Vecchi dirigenti pubblici di carriera, quali noi siamo, avvampano d’imbarazzo al pensiero che un testo di legge – predisposto negli uffici di un Ministero e consegnato, prima ai responsabili politici e istituzionali, poi alla Gazzetta ufficiale – possa essere infarcito con ben 181 refusi, fra quali anche errori di ortografia. Continua a leggere
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Guido Melis e Alessandro Natalini – Ricerca documentale audiovisiva sui Capi di Gabinetto
Il prof. Guido Melis e il dr. Alessandro Natalini stanno predisponendo un data base generale di tutti i Capi di Gabinetto della Repubblica dall’Unità d’Italia al Governo Renzi (vedi qui la presentazione del lavoro il 15 ottobre 2014 alla presenza del prof. Sabino Cassese clicca qui). Continua a leggere
Cassese 2007 – Merito e stabilità degli impiegati pubblici.
Può essere utile ritornare su un’antica e sempreverde Lectio Magistralis del prof. Sabino Cassese, tenuta all’Università Suor Orsola di Benincasa di Napoli nel 2007:”L’ideale della pubblica amministrazione: principio del merito e stabilità degli impiegati“. L’esposizione parla di principi generali tuttora vigenti negli Stati occidentali. Continua a leggere
Seminario SVIMEZ sull’analisi delle politiche pubbliche.
Pubblichiamo gli atti del seminario tenutosi nel maggio 2016 presso la SVIMEZ sulla’”Analisi delle politiche pubbliche e controllo di gestione“. Promosso da Manin Carabba, presidente onorario della Corte dei Conti, con relazione introduttiva del prof. Bruno Dente: i discussant erano Giorgio Macciotta, Paolo De Ioanna, Antonio La Spina, Nino Zucaro, Giuseppe Beato, Mita Marra, Dario Ciccarelli. Continua a leggere
Quando Marco Pannella fu arrestato dal Commissario Ennio Di Francesco.
Ci piace ricordare Marco Pannella in una delle sue innumerevoli iniziative di lotta e di disobbedienza civile avvenuto nel 1975, quando decise di fumare uno spinello in pubblico, atto proibito dalla legge. L’episodio vide coprotagonista un simpatizzante della nostra associazione, allora Capo della sezione narcotici della questura di Roma: Ennio Di Francesco (vedi qui). Egli fu invitato in Via di Torre Argentina nella sede del partito radicale e praticamente “costretto” ad arrestare Pannella, in ossequio alla legge vigente. Di Francesco, nello stessa giornata, dopo averlo arrestato inviò un telegramma a Pannella che così recitava:”Se come funzionario ho dovuto applicare una legge anacronistica e iniqua, come cittadino mirante a una società più giusta e umana, non posso non esprimerle stima e ammirazione“. Di Francesco fu immediatamente trasferito all’Ufficio passaporti, ma così si realizzò l’incontro fra un maestro di etica politica e un protagonista a schiena dritta di etica pubblica-amministrativa.
Vedi qui la ricostruzione dell’episodio su Huffington post
La rivista “Nuova Etica Pubblica” – il numero di maggio 2016.
Pubblichiamo il numero di maggio della nostra rivista “Nuova Etica Pubblica“, diretta da Daniela Carlà. Il focus di questo numero é posto su “Potere centrale e territorio – decisori in rete”.
Spiccano le interviste alla Vice Presidentessa del Senato, Valeria Fedeli e al Presidente dell’INAIL Massimo De Felice.
Rivista “Nuova Etica Pubblica” – Maggio 2016
Dibattito sulla riforma costituzionale: il testo delle modifiche.
Il nostro primo contributo al dibattito in corso sulla riforma costituzionale, di cui daremo conto su questo sito, é banale: pubblichiamo in maniera – speriamo – chiara il testo delle modifiche approvate dal Parlamento in seconda lettura lo scorso 15 aprile, evidenziando in rosso le modifiche intervenute sul testo esistente. Rinviando al testo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (clicca qui), ricordiamo che la gran parte dell’articolato entrerà in vigore con la prossima legislatura successiva allo scioglimento di entrambe le camere (art. 41), ove prevalgano i “sì” al referendum confermativo del prossimo autunno.
Nessun sito istituzionale, a nostra conoscenza, ha fatto un’operazione di trasparenza di estrema semplicità: mettere a fronte testo vecchio e testo nuovo, onde porre in condizione i cittadini di costruirsi direttamente e autonomamente una propria convinzione, senza orpelli della più varia natura. Era così difficile?
Testo a fronte riforma Costituzione
Dove nasce la corruzione.
Uno dei falsi miti prodotti dal ciclone di “Mani pulite” – 20 anni fa – fu quello della credenza di una società civile “buona” e della politica “cattiva”, mito questo che risolse tanti conflitti di coscienza nell’animo dei più. La recente intervista al presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo (vedi qui), pur largamente condivisibile nei suoi contenuti, ha in qualche modo rinnovato l’idea di una “politica cattiva” in sé e a prescindere. Così non è e non è mai stato. C’è ora chi, con grande coraggio, prende posizione per un’idea molto meno consolatoria sulle origini della corruzione imperante nel nostro Paese: essa nasce dalla società civile, da noi o, perlomeno, da quelli di noi o da quella parte di noi stessi che preferisce contravvenire ad alcune regole base del vivere civile. Giusto riportare il punto di vista in questione di Ernesto Galli della Loggia nel fondo pubblicato sul Corriere della Sera dello scorso 26 aprile 2016 – clicca qui. Continua a leggere
Comune di Roma: idee per un cambiamento.
Pubblichiamo la relazione del Presidente della nostra associazione, Antonio Zucaro, tenuta in occasione del convegno “Roma “la” capitale metropolitana”, organizzato da Fab.rica lo scorso 26 febbraio 2016 (vedi locandina). La relazione, partendo dalla lettura critica della situazione attuale, descrive i punti cardine necessari per una riforma del Comune di Roma: a) unificazione di “Roma capitale” con “città metropolitana, sul piano istituzionale; b) riforma del funzionamento del sistema di amministrazione, basata su decentramento, collegamento fra azione amministrative e sistema dei conti, Continua a leggere
ISTAT – Il conto consolidato della PA 2015 e costo del lavoro pubblico.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato dall’ISTAT (vedi) l’ultimo conto economico trimestrale e il consolidato 2015 delle Amministrazioni pubbliche, con la quantificazione dei grandi aggregati di entrata e di uscita e dei saldi più importanti (indebitamento netto, saldo corrente e saldo primario). Questi i risultati.
Si nota subito come sia il macigno degli interessi passivi per debito pubblico (68 mld €) a pesare sul saldo globale (indebitamento netto) fra entrate e uscite delle Amministrazioni pubbliche (-42 mld€): senza l’eredità di 35 anni di sperperi, la gestione della cosa pubblica potrebbe viaggiare spedita ed effettuare investimenti e spese sociali in quantità sicuramente maggiore. La spesa per interessi, peraltro, é fortunatamente in netta discesa rispetto al 2012, epoca in cui con più violenza si abbatté sui nostri conti pubblici il peso dello spread con i tassi d’interesse tedeschi. Colpisce l’evidenza dell’incremento della spesa per pensioni e prestazioni sociali, nonostante le misure draconiane adottate con la “legge Fornero”. Diminuisce – dal 2012 – di 4,5 mld di euro la spesa per redditi di lavoro dipendente. Fa ben sperare una certa tendenza alla ripresa delle spese per investimento pubblico, dalle quali dipende in gran parte la qualità delle nostre infrastrutture. Incontrovertibilmente aumenta il peso delle imposte dirette e indirette e dei contributi sociali, in una spirale di appesantimento del costo del lavoro sul fronte delle imprese e di decremento della propensione al consumo sul fronte delle famiglie.
Vero snodo di operatività reale non invasiva e antisociale sui conti pubblici sarebbe e dovrebbe essere la diminuzione della spesa per “consumi intermedi” delle PP . AA. (automobili, energia, informatica) sui quali esistono margini di risparmio nell’ordine di miliardi (vedi qui). Qui tuttavia si tratta per il Governo di esercitare tutta la propria volontà politica per “calmierare” i mille rivoli di spesa che provengono incontrollati dai circa 40.000 centri di spesa delle varie pubbliche amministrazioni italiane. Eppure sarebbe l’unico tipo di risparmio che comporterebbe per la comunità nazionale benefici senza costi sociali collaterali.
L’acquisto di beni e servizi nelle pubbliche amministrazioni.
Presentiamo la rilevazione effettuata dal Ministero dell’Economia e finanze e dall’ISTAT in ordine all’approvvigionamento di beni e servizi effettuato dalla pubbliche amministrazioni nell’anno 2014. Nelle tabelle del rapporto sono posti a confronto per le categorie tipiche di spesa (automobili,energia, servizio fotocopie, informatica) i prezzi medi pagati sul mercato e quelli pagati attraverso il ricorso alla Convenzione Consip , la società di proprietà pubblica costituita per ottenere prezzi calmierati a favore delle circa 20.000 amministrazioni pubbliche italiane.
La realtà dei fatti ci racconta che il ricorso alla spesa calmierata viene attuato solo per il 17% della spesa totale per approvvigionamento di beni e servizi. Il quotidiano La Repubblica, in un suo articolo dell’11 aprile scorso, quantifica in 20 miliardi il risparmio che la PA nel suo complesso potrebbe conseguire attraverso il ricorso integrale alle convenzioni CONSIP (vedi l’articolo). Con riserva sull’esattezza del calcolo lì effettuato, è impossibile non convenire sul fatto che i risparmi conseguibili sono nell’ordine dei miliardi di euro. Aggiungiamo un’altra nostra considerazione: la lettura delle tabelle lascia trasparire la circostanza che gli incrementi di spesa inutile più rilevanti sono quelli provenienti dalle Amministrazioni locali (considerazione poco “corretta” politicamente, ma così é).
Il Convegno Crs sulla produzione legislativa in Italia.
Pubblichiamo il link di registrazione audio del Convegno sulla Produzione legislativa in Italia, dello scorso febbraio 2016.
Ascolta qui la registrazione video.
La rimozione della dr.ssa Sabbadini dell’ISTAT e lo spoils system all’italiana.
Lasciamo al suo eccellente curriculum, alle perplessità manifestate alla stampa dalla Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli (vedi) e agli articoli di giornali di più grande diffusione le valutazioni unanimi – alle quali ci associamo – sul valore professionale della dr.ssa Linda Laura Sabbadini, già Capo Dipartimento all’Istat, rimossa dal suo incarico in virtù di un deliberato del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto (vedi fra i tanti Corriere della Sera, Secolo XIX e Huffington post). Continua a leggere
Corruzione a Roma: fatti e non chiacchiere.
A ognuno il suo mestiere. Maurizio Crozza ci fa sorridere amaramente (il Paese delle meraviglie di ieri sera 18 marzo) sui “difetti” endemici di un certo sottobosco romano nel quale, più che i “Rugantino”, operano personaggi simili a quelli che lui ha battezzato come “Rubantino“! – vedi. I giornaloni della Repubblica sono paghi nel pubblicare articoli di denuncia degli scandali ed è giusto, democratico e sacrosanto che facciano così…. senza peraltro che nessuno si dia pena di dare diffusione del documento ufficiale dell’ANAC (vedi delibera n 207 del 2 marzo 2016).
A noi di Nuova Etica Pubblica, che apparteniamo al mondo dei “cultori” della materia, spetta invece il compito di approfondire la problematica legata agli scandali proponendo soluzioni gestibili amministrativamente. Sulla questione della corruzione come fenomeno ormai endemico della pubblica amministrazione – centrale, territoriale e locale – abbiamo dedicato un numero della nostra rivista (vedi qui) e, in conclusione, andiamo proponendo da anni rimedi concreti e attuabili – ove ci sia reale volontà politica – per avviare una seria operazione di contrasto alla corruzione nella Pubblica Amministrazione.
Ripubblichiamo, pertanto, le nostre proposte in merito a tre strumenti amministrativi di contrasto alla corruzione e per il ripristino della legalità nell’Amministrazione pubblica:
1. l’introduzione di controlli successivi esterni sugli atti di spesa del Comune di Roma e della PA in generale, sostanzialmente dismessi a seguito della “riforma” del titolo V della Costituzione dell’anno 2001 (vedi qui “Il sistema dei controlli di regolarità amministrativa degli atti“);
2. l’operatività concreta dello strumento (previsto solo legislativamente, ma non nei fatti) del whistleblower (autore delle soffiate); vedi qui “La denuncia delle frodi come atto di civismo” e vedi documento ANAC sulla “Tutela del dipendente che segnala illeciti“.
3. la pubblicazione in forma sintetica e comprensibile sul sito istituzionale del Comune di Roma e delle amministrazioni di tutti gli atti di spesa adottati (vedi qui).
Al candidato Sindaco di Roma – qualunque sia la sua collocazione politica – che inserirà nel suo programma elettorale l’attuazione reale di questi tre strumenti amministrativi di contrasto della corruzione andrà la nostra convinta approvazione.
Giuseppe Beato
Piccolo dibattito sulle tesi Bocconi: intervento di dirigenti pubblici.
Il nostro “resoconto” sui contenuti emersi nel convegno organizzato dall’Università Bocconi su “LA PA che Vogliamo” (clicca qui) ha sollecitato un piccolo dibattito. Pubblichiamo di seguito i punti di vista di tre dirigenti pubblici – soggetti quindi ben “informati” sul tema – dal taglio non “schierato” come quello del nostro resoconto, ma utilmente “dialogante”. Chiunque volesse partecipare al dibattito su “ruolo, status e riforma della dirigenza pubblica in Italia” potrà inviare il suo punto di vista argomentato all’indirizzo eticapa2014@gmail.com
Sarà garantito l’anonimato oppure, ove autorizzati, sarà citato l’autore.
Personalmente ho avuto modo di partecipare in un’ occasione.
Università Bocconi di Milano – La PA che vogliamo.
L’Università Bocconi di Milano rinnova ormai da quattro anni il suo appuntamento con un convegno che denomina sempre allo stesso modo: La PA che vogliamo. Avvertendo il lettore che noi di Nuova Etica Pubblica la pubblica amministrazione non la vogliamo così come la immagina la Bocconi, offriamo un riepilogo ragionato e le nostre chiose sui contenuti dell’ultimo convegno tenutosi lo scorso 22 febbraio 2012.
Convegno all’Università BOCCONI 22 FEBBRAIO 2016
Eugenio Schlitzer – Trasparenza e contrasto della corruzione
Estraiamo dall’ultimo numero della nostra rivista (“Nuova Etica pubblica” del dicembre 2015), il testo – scritto dall’autore – dell’intervento del Procuratore generale aggiunto della Corte dei Conti, dr. Eugenio Francesco Schlitzer – componente del Comitato Scientifico della nostra Associazione – al nostro convegno dello scorso ottobre su “La trasparenza e il contrasto della corruzione”. Dalla rassegna delle tematiche legislative e dottrinarie in campo emerge il punto di vista, non solo dello studioso, ma anche del Magistrato che opera quotidianamente sul campo.
Trasparenza e contrasto della corruzione E. Schlitzer
Un milione e mezzo di procedimenti penali prescritti in 10 anni.
Secondo i dati elaborati dagli uffici del Ministero di Giustizia – vedi qui sopra – sono 1.468.220 i procedimenti giudiziari penali incorsi nella prescrizione nel decennio 2005-2014, dei quali n. 132.296 nel solo anno 2014. Il fenomeno discende direttamente dal dettato dell’articolo 6, comma1, della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (cosiddetta “legge Cirielli” – vedi). I reati maggiormente “graziati” dalla contrazione dei termini della prescrizione furono e sono quelli contro la Pubblica Amministrazione, primo fra i quali il reato di corruzione. Superfluo qualunque commento in ordine alla “lotta alla corruzione”: meglio di noi Giovanni Legnini, Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, nell’intervista a “La Repubblica” dello scorso 13 febbraio 2016, che qui sotto riproduciamo. Nell’intervista viene trattato un altro punto dolente del funzionamento della macchina pubblica in Italia: la produttività dei Magistrati.
Lanciammo l’allarme 8 mesi fa ora si approvi subito la riforma
Anticorruzione: la lingua specchio dei costumi.
Perché nel vocabolario italiano non esiste una traduzione corretta e fedele dei termini inglesi whistleblower e accountability? L’articolo di Peter Gomez ci aiuta a comprenderne il motivo….il vincolo strettissimo con la problematica dei costumi e della corruzione in Italia emerge con chiarezza!
Corruzione all’italiana: due parole che non esistono – da “il Fatto quotidiano.it”
Trasparency: la classifica internazionale 2015 sulla corruzione percepita.
Puntuale come una purga per le persone oneste arriva la classifica del 2015 sulla corruzione percepita (vedi qui la “cerimonia” di presentazione del rapporto – clicca qui dal Corriere.it per vedere anche la classifica interattiva). L’Italia si colloca al 61imo posto nel mondo e al penultimo in Europa, dopo Grecia e Romania.