Riproduciamo l”intervista a Diego De Felice, apparsa su Il Tempo di ieri 3 ottobre, sul tema della riforma della dirigenza pubblica. Continua a leggere
Riproduciamo l”intervista a Diego De Felice, apparsa su Il Tempo di ieri 3 ottobre, sul tema della riforma della dirigenza pubblica. Continua a leggere
Il testo dello schema di decreto sul ruolo unico della dirigenza pubblica approvato in consiglio dei Ministri giovedì 25 agosto 2016 é ora all’esame delle Camere per il prescritto parere. Continua a leggere
Alleghiamo il nostro comunicato in ordine allo schema di decreto legislativo approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 25 agosto 2016.
Comunicato dell’ associazione Nuova Etica Pubblica
La stampa di ieri ha dato ampio spazio alla notizia che il decreto delegato sulla dirigenza pubblica è stato rinviato al Consiglio dei ministri di fine mese, riportando voci per cui il rinvio sarebbe dovuto alle resistenze dell’ alta burocrazia ministeriale rispetto agli incarichi a termine ed al ruolo unico.
Nuova Etica Pubblica, al riguardo, ribadisce le preoccupazioni già manifestate in occasione del varo della legge delega e torna ad affermare la necessità che il decreto contenga la previsione del diritto all’ incarico. Ovvero, che ogni dirigente pubblico, alla cessazione dell’ incarico rivestito, in assenza di una valutazione negativa sul suo operato ha diritto ad un nuovo incarico di importanza equivalente a quella del precedente, come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro tuttora vigente.
Il presupposto è che vanno realizzate “ valutazioni indipendenti, serie e perciò credibili “ ( Sergio Rizzo, Corriere della sera ) vedi qui. Senza le quali, non può accadere che, nel gioco dell’ assegnazione dei nuovi incarichi, un dirigente possa restare fuori e finire nel ruolo unico anche se il suo operato precedente non ha dato luogo a censure.
Che ciò non possa accadere non lo diciamo noi, ma una giurisprudenza costante della Corte costituzionale. Repetita iuvant.
Riportiamo il testo degli articoli recenti di stampa con un leit motiv unico: “le pubbliche amministrazioni non funzionano perché non funziona la dirigenza“. Il teorema va corretto: le pubbliche amministrazioni non funzionano perché il complessivo impianto della pubblica amministrazione é congegnato male e perché nessun politico, né alcun movimento di opinione – e neanche la stessa dirigenza pubblica, questo va onestamente riconosciuto – è stato fino ad oggi capace di guardare “al di là delle Alpi” e imparare da chi è più avanti di noi “come si fa”.
Il Sole 24 ore -Il Governo accelera ma é alta la tensione sulla dirigenza.
Il Messaggero – La rivolta dei dirigenti pubblici blocca la riforma.
La Repubblica – Licenziabilità incostituzionale: dirigenti pubblici sulle barricate.
Il Sole 24 ore – Legge Madia, un passo avanti importante e una frenata – Il Sole 24 ORE
Pubblichiamo volentieri il link a un articolo del dr. Paolino Madotto riguardante i piani di un importante “player” del modo digitale, finalizzati a una strategia complessiva che addirittura prevenga i bisogni del cittadino utente nei confronti delle pubbliche amministrazioni: una strategia che, sfruttando il patrimonio ormai ingentissimo di dati Continua a leggere
Pubblichiamo in anteprima il pensiero di Giorgio La Malfa in ordine al dibattito in corso sulle riforme costituzionali. L’autore, rispondendo alle osservazioni di Guido Melis sulle tesi di Gustavo Zagrebelsky (vedi qui), sviluppa un ragionamento originale proprio su quelle ragioni “di contesto” – sistema elettorale e dinamiche politiche attuali – che inducono a propendere per il NO. Buona lettura.
Chi ritiene che l’Amministrazione pubblica degli Stati Uniti sia una sorta di libero Far West dove tutto é rimesso alle decisioni di qualche sceriffo con la stella dovrà alla fine ricredersi. Continua a leggere
Abbiamo pubblicato di recente le Raccomandazioni del Consiglio europeo all’Italia in margine alla manovra economica finanziaria presente nel Documento di Economia e finanza 2016 (vedi qui). Il contenuto e le raccomandazioni lì contenute concludono il ciclo del cosiddetto Semestre europeo (Vedi qui l’articolo di Anna Corossacz a pagina 66 della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica”). Si qualifica come “semestre europeo” il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dei Paesi membri, che si sostanzia essenzialmente in due documenti, uno a monte (l’Analisi Annuale della Crescita) e uno a valle (le Raccomandazioni Specifiche per il Paese) dei documenti di programmi di riforma che ciascun Paese membro approva ogni anno (per l’Italia é appunto il DEF). Questa procedura é stata introdotta dal trattato cosiddetto “Fiscal compact” (vedi qui) dell’anno 2012.
Pubblichiamo oggi, anche per il suo intessere in ordine alla valutazione data dai servizi della Commissione UE alla Pubblica amministrazione italiana, la relazione di sintesi sull’Italia del febbraio 2016 (vedi qui il testo integrale), del quale evidenziamo qui sotto la desolante analisi su “Efficienza della pubblica Amministrazione e delle istituzioni, giustizia e corruzione“. Alcune perle:
– efficienza ed efficacia del settore pubblico italiano inferiore alla media UE;
– eccessiva durata delle procedure burocratiche derivante dalle competenze non chiaramente ripartite fra amministrazioni centrali e locali;
– età media dei dipendenti pubblici più alta nella UE;
– 18 % dei dipendenti in possesso di laurea; 34% dei dipendenti non in possesso del diploma di istruzione secondaria;
– inefficienza del settore pubblico come ostacolo alla crescita delle imprese e degli investimenti esteri;
– inefficienza delle società a partecipazione pubblica locali;
– sistema degli appalti pubblici con il più alto tasso UE di procedure negoziate senza bando di gara e di appalti aggiudicati in base a una singola offerta;
– cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei;
– lunga durata dei procedimenti giudiziari civili,
– termini di prescrizione sulle frodi finanziarie sanzionati dalla Corte di giustizia europea;
– risultato peggiore della UE in termini di corruzione percepita (vedi qui anche Le conclusioni dell’Eurobarometro 2014).
Buona lettura!
Pagine da Relazione sull’Italia feb 2016- stralcio
Riproponiamo un approfondimento di studio realizzato dal Formez alcuni anni fa che descrive il funzionamento della pubblica amministrazione nel Regno Unito, secondo i principi dell’attuazione delle politiche pubbliche promosse da Downing Street: organizzazione/distribuzione fra Amministrazione centrale e amministrazioni territoriali degli obiettivi di policy, partecipazione delle comunità amministrate alle decisioni delle autorità locali, valutazione annuale delle performance delle varie amministrazioni, con relativi premi e sanzioni. Continua a leggere
Segnaliamo l’articolo di Oriano Giovanelli, pubblicato su ilcampodelleidee.it – vedi qui il link, dal titolo “La riforma delle pubbliche amministrazioni nell’era di twitter”. Pieno di spunti, ironia e osservazioni puntuali – né diversamente potrebbe essere vista la lunghissima esperienza/conoscenza della materia da parte di Giovanelli – aggiunge una voce ulteriore al coro di coloro – quorum nos – che della riforma Madia, di fondo, pensano qualcosa del tipo: “guagliò, ‘cca stamm’ a pazzià!!!”.
“Valutazione delle politiche pubbliche” é una locuzione evocativa, che affascina o spaventa, a seconda sia usata dagli esperti della materia, oppure da coloro (Governi e Amministrazioni pubbliche) che dovrebbero esserne oggetto. Di questo materia – ancora relegata nel nostro Paese nel limbo delle buone intenzioni ( vedi qui ) – Nicoletta STAME é una dei massimi esperti, a livello nazionale e internazionale. La professoressa, già Ordinario di “Valutazione delle politiche pubbliche” all’Università La Sapienza di Roma (nonché componente del nostro Comitato degli esperti), ci consegna ora uno studio d’insieme sulle metodologie specifiche della valutazione, sulle possibili combinazioni e approcci, sul rapporto fra politica, amministrazione pubblica e valutazione. Il titolo del volume é “Valutazione pluralista“, edito da Franco Angeli. Oltre alle informazioni per l‘acquisto (clicca qui), riportiamo di seguito note essenziali sul contenuto del libro.
Nicoletta Stame ” Valutazione Pluralista”.
Pubblichiamo in anteprima la relazione del Presidente di “Nuova Etica Pubblica”, dr. Antonio Zucaro, al convegno del 24 febbraio 2016 sull’eccesso di leggi e sulla distorsione della funzione normativa in Italia. Il convegno era organizzato dalla nostra associazione in sinergia con il “Centro per la Riforma dello Stato” (www.centroriformastato.it). Ascolta qui la videoregistrazione: clicca qui
Antonio Zucaro – Processo di produzione leggi in Italia.
Chi intenda accreditarsi al Convegno del prossimo 24 febbraio, ALLE ORE 15 e non 14 come scritto su locandina, potrà farlo direttamente sl contatto del Centro Riforma dello Stato, al seguente indirizzo pe: crs-info@dol.it
Presentiamo un saggio di Giulio Napolitano scritto per la “Rivista trimestrale di diritto pubblico” n. 2 del 2015 ( e presentato da sito di www.irpa.eu) che dà conto dei processi riformatori in atto nelle pubbliche amministrazioni di Gran Bretagna, Francia e Spagna nel primo quindicennio del secolo presente. Fra i molti spunti stimolanti esposti, cogliamo negli orientamenti accademici internazionali più recenti segnali di controtendenza rispetto ai due “cavalli di battaglia” teorici dello scorso trentennio: l’immissione del “mercato” nella pubblica amministrazione e una spinta all’autonomismo delle realtà territoriali senza se e senza ma. Continua a leggere
L’Assemblea della Camera dei deputati ha approvato ieri il testo del disegno di legge costituzionale n. 2613-B senza emendamenti rispetto a quello già deliberato dal Senato in prima lettura, lo scorso 13 ottobre 2015. Ciò significa che, salva la seconda lettura nei due rami del Parlamento – che avverrà entro il prossimo mese di aprile 2016 – il testo della riforma che presentiamo qui sotto può considerarsi definitivo. Come noto, l’articolo 138 ella Carta costituzionale prevede al secondo e terzo comma che, ove in seconda lettura non sia raggiunto il quorum di due terzi dei voti favorevoli, la legge possa essere sottoposta a referendum popolare confermativo.
13 ott 2015 – Testo definitivo della Riforma costituzionale