Lo scandalo dei finanziamenti ai consiglieri regionali.

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Lo scandalo dei rimborsi elettorali ai partiti erogati direttamente dalla Regione Lazio ai vari gruppi politici in Consiglio regionale – come nel resto di quasi tutte le altreAmministrazioni regionali – si sta diradando nella memoria collettiva. Invece, al di là del faccione di Franco Fiorito e delle feste scollacciate organizzate da questo o quel consigliere regionale, fissiamo i veri punti politico-amministrativi di quella vicenda:

  • sistema basato su un budget generale di spesa approvato in sede di deliberazione del bilancio della Regione, dettagliato nelle singole voci, ciascuna corrispondente all’importo del fondo destinato a ciascun gruppo consiliare,
  • importo annuo del “fondo”: circa 14 milioni di euro;
  • gestione di ciascun “fondo” a cura del capogruppo che teneva contabilità personale – non rimessa a qualsivoglia controllo pubblico – dei versamenti ai vari consiglieri a titolo di “rimborso elettorale”;
  • leggi regolatrici di una simile procedura “amministrativa”: nessuna.

Deposizione di Franco Fiorito ai pubblici ministeri: “Così funzionava il finanziamento ai consiglieri” -clicca qui

Ripetiamo ancora: il faccione e le arroganze  di Franco Fiorito in questa vicenda sono servite ad occultare agli occhi dei più una questione basilare:  come è possibile che un intero Consiglio regionale della Repubblica possa operare al di fuori di qualunque legge o criterio di legittimità?

Una risposta noi ce l’avremmo: l’abrogazione del 1o comma dell’articolo 125 della Carta costituzionale che prevedeva un sistema di “controllo di legittimità degli atti amministrativi della Regione…esercitato in forma decentrata….nei modi e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica”. Il sistema dei controlli di legittimità degli atti delle Province e dei Comuni, previsto dall’articolo 130 della Carta costituzionale del 1946, è stato parimenti abrogato.

Cioè a dire che la riforma del titolo V della CostituzioneLegge costituzionale n 3 del 18 ottobre 2001) si è avventurosamente impegnata ad affermare il principio della pari ordinazione degli Organi territoriali della Repubblica travolgendo, tuttavia, altri principi fondamentali, primo fra i quali quello della garanzia di legittimità degli atti della Pubblica amministrazione.

Il sistema dei controlli di legittimità degli atti delle Regioni (anche delle Province e dei Comuni) è stato letteralmente smantellato, senza che al suo posto fosse concepito alcunché.

…e questi sono i risultati…… qualcuno ha il coraggio di collegare l’assenza di controlli sugli atti di spesa in un numero enorme di amministrazioni pubbliche (o private di proprietà pubblica) con la possente scalata dell’Italia nella classifica dei paesi con il tasso di corruzione più alto? Con uno slogan potremmo dire: “Finalmente oggi rubare è facile!”.

Giuseppe Beato

Anticorruzione – Seminario OCSE: “Rafforzare l’integrità nel settore pubblico per uno sviluppo economico sostenibile”


OCSE

VEDI ANCHE GLI INTERVENTI AL PRECEDENTE SEMINARIO SULL’ANTICORRUZIONE DEL MARZO 2012 PRESSO IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFACAZIONE

Il 29 ottobre 2012 la Presidenza del Consiglio e l’OCSE hanno organizzato un seminario sulla tematica delle misure anticorruzione nei Paesi aderenti dal titolo “Rafforzare l’intergrità nel settore pubblico per uno sviluppo sostenibile”.

Agenda del Seminario OECD 29 ott 2012

Video del seminario del 29 ottobre 2012

Sintesi-dei-contenuti-del-convegno

Relazione del Governo-italiano al seminario OCSE anti-corruzione

 

Convegno ItalianiEuropei: “Corruzione un problema culturale?”

Poete seguire i video del convegno organizzato dalla Fondazione Italiani Europei a questo link http://www.italianieuropei.it/it/video.html . All’incontro che si è svolto il 12 marzo 2012 a Roma, sono intervenuti: Giovanni Bianconi, Roberto Garofoli, Nello Rossi, Michele Vietti, Filippo Patroni Griffi, Massimo D’Alema.

Anticorruzione in Europa: chi sono i collaboratori civici, chi sono i Whistleblowers

Il contrasto alla corruzione in termini preventivi può essere affrontato in varie modalità. Tra queste l'”informazione riservata” – il “fischietto” (whistleblowing), la “dritta” potremmo dire in dialetto romano – da parte di impiegati pubblici e privati su fenomeni corruttivi venuti a loro conoscenza può assumere grande rilevanza. Infatti, coloro che, nell’esercizio delle proprie funzioni lavorative, si trovino coinvolti o informati di fatti di corruzione, se li denunciano in forme appropriate alle autorità preposte all’anticorruzione, non solo consentono una efficace opera di repressione ma, soprattutto, manifestano un coinvolgimento eticamente corretto ed una impostazione culturale che costituisce essa stessa il primario deterrente al fenomeno della corruzione.

Si allegano alcuni documenti sul tema specifico:

Atti del Convegno OCSE a Roma 2012 sull’anticorruzione.

Atti del Seminario del marzo 2012 al Ministero per la Pubblica Amministrazione

Documento del feb 2008 dell’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione, istituito con legge n 3/2003.

Tradati e Gaboardi: whistleblowers nell’ordinamento giuslavoristico.

Daniela Mainenti sul tema dei whistleblowers.

Vitaliano D’Angerio: tutelati solo i dipendenti pubblici 2012.

Ranieri Razzante: whistleblowing e nuove legge anticorruzione 2012.