Le proposte di riforma delle pubbliche amministrazioni di Matteo Renzi.

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Matteo Renzi presentò il suo programma di riforme nel noto convegno della Leopolda dell’ottobre 2011. Pubblichiamo quelle proposte perchè molte di esse riguardano la riforma delle pubbliche Amministrazioni: in particolare la 4, la 5 e la 6 sulle autonomie locali, la 11 sui Consigli di amministrazione di aziende partecipate dal pubblico, la 27 sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, la 30 sulla riduzione del numero delle norme, la 31, 32 e 33 con specifico riferimento alla valutazione delle attività delle pubbliche amministrazioni e al regime della dirigenza pubblica.

In una successiva occasione, Renzi si è spinto anche più in là, ipotizzando in un’intervista a Ballarò nel dicembre 2012 un sistema di assunzione dei dirigenti pubblici per chiamata diretta. Pubblichiamo la replica del Presidente di Nuova etica pubblica Antonio Zucaro.

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 Ott  2011 – Le 100 proposte Renzi-Leopolda

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Relazione della Corte dei Conti al Parlamento sulla gestione INPS dell’anno 2012

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Si presenta qui di seguito la Relazione al Parlamento, così come predisposta dal Magistrato addetto al controllo della Gestione INPS e deliberata dalla Sezione controllo Enti della Corte dei Conti. Con riserva di ritornare come Associazione Etica pubblica sulla problematica dei conti previdenziali e sugli apporti della fiscalità generale al finanziamento della spesa previdenziale pubblica, può essere illuminante, per chi sia un po’  addentro nell’intricata materia dei bilanci pubblici, osservare attentamente il contenuto della pagina 128 della relazione in questione.

Corte dei Conti -Sezione di controllo Enti – Delibera n 101 del 27 novembre 2013 Referto al Parlamento sulla gestione INPS dell’anno 2012.

PREVIDENZA PUBBLICA?

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La materia previdenziale è come un grande iceberg, la conoscenza delle cui parti sommerse  è preclusa ai più. Un fatto tuttavia emerge con chiarezza: il problema della sostenibilità e degli equilibri del sistema – di medio ma anche di breve periodo – non è affatto risolto: la polemica in corso nei confronti delle “pensioni d’oro”, ad esempio, è solo una punta, irrilevante, dell’iceberg della sostenibilità del sistema. In questa situazione di incertezza, un convegno di studio denominato “STATI GENERALI DELLA PREVIDENZA” -28 novembre 2013 a MILANO – organizzato dall’Università Bocconi e dalla Deutsche Bank, con la partecipazione del Ministro del Lavoro, del Presidente dell’INPS e del Segretario generale della CISL, desta qualche preoccupazione. Nel dibattito disinformato in corso si insinua…..la Deutsche Bank!! Ohibò! Un empito di caritatevole attenzione? Oppure il materializzarsi di un player capace di orientare i destini della previdenza italiana verso la sua depubblicizzazione?

LASCIATE STARE I PENSIONATI

STATI GENERALI DELLE PENSIONI – Univ. Bocconi MILANO 20 NOV 2013

IMPOSIZIONE FISCALE SULLE PENSIONI DEGLI ITALIANI

La tematica “pensioni” nel nostro Paese è privilegio del know how di pochi intimi che, peraltro, non hanno generalmente il pregio e la capacità di farsi comprendere. Si procede, in questo come in tanti altri campi, un po’ a casaccio: ciascun dotto, di quando in quando, dice la sua e magari, se diventa Ministro della Repubblica,  cerca di tradurre in legge le sue radicate convinzioni. In questo disorganico quadro di conoscenze, inseriamo un aspetto di interesse, frutto di una ricerca condotta di recente dalla Confesercenti: il raffronto fra il livello di tassazione praticato in Italia sulle pensioni e quello degli altri Paesi UE.

Forse, nelle valutazioni sui “privilegi” di chi attualmente gode della pensione retributiva andrebbe considerato e ponderato anche questo aspetto assolutamente non irrilevante.

Tassazione sulle pensioni – studio della Confesercenti – nov. 2013.

Antonio Castro su Libero del 19.11.2013 -Le pensioni degli Italiani sono le più tassate d’Europa.

CAZZOLA: “BUCO” DELLA GESTIONE INPDAP NEL BILANCIO INPS? CHISSA’?

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Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e vecchio conoscitore dei conti dell’INPS e dell’INPDAP per essere stato Presidente dei rispettivi Collegi dei Sindaci, dimostra in questa intervista concessa al Sole 24 ore come i conti della previdenza pubblica italiana, così come sono rinvenibili nelle nude esposizioni contabili, non chiariscono in termini di trasparenza vera, cioè di comprensibilità per i non addetti ai lavori, quale sia il peso e la funzione degli apporti di fiscalità generale alla previdenza pubblica. Cazzola dimostra che le stesse identiche rimesse di risorse erariali trasferite dal MEF alla gestione INPDAP nel corso degli ultimi 10 anni siano state, a seconda della “qualificazione contabile” che successive disposizioni di legge hanno disposto, – alternativamente – o “trasferimenti definitivi” al bilancio INPDAP, oppure “anticipazioni” debitorie che generano tuttora una situazione di deficit (“buco”) del bilancio ora gestito dall’INPS. In altri termini, il ripiano effettuato dallo Stato dello sbilancio fra contributi riscossi e prestazioni erogate (base della tenuta dei conti di un ente previdenziale) può generare un bilancio in attivo, se qualificato come “trasferimento definitivo”, oppure un “buco” di bilancio se qualificato come “anticipazione” debitoria. Con buona pace di quel minimo di chiarezza di cui l’opinione pubblica avrebbe bisogno. Particolarmente acuta l’osservazione di Giuliano Cazzola che “svela” il fatto che ciò che è debito per un Ente previdenziale assume la forma di “credito” per il bilancio dello Stato, cosa “buona” quest’ultima per congegnare al meglio i nostri conti nazionali. Così va l’Italia.

Giuliano Cazzola al Sole 24 ore sul “buco” INPDAP che pesa sull’INPS

RIFIUTI TOSSICI E CLASSI DIRIGENTI MERIDIONALI

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Pubblichiamo due articoli, di Ernesto Galli della Loggia e di Gian Antonio Stella, sulla tragedia dei rifiuti tossici in Campania e nelle Regioni meridionali. La descrizione sconsolata di Stella si traduce nell’editoriale di Galli della Loggia che chiosa  l’abbandono del Sud da parte delle classi dirigenti locali e di tutto il Paese, individuando fra le cause di questo abbandono anche il sistema elettorale attuale, il mai tanto vituperato  Porcellum.

Ernesto Galli della Loggia – Cronache dalla palude – Corsera 17 nov 2013

Gian Antonio Stella – Tra i bambini nella Terra dei rifiuti tossici  – Corsera 16 novembre 2013

Si fa veramente sul serio? IL MINISTRO DELRIO PRESENTA LA RIFORMA DELLE PROVINCE.

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Il nodo mai sciolto della riforma delle Amministrazioni provinciali è stato sovente demandato a piani approssimativi di riforma, che non spiegavano bene “a chi” sarebbero stati trasferite le attribuzioni oggi delle Province e, soprattutto, come si fa a superare il disposto della Carta costituzionale che proprio le Province prevede. Come si sa, la confusione dei cattivi riformatori porta con sé infinite polemiche all’esito delle quali, mediamente, tutto rimane come prima.  Invece la tematica delle Amministrazioni provinciali è importante non solo e non tanto dal punto di vista dei risparmi quanto da quello, molto importante per cittadini e imprese, della superfetazione dei livelli di governo e di decisione sulle materie di interesse delle Autonomie locali. Ci piace pensare e sperare che il governo Letta finalmente adotti decisioni coerenti su questo tema.

28 ott 2013 – Intervista sull’abolizione delle Province a La Repubblica del Ministro Delrio.

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CGIL CISL UIL – RIORDINO DEL TERRITORIO E DELLE SUE ISTITUZIONI

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Il 10 ottobre ultimo scorso i Segretari generali di CGIL fp – Rossana Dettori- di CISL fp – Giovanni Faverin, di UIL fpl – Giovanni Torluccio – e di UIL pa – Benedetto Attili hanno messo a punto una proposta di riordino delle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento all’assetto delle Istituzioni pubbliche sul territorio nazionale.

Pubblichiamo la “bozza” del relativo documento ad oggi disponibile. Gli spunti di discussione sono tanti. Buona lettura.

Linee guida per un riordino partecipato del territorio e-delle Istituzioni  -ottobre 2013

CONCORSI PILOTATI ALLA SCUOLA DI CARDIOLOGIA DEL POLICLINICO DI ROMA

Nella rassegna sulla Mala pa , riportiamo gli articoli apparsi sulla Repubblica web del settembre 2013, in ordine a un concorso a sei posti per la scuola di specializzazione a cardiologia del Policlinico Umberto I di Roma. Insieme al racconto dei fatti – qualcuno aveva precisamente indicato un mese prima il nome, sia dei vincitori del concorso che degli esclusi – le reazioni e buone intenzioni del Ministro Carrozza e le “considerazioni” del professor Fedele coinvolto nei fatti. Tutti sanno da trent’anni che all’Università non si entra per meriti accademici, ma per “appoggi”, con una logica ferrea di esclusione di chi non è dentro certi circuiti. Eppure nulla si muove, nulla cambia, si continua a considerare questi fenomeni suicidi per il Paese e moralmente aberranti come una sorta di “calamità naturale”…..”tanto non ci si può far niente”. Un Paese è destinato ad affondare se non prevalgono ribellione morale e coerenza etica nei comportamenti quotidiani dei componenti della sua classe dirigente.

CONCORSI A VINCITORE GIA’ CONOSCIUTO – UNIVERSITA’ 2013

 

UN PIANO INDUSTRIALE PER IL NUOVO INPS – Giuseppe Beato

 

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Negli ultimi due anni, l’INPS è stato investito dal legislatore di nuovi compiti e attribuzioni, prima fra tutte la gestione della previdenza dei 3.200.000 lavoratori pubblici – in sostituzione del soppresso INPDAP. Ma sarebbe errato non ricordare, oltre alla gestione dei lavoratori dello spettacolo – prima gestita dall’ENPALS – anche la normativa che ha attribuito all’Istituto il compito di istituire una banca dati dell’assistenza e un’altra “contenente i dati individuali dei beneficiari degli ammortizzatori sociali”. L’INPS, ente previdenziale e assistenziale unico nel panorama europeo con un bilancio di 350 miliardi di euro, assume definitivamente la natura, non più di “ente previdenziale”, ma di “ente generale di gestione del welfare italiano”.

In questo scritto di Giuseppe Beato, pubblicato sulla Rivista del Gruppo culturale della CIDA INPS, si ipotizzano le linee di un piano industriale INPS, in cui le macrofunzioni e le attività dell’Istituto siano ricomposte dentro un nuovo quadro generale.

Un piano industriale per il nuovo INPS.Giuseppe BEATO

2013 RIVISTA ERATO CIDA INPS TERZO III TRIMESTRE 2013

ISFOL – LE COMPETENZE PER VIVERE E LAVORARE

Accompagnato dagli usuali stupori, nonché dal commento del Ministro del Lavoro Giovannini (“Queste statistiche dimostrano che gli Italiani sono poco occupabili”) che tante polemiche sta suscitando, pubblichiamo anche noi il documento prodotto dall’ISFOL sulle risultanze finali dell’indagine curata nell’ambito del programma OCSE PIACC (Programme for the international Assessment of adult competencies), sulle competenze della popolazione adulta italiana in età compresa fra i 16 e i 65 anni.

Ci sembra opportuno collegare tale studio ai risultati presentati sulla pubblicazione OCSE “Education at a glance 2013″, pubblicati su questo stesso sisto.

Il nostro Paese riparte da questa realtà.

ISFOL ottobre 2013 – Le competenze per vivere e lavorare oggi

OCSE – EDUCATION AT A GLANCE 2013 – RAPPORTO ITALIA

Roberto Napoletano: il ricatto della burocrazia.

Ci sembra opportuno segnalare con evidenza il pensiero del Direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, sulla Burocrazia nel nostro Paese. Il suo giudizio è impietoso ed é stato espresso ai partecipanti al Convegno di Cernobbio lo scorso agosto: “L’Italia va liberata dal ricatto della burocrazia”. Per coloro i quali, come noi e come la maggioranza degli operatori pubblici, hanno sempre interpretato il loro ruolo nella Pubblica Amministrazione come servizio al Paese, questo giudizio non solo risulta ingiusto e sbagliato, ma rappresenta l’esito finale di un corto circuito in corso fra “burocrazia” e collettività. Ci sollecita, tuttavia, ad uscire da una posizione “non protagonista” dei processi di riforma.

E’ necessaria – ed è questo il compito che si è data la nostra Associazione, questo sito e la Rivista che curiamo – una capacità di proposta e di interlocuzione autonoma della dirigenza pubblica in ordine al funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni; pena la facile, troppo facile, scoperta di un “colpevole designato” in un deficit di iniziative che vede incagliato soprattutto il soggetto a cui i cittadini affidano la titolarità dei processi riformatori: la classe politica. Non si tratta, per quello che ci riguarda, di rinviare la “pallina” delle responsabilità dall’altra parte del campo. Tutt’altro: è piuttosto una richiesta di coinvolgimento e corresponsabilità nelle riforme – sia nella fase di proposizione che nella fase di attuazione – che la politica ha sempre cercato di evitare. La politica ha sempre inteso assegnare i compiti a casa alla dirigenza; mai è riuscita a sollecitare e indurre l’emersione del merito, cioè delle persone migliori, come naturali alleati di un realizzabile obiettivo di riforma del sistema.

Editoriale dell’8 settembre 2013 di Roberto Napoletano

Dichiarazioni di Roberto Napoletano al Convegno di Cernobbio 2013.

 

 

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

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Il titolo di impiegati pubblici non dovrebbe mai essere usato in senso spregiativo”. Così ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del discorso alla LUISS il 20 settembre scorso in memoria del magistrato Loris D’Ambrosio. Giustissimo. Tuttavia, l’opinione pubblica, i cittadini e le imprese potrebbero aggiungere la famosa battuta pronunciata da Tom Hanks sul finire del film Salvate il soldato Ryan: “MERITATELO!”

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

FEDERAZIONE CIDA – COMUNICATO UFFICIALE A PROPOSITO DEL DECRETO LEGGE 101 SULLA PA

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La Federazione nazionale funzione pubblica della C.I.D.A. (Confederazione italiana dirigenti d’azienda) rappresenta circa 10.000, fra , presidi e alte professionalità dell’Amministrazione pubblica. Con il documento qui allegato, la Federazione prende posizione in ordine ai contenuti del decreto legge n 101 dello scorso 31 agosto 2013, in corso di conversione in Legge. Il titolo del documento ne riassume la valutazione di fondo.

Il decreto legge sulla Pubblica Amministrazione: luci, poche, e ombre, molte.

Il portale della Pubblica Amministrazione realizzato dall’ISTAT in sinergia con il CNEL

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L’ISTAT ha ricevuto con la Legge finanziaria per il 2008 ( L 244/07, articolo 3, comma 72) il compito comprendere nel Piano statistico nazionale “..un’apposita sezione concernete le statistiche  sulle pubbliche amministrazioni, sulle società pubbliche o controllate dai soggetti pubblici, nonché sui servizi pubblici”.  Tali sezione è finalizzata alla raccolta di dati sulle “raccolta e organizzazione di dati inerenti alle ……..dotazioni di risorse umane…..nonchè ai beni e servizi prodotti e ai relativi costi e risultati, anche alla luce della comparazione …….. a livello nazionale e internazionale ” (Benchmark). ….”Il programma statistico nazionale comprende i dati utili per la rilevazione del grado di soddisfazione e della qualità percepita dai cittadini e dalle imprese” (Customer satisfaction).

Come si vede, la legge ha previsto in capo all’Istat tutto quanto necessario per promuovere la valutazione delle pubbliche amministrazioni, partendo da dati e informazioni oggettive, raccolte ed elaborate da un soggetto “terzo”. E’ in atto anche una convenzione con il CNEL in relazione alla nuova attribuzione affidata al Consiglio di relazionare annualmente al Parlamento in ordine ailivelli e alla qualità dei servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni

Si presentano qui di seguito alcuni documenti che illustrano la struttura del Portale della pubblica Amministrazione, presente all’indirizzo web  http://dati.statistiche-pa.it , i risultati fin qui ottenuti e la prospettiva evolutiva immaginata da chi è all’opera per la sua realizzazione.

Il portale statistico della PA

Nuove attribuzioni del CNEL e dell’ ISTAT in ordine alla gestione delle politiche pubbliche

Luglio 2013 al CNEL; stato di evoluzione del portale statistico della Pubblica amministrazione.

Fuori la cattiva politica dalla Pubblica Amministrazione – Daniela Carlà

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La Direttrice della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica”, Daniela CARLA’, ha espresso il suo punto di vista sui percorsi di riforma delle Pubbliche Amministrazioni in una intervista apparsa su www.noidonne.org. Mettendo il dito nella piaga, ha parlato senza mezzi termini di pubblica amministrazione screditata, di continue leggi che producono 0 riforme, di amministrazione che non “guarda” alla sua componente femminile. Di fronte alla persistenza di questi fenomeni, la Carlà oppone un cambiamento che “….deve essere interiorizzato, intenzionale….” , nel quale “.…occorre trovare gli agenti del cambiamento, radicarlo…..monitorare e valutare i processi“. In questo processo il ruolo primario spetta alla dirigenza pubblica, ma una dirigenza il cui rapporto con la politica sia ripensato a fondo.

Fuotri la cattiva politica della pubblica amministrazione.

 

Antonio Zucaro – lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

L’articolo del Presidente di Etica pa Antonio Zucaro pone al Governo che ha emanato il Decreto legge sulla PA – e al Parlamento che tale decreto dovrà esaminare – due questioni da cui discendono effetti decisivi per la pubblica amministrazione: 1. il destino della funzione di valutazione, traslocata dalla CIVIT all’ ARAN, senza la quale la PA italiana non potrà mai aspirare ad obiettivi di vera qualità dei servizi; 2. L’ arroganza del potere, ovvero della politica, rispetto ai soggetti che, per ben funzionare, necessitano di assoluta indipendenza e autonomia di giudizio, a presidio dell’ interesse pubblico. Non si dovrebbero disarticolare e snaturare le autorità indipendenti a colpi di decreto legge. ….. L’oggetto del contendere, come è spiegato nell’articolo, è stato un parere della CIVIT sulla retroattività delle disposizioni della legge Severino che regolano la materia dell’incompatibilità degli incarichi pubblici, in un momento in cui la discussione sulla “retroattività delle norme”, da esercitazione squisitamente accademica diventa argomento di dirompente attualità politica.

Una norma doppiamente sbagliata: lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

Articolo 29 ter

Scandalo FONSAI: il controllo pubblico delle imprese assicuratrici.

Uno dei fatti emersi con evidenza in occasione del cosiddetto “scandalo Fonsai” – che ha visto coinvolta la nota famiglia LIGRESTI – è la questione dei controlli sulla regolarità e sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti da parte degli Organi pubblici a ciò demandati. Nel caso delle imprese assicuratrici, il controllo in questione è compito istituzionale di un Istituto dotato di personalità giuridica pubblica, il già ISVAP, ora denominato IVASS -Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – (clicca qui per vedere la norma istitutiva). L’ISVAP, in vita fino al 1° gennaio 2013 – art. 13 del DL n 95/2012 convertito in Legge n 135/2012 –  aveva fra i suoi compiti “la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti da parte degli operatori del mercato assicurativo, compresi gli agenti e i mediatori di assicurazione e riassicurazione”. Fra le garanzie per il corretto assolvimento di questa funzione c’era la figura del Presidente che, a termini dell’articolo 10 della Legge n 576/82, era scelto “tra persone di indiscussa moralità e indipendenza”. Con l’Istituzione dell’IVASS, il suo Presidente é ora, di diritto, il Diretore generale della Banca d’Italia: forse i motivi di questa decisione risulteranno chiari dalla lettura degli articoli del Corriere della Sera qui sotto.

L’intervento della Magistratura, anche in questo caso eclatante e nell’ esercizio ex post – “a babbo morto” viene da dire – di una funzione in qualche modo “surrogatoria”, segnala una grave deficienza del funzionamento di alcune pubbliche amministrazioni con riguardo ai fenomeni corruttivi: la scarsa o inesistente capacità di “autocorrezione” delle patologie esistenti, legata anche a  un esercizio “rilassato” della funzione di controllo della legittimità degli atti, che, invece, costituisce la prima garanzia fisiologica di livelli minimi di compliance.

Corsera luglio 2013 caso FONSAI – i controllori che non controllano

Corsera luglio 2013 Accusato l’ex Presidente dell’ISVAP

 

Le riforma bloccate dalla burocrazia

Il Corriere della Sera si è distinto negli ultimi tempi – sicuramente nella parte centrale del 2013 – in una campagna di stampa condotta dai suoi polemisti di punta – Galli della Loggia, Stella, Rizzo, Panebianco – intorno a un tema centrale: le riforme istituzionali bloccate e l’azione frenante della “burocrazia”. Pubblichiamo una rassegna degli interventi più significativi. Al di là dell’indubbio interesse dei temi  e degli argomenti toccati, il tono e l’impostazione degli articoli si rifugiano sempre, alla fine, in uno spirito di insofferenza verso gli attori e gestori di questa situazione, che genera rabbia e desiderio di “fare piazza pulita”. Ma chi fa parte della classe dirigente di un Paese non può rifugiarsi dietro queste conclusioni. Sarebbe necessaria qualche idea “di sistema” che si possa tradurre in iniziative concrete. Altrimenti si favoriscono atteggiamenti ed esiti demagogici. Inoltre, forse, bisognerebbe andare a toccare un tema, tanto fondamentale quanto elusivo nel suo manifestarsi quotidiano: i caratteri e l’indole profonda degli Italiani, o, se si preferisce, dell’attuale momento storico culturale in cui gli Italiani vivono ed operano….vasto tema…tuttavia decisivo……..soprattutto per indagare sulla resistenza di fondo del nostro popolo, di tutti noi alla fine, a qualunque riforma, da chiunque sia promossa.

Corsera 9 maggio 2013 Giavazzi Burocrazia inossidabile

Corsera Panebianco 14 luglio 2013 La ragnatela del non fare

Corsera maggio 2013 Sergio Rizzo le riforme incagliate

Corsera maggio Sergio Rizzo 2013-Burocrati-inamovibili

Corsera 8 luglio 2013 – La burocrazia blocca il Paese

Corsera 7 lug 2013 – La paralisi del formalismo

 

Pietro Ichino e il cittadino allo sportello delle imposte

Ha fatto scalpore una lettera del prof. Pietro ICHINO al Corriere della Sera, 13 luglio 2013, nella quale egli ha raccontato le sue disavventure di cittadino quando si è recato agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate per pagare la sua brava imposta di registro. Continua a leggere