglio dei Ministri che, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, adotta con decreto la nota metodologica relativa alla procedura di calcolo e il fabbisogno standard per ciascun Comune e Provincia. Sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è poi sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali. Decorsi quindici giorni, lo schema è comunque trasmesso alle Camere ai fini dell’espressione del parere da parte della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale e da parte delle Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario.

Il percorso illustrato si è in effetti tradotto nel Dpcm 21 dic 2012 di adozione della nota metodologica e dei fabbisogni standard per ciascun Comune e Provincia, relativi alle funzioni di polizia locale e dei servizi del mercato del lavoro. Altri DPCM seguiranno per coprire l’intero complesso delle funzioni fondamentali individuate dall’articolo 3 del d lgs 216/10 entro l’anno 2016. Ma la strada delle riforme in questo Paese è impervia, se non proibitiva: c’è sempre qualche soggetto istituzionale che avanza dubbi e chiede proroghe. In questo caso é l’ANCI in un’audizione davanti alla V Commissione bilancio , Tesoro e programmazione della Camera dei deputati, il 14 gennaio 2014, in occasione della discussione di un altro DPCM in corso di emanazione – vedi qui il documento per l’audizione.

Presentiamo, infine, una sintetica esposizione su slide dell’intera materia a cura del prof Ernesto Longobardi, membro della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (COPAFF)

 Longobardi: il federalismo e le fonti amministrative.

GRANDI MANAGER E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

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Il concetto di valutazione sembrerebbe entrare – solo in alcuni ambiti di discussione per ora – nella vicenda in corso sulla scelta dei grandi manager nelle imprese partecipate dallo Stato. Ritroviamo il concetto di valutazione inserito in un articolo di Sergio Rizzo (Corsera 14 feb 2014) sulle nomine nelle aziende pubbliche e in un altro dell’on. Angelo Rughetti (Huffington post del 1° feb 2014),  parlamentare molto vicino a Renzi, sullo stesso argomento. Dovrebbe essere un assioma scontato l’idea che la valutazione dei risultati debba essere l’unico criterio di scelta e di giudizio di un manager pubblico. Invece da noi è argomento di proposte dal sapore “rivoluzionario”. Prevale l’idea del “rapporto fiduciario” dell'”intuitu personae“, “princìpi” capaci di superare qualunque ostacolo e barriera…..tanto da farci pensare, per quanto riguarda i rapporti fra politica e altissima dirigenza pubblica, ad un altro riferimento classico: similia cum similibus.

 Incarichi pubblici – Corsera 14 feb 2014

Aziende di Stato e toto nomine: misurare i risultati prima di decidere -A. Rughetti su Huffington post

 

LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI E DELLE TECNOLOGIE DI UN’AZIENDA PUBBLICA

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Nicoletta Stame insegna Politica sociale nell’Università di Roma “La Sapienza” ed é una delle maggiori esperte di valutazione nel panorama accademico-amministrativo italiano. Pubblichiamo  un suo report – presente sul sito Effedì –  sull’esperienza di valutazione delle tecnologie mediche attivate negli ospedali in Canada, Ontario, dal “Comitato pubblico per le nuove tecnologie mediche”. Il rapporto illustra chiaramente come lì il metodo della valutazione sia utilizzato per migliorare le tecnologie in uso nella prospettiva congiunta di una migliore qualità dei servizi pubblilici erogati e di una minore e migliore spesa.

Doveroso anche specificare che il termine valutazione acquista significati e scopi diversi a seconda se si riferisca a processi di lavoro in essere (in questa accezione l’articolo che pubblichiamo), oppure ai risultati conseguiti da un’amministrazione/azienda in relazione ad obiettivi prefissati, quando abbia per oggetto vere e proprie politiche pubbliche introdotte con legge, oppure ancora quando  si qualifichi come valutazione di dirigenti e dipendenti di un’azienda. La precisazione è necessaria per non equivocare quando si parla genericamente di “valutazione”.

Efficacia e sostenibilità delle analisi mediche: quando una tecnologia non serve – Nicoletta Stame

ENNO DI FRANCESCO – Un commissario scomodo

Un Commissario 

Chi volesse dedicare una parte del suo tempo libero a comprendere quanto sacrificio,  quanta passione, quanta tenacia si possa regalare allo Stato nell’esercizio di un incarico pubblico, legga questa autobiografia del Commissario a riposo Ennio Di Francesco, che si trovò ad operare, fra l’altro, nell’Italia del terrorismo (leggi qui una scheda sulla sua vita), in un tempo in cui essere giudice democratico e riformista poteva costare la vita. Come in effetti accadde a un vecchio compagno di scuola del Commissario Di Francesco: il giudice Emilio Alessandrini, assassinato il 29 gennaio 1979 dall’organizzazione terrorista comunista clandestina “Prima Linea”.

LA VOCE.INFO e gli stipendi dei dirigenti pubblici italiani.

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Più che “passione civile” alcune recenti intemerate de Lavoce.info ci evocano un “livore civile”. Più che “liberale” qualificheremmo un certo metodo di indagine come “giacobino”.

Pubblichiamo tre studi della “Voce”  sulla comparazione delle retribuzioni dei dirigenti pubblici italiani con quelle dei loro colleghi inglesi.

http://www.lavoce.info/stipendi-pubblici-costi-politica/

http://www.lavoce.info/quei-dirigenti-ministeriali-cosi-numerosi-e-iperpagati/

http://www.lavoce.info/costi-della-politica-privilegi-diplomazia-ambasciatori/

Ci riserviamo di pubblicare presto un nostro studio sull’argomento. Da subito osserviamo: a) le retribuzione di cui parlano gli articoli sono al lordo delle ritenute contributive e fiscali: brutto, molto brutto e poco serio, “sparare” retribuzioni da 200.000 euro senza specificare chiaramente questo aspetto (il netto in busta a questi livelli sconta circa il 40% dell’importo lordo). Gli organi di stampa copiano senza specificare e Il lettore ignaro legge e grida allo scandalo . Dov’è il rigore intellettuale? Ma si dirà: anche le retribuzioni dei dirigenti inglesi sono al lordo di contributi e imposte…b) il paragone fra due sistemi fiscali e contributivi profondamente diversi genera un confronto, se effettuato al lordo, fra valori retributivi malamente paragonati. Il rispetto dal principio scientifico del coeteris paribus imponeva il raffronto fra le retribuzioni nette.

Perché queste “entrate a gamba tesa”? A nostro avviso, perché l’unica modalità per affrontare la problematica delle pubbliche amministrazioni in questa fase politica è quella propagandistica: dimostrare che i dirigenti pubblici italiani guadagnano troppo (sottotesto subliminale: “…e non fanno niente”); dimostrare che il “blocco burocratico-corporativo” è l’origine nascosta dell’immobilità del nostro Paese; tagliare posti e stipendi dei burocrati pubblici.

Eppoi?

Un corretto approccio intellettuale a un problema sociale e politico di rilevanza primaria  non deve essere pago della sola denuncia o dell’individuazione di un colpevole, ma deve indicare un obiettivo e un percorso di riforma, soprattutto quando l’autore, Roberto Perotti, é il coordinatore del gruppo di lavoro sulla spesa pubblica della Segreteria del Partito democratico. Qual é il percorso indicato per superare l’ingiustizia delle alte retribuzioni dei dirigenti pubblici? Tagliare gli stipendi ai dirigenti pubblici? Questa la soluzione del buon funzionamento della pubblica amministrazione italiana? La Voce.info ci è piaciuta molto di più nello scorso maggio 2013 quando, in un articolo sul sistema scolastico e universitario, il suo autore, Daniele Checchi, individuava nella valutazione dei risultati  (vedi qui) il caposaldo attorno al quale legittimare (o delegittimare) il sistema delle retribuzioni dei dirigenti pubblici. Noi di Etica pa proponiamo da sempre il tema della valutazione – esterna/legata agli obiettivi conseguiti da ciascuna pubblica amministrazione/base per l’erogazione delle retribuzioni-  come lo snodo principale per fuoriuscire da una dimensione che, così come stanno le cose, non può non essere valutata da tutti come di privilegi non suffragati da risultati   (vedi in questo sito). Ma questo tema va trattato, a livello intellettuale e politico, non attraverso il metodo dello “sbattere il mostro in prima pagina”, ma vincolando tutti e ciascuno alle proprie responsabilità.

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L’EPOPEA DEL RE DI MALAGROTTA MANLIO CERRONI

 

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I comuni cittadini non sanno nemmeno chi è. Invece, Manlio Cerroni – detto, alternativamente,  “il supremo” da chi ne godeva i favori  e lo temeva, oppure “Er monnezza” – è stato per 40 anni uno degli uomini più potenti della capitale, essendo il padrone e gestore della discarica di Malagrotta. Negli articoli pubblicati da vari giornali nel giorno del suo arresto è sintetizzata una sorta di “epopea ingloriosa”, nella quale il potere finanziario di un privato riesce a condizionere, coinvolgere, frenare, strumentalizzare  i protagonisti della politica della Capitale, non importa di quale partito. Un sistema di condizionamenti, pressioni, prebende costruito ad arte per amministrare e incrementare il proprio patrimonio finanziario. Una capacità di infiltrazione negli stessi palazzi giudiziari capace di far sparire due volte gli atti dell’inchiesta. Nell’amministrazione regionale, davanti a un singolo privato, all’opera una politica “debole” ed i suoi dirigenti amministrativi, scelti e selezionati da questa politica debole. Pronti a vendere la loro “dignità ed onore” per un piatto di lenticchie. Quale possibile ragionamento sull’imparzialità della pubblica amministrazione è solo azzardabile in un tale contesto di rapporti incestuosi?

ARRESTO – Il Fatto quotidiano 10 gen 2014

ARRESTI – L’Espresso 10 gen 2014

ARRESTO – La Repubblica 10 GEN 2014

INCHIESTA de L’ESPRESSO – ottobre 2012

I CESTINI NATALIZI Corsera 21 gennaio 2014

La TV di CERRONI – Il Fatto quotidiano 16 gen 2014

FINAZIAMENTO a Edo Ronchi – Il Fatto quotidiano 13 gen 2014

ROMA CAPITALE

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“Roma CAPITALE” è scritto con orgoglio fuori luogo sul logo dei vigili urbani di Roma. In realtà la città che da venti anni la Lega qualifica come “roma ladrona” altro non è che la metafora  visibile di un Paese stanco, caotico, privo di strategie e di speranze. In ogni caso, anche omettendo di coinvolgere “il Paese” nelle vicende di una singola realtà territoriale, è innegabile che Roma, da 60 anni, è una città non amministrata strategicamente, con strutture amministrative interne ed esternalizzate (ATAC  – Ama) inefficienti e costose, preda e territorio di speculazioni, manovre e devastazioni che l’hanno resa proprio come la fotografano, Paolo Conti e Sergio Rizzo sui due articoli pubblicati sul Corriere della Sera del 21 e del 26   gennaio 2014.

La politica a Roma dove é stata in tutto questo tempo? La pubblica Amministrazione cosa è?

ROMA: VIAGGIO NELLA METROPOLI SPORCA – Corsera 21 gen 2014

I NUOVI RE DI ROMA – Corsera 26 gen 2014

ROMA: LA CARICA DEI DIPENDENTI COMUNALI – Corsera 28 dic 2011

ROMA – Dipendenti Atac Ama e Acea – Corsera 7 gen 2014

Le vergogne dell’ATAC – Corsera 25 lug 2013

La governance degli enti pubblici previdenziali e assicurativi

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Uno delle poche apprezzabili conseguenze del ciclone politico che avvolge in questi giorni la Presidenza di Antonio MASTRAPASQUA all’INPS sta nell’aver rilanciato il dibattito e la necessità stringente di riformare il sistema di governance dell’Istituto (e dell’INAIL). Continua a leggere

Presentazione al CNEL dell’ultimo numero di “NUOVA ETICA PUBBLICA”.

20130703_172019Il 27 gennaio 2014 L’Associazione Etica Pubblica ha presentato al CNEL l’ultimo numero della Rivista on line “Nuova Etica Pubblica”, pubblicata sul sito dell’Associazione. Promotori dell’incontro Antonio Zucaro, presidente di Etica pa, Daniela Carlà, direttore della Rivista e Giuseppe Beato, direttore del sito. Ospiti di riguardo erano  Manin CARABBA, Paolo DE IOANNA, Guido MELIS e Nicoletta STAME, i cui interventi  hanno caratterizzato l’incontro che riguardava i controlli, argomento clou del numero di dicembre 2013 della Rivista. Tutti i relatori hanno puntato l’attenzione sull’esigenza dei controlli sulle politiche pubbliche e sui controlli di gestione delle attività e dei risultati conseguiti dalle Amministrazioni pubbliche. La tematica, che stenta ancora a trovare nella vita delle pubbliche amministrazioni una collocazione all’altezza della sua importanza, si confronta dialetticamente con un’altra, egualmente importante, la materia dei controlli sulla regolarità degli atti: qui, i contorni di una nuova “cultura e prassi del controllo” che sia autonoma, efficace e al passo con i tempi stenta ad emergere. Ne è prova anche il franco dibattito  seguito agli interventi dei relatori e alimentato dal pubblico qualificato presente in sala.

Rivista on line “Nuova Etica Pubblica” – dicembre 2013

INIZIATIVE DEL CNEL SUI LIVELLI E LA QUALITA’ DEI SERVIZI DELLE PPAA

 

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La V Commissione del CNEL, presieduta dal Consigliere Manin CARABBA, ha promosso lo scorso 22 gennaio un incontro con le Confederazioni sindacali , fra le quali la CIDA – che rappresenta circa 120.000 dirigenti pubblici e privati – per discutere sugli indicatori di qualità dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni.

 La CIDA al CNEL per la relazione sui livelli di qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese

 

 

Poteri forti – Il blocco burocratico-corporativo

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Ernesto Galli della Loggia, nel fondo sul Corriere della Sera del 24 gennaio 2014, individua il blocco burocratico-corporativo – composto da Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Authorithy, alta burocrazia (direttori generali, capigabinetto, capi degli uffici legislativi) altissimi funzionari degli Organi costituzionali, vertici delle fondazioni bancarie, membri dei cda delle società a partecipazione pubblica – come il vero potere forte che vanifica qualunque riforma disposta dal Parlamento. Il principale obiettivo del Blocco burocratico-corporativo è “quello di autoalimentarsi frenando qualunque cambiamento”. E’ talmente forte questo blocco burocratico-corporativo che è capace di rendere “il comando politico e suoi rappresentanti….subalterni alla sfera amministrativa(vedi qui l’articolo). Continua a leggere

JOBS ACT – Lettera aperta a Matteo Renzi

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Jobs act  é un acronimo che sta per “jumpstart our business startups act – Atto sulla spinta iniziale agli affari”, legge federale adottata nel 2012 dagli Stati Uniti d’America. Il documento di programma sul lavoro in Italia, diffuso l’8 gennaio 2014 dal Segretario del Partito democratico Matteo Renzi, porta lo stesso nome.

Interessano le problematiche della pubblica amministrazione ben 3 degli otto punti della parte A – “Il sistema” – del programma in questione. Precisamente:

6. Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali.

7. Burocrazia. Intervento di semplificazione amministrativa sulla procedura di spesa pubblica sia per i residui ancora aperti (al Ministero dell’Ambiente circa 1 miliardo di euro sarebbe a disposizione immediatamente) sia per le strutture demaniali sul modello che vale oggi per gli interventi militari. I Sindaci decidono destinazioni, parere in 60 giorni di tutti i soggetti interessati, e poi nessuno può interrompere il processo. Obbligo di certezza della tempistica nel procedimento amministrativo, sia in sede di Conferenza dei servizi che di valutazione di impatto ambientale. Eliminazione della sospensiva nel giudizio amministrativo. 

8. Adozione dell’obbligo di trasparenza: amministrazioni pubbliche, partiti, sindacati hanno il dovere di pubblicare online ogni entrata e ogni uscita, in modo chiaro, preciso e circostanziato. 

Pubblichiamo qui di seguito, sia il testo integrale del Jobs act, sia la lettera aperta del Presidente dell’associazione Etica pa, Antonio ZUCARO, di commento alle enunciazioni di cui ai tre punti qui sopra.

JOBS ACT RENZI testo integrale

Jobs act – Lettera aperta a Matteo Renzi

OMS – Principi internazionali della salute

oms_logoPubblichiamo una rassegna dei documenti più significativi emanati dall’Organizzazione mondiale della sanità (VEDI) dal 1978 (dichiarazione di Alma Ata) ad oggi.

 I principi internazionali della salute

Particolarmente significativi “la Dichiarazione della Sanità mondiale” – HEALTH 21 – adottata  nel maggio 1998 e il documento finale della 1a Conferenza internazionale sulla promozione della salute, tenutasi ad Ottawa nel Canada nel novembre 1986, che fissò le linee guida che dovevano ispirare la politica degli Stati e L’Organizzazione mondiale della sanità a favore della Salute per Tutti per gli anni 2000 e oltre.

Dichiarazione di Alma Ata del 1978.

HEALTH 21 – 1998.

La Carta di Ottawa del 1986.

LA CARTA DI TALLIN (2008)

Qui qualcuno sta barando: rapporto Bloomberg sul sistema sanitario italiano

Bloomberg, multinazionale della comunicazione, stila una serie di classifiche riguardanti la vita economica e sociale nei vari Stati del mondo. Fra queste, la graduatoria sintetica dei Sistemi sanitari più efficienti: in questa classifica, risultante dal “merge” fra gli indicatori di efficienza, di aspettativa di vita e di costo della spesa sanitaria in relazione al PIL pro capite, è emerso – vedi dato Bloomberg del novembre 2013 – che il sistema sanitario italiano è al 6° posto nel mondo.

L’informazione in questione è largamente suffragata dai dati presenti nel Rapporto OCSE Health at a glance 2013  dei quali offriamo una sintesi – vedi qui.

In linea con il resto dei Paesi OCSE anche la situazione dei posti letto negli Ospedali italiani – vedi qui.

E allora?