Si presenta qui di seguito la Relazione al Parlamento, così come predisposta dal Magistrato addetto al controllo della Gestione INPS e deliberata dalla Sezione controllo Enti della Corte dei Conti. Con riserva di ritornare come Associazione Etica pubblica sulla problematica dei conti previdenziali e sugli apporti della fiscalità generale al finanziamento della spesa previdenziale pubblica, può essere illuminante, per chi sia un po’ addentro nell’intricata materia dei bilanci pubblici, osservare attentamente il contenuto della pagina 128 della relazione in questione.
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LA DENUNCIA DI UN REATO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Pubblichiamo un articolo del Fatto quotidiano on line del 1° dicembre 2013, di Gherardo Liguori, che affronta in tutti i suoi aspetti la tematica della denuncia degli illeciti penali commessi in uffici pubblici. Si può facilmente concludere, dalla lettura del testo e dei suoi allegati, che nel nostro Paese si confondono le cose con il risultato di non riuscire a cambiare alcunché. Non è chiaro infatti nella legislazione vigente il confine esistente fra “obbligo di denuncia” di un reato, delazione, e segnalazione riservata ai superiori gerarchici. Soprattuto quest’ultima modalità di azione, nota nel mondo anglosassone come “Whistelblowing” (“fischiettìo”) riceve lì adeguati supporti dal punto di vista della tutela e della riservatezza del dipendente che segnala in via riservata illeciti di cui sia venuto a conoscenza. Negli U.S.A. sono previsti anche incentivi economici a beneficio di chi segnali illeciti di forte entità finanziaria. Qui in Italia solo le timide e inconcludenti disposizioni all’articolo 54 bis del d.lgs 165/2001, introdotte dalla Legge 190 dello scorso anno 2012.
Fatto quotidiano – Obbligo di denuncia, delazione, esercizio di whistelblowing
SPENDING REVIEW – BASI PER RAGIONARE
Anche se il termine “spending review” è d’uso relativamente recente, la problematica della revisione della spesa pubblica era ben presente al Ministro Padoa Schioppa nell’anno 2007. Per la documentazione di questo sito, pubblichiamo il “Libro verde” di quell’anno, nonché due successivi studi sul tema, condotti da Piero Giarda nel 2011 e 2012, a ridosso della sua responsabilità di Ministro del Governo Monti. Sarebbe utile, per quella continuità di impostazioni di fondo che tanto è mancata negli anni scorsi, che il nuovo Commissario Carlo Cottarelli tenesse conto delle analisi già esistenti.
Libro verde spesa pubblica 2007
Revisione_spesa pubblica_Rapporto Giarda 8 maggio 2012
CAZZOLA: “BUCO” DELLA GESTIONE INPDAP NEL BILANCIO INPS? CHISSA’?
Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e vecchio conoscitore dei conti dell’INPS e dell’INPDAP per essere stato Presidente dei rispettivi Collegi dei Sindaci, dimostra in questa intervista concessa al Sole 24 ore come i conti della previdenza pubblica italiana, così come sono rinvenibili nelle nude esposizioni contabili, non chiariscono in termini di trasparenza vera, cioè di comprensibilità per i non addetti ai lavori, quale sia il peso e la funzione degli apporti di fiscalità generale alla previdenza pubblica. Cazzola dimostra che le stesse identiche rimesse di risorse erariali trasferite dal MEF alla gestione INPDAP nel corso degli ultimi 10 anni siano state, a seconda della “qualificazione contabile” che successive disposizioni di legge hanno disposto, – alternativamente – o “trasferimenti definitivi” al bilancio INPDAP, oppure “anticipazioni” debitorie che generano tuttora una situazione di deficit (“buco”) del bilancio ora gestito dall’INPS. In altri termini, il ripiano effettuato dallo Stato dello sbilancio fra contributi riscossi e prestazioni erogate (base della tenuta dei conti di un ente previdenziale) può generare un bilancio in attivo, se qualificato come “trasferimento definitivo”, oppure un “buco” di bilancio se qualificato come “anticipazione” debitoria. Con buona pace di quel minimo di chiarezza di cui l’opinione pubblica avrebbe bisogno. Particolarmente acuta l’osservazione di Giuliano Cazzola che “svela” il fatto che ciò che è debito per un Ente previdenziale assume la forma di “credito” per il bilancio dello Stato, cosa “buona” quest’ultima per congegnare al meglio i nostri conti nazionali. Così va l’Italia.
Giuliano Cazzola al Sole 24 ore sul “buco” INPDAP che pesa sull’INPS
CORTE dei CONTI – RELAZIONE 2013 SUL COSTO DEL LAVORO PUBBLICO
Un pò in sordina rispetto all’anno precedente, le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno deliberato il 24 giugno di quest’anno la relazione annuale sul costo del lavoro pubblico, prevista dall’articolo 60 del decreto legislativo 165/01. Un vero peccato, perché la relazione abbonda di informazioni utili sui costi della PA: serie storiche, confronti internazionali, analisi del numero dei dipendenti e dei relativi costi, effettuati comparto per comparto. Una lettura, anche superficiale, consente di vedere confermati gli andamenti relativi alla contrazioni del numero degli occupati, delle retribuzioni medie e del PIL reale procapite, della spesa per redditi da lavoro sul totale della spesa corrente (pag 43-56). Ciò smentisce chi parla di una pubblica amministrazione che “spende troppo”: non è l’entità della spesa il difetto della Pa italiana, ma la qualità dei servizi offerti in relazione ai costi sostenuti.
Corte dei conti, sezioni riunite – delibera n_9_del 24 giugno 2013
LA NORMA SULLA CANCELLAZIONE DELLA CIVIT SULLA VIA DELLA NON CONVERSIONE
L’articolo 5 del decreto legge n. 101 del 31 agosto ultimo scorso (Disposizioni sulla pubblica amministrazione) ha subìto in 1a Commissione Senato una sostanziale modifica, consistente nell’eliminazione della previsione della cancellazione delle funzioni originarie della CIVIT (soprattutto la valutazione delle Amministrazioni pubbliche e la trasparenza). Gli emendamenti sono ora in discussione in aula e dovrà pronunciarsi successivamente la Camera dei Deputati; pertanto la prudenza è d’obbligo. Tuttavia, tutto fa ritenere che il trasferimento all’ARAN delle competenze della CIVIT non si realizzerà. Ciò avrebbe creato confusione fra due ordini di funzioni, ambedue importanti, ma profondamente diverse fra loro e, pertanto, malamente gestibili da un unico soggetto.
E’ possibile consultare il testo dell’articolo 5 del testo del decreto legge 101 ( clicca qui), il testo dell’emendamento in discussione (Emendamenti approvati in 1a Commissione Senato 7 0tt 2013). Qui sotto il comunicato del Presidente dell’Associazione Etica pa, Antonio ZUCARO
CIVIT: MODIFICATO IL TESTO DELL’ARTICOLO 5 DEL D.L. 101 – comunicato di Antonio ZUCARO
La spending review spiegata da Paolo De Ioanna
Paolo De Ioanna, indimenticato Capo di gabinetto del Ministero del Tesoro di Carlo Azeglio Ciampi negli anni ’90 poi del MEF di Tommaso Padoa Schioppa nel 2006-2008, oggi Consigliere di Stato, si accredita come uno dei più seri ed avveduti conoscitori dei meccanismi della Spending review. Segnaliamo i suoi interventi in materia di spending review ed un video di una sua “lectio” sintetica su questo argomento .
La spending review spiegata da Paolo De ioanna
Riformare lo Stato con la spending review
Il nuovo Commissario della Spending Review.
Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento Affari Fiscali al Fondo monetario internazionale, è stato indicato dal Presidente del Consiglio Letta come il prossimo Commissario della Spending review. Egli avrà il compito di ridurre e migliorare la spesa pubblica, oggi attestata su 800 miliardi di euro. Dopo le “interlocutorie”, se non infelici, precedenti esperienze, l’attesa di tutti è che sia effettuato un esame puntuale di tutte le voci di spesa della PA, unico presupposto per poter intervenire sulle parti improduttive e salvaguardare ciò che è essenziale. Finirà con il nuovo Commissario la stagione dei tagli lineari?
Corriere della Sera – Chi è Carlo Cottarelli
Trasparenza, Etica e Anticorruzione.
Il 25 settembre scorso è stata organizzata presso la LUISS Business School di Roma una “Giornata di Formazione e Sensibilizzazione” promossa da Transparency International Italia sulle tematiche di Trasparenza, Etica Pubblica e Anti Corruzione, rivolta a tutti i Dirigenti della Pubblica Amministrazione per l’applicazione della legge 190/2012. Il tema della prevenzione della corruzione è centrale e strettamente connesso all’incremento dell’efficacia e dell’efficienza degli apparati pubblici in una logica di recupero di competitività per il Paese.
PROGRAMMA del convegno del 25 sett 2013
LUISS – trasparenza, etica, anticorruzione
Tranparency international – Whistlesblowing
MORALITA’ TRASPARENZA E CORRETTI COMPORTAMENTI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un percorso che potremmo definire “Dalla Convenzione ONU del 2003 al Piano nazionale anticorruzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2013”. Questo percorso, composto per ora solo da una consistente mole di disposizioni pattizie internazionali, di leggi e di regolamenti nazionali, è rimesso a questo punto alla prova della sua efficacia concreta. Il Piano nazionale anticorruzione, del quale si può consultare la relative sintetica configurazione – Piano naz anticorruz_slides della Presidenza del Consiglio 2013 – contiene disposizioni dirette a ciascuna singola Amministrazione con implicazioni fortemente incisive nel vivo delle rispettive tecnostrutture. Funzionerà?
Nel compendio normativo qui riepilogato forniamo gli estremi di tutte le più recenti disposizioni di legge inerenti a trasparenza, incompatibilità, inconferibilità di incarichi, misure anticorruzione, codice di comportamento degli impiegati pubblici.
Normativa su corruzione incompatibilità trasparenza
Circolare n 1_2013 ANTI CORRUZIONE.
PIANO NAZIONALE ANTI-CORRUZIONE 2013.
allegato 1 _soggetti azioni e misure finalizzati alla prevenzione della corruzione_ 6 settembre 2013
allegato 2 – aree e sottoaree di rischio 6 settembre 2013
allegato 3 tabella esemplificazione rischi 6 settembre 2013
allegato 4 elenco esemplificativo misure ulteriori 6 settembre 2013
allegato 5 tabella livello di rischio
allegato 6 principi uni iso 31000 2010
Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.
“Il titolo di impiegati pubblici non dovrebbe mai essere usato in senso spregiativo”. Così ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del discorso alla LUISS il 20 settembre scorso in memoria del magistrato Loris D’Ambrosio. Giustissimo. Tuttavia, l’opinione pubblica, i cittadini e le imprese potrebbero aggiungere la famosa battuta pronunciata da Tom Hanks sul finire del film Salvate il soldato Ryan: “MERITATELO!”
Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.
Fuori la cattiva politica dalla Pubblica Amministrazione – Daniela Carlà
La Direttrice della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica”, Daniela CARLA’, ha espresso il suo punto di vista sui percorsi di riforma delle Pubbliche Amministrazioni in una intervista apparsa su www.noidonne.org. Mettendo il dito nella piaga, ha parlato senza mezzi termini di pubblica amministrazione screditata, di continue leggi che producono 0 riforme, di amministrazione che non “guarda” alla sua componente femminile. Di fronte alla persistenza di questi fenomeni, la Carlà oppone un cambiamento che “….deve essere interiorizzato, intenzionale….” , nel quale “.…occorre trovare gli agenti del cambiamento, radicarlo…..monitorare e valutare i processi“. In questo processo il ruolo primario spetta alla dirigenza pubblica, ma una dirigenza il cui rapporto con la politica sia ripensato a fondo.
Fuotri la cattiva politica della pubblica amministrazione.
Antonio Zucaro – lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT
L’articolo del Presidente di Etica pa Antonio Zucaro pone al Governo che ha emanato il Decreto legge sulla PA – e al Parlamento che tale decreto dovrà esaminare – due questioni da cui discendono effetti decisivi per la pubblica amministrazione: 1. il destino della funzione di valutazione, traslocata dalla CIVIT all’ ARAN, senza la quale la PA italiana non potrà mai aspirare ad obiettivi di vera qualità dei servizi; 2. L’ arroganza del potere, ovvero della politica, rispetto ai soggetti che, per ben funzionare, necessitano di assoluta indipendenza e autonomia di giudizio, a presidio dell’ interesse pubblico. Non si dovrebbero disarticolare e snaturare le autorità indipendenti a colpi di decreto legge. ….. L’oggetto del contendere, come è spiegato nell’articolo, è stato un parere della CIVIT sulla retroattività delle disposizioni della legge Severino che regolano la materia dell’incompatibilità degli incarichi pubblici, in un momento in cui la discussione sulla “retroattività delle norme”, da esercitazione squisitamente accademica diventa argomento di dirompente attualità politica.
Una norma doppiamente sbagliata: lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT
Regione Lombardia – Lo scandalo della Fondazione MAUGERI
Lo scandalo “Formigoni”, scolorito ormai nella memoria comune, non ha fornito, come la maggior parte degli scandali urlati di questi anni, alcun elemento solido di riflessione sul funzionamento della macchina amministrativa nel nostro Paese. Ciò forse dipende dall’indugiare dell’attenzione su elementi di colore e dalla scarso interesse ad indagare su elementi di sistema. Il collage di articoli che viene presentato qui sotto cerca di evidenziare (anche “fisicamente” con un evidenziazione in giallo) fattori strutturali quali entità del danaro pubblico coinvolto e i flussi: in altri termini il modo in cui con atti amministrativi adottati da una pubblica amministrazione si promuovono e strutturano gli affari di soggetti privati. E’ illuminate anche l’intreccio fra amministrazione e politica dei vari protagonisti. Non emerge per nulla, il ruolo di eccellenza della Fondazione Salvatore Maugeri, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) che opera nelle aree della tutela della salute, dell’ambiente di lavoro e della medicina riabilitativa, si avvale di oltre 50 laboratori scientifici e la cui sede principale è a Pavia e gli altri istituti sono distribuiti fra Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania e Puglia. Nè emerge, infine, il profilo sostanziale dei due intermediatori d’affari Pierangelo Daccò (su costui viene solo ritagliata la caricatura del nababbo, buona solo per i gonzi) e Antonio Simone -quest’ultimo consustanziale al movimento popolare di Comunione e Liberazione: abbiamo lasciato l’ultima parola a lui, nell’intervista che gli fece “la Stampa” a due giorni dalla scarcerazione senza aver reso alcuna confessione….Non c’è solo Primo Greganti del PCI nella storia degli scandali d’Italia!!!
Un’ultima domanda, niente affatto provocatoria: un efficiente sistema di anticorruzione avrebbe evitato tutto questo?
Inizio indagini ed arresti aprile 2012
200 milioni alla Fondazione Maugeri
Scandalo FONSAI: il controllo pubblico delle imprese assicuratrici.
Uno dei fatti emersi con evidenza in occasione del cosiddetto “scandalo Fonsai” – che ha visto coinvolta la nota famiglia LIGRESTI – è la questione dei controlli sulla regolarità e sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti da parte degli Organi pubblici a ciò demandati. Nel caso delle imprese assicuratrici, il controllo in questione è compito istituzionale di un Istituto dotato di personalità giuridica pubblica, il già ISVAP, ora denominato IVASS -Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni – (clicca qui per vedere la norma istitutiva). L’ISVAP, in vita fino al 1° gennaio 2013 – art. 13 del DL n 95/2012 convertito in Legge n 135/2012 – aveva fra i suoi compiti “la vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti da parte degli operatori del mercato assicurativo, compresi gli agenti e i mediatori di assicurazione e riassicurazione”. Fra le garanzie per il corretto assolvimento di questa funzione c’era la figura del Presidente che, a termini dell’articolo 10 della Legge n 576/82, era scelto “tra persone di indiscussa moralità e indipendenza”. Con l’Istituzione dell’IVASS, il suo Presidente é ora, di diritto, il Diretore generale della Banca d’Italia: forse i motivi di questa decisione risulteranno chiari dalla lettura degli articoli del Corriere della Sera qui sotto.
L’intervento della Magistratura, anche in questo caso eclatante e nell’ esercizio ex post – “a babbo morto” viene da dire – di una funzione in qualche modo “surrogatoria”, segnala una grave deficienza del funzionamento di alcune pubbliche amministrazioni con riguardo ai fenomeni corruttivi: la scarsa o inesistente capacità di “autocorrezione” delle patologie esistenti, legata anche a un esercizio “rilassato” della funzione di controllo della legittimità degli atti, che, invece, costituisce la prima garanzia fisiologica di livelli minimi di compliance.
Corsera luglio 2013 caso FONSAI – i controllori che non controllano
Corsera luglio 2013 Accusato l’ex Presidente dell’ISVAP
Le riforma bloccate dalla burocrazia
Il Corriere della Sera si è distinto negli ultimi tempi – sicuramente nella parte centrale del 2013 – in una campagna di stampa condotta dai suoi polemisti di punta – Galli della Loggia, Stella, Rizzo, Panebianco – intorno a un tema centrale: le riforme istituzionali bloccate e l’azione frenante della “burocrazia”. Pubblichiamo una rassegna degli interventi più significativi. Al di là dell’indubbio interesse dei temi e degli argomenti toccati, il tono e l’impostazione degli articoli si rifugiano sempre, alla fine, in uno spirito di insofferenza verso gli attori e gestori di questa situazione, che genera rabbia e desiderio di “fare piazza pulita”. Ma chi fa parte della classe dirigente di un Paese non può rifugiarsi dietro queste conclusioni. Sarebbe necessaria qualche idea “di sistema” che si possa tradurre in iniziative concrete. Altrimenti si favoriscono atteggiamenti ed esiti demagogici. Inoltre, forse, bisognerebbe andare a toccare un tema, tanto fondamentale quanto elusivo nel suo manifestarsi quotidiano: i caratteri e l’indole profonda degli Italiani, o, se si preferisce, dell’attuale momento storico culturale in cui gli Italiani vivono ed operano….vasto tema…tuttavia decisivo……..soprattutto per indagare sulla resistenza di fondo del nostro popolo, di tutti noi alla fine, a qualunque riforma, da chiunque sia promossa.
Corsera 9 maggio 2013 Giavazzi Burocrazia inossidabile
Corsera Panebianco 14 luglio 2013 La ragnatela del non fare
Corsera maggio 2013 Sergio Rizzo le riforme incagliate
Corsera maggio Sergio Rizzo 2013-Burocrati-inamovibili
Corsera 8 luglio 2013 – La burocrazia blocca il Paese
Corsera 7 lug 2013 – La paralisi del formalismo
STATISTICHE DELL’UNIVERSITA’ 2012
Pubblichiamo i dati aggiornati al 31 dicembre 2012 sulle risorse umane e i loro costi negli Atenei statali.
Banca dati DALIA MIUR- DIPENDENTI delle UNIVERSITA’ STATALI
Banca dati DALIA MIUR Costi del Personale degli Atenei statali
Programmi e proposte di riforma della Scuola al nascere della XVII legislatura.
Di buone intenzioni, come noto, è lastricata la via dell’inferno. Nell’anno 2013, le “buone intenzioni” delle forze politiche e dei soggetti comunque rappresentativi di parti significative dell’opinione pubblica – o di “elites” – si sono tradotte in programmi e proposte di legislatura. Abbiamo estrapolato, sul tema scuola, quelle che ci sono sembrate più significative. Buona lettura.
FARE PER FERMARE IL DECLINO – APPROFONDIMENTO SCUOLA 2013.
SCELTA CIVICA – AGENDA SCUOLA 2013
PROPOSTA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI PER LA XVII LEGISLATURA 2013.
I SETTE PUNTI DI BERSANI SULLA ALLE PRIMARIE DEL PD del dicembre 2012.
PROGRAMMA RENZI SULLA SCUOLA ALLE PRIMARIE DEL PD del dic 2012.
PETIZIONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LETTA LANCIATA DA DANIELA CARLA’
FIRMA LA PETIZIONE PER L’ABOLIZIONE IMMEDIATA DEL “PORCELLUM”
Noi sottoscritte, cittadine italiane, chiediamo l’immediata modifica della vigente legge elettorale , il cosidetto “Porcellum”. Oltre a tutte le riserve generali che suscita la legge elettorale vigente, penalizza gravemente le donne e il loro diritto a accedere in condizioni di parità al Parlamento nazionale. La legge viola gli articoli 3 e 51della Costituzione perché, da un lato non prescrive alcuna garanzia per un equilibrio di genere nelle liste e dall’altro, a differenza della legge per la elezione dei Consigli comunali, non consente agli elettori di poter scegliere di votare sia un uomo che una donna. La legge inoltre è in contrasto con le disposizioni dei Trattati istitutivi dell’Unione Europea, relativi alla promozione della donna nei ruoli decisionali, e nelle successive determinazioni (nella fattispecie il punto 3 del “charter per le donne” del Presidente della Commissione Barroso (5/3/2010) e il punto 3 della strategia per l’uguaglianza 2010-2015).Se nel nuovo Parlamento ci sono più donne tra gli eletti, ciò non è avvenuto grazie alla legge, ma malgrado la legge, per le scelte di alcune formazioni politiche di scegliere le candidature attraverso elezioni primarie, con l’uso della doppia preferenza, o designazioni on line.La presenza di un maggior numero di elette ha influito sull’agenda del Parlamento e haaccresciuto l’attenzione sui problemi drammatici di cui oggi sono vittime le donne nel nostro paese: la disoccupazione, la precarietà, la disparità salariale, i licenziamenti per matrimonio o maternità, la mancanza di servizi per la famiglia, la violenza, il femminicidio, la distorsione dell’immagine femminile.Anche per questo riteniamo indispensabile assicurare la presenza paritaria delle donne in Parlamento.
Non siamo disposte ad aspettare le eventuali riforme istituzionali.
Non si può correre il rischio di tornare a votare con questa legge.
CAMBIAMOLA SUBITO!
FIRMA LA PETIZIONE PER L’ABOLIZIONE IMMEDIATA DEL “PORCELLUM”
L’ingorgo legislativo
Antonio Zucaro, proseguendo nell’illustrazione delle storture in cui si dibatte la pubblica amministrazione, conduce una preziosa analisi dall’interno sui motivi reali per i quali in Italia si verifica con forza e virulenza una vera e propria iperfetazione legislativa, capace di bloccare il corso di qualunque riforma. Praticamente nessuno dei protagonisti in campo, politica e alta burocrazia in primis, é esente da colpe. L’analisi è un’ottima base per comprendere in quali strettoie dovrà orientarsi chiunque intenda avviare e realizzare riforme nel campo delle pubbliche amministrazioni.