Il Consiglio di Stato fa a pezzi la riforma Madia sulla dirigenza pubblica.

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In anteprima il testo del Parere del Consiglio di Stato – vedi alla fine del presente articolo – sullo schema di decreto sulla dirigenza pubblica, che smonta pezzo per pezzo il contenuto del decreto Madia, con molteplici  rilievi di contrasto con i principi costituzionali e con i criteri della legge di delega. Continua a leggere

La dirigenza pubblica contro la riforma Madia – I video degli interventi alla Camera.

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L’audizione alla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati dello scorso venerdì 7 ottobre 2016 alle associazioni (fra le quali la nostra) e ai sindacati della dirigenza pubblica ha dimostrato con chiarezza che lo schema di “decreto legislativo sulla dirigenza della Repubblica” é unanimemente considerato come sbagliato Continua a leggere

Un nuovo modello di Pubblica Amministrazione – Dario Ciccarelli.

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Da circa tre decenni il bel mondo dei saggi della pubblica amministrazione si affastella su mille e una idee di riforma della pubblica amministrazione italiana: vengono in evidenza soprattutto proposte di meccanismi, principi di funzionamento, ipotesi di assetto, ripartizioni di competenze……Dario Ciccarelli, in questo suo intervento, vola più alto e sostanzialmente si interroga su una questione di fondo: qual’è l’identità profonda dell’Amministrazione pubblica italiana? Continua a leggere

Diego De Felice – Stato più debole con la riforma della dirigenza.

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Riproduciamo l”intervista a Diego De Felice, apparsa su Il Tempo di ieri 3 ottobre, sul tema della riforma della dirigenza pubblica. Continua a leggere

Il testo del Decreto sul ruolo unico della dirigenza approvato in Consiglio dei Ministri.

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Il testo dello schema di decreto sul ruolo unico della dirigenza pubblica approvato in consiglio dei Ministri giovedì 25 agosto 2016 é ora all’esame delle Camere per il prescritto parere. Continua a leggere

Comunicato di Nuova Etica Pubblica sullo schema di decreto sul ruolo unico della dirigenza.

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Alleghiamo il nostro comunicato in ordine allo schema di decreto legislativo approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 25 agosto 2016.

 Comunicato dell’ associazione Nuova Etica Pubblica

La riforma sbagliata della dirigenza pubblica.

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La stampa di ieri ha dato ampio spazio alla notizia che il decreto delegato sulla dirigenza pubblica è stato rinviato al Consiglio dei ministri di fine mese, riportando voci per cui il rinvio sarebbe dovuto alle resistenze dell’ alta burocrazia ministeriale rispetto agli incarichi a termine ed al ruolo unico.

Nuova Etica Pubblica, al riguardo, ribadisce le preoccupazioni già manifestate in occasione del varo della legge delega e torna ad affermare la necessità che il decreto contenga la previsione del diritto all’ incarico. Ovvero, che ogni dirigente pubblico, alla cessazione dell’ incarico rivestito, in assenza di una valutazione negativa sul suo operato ha diritto ad un nuovo incarico di importanza equivalente a quella del precedente, come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro tuttora vigente.

Il presupposto è che vanno realizzate “ valutazioni indipendenti, serie e perciò credibili “ ( Sergio Rizzo, Corriere della sera ) vedi qui. Senza le quali, non può accadere che, nel gioco dell’ assegnazione dei nuovi incarichi, un dirigente possa restare fuori e finire nel ruolo unico anche se il suo operato precedente non ha dato luogo a censure.

Che ciò non possa accadere non lo diciamo noi, ma una giurisprudenza costante della Corte costituzionale. Repetita iuvant.

 

Riportiamo il testo degli articoli recenti di stampa con un leit motiv unico: “le pubbliche amministrazioni non funzionano perché non funziona la dirigenza“. Il teorema va corretto: le pubbliche amministrazioni non funzionano perché il complessivo impianto della pubblica amministrazione é congegnato male e perché nessun politico, né alcun movimento di opinione – e neanche la stessa dirigenza pubblica, questo va onestamente riconosciuto – è stato fino ad oggi capace di guardare “al di là delle Alpi” e imparare da chi è più avanti di noi “come si fa”.

Il Sole 24 ore -Il Governo accelera ma é alta la tensione sulla dirigenza.

Il Messaggero – La rivolta dei dirigenti pubblici blocca la riforma.

La Repubblica – Licenziabilità incostituzionale: dirigenti pubblici sulle barricate.

Il Sole 24 ore – Legge Madia, un passo avanti importante e una frenata – Il Sole 24 ORE

Il self service digitale nelle pubbliche amministrazioni.

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Pubblichiamo volentieri il link a un articolo del dr. Paolino Madotto riguardante i piani di un importante “player” del modo digitale, finalizzati a una strategia complessiva che addirittura prevenga i bisogni del cittadino utente nei confronti delle pubbliche amministrazioni: una strategia che, sfruttando il patrimonio ormai ingentissimo di dati Continua a leggere

Giorgio La Malfa: le mie ragioni per il NO.

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Pubblichiamo in anteprima il pensiero di Giorgio La Malfa in ordine al dibattito in corso sulle riforme costituzionali. L’autore, rispondendo alle osservazioni di Guido Melis sulle tesi di Gustavo Zagrebelsky (vedi qui), sviluppa un ragionamento originale proprio su quelle ragioni “di contesto” – sistema elettorale e dinamiche politiche attuali – che inducono a propendere per il NO. Buona lettura.

 Caro Guido

Il Government Accountability Office statunitense

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Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere

UE – Analisi annuale della crescita: relazione sull’Italia.

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Abbiamo pubblicato di recente le Raccomandazioni del Consiglio europeo all’Italia in margine alla manovra economica finanziaria presente nel Documento di Economia e finanza 2016 (vedi qui). Il contenuto e le raccomandazioni lì contenute concludono il ciclo del cosiddetto Semestre europeo (Vedi qui l’articolo di Anna Corossacz a pagina 66 della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica”). Si qualifica come “semestre europeo” il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi membri, che si sostanzia essenzialmente in due documenti, uno a monte (l’Analisi Annuale della Crescita) e uno a valle (le Raccomandazioni Specifiche per il Paese) dei documenti di programmi di riforma che ciascun Paese membro approva ogni anno (per l’Italia é appunto il DEF). Questa procedura é stata introdotta dal trattato cosiddetto “Fiscal compact” (vedi qui) dell’anno 2012.

Pubblichiamo oggi, anche per il suo intessere in ordine alla valutazione data dai servizi della Commissione UE alla Pubblica amministrazione italiana, la relazione di sintesi sull’Italia del febbraio 2016 (vedi qui il testo integrale), del quale evidenziamo qui sotto la desolante analisi su “Efficienza della pubblica Amministrazione e delle istituzioni, giustizia e corruzione“. Alcune perle:

efficienza ed efficacia del settore pubblico italiano inferiore alla media UE;

– eccessiva durata delle procedure burocratiche derivante dalle competenze non chiaramente ripartite fra amministrazioni centrali e locali;

– età media dei dipendenti pubblici più alta nella UE;

– 18 % dei dipendenti in possesso di laurea; 34% dei dipendenti non in possesso del diploma di istruzione secondaria;

– inefficienza del settore pubblico come ostacolo alla crescita delle imprese e degli investimenti esteri;

– inefficienza delle società a partecipazione pubblica locali;

– sistema degli appalti pubblici con il più alto tasso UE di procedure negoziate senza bando di gara e di appalti aggiudicati in base a una singola offerta;

– cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei;

– lunga durata dei procedimenti giudiziari civili,

– termini di prescrizione sulle frodi finanziarie sanzionati dalla Corte di giustizia europea;

– risultato peggiore della UE in termini di corruzione percepita (vedi  qui anche Le conclusioni dell’Eurobarometro 2014).

Buona lettura!

 Pagine da Relazione sull’Italia feb 2016- stralcio

Il funzionamento dell’Amministrazione pubblica nel Regno Unito.

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Riproponiamo un approfondimento di studio realizzato dal Formez alcuni anni fa che descrive il funzionamento della pubblica amministrazione nel Regno Unito, secondo i principi dell’attuazione delle politiche pubbliche promosse da Downing Street: organizzazione/distribuzione fra Amministrazione centrale e amministrazioni territoriali degli obiettivi di policy, partecipazione delle comunità amministrate alle decisioni delle autorità locali, valutazione annuale delle performance delle varie amministrazioni, con relativi premi e sanzioni. Continua a leggere