ISFOL – LE COMPETENZE PER VIVERE E LAVORARE

Accompagnato dagli usuali stupori, nonché dal commento del Ministro del Lavoro Giovannini (“Queste statistiche dimostrano che gli Italiani sono poco occupabili”) che tante polemiche sta suscitando, pubblichiamo anche noi il documento prodotto dall’ISFOL sulle risultanze finali dell’indagine curata nell’ambito del programma OCSE PIACC (Programme for the international Assessment of adult competencies), sulle competenze della popolazione adulta italiana in età compresa fra i 16 e i 65 anni.

Ci sembra opportuno collegare tale studio ai risultati presentati sulla pubblicazione OCSE “Education at a glance 2013″, pubblicati su questo stesso sisto.

Il nostro Paese riparte da questa realtà.

ISFOL ottobre 2013 – Le competenze per vivere e lavorare oggi

OCSE – EDUCATION AT A GLANCE 2013 – RAPPORTO ITALIA

Roberto Napoletano: il ricatto della burocrazia.

Ci sembra opportuno segnalare con evidenza il pensiero del Direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, sulla Burocrazia nel nostro Paese. Il suo giudizio è impietoso ed é stato espresso ai partecipanti al Convegno di Cernobbio lo scorso agosto: “L’Italia va liberata dal ricatto della burocrazia”. Per coloro i quali, come noi e come la maggioranza degli operatori pubblici, hanno sempre interpretato il loro ruolo nella Pubblica Amministrazione come servizio al Paese, questo giudizio non solo risulta ingiusto e sbagliato, ma rappresenta l’esito finale di un corto circuito in corso fra “burocrazia” e collettività. Ci sollecita, tuttavia, ad uscire da una posizione “non protagonista” dei processi di riforma.

E’ necessaria – ed è questo il compito che si è data la nostra Associazione, questo sito e la Rivista che curiamo – una capacità di proposta e di interlocuzione autonoma della dirigenza pubblica in ordine al funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni; pena la facile, troppo facile, scoperta di un “colpevole designato” in un deficit di iniziative che vede incagliato soprattutto il soggetto a cui i cittadini affidano la titolarità dei processi riformatori: la classe politica. Non si tratta, per quello che ci riguarda, di rinviare la “pallina” delle responsabilità dall’altra parte del campo. Tutt’altro: è piuttosto una richiesta di coinvolgimento e corresponsabilità nelle riforme – sia nella fase di proposizione che nella fase di attuazione – che la politica ha sempre cercato di evitare. La politica ha sempre inteso assegnare i compiti a casa alla dirigenza; mai è riuscita a sollecitare e indurre l’emersione del merito, cioè delle persone migliori, come naturali alleati di un realizzabile obiettivo di riforma del sistema.

Editoriale dell’8 settembre 2013 di Roberto Napoletano

Dichiarazioni di Roberto Napoletano al Convegno di Cernobbio 2013.

 

 

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

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Il titolo di impiegati pubblici non dovrebbe mai essere usato in senso spregiativo”. Così ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del discorso alla LUISS il 20 settembre scorso in memoria del magistrato Loris D’Ambrosio. Giustissimo. Tuttavia, l’opinione pubblica, i cittadini e le imprese potrebbero aggiungere la famosa battuta pronunciata da Tom Hanks sul finire del film Salvate il soldato Ryan: “MERITATELO!”

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

FEDERAZIONE CIDA – COMUNICATO UFFICIALE A PROPOSITO DEL DECRETO LEGGE 101 SULLA PA

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La Federazione nazionale funzione pubblica della C.I.D.A. (Confederazione italiana dirigenti d’azienda) rappresenta circa 10.000, fra , presidi e alte professionalità dell’Amministrazione pubblica. Con il documento qui allegato, la Federazione prende posizione in ordine ai contenuti del decreto legge n 101 dello scorso 31 agosto 2013, in corso di conversione in Legge. Il titolo del documento ne riassume la valutazione di fondo.

Il decreto legge sulla Pubblica Amministrazione: luci, poche, e ombre, molte.

Il portale della Pubblica Amministrazione realizzato dall’ISTAT in sinergia con il CNEL

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L’ISTAT ha ricevuto con la Legge finanziaria per il 2008 ( L 244/07, articolo 3, comma 72) il compito comprendere nel Piano statistico nazionale “..un’apposita sezione concernete le statistiche  sulle pubbliche amministrazioni, sulle società pubbliche o controllate dai soggetti pubblici, nonché sui servizi pubblici”.  Tali sezione è finalizzata alla raccolta di dati sulle “raccolta e organizzazione di dati inerenti alle ……..dotazioni di risorse umane…..nonchè ai beni e servizi prodotti e ai relativi costi e risultati, anche alla luce della comparazione …….. a livello nazionale e internazionale ” (Benchmark). ….”Il programma statistico nazionale comprende i dati utili per la rilevazione del grado di soddisfazione e della qualità percepita dai cittadini e dalle imprese” (Customer satisfaction).

Come si vede, la legge ha previsto in capo all’Istat tutto quanto necessario per promuovere la valutazione delle pubbliche amministrazioni, partendo da dati e informazioni oggettive, raccolte ed elaborate da un soggetto “terzo”. E’ in atto anche una convenzione con il CNEL in relazione alla nuova attribuzione affidata al Consiglio di relazionare annualmente al Parlamento in ordine ailivelli e alla qualità dei servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni

Si presentano qui di seguito alcuni documenti che illustrano la struttura del Portale della pubblica Amministrazione, presente all’indirizzo web  http://dati.statistiche-pa.it , i risultati fin qui ottenuti e la prospettiva evolutiva immaginata da chi è all’opera per la sua realizzazione.

Il portale statistico della PA

Nuove attribuzioni del CNEL e dell’ ISTAT in ordine alla gestione delle politiche pubbliche

Luglio 2013 al CNEL; stato di evoluzione del portale statistico della Pubblica amministrazione.

Fuori la cattiva politica dalla Pubblica Amministrazione – Daniela Carlà

CARLA

La Direttrice della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica”, Daniela CARLA’, ha espresso il suo punto di vista sui percorsi di riforma delle Pubbliche Amministrazioni in una intervista apparsa su www.noidonne.org. Mettendo il dito nella piaga, ha parlato senza mezzi termini di pubblica amministrazione screditata, di continue leggi che producono 0 riforme, di amministrazione che non “guarda” alla sua componente femminile. Di fronte alla persistenza di questi fenomeni, la Carlà oppone un cambiamento che “….deve essere interiorizzato, intenzionale….” , nel quale “.…occorre trovare gli agenti del cambiamento, radicarlo…..monitorare e valutare i processi“. In questo processo il ruolo primario spetta alla dirigenza pubblica, ma una dirigenza il cui rapporto con la politica sia ripensato a fondo.

Fuotri la cattiva politica della pubblica amministrazione.

 

Antonio Zucaro – lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

L’articolo del Presidente di Etica pa Antonio Zucaro pone al Governo che ha emanato il Decreto legge sulla PA – e al Parlamento che tale decreto dovrà esaminare – due questioni da cui discendono effetti decisivi per la pubblica amministrazione: 1. il destino della funzione di valutazione, traslocata dalla CIVIT all’ ARAN, senza la quale la PA italiana non potrà mai aspirare ad obiettivi di vera qualità dei servizi; 2. L’ arroganza del potere, ovvero della politica, rispetto ai soggetti che, per ben funzionare, necessitano di assoluta indipendenza e autonomia di giudizio, a presidio dell’ interesse pubblico. Non si dovrebbero disarticolare e snaturare le autorità indipendenti a colpi di decreto legge. ….. L’oggetto del contendere, come è spiegato nell’articolo, è stato un parere della CIVIT sulla retroattività delle disposizioni della legge Severino che regolano la materia dell’incompatibilità degli incarichi pubblici, in un momento in cui la discussione sulla “retroattività delle norme”, da esercitazione squisitamente accademica diventa argomento di dirompente attualità politica.

Una norma doppiamente sbagliata: lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

Articolo 29 ter

Scandalo FONSAI: il controllo pubblico delle imprese assicuratrici.

Uno dei fatti emersi con evidenza in occasione del cosiddetto “scandalo Fonsai” – che ha visto coinvolta la nota famiglia LIGRESTI – è la questione dei controlli sulla regolarità e sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti da parte degli Organi pubblici a ciò demandati. Nel caso delle imprese assicuratrici, il controllo in questione è compito istituzionale di un Istituto dotato di personalità giuridica pubblica, il già ISVAP, ora denominato IVASS -Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – (clicca qui per vedere la norma istitutiva). L’ISVAP, in vita fino al 1° gennaio 2013 – art. 13 del DL n 95/2012 convertito in Legge n 135/2012 –  aveva fra i suoi compiti “la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti da parte degli operatori del mercato assicurativo, compresi gli agenti e i mediatori di assicurazione e riassicurazione”. Fra le garanzie per il corretto assolvimento di questa funzione c’era la figura del Presidente che, a termini dell’articolo 10 della Legge n 576/82, era scelto “tra persone di indiscussa moralità e indipendenza”. Con l’Istituzione dell’IVASS, il suo Presidente é ora, di diritto, il Diretore generale della Banca d’Italia: forse i motivi di questa decisione risulteranno chiari dalla lettura degli articoli del Corriere della Sera qui sotto.

L’intervento della Magistratura, anche in questo caso eclatante e nell’ esercizio ex post – “a babbo morto” viene da dire – di una funzione in qualche modo “surrogatoria”, segnala una grave deficienza del funzionamento di alcune pubbliche amministrazioni con riguardo ai fenomeni corruttivi: la scarsa o inesistente capacità di “autocorrezione” delle patologie esistenti, legata anche a  un esercizio “rilassato” della funzione di controllo della legittimità degli atti, che, invece, costituisce la prima garanzia fisiologica di livelli minimi di compliance.

Corsera luglio 2013 caso FONSAI – i controllori che non controllano

Corsera luglio 2013 Accusato l’ex Presidente dell’ISVAP

 

Le riforma bloccate dalla burocrazia

Il Corriere della Sera si è distinto negli ultimi tempi – sicuramente nella parte centrale del 2013 – in una campagna di stampa condotta dai suoi polemisti di punta – Galli della Loggia, Stella, Rizzo, Panebianco – intorno a un tema centrale: le riforme istituzionali bloccate e l’azione frenante della “burocrazia”. Pubblichiamo una rassegna degli interventi più significativi. Al di là dell’indubbio interesse dei temi  e degli argomenti toccati, il tono e l’impostazione degli articoli si rifugiano sempre, alla fine, in uno spirito di insofferenza verso gli attori e gestori di questa situazione, che genera rabbia e desiderio di “fare piazza pulita”. Ma chi fa parte della classe dirigente di un Paese non può rifugiarsi dietro queste conclusioni. Sarebbe necessaria qualche idea “di sistema” che si possa tradurre in iniziative concrete. Altrimenti si favoriscono atteggiamenti ed esiti demagogici. Inoltre, forse, bisognerebbe andare a toccare un tema, tanto fondamentale quanto elusivo nel suo manifestarsi quotidiano: i caratteri e l’indole profonda degli Italiani, o, se si preferisce, dell’attuale momento storico culturale in cui gli Italiani vivono ed operano….vasto tema…tuttavia decisivo……..soprattutto per indagare sulla resistenza di fondo del nostro popolo, di tutti noi alla fine, a qualunque riforma, da chiunque sia promossa.

Corsera 9 maggio 2013 Giavazzi Burocrazia inossidabile

Corsera Panebianco 14 luglio 2013 La ragnatela del non fare

Corsera maggio 2013 Sergio Rizzo le riforme incagliate

Corsera maggio Sergio Rizzo 2013-Burocrati-inamovibili

Corsera 8 luglio 2013 – La burocrazia blocca il Paese

Corsera 7 lug 2013 – La paralisi del formalismo

 

Pietro Ichino e il cittadino allo sportello delle imposte

Ha fatto scalpore una lettera del prof. Pietro ICHINO al Corriere della Sera, 13 luglio 2013, nella quale egli ha raccontato le sue disavventure di cittadino quando si è recato agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate per pagare la sua brava imposta di registro. Continua a leggere

il MO.S.E (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico)

L’entrata in funzione del MO.S.E. è prevista per l’anno 2015. L’intera opera è oggetto di polemiche ventennali riguardo alla sua effettiva efficacia ed utilità. I lavori dell’importo di 6 miliardi di euro sono stati affidati, nella parte principale, ad una sola azienda appaltatrice, il Consorzio Venezia Nuova. Sulle gare d’appalto per lavori collegati indaga la Magistratura.

MOSE

La Repubblica del 13 lug 2013: Venezia affonda nei sospetti.

LAVORI PUBBLICI – cos’è il MO.S.E. – wikipedia.

Semplificazione amministrativa: rapporto sugli atti più recenti del Governo.

Si presenta qui sotto un illuminante report sintetico prodotto dall’Ufficio per la semplificazione amministrativa del Dipartimento della funzione pubblica -diretto dalla dr.ssa Silvia Paparo – che fa il punto sullo “stato dell’arte” del processo di semplificazione amministrativa a favore di cittadini e imprese. Questa la premessa bruciante del report: “Nella graduatoria Doing Business 2013 della Banca Mondiale l’Italia è al 25° posto su 27 tra  i Paesi UE. Inoltre, è al 73° posto su 185 Paesi per il complesso degli indicatori esaminati (nel 2012 era al 75° posto), all’84° per l’avvio di impresa, al 103° per il rilascio del permesso di costruire, al 131° per il pagamento delle tasse, al 160° per l’enforcing contracts (tempi della giustizia civile)“. Vengono, a seguire, illustrati gli ultimi interventi legislativi nella materia e viene, altresì, esposta la strategia necessaria perché si compiano passi in avanti nell’eliminazione dei vincoli burocratici esistenti.

Dipartimento delle funzione pubblica: Rapporto sulla semplificazione – aprile 2013.

TRASPARENZA – gli stipendi dei dipendenti della Camera dei Deputati

L’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha deciso di pubblicare sul sito istituzionale la griglia delle retribuzioni dei dipendenti di Montecitorio. Atto lodevole in sé , anche se rinfocola i dubbi e le polemiche sull’equità degli stipendi di questo personale pubblico.

da La Repubblica del 12 agosto 2013: stipendi dei dipendenti della Camera dei Deputati

STATISTICHE DELL’UNIVERSITA’ 2012

Pubblichiamo i dati aggiornati al 31 dicembre 2012 sulle risorse umane e i loro costi negli Atenei statali. 

Banca dati DALIA MIUR- DIPENDENTI delle UNIVERSITA’ STATALI

Banca dati DALIA MIUR Costi del Personale degli Atenei statali

 

STATISTICHE DELLA SCUOLA

Pubblichiamo i dati più aggiornati oggi esistenti sull’organizzazione e le risorse umane della Scuola italiana. 

Il file qui sotto riguardante il personale statale della scuola va attentamente meditato in relazione, ci sembra, a due suoi elementi significativi: la presenza, il numero e la percentuale di personale precario (il 13 % del totale) e la fortissima preponderanza di personale femminile, insegnante e amministrativo: il 78% dei docenti è donna, circa 650.000 su 800.000 insegnanti, in valore assoluto.

PERSONALE della SCUOLA STATALE nel 2011

da ISTAT Compendio stat ital 2013 – SCUOLE, SEZIONI e ALUNNI nel 2011 distribuiti per Regione

Vedi anche: Le scuole italiane: numero e distribuzione.

Articolo de “la voce info” – Parola d’ordine: VALUTAZIONE.

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Riportiamo senza commenti il punto di vista di Daniele CHECCHI per Lavoce.info del maggio 2013 ultimo scorso. L’articolo, sotto la forma di “agenda dei lavori” per il neo Ministro del MIUR, Maria Chiara CARROZZA, affronta i due nodi dirompenti per l’ordinato corso del sistema scolastico: il tema del reclutamento e quello della valutazione (e della conseguente premialità).

CHECCHI La voce.info: Scuola, parola d’ordine: valutazione- maggio 2013

SPENDING REVIEW ED ASSETTI ORGANIZZATIVI DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA – Fabrizio Manca

Riportiamo qui sotto il “contributo qualificato”, pubblicato sulla Rivista dell’Istruzione del marzo 2013, del dr. Fabrizio MANCA, dirigente del MIUR, in ordine ai problemi sull’autonomia scolastica che l’attuazione della Legge  135 dello scorso 2012 ha riproposto con forza: quali i rapporti fra Stato, Regioni, Comuni e Istituzioni scolastiche? Vecchia questione, dalla quale forse si emergerà con efficacia solo quando i protagonisti in campo e le fonti del diritto sapranno ben delineare il “cosa” e il “come”: cosa si affida in concreto alle autonomie scolastiche? Come cooperano i vari soggetti istituzionali? Qual è il ruolo dello Stato? E’ quest’ultimo il tema che esplicitamente pone MANCA.

2013 Fabrizio MANCA- SPENDING REVIEW ed assetto organizzativo dell’istruzione pubblica

 

 

 

LE SCUOLE ITALIANE – numero e distribuzione

Le fonti di documentazione del dato sulle scuole italiane generalmente non presentano numeri concordanti. Per competenza istituzionale sui dati statistici, si fa qui riferimento alla banca dati ISTAT. L’anno osservato è il 2011.

Istat 2011 SCUOLE ITALIANE – numero totale e distribuzione regionale per ordine e grado.

Vedi anche: Statistiche ISTAT della scuola.

Programmi e proposte di riforma della Scuola al nascere della XVII legislatura.

Di buone intenzioni, come noto, è lastricata la via dell’inferno. Nell’anno 2013, le “buone intenzioni” delle forze politiche e dei soggetti comunque rappresentativi di parti significative dell’opinione pubblica – o di “elites” – si sono tradotte in programmi e proposte di legislatura. Abbiamo estrapolato, sul tema scuola, quelle che ci sono sembrate più significative. Buona lettura.

FARE PER FERMARE IL DECLINO – APPROFONDIMENTO SCUOLA 2013.

SCELTA CIVICA – AGENDA SCUOLA 2013

PROPOSTA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI  PER LA XVII LEGISLATURA 2013.

I SETTE PUNTI DI BERSANI SULLA ALLE PRIMARIE DEL PD del dicembre 2012.

PROGRAMMA RENZI SULLA SCUOLA ALLE PRIMARIE DEL PD del dic 2012.

 

 

 

Associazione nazionale Presidi – MANIFESTO PER LA SCUOLA.

ANP – l’Associazione nazionale presidi e alte professionalità della scuola, con i suoi circa 5700 iscritti, è il sindacato maggiormente rappresentativo degli 8.000 dirigenti scolastici italiani. Voce autorevole nel contesto dei protagonisti del mondo dell’Istruzione, condivide con le posizioni politiche di questo sito l’idea che gli impacci che vanificano un soddisfacente funzionamento della macchina della Pubblica amministrazione siano originati, prima di qualunque altro fattore di difficoltà, nel grave deficit di valori etici che le Amministrazioni pubbliche manifestano. Ancora prima dell’emergere dei fenomeni corruttivi, pure diffusi, ciò che il cittadino osserva in una pubblica amministrazione ripiegata su sé stessa è la carenza – presente non tanto nei singoli suoi operatori quanto nel suo “insieme” – di un’ idea di “missione civile” che deve – dovrebbe – caratterizzare qualunque funzione di servizio pubblico. Nel caso del grande plesso scolastico, la missione civile significa agire in una “...scuola dei diritti e dei doveri, che ponga al centro lo studente o, per meglio dire, il suo apprendimento”. ANP ha ritenuto di offrire il suo contributo alla riappropriazione di valori etici che accomunino chi opera in questo servizio al Paese, proponendo il “manifesto della Scuola” e un codice deontologico.

Fra i dieci punti in cui si articola il  Manifesto per la Scuola e Codice deontologico (clicca qui per vederlo) – nel quale questa Associazione Etica pa ritrova i suoi stessi valori – ci piace evidenziare un tema a noi caro, quello della valutazione che “…non può rimanere confinato nella sfera degli apprendimenti degli alunni. Non è credibile- non può funzionare – una scuola che non valuti sé stessa ed i propri operatori, prima che i propri utenti.” Questa idea di fondo deve – dovrebbe – valere per qualunque plesso della pubblica amministrazione ed essere serenamente accettata da chiunque vi opera…..tuttavia, non può essere imposta per legge o per decreto, ma deve essere accolta nelle “coscienze” dei più – evento quest’ultimo difficile, complicato ed impalpabile a concretizzarsi, oltre che determinante! Il “manifesto per la Scuola” cerca, in modo serio e rigoroso, di evocarlo.