Comune di Roma: idee per un cambiamento.

Pubblichiamo la relazione del Presidente della nostra associazione, Antonio Zucaro, tenuta in occasione del convegno “Roma “la” capitale metropolitana”, organizzato da Fab.rica lo scorso 26 febbraio 2016 (vedi locandina). La relazione, partendo dalla lettura critica della situazione attuale, descrive i punti cardine necessari  per una riforma del Comune di Roma: a) unificazione di “Roma capitale” con “città metropolitana, sul piano istituzionale; b) riforma del funzionamento del sistema di amministrazione, basata su decentramento, collegamento fra azione amministrative e sistema dei conti, Continua a leggere

Corruzione a Roma: fatti e non chiacchiere.

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A ognuno il suo mestiere. Maurizio Crozza ci fa sorridere amaramente (il Paese delle meraviglie di ieri sera 18 marzo) sui “difetti” endemici di un certo sottobosco romano nel quale, più che i “Rugantino”, operano personaggi simili a quelli che lui ha battezzato come “Rubantino“! – vedi. I giornaloni della Repubblica sono paghi nel pubblicare articoli di denuncia degli scandali ed è giusto, democratico e sacrosanto che facciano così…. senza peraltro che nessuno si dia pena di dare diffusione del documento ufficiale dell’ANAC (vedi delibera n 207 del 2 marzo 2016).

A noi di Nuova Etica Pubblica, che apparteniamo al mondo dei “cultori” della materia, spetta invece il compito di approfondire la problematica legata agli scandali proponendo soluzioni gestibili amministrativamente. Sulla questione della corruzione come fenomeno ormai endemico della pubblica amministrazione – centrale, territoriale e locale abbiamo dedicato un numero della nostra rivista (vedi qui) e, in conclusione, andiamo proponendo da anni  rimedi concreti e attuabiliove ci sia reale volontà politica – per avviare una seria operazione di contrasto alla corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Ripubblichiamo, pertanto, le nostre proposte in merito a tre strumenti amministrativi di contrasto alla corruzione e per il ripristino della legalità nell’Amministrazione pubblica:

1. l’introduzione di controlli successivi esterni sugli atti di spesa del Comune di Romadella PA in generale, sostanzialmente dismessi a seguito della “riforma” del titolo V della Costituzione dell’anno 2001 (vedi qui Il sistema dei controlli di regolarità amministrativa degli atti);

2. l’operatività concreta dello strumento (previsto solo legislativamente, ma non nei fatti) del whistleblower (autore delle soffiate); vedi qui “La denuncia delle frodi come atto di civismo” e vedi documento ANAC sulla Tutela del dipendente che segnala illeciti.

3. la pubblicazione in forma sintetica e comprensibile sul sito istituzionale del Comune di Roma e delle amministrazioni di tutti gli atti di spesa adottati (vedi qui).

Al candidato Sindaco di Roma – qualunque sia la sua collocazione politica – che inserirà nel suo programma elettorale l’attuazione reale di questi tre strumenti amministrativi di contrasto della corruzione andrà la nostra convinta approvazione.

Giuseppe Beato

Un onesto racconto del progressivo degrado di Roma.

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L’Ebook di Walter Tocci -(vedi qui) – di cui presentiamo un ampio estratto è per definizione e per contenuto un racconto “di parte”, a motivo della lunga militanza politica dell’autore nella compagine politica di sinistra e per essere egli stato vice-Sindaco e Assessore alla mobilità della Giunta Rutelli dal 1993 al 2001. Continua a leggere

Reati contro la Pubblica amministrazione – Relazione Eures: aumento esponenziale della corruzione a Roma.

ROMA LUPA

L’ EU.R.E.S, centro di ricerche economiche e sociali, ha pubblicato oggi un rapporto sui “Profili e dinamiche della corruzione a Roma e nel Lazio– clicca qui per leggere il rapporto.

Risultano commessi nello scorso anno 2014   3.828  i reati contro la PA: Denunciate/arrestate, n 9.691 persone. I reati censiti nello stesso anno 2014 sono così distribuiti territorialmente:

Nord: 25,7 % del totale nazionale,

Centro: 18,5 % del totale nazionale,

Sud: 55,9 % del totale nazionale.

Nella sola Provincia di Roma, i reati contro la Pubblica Amministrazione sono aumentati dall’anno 2009 al 2014 dell’84%, mentre risulta costante nel periodo la frequenza rilevata nelle alte province. Sempre nella provincia di Roma, é  il reato di corruzione “in senso stretto” a registrare, sempre a Roma e provincia, il picco più alto di incremento: un aumento del 422% dal 2009 (a fronte di un aumento medio del 113% in Italia). Seguono in graduatoria i reati di “abuso d’ufficio“, “peculato” e “omissione o rifiuto di atti d’ufficio“.

Vedi anche il commento dell’ ANSA 16 ottobre 2016 – dal 2009 corruzione quadruplicata a Roma.

Di nostro aggiungiamo, da romani quali siamo, che il fenomeno corruzione non può essere più ascritto ai soli “politici”, ma che si registra una preoccupante faglia di pervasività di  comportamenti immorali nel cuore della società civile …….allora diciamo pure: per essere Capitale d’Italia non basta essere pronipoti di Romolo e Remo: bisogna meritarselo.

Roma capitale e non capitale

roma capitale

Roma e i romani non sono simpatici a molti, questo va detto per capire molte cose. Tuttavia, gli scandali, i disservizi, gli episodi a metà fra la farsa e il codice penale, fino alla tragedia del pedone ucciso a Piazza del Popolo – cioè in una zona che in qualunque metropoli europea sarebbe stata liberata dal traffico – tutti questi episodi hanno indotto il quotidiano della borghesia meneghina a “certificare”, attraverso la penna di Sergio Rizzo, il fatto che la questione romana non riguarda solo i romani, ma tutta l’Italia come Stato nazionale. Chissà, forse era necessaria la continua umiliazione della gente comune e normale di questa città perché un concetto così semplice fosse recepito nelle coscienze degli Italiani….

 LA CAPITALE QUESTIONE NAZIONALE

Convegno lunedì 6 luglio 2015 su Roma Capitale come città Regione.

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Roberto Morassut da anni denunciava la condizione del suo partito a Roma, ridotto in alcuni suoi ambiti a pura gestione del potere e delle tessere e in ostaggio di correnti politiche trasformatesi in “tribù”. Lo scandalo di Mafia Capitale ha portato sulle prime pagine dei giornali le prove di ciò che pochi coraggiosi dicevano e scrivevano da anni. In questo senso, la riproposizione di un progetto su Roma, così come emerge dal suo libro “La nuova questione romana“, acquista un interesse affatto particolare. Solo un riformismo civico per la capitale può salvare Roma e la proposta di legge costituzionale  per la riforma sulla riduzione del numero delle Regioni e l’istituzione della Città Regione di Roma Capitale – vedi qui il Morassut – Proposta di legge costituzionale n 3090 – è un ottimo punto di partenza.

Sui contenuti della proposta di legge di Roberto Morassut il convegno di lunedì 6 luglio acquista un interesse particolare anche per la partecipazione del prof.  Sabino CASSESE (Costituzionalista ) e di Luigi ZANDA ( capogruppo Pd al Senato ). Sarà una occasione per affrontare un dibattito sul ruolo di Capitale e sulle possibili vie di uscita dalla attuale crisi politica e morale.

Ascolta la video registrazione della presentazione del libro con intervento di Sabino Cassese

Mafia capitale – l’opinione di Cassese: è una questione nazionale.

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Pubblicato sul del Corriere della Sera di ieri 7 giugno 2015 un editoriale di Sabino Cassese sulla “questione romana” apertasi con lo scandalo di “Mafia capitale”. La situazione viene qualificata con gli accenti più duri: “sfruttamento privato delle risorse pubbliche” ” indistinzione fra amministrazione politica locale, clan privati e funzionari pubblici”, “assenza di una solida amministrazione capitolina”, “troppe interferenze con la gestione amministrativa”, “burocrati scelti per l’appartenenza o la fedeltà politica”, “politici affaristi”, “strapotere del Consiglio comunale”,  “finzione giuridica che a Roma ci sia un sindaco”. Si può definire, quella di Cassese, come la descrizione del peggio che c’è oggi nella pubblica amministrazione italiana.

Ma l’impatto dell’editoriale sta nelle conclusioni tratte dall’autore: un tale sistema corrotto richiede che lo Stato si accolli temporaneamente il compito di ricondurre a normalità tale situazione e ridia alla nazione italiana una capitale non infetta. Il punto è il commissariamento del Comune di Roma.

 Cassese Corsera – giugno 2015 STATO E CRIMINALITA’, una questione nazionale.

Normativa su Roma Capitale

ROMA LUPA

d lgs n 156 del 17 sett 2010 -Ordinamento provvisorio di Roma Capitale;

d lgs n 61 del 18 apr 2012 – Ordinamento di Roma Capitale;

d lgs n 51 del 26 apr 2013 – ulteriori disposizioni su Roma Capitale; vedi anche, a cura del Servizio studi della Camera dei deputati, le schede di lettura dei vari articoli del decreto – Clicca qui

Statuto di Roma capitale – delibera n 8 del 2013.

Vedi anche la normativa sul federalismo fiscale – clicca qui.

Roma Mafia – Tre questioni di natura amministrativa.

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Dallo scandalo Roma mafia, a proposito del quale l’evento futuro da temere su tutti è che venga progressivamente dimenticato e derubricato, emergono tre temi specifici riguardanti il funzionamento della pubblica amministrazione. Tali temi sono: 1) il controllo sugli atti degli Enti locali; 2) la confusione, elusione delle norme che regolano il lavoro pubblico (concorsi, assunzioni, rapporti di lavoro, controlli, bilanci, procedure d’appalto, spese in genere)  attraverso l‘esternalizazione di compiti istituzionali a società partecipate operanti in regime di diritto privato; 3) lo status giuridico dei dirigenti coinvolti nello scandalo. Continua a leggere

Ostia e la mafia – inchiesta de la Repubblica

OSTIA

Ostia è uno degli epicentri del sistema criminale di Roma capitale. Ne avevano scritto  approfonditamente Federica Angeli e Carlo Bonini de La Repubblica in un’inchiesta del giugno 2013. Rileggiamo quell’articolo – Ostia assediata dai clan – regna l’omertà.

 

Le notizie di quell’inchiesta sono state poi confermate in occasione dei 16 arresti del marzo 2014 di componenti del clan FASCIANI (vedi qui).

Leggiamo anche notizie su Carmine Fasciani, il boss di Ostia condannato a 13 anni.

Oggi siamo in attesa di rivelazioni in ordine ai rapporti di buon vicinato fra i clan di Ostia e la rete di Massimo Carminati.

 

Il fallimento di Roma Capitale d’Italia.

ROMA LUPA

A certificare il fallimento – è già da tempo sotto occhi di tutti – della Capitale d’Italia e città più bella del mondo ci ha pensato la Ragioneria dello Stato con il referto finale dei Servizi ispettivi di finanza pubblica, dei primi mesi dell’anno 2014. Riproduciamo l’articolo di Fedrico Fubini per “La Repubblica” del 28 nov 2014 sulla situazione drammatica che pone   con la forza di un movimento sismico il problema della gestione sconsiderata della Capitale del Paese. Non la meritano così i romani e non la merita l’Italia.

 Roma Capitale in default – bruciati 4 miliardi in 5 anni – La Repubblica 28 nov 2014

Mala pa – 1,10, 1000 Batman.

Riprendiamo dal sito di Gad Lener (vedi qui) un articolo pubblicato da Andrea Mollica su una vicenda di tangenti alla Regione Lazio (Giunta Marrazzo) su cui starebbe indagando la Procura di Roma. Protagonista l’attuale deputato PD Marco Di Stefano che avrebbe incassato una tangente da 1,8 milioni di euro. Da vero uomo di Stato anche le argomentazioni riportate nella telefonata intercettata del Di Stefano.

In questa sede non intendiamo discutere sulla corruzione della politica, anche se è un tema che pesa come un macigno sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Qui ci interessa solo insistere su un punto fondamentale: se un ingente massa di attività e di comportamenti illegali emergono oggi nelle carte dei magistrati e negli articoli di stampa (molto maggiori sono le ruberie che non vengono scoperte) ciò è dovuto allo smantellamento del sistema dei controlli di regolarità e legittimità degli atti amministrativi avvenuto in sede di riforma del titolo V della Costituzione. Vedi su questo sito : Lo scandalo dei finanziamenti ai consiglieri regionali  e   Il sistema dei controlli di regolarità amministrativo-contabile su Regioni e Comuni.

 

 Andrea Mollica – Parlamentare PD accusato di corruzione

 

Il Distretto di Roma Capitale – Proposta di legge costituzionale

pro demos

In un Paese quale l’Italia che, con buona pace della retorica “Cavour-Garibaldi-Mazzini-Vittorio Emanuele” , non si è mai sentito unito nei cuori ed in cui, il giorno dopo l’Impresa dei Mille, il Sud Italia – che non aveva possibilità economica di inviare i suoi giovani figli agricoltori per quattro anni alla leva militare obbligatoria – fu stuprato dalle truppe piemontesi del generale Cialdini con 50.000 morti, sarà sempre difficile accreditare il problema della sua Capitale Roma come problema nazionale  di interesse comune. A dispetto, tuttavia, di questa “latitanza del noi“, la speranza e la logica applicata in altri Paesi quali U.S.A. e Germania conduce a un’idea istituzionale di Roma come “Distretto” equiparato al rango di Regione a statuto speciale, sull’esempio di Washington e Berlino.

Vediamo in tal senso, oltre alla proposta di legge costituzionale a ciò finalizzata, anche uno studio dal titolo “ROMA 2025: un patto tra l’Italia e la sua Capitale

 Pro Demos 2013 – Roma 2025: un patto fra l’Italia e la sua Capitale

Distretto  di Roma capitale – proposta di revisione costituzionale 

Lo scandalo dei finanziamenti ai consiglieri regionali.

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Lo scandalo dei rimborsi elettorali ai partiti erogati direttamente dalla Regione Lazio ai vari gruppi politici in Consiglio regionale – come nel resto di quasi tutte le altreAmministrazioni regionali – si sta diradando nella memoria collettiva. Invece, al di là del faccione di Franco Fiorito e delle feste scollacciate organizzate da questo o quel consigliere regionale, fissiamo i veri punti politico-amministrativi di quella vicenda:

  • sistema basato su un budget generale di spesa approvato in sede di deliberazione del bilancio della Regione, dettagliato nelle singole voci, ciascuna corrispondente all’importo del fondo destinato a ciascun gruppo consiliare,
  • importo annuo del “fondo”: circa 14 milioni di euro;
  • gestione di ciascun “fondo” a cura del capogruppo che teneva contabilità personale – non rimessa a qualsivoglia controllo pubblico – dei versamenti ai vari consiglieri a titolo di “rimborso elettorale”;
  • leggi regolatrici di una simile procedura “amministrativa”: nessuna.

Deposizione di Franco Fiorito ai pubblici ministeri: “Così funzionava il finanziamento ai consiglieri” -clicca qui

Ripetiamo ancora: il faccione e le arroganze  di Franco Fiorito in questa vicenda sono servite ad occultare agli occhi dei più una questione basilare:  come è possibile che un intero Consiglio regionale della Repubblica possa operare al di fuori di qualunque legge o criterio di legittimità?

Una risposta noi ce l’avremmo: l’abrogazione del 1o comma dell’articolo 125 della Carta costituzionale che prevedeva un sistema di “controllo di legittimità degli atti amministrativi della Regione…esercitato in forma decentrata….nei modi e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica”. Il sistema dei controlli di legittimità degli atti delle Province e dei Comuni, previsto dall’articolo 130 della Carta costituzionale del 1946, è stato parimenti abrogato.

Cioè a dire che la riforma del titolo V della CostituzioneLegge costituzionale n 3 del 18 ottobre 2001) si è avventurosamente impegnata ad affermare il principio della pari ordinazione degli Organi territoriali della Repubblica travolgendo, tuttavia, altri principi fondamentali, primo fra i quali quello della garanzia di legittimità degli atti della Pubblica amministrazione.

Il sistema dei controlli di legittimità degli atti delle Regioni (anche delle Province e dei Comuni) è stato letteralmente smantellato, senza che al suo posto fosse concepito alcunché.

…e questi sono i risultati…… qualcuno ha il coraggio di collegare l’assenza di controlli sugli atti di spesa in un numero enorme di amministrazioni pubbliche (o private di proprietà pubblica) con la possente scalata dell’Italia nella classifica dei paesi con il tasso di corruzione più alto? Con uno slogan potremmo dire: “Finalmente oggi rubare è facile!”.

Giuseppe Beato