Status e nuovo ruolo del dirigente pubblico – risposta all’editoriale di Mochi Sismondi

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L’editoriale del 29 aprile 2015 di Carlo Mochi Sismondi  (vedi qui) sulla dirigenza pubblica  – tutto sale e pepe – non poteva non provocare in noi  il desiderio di una risposta. Eccola.

Giuseppe Beato

 Un nuovo ruolo per il dirigente pubblico

Presentazione a Rai 3 del libro di Melis: fare lo Stato per fare gli italiani.

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Rai Parlamento 2 maggio 2015 – Presentazione di “Fare lo Stato per fare gli italiani”

Vedi anche la recensione del Sole 24 ore del 18 gennaio 2015 – clicca qui

Basta con le valutazioni burla.

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Il servizio di Report del 19 aprile scorso (vedi qui sotto) sulle modalità di valutazione delle performance della dirigenza in alcune Amministrazioni statali, regionali e comunali non ci consente di fare “spallucce”, né di cavarcela con una recriminazione “contro politici, sindacati e media, prevenuti contro la dirigenza pubblica”. Va data un’altra risposta, all’altezza di un ceto che rivendica l’orgoglio di essere “dirigente”. Continua a leggere

Per una riforma della Pubblica Amministrazione

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Il documento di Nuova Etica Pubblica con la nostra proposta di riforma della Pubblica Amministrazione italiana.

 Per una riforma della Pubblica Amministrazione – Nuova Etica pubblica

Comunicato stampa sul ddl Madia – Ass Allievi SSPA, AGDP, Nuova Etica Pubblica

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Analisi d’impatto delle politiche pubbliche

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Pubblichiamo qui di seguito una serie di saggi prodotti dall’Osservatorio AIR sugli argomenti trattati nel convegno di domani 23 marzo 2015

 Osservatorio AIR_Annuario_2013 – Analisi d’impatto e altri strumenti per la qualità della regolazione.

Amministrazioni regionali – politica e dirigenza locale.

ITALIA

Sovente la politica locale e le sue Rappresentanze forti si esercitano nella critica alla “burocrazia centrale dei Ministeri” per evidenziarne l’ottusità, la mancanza di managerialità, la rigidità mentale che si riversa nei suoi atti. Lungi dal voler attivarci in una difesa d’ufficio di una parte della dirigenza contro un’altra, preferiamo segnalare e ricordare come la spaccatura fra sostenitori di un’Amministrazione rigidamente controllata e quelli di un’Amministrazione snella e libera dai vincoli burocratici è una storia vecchia almeno 100 anni (si veda qui di Guido Melis: “La Pa italiana nel primo dopo guerra: due modelli di amministrazione”). Ciò che va, purtroppo, evidenziato è il fatto secondo cui, all’ombra dei polemisti dell’una e dell’altra parte, sotto il “partito dei controllori” si è sempre schierato chi mira a salvaguardare la propria piccola nicchia personale di potere senza essere “disturbato” e sotto il “partito dei manager” si sono nascosti molti “mariuoli”. Ciò che ha reso negli ultimi venti anni ancor più pretestuosa e ridicola questa contrapposizione è il radicarsi “territoriale” della polemica,  “dirigenza centrale dei Ministeri” e “Dirigenza locale” (con prevalenza sui media e nella polemica politica dei fautori della dirigenza locale “buona” rispetto alla dirigenza statale “cattiva”, per superiorità numerica degli uni rispetto agli altri).

Lo stupido perpetuarsi dei partiti dei “guelfi” e dei “ghibellini” é semplicemente il segnale della mancanza in Italia, a 150 anni dall’Unità, di un modello condiviso di “dirigente pubblico” che sommi in sé le necessità segnalate dall’esigenza di “attuare, rispettare e far rispettare le leggi” e la contestuale attitudine all’efficienza e al rispetto dell’utenza. Ciò offre il destro alle incursioni della cattiva politica.  L’esperienza regionale ha portato, perlopiù, esempi “brutta copia” delle opacità ministeriali, da una parte, ed eccessiva “prodigalità” dall’altra, come ci segnala questa casistica dell’anno 2012.

Sole 24 ore dic 2012 – le assunzioni dei dirigenti nella regione Puglia.

Sole 24 ore dicembre 2012 – Concorsi dirigenziali soppressi e bloccati nel Lazio

Sole 24 ore dic 2012 – Bando fantasma del concorso per dirigenti in Lombardia.

Furono alcune delle “perle” emerse a ridosso dello scandalo Fiorito (Vedi qui). Qualcuno ha trovato la cura per questi mali?

La riforma della pubblica amministrazione e il regime della dirigenza pubblica.

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Non convince la riforma del regime della dirigenza pubblica contenuto nel ddl n. 1577/2014. Fervono dibattiti, dichiarazioni pubbliche e convegni dove i relatori si impegnano a delineare una figura ideale del dirigente pubblico che non corrisponde per niente al ruolo che questi ricoprono e svolgono negli altri Paesi avanzati; le parole d’ordine pronunciate dai più sono: “privatizzare il rapporto d’impiego del dirigente” “omologare il suo stato di servizio a quello dei dirigenti privati”. Principio generale  condivisibile – pur nell’alveo degli articoli 97 e 98 della Costituzione – salvo andare ad esaminare nel concreto come il disegno di legge sta andando a declinare  tali principi. Segnaliamo in proposito le condivisibili osservazioni sviluppate da Alfredo Ferrante, Presidente dell’Associazione allievi della Scuola superiore della PA sul sito “Le formiche. net ” – vedi qui: Il giro di boa della riforma della PA: un bilancio amaro. La preoccupazione – meglio, la sicurezza – é che, cavalcando l’onda di una fortissima disaffezione dell’opinione pubblica verso un’Amministrazione pubblica  non all’altezza del proprio ruolo fondamentale – una classe politica disattenta e superficiale sia decisa a precarizzare definitivamente lo status della dirigenza pubblica (vedi qui), senza un vero disegno di fondo di ripensamento complessivo della Pubblica amministrazione.

Riforma delle Pubbliche amministrazioni – le proposte di Nuova Etica Pubblica.

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Pubblichiamo il documento “Politica, pubbliche amministrazioni e comunità dei cittadini: proposta di un percorso riformatore di medio periodo” presentato dalla nostra Associazione in occasione del convegno tenutosi a Roma lo scorso 29 gennaio 2015 (vedi qui le relazioni).

 Per una riforma delle Pubbliche Amministrazioni – Nuova Etica pubblica

 

Convegno di Nuova Etica Pubblica su un percorso di riforma della PA di medio periodo.

CONVEGNO copia

Bel successo del nostro Convegno del 29 gennaio 2015 nella Sala delle Carte geografiche a Roma. Si discuteva del documento (vedi qui il testo del documento)  di proposta di riforma delle pubbliche amministrazioni: il documento in questione è stato presentato dal Presidente della nostra Associazione dr. Antonio ZUCARO. Al di là delle lusinghieri e convinti apprezzamenti di tutti i convenuti  e dei loro contributi alla discussione (di cui diamo conto pubblicando le loro relazioni – clicca qui), il problema non è quello della valutazione dell’ennesimo convegno sulla riforma della pubblica amministrazione, quanto l’esigenza stringente di superare la palude di gruppi, di associazioni, di ceti accademici, di singole individualità che fino ad oggi non è mai riuscita a coagulare una progetto forte, autorevole e concretamente fattibile  di proposta di riforma della PA. Questo è uno dei fattori determinanti della mancata riforma della PA negli ultimi trent’anni: progetti di cambiamento così importanti devono prodursi intorno a un nucleo socio-profesionale  di riferimento, vicino alla politica, ma autonomo dalle parti. In questo senso è desolante il panorama delle associazioni e dei sindacati della dirigenza pubblica, minoritari e spezzettati fra loro, incapaci nel loro complesso di esprimere autonomamente un progetto comune di Pubblica amministrazione italiana. E’ necessario costruire un fronte, una rete di persone, di ceti professionali e di rappresentanti della comunità capaci di coagulare un sentire comune e un’idea di pubblica amministrazione efficiente e al servizio dei cittadini e delle imprese. Noi di Nuova Etica Pubblica nel nostro piccolo seguiamo questa strada e continueremo.

ZUCARO                       CARABBA

STAME        MELIS

REBORA    CORVO

      Conte        BEATO

Fare lo Stato per fare gli Italiani – Guido Melis

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Con una perfetta parafrasi dell’affermazione di Massimo D’Azeglio – “Fatta l’Italia, ora si tratta di fare gli Italiani” – il titolo del nuovo lavoro di Guido Melis espone da solo una tesi convincente: per fare gli Italiani era (ed é ancora drammaticamente) necessario “Fare lo Stato“. L’autore non ha bisogno di avventurarsi nelle caotiche vicende dell’oggi: gli è sufficiente ripercorrere le vicende dall’Unità d’Italia in poi per rendere evidente che fra pre-fascismo, fascismo e post-fascismo c’è una forte continuità nella debolezza strutturale degli apparati dello Stato, “che non ha contribuito al nation building italiano, figlio quest’ultimo di altri attori”.

Vedi la recensione dell’ultimo libro del prof. Guido MELIS sul Sole 24ore del 18 gennaio 2015 – clicca qui.

La nuova questione romana.

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L’amministrazione della città di Roma costituisce ormai un problema per la città stessa e per il Paese nel suo complesso. Quali i nodi da sciogliere e quali le iniziative da realizzare al più presto? Ne tratta l’on. Roberto Morassut, già assessore all’urbanistica nella Giunta del sindaco Veltroni, in occasione della presentazione del suo libro “Roma Capitale 2.0.“, il prossimo lunedì 29 settembre.

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Il Distretto di Roma Capitale – Proposta di legge costituzionale

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In un Paese quale l’Italia che, con buona pace della retorica “Cavour-Garibaldi-Mazzini-Vittorio Emanuele” , non si è mai sentito unito nei cuori ed in cui, il giorno dopo l’Impresa dei Mille, il Sud Italia – che non aveva possibilità economica di inviare i suoi giovani figli agricoltori per quattro anni alla leva militare obbligatoria – fu stuprato dalle truppe piemontesi del generale Cialdini con 50.000 morti, sarà sempre difficile accreditare il problema della sua Capitale Roma come problema nazionale  di interesse comune. A dispetto, tuttavia, di questa “latitanza del noi“, la speranza e la logica applicata in altri Paesi quali U.S.A. e Germania conduce a un’idea istituzionale di Roma come “Distretto” equiparato al rango di Regione a statuto speciale, sull’esempio di Washington e Berlino.

Vediamo in tal senso, oltre alla proposta di legge costituzionale a ciò finalizzata, anche uno studio dal titolo “ROMA 2025: un patto tra l’Italia e la sua Capitale

 Pro Demos 2013 – Roma 2025: un patto fra l’Italia e la sua Capitale

Distretto  di Roma capitale – proposta di revisione costituzionale 

Massimo Cacciari – Tutto il potere in mano al Sovrano?

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A pensarci bene, ciò che colpisce di questo corsivo dell’Espresso (n. 36, 11 sett 2014 – vedi qui sotto) non è tanto che le affermazioni provengano da un filosofo, quanto soprattutto il fatto che siano pronunciate da uno che ha fatto il Sindaco di Venezia per 5 anni, e che, vivaddio, l’Amministrazione pubblica la conosce.

Massimo Cacciari, partendo dall’idea di “governo dello Stato” nel pensiero del Presidente Renzi – tutta incentrata quest’ultima sul “primato della politica”, analizza il rapporto fra politica e dirigenza pubblica italiana.

Cacciari afferma fra l’altro: “…..che la nostra pubblica amministrazione sia inefficiente risulta da dati di fatto incontestabili: giustizia, costi per fare impresa, addirittura per pagare le tasse, per ottenere ogni sorta di servizi. Ma ciò non dipende forse, oltre che dal coacervo e sovrapposizione di leggi illeggibili (perché non si è partiti dalla “semplificazione”?), proprio dal fatto che non si è mai voluto una burocrazia preparata, intelligente, responsabile, e se ne è sempre auspicata la “obbedienza”?..”. Con ciò egli pone il problema, mai risolto, del ruolo della dirigenza pubblica in Italia: mero strumento di attuazione della volontà del principe, oppure, come in Francia e in Inghilterra, compagine “forte-dotata di senso dello Stato e perciò di responsabilità nei confronti dell’autorità politica”? Sullo sfondo del ragionamento di Cacciari si intravede anche il pensiero di un altro grande maître a penser: Giuseppe De Rita, il quale, già 4 mesi fa aveva individuato nelle linee di riforma della Pa del governo Renzi il persistere della tendenza alla progressiva esautorazione dei corpi intermedi della società civile, che cominciò a manifestarsi negli anni ’80 nel corso dell'”era Craxi” (vedi qui dal Corsera del 6 maggio 2014).

 Massimo Cacciari – Se tutto il potere finisce in mano al sovrano – 5 sett 2014.

 

Per una buona scuola – il Programma del Governo Renzi sulla scuola.

Pubblichiamo qui di seguito il programma – elaborato in forma di slide e riquadri esplicativi – presentato dal Governo Renzi lo scorso 3 settembre 2014.

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Sabino Cassese – GOVERNARE GLI ITALIANI: storia dello Stato.

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Pubblichiamo, a cura di Antonio Zucaro, la recensione del testo di Sabino Cassese, Governare gli Italiani – storia dello Stato, nel quale l’autore ripercorre tutte le fasi successive del dispiegarsi dell’azione dello Stato italiano  – come somma di istituzioni pubbliche di governo della comunità –  dall’Unità d’iItalia in poi. L’ attenzione è posta soprattutto su due temi: la forza (o la debolezza, a seconda dei casi) dell’istituzione “Stato” nel corso della storia nazionale e, oggi, nei confronti delle Istituzioni internazionali le quali, attraverso un complesso sistema di regole in qualche modo imbrigliano e orientano la sovranità degli Stati nazionali.

Particolarmente interessanti e azzeccati i riferimenti specifici alla “burocrazia ministeriale“, composta  “dalle burocrazie ministeriali in senso proprio….da sempre strutturalmente deboli ” e da un “nomenklatura” costituita ” dai capi di gabinetto, categoria quest’ultima che ai corpi burocratici è sostanzialmente esterna, tranne qualche eccezione” e che è “cresciuta di peso come tramite fra una politica debole e un’amministrazione sottomessa”.

 Recensione del libro di Sabino Cassese: Governare gli Italiani – anno 2014.

 

Nuova etica pubblica – numero 2 della rivisita dell’Associazione.

Pubblichiamo il numero 02 di “Nuova Etica Pubblica“, rivista dell’Associazione diretta da Daniela Carlà, che si occupa dei problemi attuali delle pubbliche amministrazioni. In stretta correlazione con il lancio della nuova riforma della Pa da parte del Governo Renzi il tema prescelto è quello della valutazione.

In evidenza l’intervista ad Angelo Rughetti, Sottosegretario di Stato per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione.

Buona lettura.

 Rivista Nuova Etica Pubblica – luglio 2014