PUBBLICATO IL RAPPORTO OCSE 2013 SULLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.

 

OCSE – Government at a glance 2013

Puntuale alla scadenza biennale come dall’anno 2009, l’OCSE ha diffuso la pubblicazione “Government at a glance 2013″, che costituisce una ricchissima rassegna di dati e informazioni sul funzionamento delle Pubbliche amministrazioni nei paesi OCSE. Ulteriore novità dell’edizione 2013 è costituita dall’elaborazione dei dati relativi alla “fiducia nei Governi” così come monitorata presso gli amministrati dei vari Paesi. L’Italia si conferma agli ultimi posti in questa classifica “della fiducia” – si veda alla pagina 25 del Rapporto.

Insieme al testo integrale del Rapporto, pubblichiamo anche una sua sintesi in italiano, parimenti curata dall’OCSE, nonché i primi commenti pubblicati sul sito di Forum PA”

UNO SGUARDO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2013 – Sintesi in Italiano

FORUM PA – Prime considerazioni sui dati OCSE pubblicati su “Government at a glance 2013”.

TESTO DEL DECRETO 101/2013 CONVERTITO IN LEGGE 125/2013

Pubblichiamo nella sua forma definitiva, così come elaborato dalla Gazzetta ufficiale del 30 ottobre ultimo scorso, il testo della manovra sulla Pubblica amministrazione varata dal Parlamento sulla base del decreto legge emanato dal Governo Letta e la guida per la sua applicazione predisposta dal dipartimento funzione pubblica.

Decreto legge 31 ago 2013 n 101 coordinato con legge di conversione 30 ott 2013 n 125.

Guida del Governo al decreto_legge n 101_2013

SHUTDOWN IN U.S.A.

 Obama

Il termine shutdown sta a significare “interruzione”, “blocco”, “chiusura”. Nell’occasione riguarda gli Uffici federali del Governo U.S.A. lo stanziamento budget dei quali non è stato approvato dal Senato . Dal 1° ottobre sono sospesi alcuni servizi pubblici federali fra i quali la concessione di mutui e prestiti sostenuti dal Governo, nonchè alcuni uffici della stessa Casa bianca. Salvaguardati i servizi essenziali, quali areoporti, ospedali, tribunali, poste. Tutti i servizi saranno comunque rallentati. Sono coinvolti 800.000 pubblici dipendenti dei 4,1 milioni complessivi (compresi i militari): il loro rapporto di servizio e il pagamento dello stipendio è sospeso fino a quando non sarà trovata un’intesa al Congresso. La vicenda si presta a varie considerazioni e paragoni. Una su tutte ci pare evidente e preminente: la politica, ovunque, tuttavia in diverse modalità ed intensità, condiziona la macchina amministrativa di qualunque paese civile. Analizzare i problemi della pubblica amministrazione significa sempre osservare i suoi rapporti con la gestione politica.

Qui in basso un riferimento al Sole 24 ore quanto agli effetti dello SHUTDOWN sulla vita civile americana.

Il sole 24 ore del 2 ottobre 2013 Effetti dello shutdown U.S.A.

Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Emanato il decreto del Presidente della Repubblica.

DPR n 62 del 16 aprile 2013 Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Lectio magistralis del prof. Sabino Cassese sulla gestione delle politiche pubbliche in Italia

sabino-cassese

2013 Qualità politiche pubbliche Sabino_Cassese

Video della Lectio magistralis sulle politiche pubbliche Camera dei deputati febbraio 2013 Continua a leggere

La presenza femminile nella pubblica amministrazione 2012

Presidenza Cons Ministri Rapporto 2012 sulla presenza femminile nella PA

L’ultimo Rapporto redatto dalla Presidenza el Consiglio dei Ministri, in applicazione della Direttiva del 23 mag 2007, sulla presenza femminile nella PA e sulle azioni poste in essere in materia nelle varie amministrazioni. Il rapporto, frutto di rilevazioni effettuate in tutte le amministrazioni, testimonia di una lenta azione di riequilibrio in corso. In tal senso elementi significativi paiono essere sia la massiccia presenza femminile nel telelavoro e nel lavoro part-time, sia il riequilibrio della presenza delle donne nelle posizioni dirigneziali (pag 20 del rapporto) e in quelle di responsabilità di processo (pag. 21), con un picco di prevalenza femminile ( 66%) negli Enti previdenziali.

Mappa geografica della distribuzione dei dipendenti pubblici in Italia nel 2010 e 2011

La ”cartina geografica” dell’Italia presentata qui sotto mostra la trasposizione dei dati contenuti nell’altro file denominato ”ITALIA dipendenti pubblici, distribuzione per comparto e per regione”: per ciascuna Regione sono indicati il numero di dipendenti pubblici occupati nell’anno 2010

Mappa geografica e numero dei dipendenti pubblici in Italia 2010.

 Mappa geografica e numero dei dipendenti pubblici in Italia 2011.

Clicca qui per l’Aggiornamento dei DATI STATISTICI AL 2011.

 

 

Distribuzione dei dipendenti pubblici italiani per comparto e per regione geografica – anni 2010 e 2011

ITALIA

AGGIORNAMENTO DEI DATI AL 2015 – CLICCA QUI.

I dati qui presentati in un ”trittico” di fogli excel traggono spunto e sintetizzano una ricerca effettuata dal Servizio bilanci del Senato sulla consistenza dei dipendenti pubblici articolata nella doppia griglia dei comparti e della collocazione territoriale. I dati, che sono presentati anche sulla cartina geografica di cui al file pdf dal nome ”Mappa geografica e numero dei dipendenti pubblici in Italia”, mostrano alcune significative evidenze: 1) innanzittutto il rapporto dipendenti pubblici /popolazione in piena media OCSE; 2) inoltre la tabella sfata il mito di un’Amministrazione pubblica in mano alle ”mezze maniche ministeriali”: in effetti sui circa 3,2 milioni di addetti, il grosso è inserito nella Scuola (1 ml di addetti circa), nella Sanità (650.000 addetti circa), nelle Autonomie locali (600.000 addetti circa), nei Corpi di Polizia e Forze armate (500.000 addetti). Rimangono circa 300.000 addetti ”burocrati” di Amministrazioni statali e di enti pubblici non economici nazionali, i quali spesso e in modo sommario vengono identificati con un ”tutto” che è molto più consistente e variegato. Le leggi che regolano il pubblico impiego tengono conto di questa realtà?

ITALIA dipendenti pubblici distribuzione per comparto e per regione – anno 2010

Dipendenti del Servizio sanitario nazionale – anno 2011

Numero e distribuzione dei dipendenti pubblici – anno 2011

Spesa PA per abitante nella UE

Confronti con spese delle PA su PIL dei Paesi OCSE

Distribuzione di GENERE dei dipendenti pubblici

Numero dei dipendenti pubblici nei Paesi OCSE

Un panorama dedicato al numero dei dipendenti pubblici nei Paesi OCSE. La tabella quantifica anche il rapporto fra popolazione e dipendenti della PA nei vari Paesi. Il confronto, che evidenzia tassi molto difformi fra le diverse realtà, mostra comunque che l’Italia con il suo 57 per mille circa è assolutamente in media rispetto ad altri Paesi avanzati.

2010 DIPENDENTI PUBBLICI nei paesi OCSE

Dipendenti pubblici a tempo indeterminato nella PA italiana 2007 – 2011

  • La Ragioneria generale dello Stato, nel consueto censimento annuale, presenta il quadro dei dipendenti dell’Amministrazione pubblica italiana, distinto per comparto, per l’anno 2011

CONTO DELLA PA DIPENDENTI PA 2011

Cavour e il disegno generale di Stato al compimento dell’Unitá d’Italia

cavour

L’impostazione di Cavour dell’unificazione dell’Ordinamento economico-giuridico italiano. Lezione di Sabino Cassese (clicca qui) in occasione del 150imo anno dall’Unità d’Italia. Palazzo delle Esposizioni, 25 maggio 2011.

Sabino Cassese: Regole e amministrazione pubblica.

In primo piano

sabino-cassese

Pubblichiamo l’intervento del prof. Sabino Cassese al Convegno “Regole e Pubblica Amministrazione”, tenutosi nel marzo 2013 al Dipartimento della Funzione Pubblica. L’argomento centrale dell’intervento trae spunto dall’analisi dei fenomeni di illegalità nelle amministrazioni pubbliche

clicca qui per vedere il video.

 

Messaggio del Presidente del Consiglio M. Monti

UNA AGENDA PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA

Roma, lunedì 28 gennaio Sala della Mercede,

Mi dispiace non poter essere presente oggi a questo interessante incontro, che già nel titolo evoca un approccio a me familiare, e del tutto condivisibile, cioè quello della definizione di un’”Agenda”.

n effetti ho molto apprezzato l’iniziativa di  tante e diverse associazioni, più di 50, che sono riuscite  a trovare un  terreno d’intesa e sottoscrivere  un “Accordo di azione comune per la democrazia paritaria”. E di riunire le candidate e i candidati alle prossime elezioni politiche per presentare, discutere e condividere tale Agenda. Continua a leggere

Atti del Convegno “CORRUZIONE E ILLEGALITA’, IL NO DELLE DONNE”

logo-noidonne

Corruzione e illegalità. Il NO delle donne

MARTEDI’ 13 NOVEMBRE 2012 (ore 15,00/19,00) al Senato della Repubblica (Sala Bologna).

Ideato e organizzato dalla rivista ‘noidonne’ e da ‘Noi Rete Donne’

Introducono e coordinano: Tiziana Bartolini, Daniela Carlà.

Interventi: Elisabetta Maria Cesqui (Sostituto Procuratore Generale Cassazione ) Valeria Fedeli (Accordo per le regole e la legalità /Cgil, Cisl, Uil) Vittoria Franco (Senatrice) Ermanno Granelli (Consigliere Corte dei Conti) Francesca Izzo (Docente universitaria) Beatrice Lorenzin (Deputata) Gianpiero Menegazzo (Direttore ACRIB – Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta) Angela Napoli (Deputata) Stefano Rodotà (Docente universitario)

 Atti del Convegno CORRUZIONE E ILLEGALITA’ IL NO DELLE DONNE – 13 nov 2012

 

Intervista di Tiziana Bartolini a Stefano Rodotà su corruzione e consenso sociale.

 

Appello di azione comune dopo le elezioni del febbraio 2013

COMUNICATO/APPELLO

Le associazioni, reti e movimenti aderenti all’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria si felicitano del fatto che, per la prima volta nella storia della Repubblica, oltre il venticinque per cento degli eletti nel nuovo parlamento siano donne, e tra esse, molte giovani: in dettaglio (salvo aggiornamenti dovuti alle opzioni) 86 elette al Senato (27,3%) e 179 alla Camera (28,4%). Desta però preoccupazione che ciò avvenga in un quadro di grande incertezza politica dovuta alla mancanza di maggioranza al Senato della coalizione giunta prima alla Camera dei Deputati, col rischio di una breve durata della legislatura e che, perciò, le elette non siano poste in condizione di esercitare l’azione di rinnovamento di cui potrebbero essere protagoniste.

Le firmatarie dell’accordo chiedono che si tenga conto della accresciuta presenza femminile e che, perciò, vengano assegnati alle donne posti di responsabilità e di potere nelle Presidenze delle Assemblee, delle Commissioni e delle Giunte parlamentari e ritengono che, poiché si dovrà in ogni caso procedere alla elezione del Capo dello Stato, si possa avanzare la proposta di eleggere una donna alla Presidenza della Repubblica. Esse chiedono altresì che la metà dei ministri del Governo che comunque dovrà costituirsi siano donne.

Le firmatarie dell’accordo ritengono che la pressione esercitata dai movimenti delle donne che operano nella società civile, in particolare da quelle riunite nell’Accordo, abbia contribuito a convincere almeno alcune delle formazioni politiche scese in campo in questa competizione elettorale della necessità di mettere donne in lista per dimostrare che si voleva operare un rinnovamento del personale politico.

Tuttavia non si può ignorare la circostanza che, in gran parte, la accresciuta presenza delle donne in Parlamento sia (malgrado alcuni partiti siano ricorsi a primarie per la scelta dei candidati o alla loro designazione tramite il Web) più il risultato di un processo di cooptazione e di scelta compiuta dagli uomini, anche grazie alla legge elettorale vigente, che non a una vera elezione. Se ne trova conferma nel risultato, meno soddisfacente, ottenuto dalle donne nelle elezioni del Lazio, della Lombardia e del Molise: secondo i dati finora disponibili, il 18% nel Lazio, il 18,75% in Lombardia, due sole donne elette in Molise. Gran parte delle elette provengono dai “listini” del Presidente: è dunque evidente che è urgente introdurre, in tutte le elezioni in cui si vota con preferenza, la doppia preferenza di genere.

Le firmatarie dell’Accordo chiedono che in ogni caso il nuovo Parlamento:- metta mano subito alla modifica della legge elettorale introducendo “regole elettorali women friendly” che, quali che sia il metodo elettorale adottato, prevedano norme di garanzia per la presenza delle donne nelle liste e per assicurare parità di opportunità per essere elette e che raccordi i rimborsi elettorali (sia pur adeguatamente ridotti) alla percentuale di donne elette;- una legge che regoli il sistema dei partiti secondo l’articolo 49 della Costituzione, prevedendo anche norme per la parità di genere negli organi politici, in particolare quelli incaricati della selezione delle candidature. – norme di trasparenza e di riduzione dei costi delle campagne elettorali.

Le firmatarie dell’accordo chiedono ai neoleletti Presidenti del Lazio, della Lombardia e del Molise di comporre giunte con il 50% di donne e di pronunciarsi per una modifica delle leggi elettorali regionali, che introducano la doppia preferenza di genere.

Roma – 1 marzo 2013

LE FIRMATARIE:

1. NOI RETE DONNE

2. AFFI – ASSOCIAZIONE FEDERATA FEMMINISTA INTERNAZIONALE

3. SE NON ORA QUANDO

4. AGI (Ass. Giuriste Italiane – sez. romana)

5. AIDOS

6. ANDE

7. ASPETTARE STANCA

8. ASSOCIAZIONE ALMA CAPPIELLO

9. ASSOCIAZIONE BLOOMSBURY

10. ASSOCIAZIONE DONNE BANCA D’ITALIA

11. ASSOCIAZIONE NOID TELECOM

12. ASSOLEI

13. CENTRO ITALIANO FEMMINILE

14. CONSULTA DONNE DI COLLEFERRO

15. COORDINAMENTO ITALIANO LOBBY EUROPEA DELLE DONNE

16. COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI

17. COMMISSIONE DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ ASS.NE STAMPA ROMANA

18. CORRENTE ROSA

19. CRASFORM Onlus

20. DONNE CHE SI SONO STESE SUI LIBRI E NON SUI LETTI DEI POTENTI

21. DONNE E INFORMAZIONE

22. DONNE IN QUOTA

23. DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE

24. FIDAPA

25. FILOMENA

26. FONDAZIONE ADKINS CHITI – Donne in musica

27. FONDAZIONE NILDE IOTTI

28. GIO (Osservatorio studi di genere, parità e pari opportunità.)

29. GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome)

30. ILCORPO DELLE DONNE- BLOG di Lorella Zanardo

31. IL PAESE DELLE DONNE

32. INGENERE

33. LA META’ DI TUTTO

34. LE NOSTRE FIGLIE NON SONO IN VENDITA

35. LIBERA DONNA – ROMA

36. LIBERE TUTTE – Firenze

37. LUCY E LE ALTRE

38. MOUDE (Movimento Lavoratrici dello spettacolo)

39. MOVIMENTO ITALIANO DONNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA

40. NOI DONNE

41. NOIDONNE 2005 – Sassari

42. PARIMERITO

43. PARI O DISPARE

44. PROFESSIONAL WOMEN’S ASSOCIATION

45. RETE ARMIDA

46. RETE PER LA PARITA’

47. SOLIDEA

48. TAVOLA DELLE DONNE sulla violenza e sulla sicurezza nella città di Bologna

49. UDI

50. USCIAMO DAL SILENZIO

51. WOMEN IN THE CITY

 

 

Appello 21 marzo 2013 per una donna alla Presidenza della Repubblica

l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria chiede l’elezione di una donna alla Presidenza della Repubblica

Le associazioni, reti e movimenti aderenti all’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria si felicitano del fatto che, secondo i dati più recenti, (fatte salve le convalide delle Giunte per le elezioni o eventuali dimissioni ), la percentuale delle donne elette nel Parlamento sia superiore rispetto alle prime stime e sfiori il 31%: in dettaglio le donne parlamentari risultano essere 291, di cui 103 elette al Senato su 319 senatori (quasi il 30%) e 198 alla Camera su 630 deputati (sfiora il 30%). Si è ancora ben lontani dall’obiettivo di una presenza paritaria dei due generi, ma si tratta comunque di un passo avanti. Di particolare e positivo significato l’elezione a Presidente della Camera dei deputati di una donna, Laura Boldrini, cui le firmatarie del presente comunicato rivolgono fervidi rallegramenti e auguri.

Le firmatarie dell’Accordo rinnovano pertanto l’appello che, tenuto conto della presenza in ogni campo di donne di comprovata competenza ed eccellenza, capaci di prendersi cura delle più urgenti necessità del paese, si assegnino alle donne posti di responsabilità e di potere in tutte le cariche istituzionali e ritengono che, si possa avanzare la proposta di eleggere una donna alla Presidenza della Repubblica. Pur se permane la preoccupazione per la situazione di incertezza politica col rischio di una breve durata della legislatura, le firmatarie dell’Accordo ribadiscono la richiesta che in ogni caso il nuovo Parlamento:

  • metta mano subito alla modifica della legge elettorale introducendo regole elettorali rispettose del principio della democrazia paritaria e che, dunque, quale che sia il metodo elettorale adottato, prevedano norme di garanzia per la presenza del 50% di donne nelle liste e per la loro elezione, secondo i criteri contenuti nel documento sottoscritto dall’Accordo;

  • adotti una legge che regoli il sistema dei partiti secondo l’articolo 49 della Costituzione, prevedendo anche norme per la parità di genere negli organi politici, in particolare quelli incaricati della selezione delle candidature.

  • aggiorni, rafforzandola, la legge 906 del 2012 in materia di trasparenza e di riduzione dei costi delle campagne elettorali

Roma 21 marzo 2013

Le firmatarie

  • NOI RETE DONNE 

  • AFFI – ASSOCIAZIONE FEDERATA FEMMINISTA INTERNAZIONALE

  • SE NON ORA QUANDO           

  • AGI (Ass. Giuriste Italiane – sez. romana)

  • AIDOS

  • ANDE

  • ASPETTARE STANCA

  • ASSOCIAZIONE ALMA CAPPIELLO

  • ASSOCIAZIONE BLOOMSBURY

  • ASSOCIAZIONE DONNE BANCA D’ITALIA

  • ASSOCIAZIONE NOID TELECOM

  • ASSOLEI

  • CENTRO ITALIANO FEMMINILE

  • CONSULTA DONNE DI COLLEFERRO

  • COORDINAMENTO ITALIANO LOBBY EUROPEA DELLE DONNE

  • COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI

  • COMMISSIONE DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ ASS.NE STAMPA ROMANA

  • CORRENTE ROSA

  • CRASFORM Onlus

  • DONNE CHE SI SONO STESE SUI LIBRI E NON SUI LETTI DEI POTENTI

  • DONNE E INFORMAZIONE

  • DONNE IN QUOTA

  • DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE

  • FIDAPA

  • FILOMENA

  • FONDAZIONE ADKINS CHITI – Donne in musica

  • FONDAZIONE NILDE IOTTI

  • GIO (Osservatorio studi di genere, parità e pari opportunità.)

  • GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome)

  • ILCORPO DELLE DONNE- BLOG di Lorella Zanardo

  • IL PAESE DELLE DONNE

  • INGENERE

  • LA META’ DI TUTTO

  • LE NOSTRE FIGLIE NON SONO IN VENDITA

  • LIBERA DONNA –ROMA

  • LIBERE TUTTE – Firenze

  • LUCY E LE ALTRE

  • MOUDE (Movimento Lavoratrici dello spettacolo)

  • MOVIMENTO ITALIANO DONNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA

  • NOI DONNE

  • NOIDONNE 2005 – Sassari

  • PARIMERITO

  • PARI O DISPARE

  • PROFESSIONAL WOMEN’S ASSOCIATION

  • RETE ARMIDA

  • RETE PER LA PARITA’

  • SOLIDEA

  • TAVOLA DELLE DONNE sulla violenza e sulla sicurezza nella città di Bologna

  • UDI

  • USCIAMO DAL SILENZIO

  • WOMEN IN THE CITY