IL CRAC FINANZIARIO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

23 NOV 2013 19:00

SU 1140 AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE IL 40% È TECNICAMENTE FALLITO

Esuberi e disservizi, il trasporto locale al tracollo – A Napoli ci sono debiti per 500 milioni, Bologna diminuisce le corse, a Genova il Comune cerca di risanare un’azienda decotta – L’Atac di Roma ha un miliardo e 200 milioni di debiti -Il Fondo unico nazionale è di 4,9 miliardi rispetto al fabbisogno di 6,4…

Valentina Santarpia per “Corriere.it”

Ieri era Napoli, con gli autobus costretti a rimanere in deposito senza benzina. Oggi è Genova, dove il Comune sta cercando di risanare un’azienda che fa acqua da tutte le parti. Ma la protesta dei lavoratori dell’Amt, che sta paralizzando la città, scoperchia un vaso enorme: è la crisi del trasporto pubblico locale (Tpl), che tra bilanci dissestati, personale in esubero, disservizi, evasori, e troppe deroghe, rischiano il collasso. In Campania sono fallite già tre società: l’Ente autonomo Volturno, il Cstp salernitano, l’Acsm a Caserta. Molte altre hanno sfiorato il tracollo: come l’Atac di Roma, travolta da un miliardo e 200 milioni di debiti, dove un supermanager sta cercando di rimettere a posto i conti e far dimenticare gli scandali delle assunzioni pilotate e dei biglietti duplicati.

FALLITI – Ma su un esercito di 1.140 aziende, pubbliche e private, «il 43-44% è tecnicamente fallito», denuncia il sottosegretario ai Trasporti Erasmo De Angelis. Pesano i pesanti tagli ai finanziamenti statali: il Fondo unico nazionale è di 4,9 miliardi rispetto al fabbisogno di 6,4. È vero che le Regioni sono riuscite, presentando entro ottobre il piano di riprogrammazione dei trasporti, a evitare le penalità.

Ed è vero che una sentenza della Corte costituzionale ha respinto il ricorso del Veneto contro il Fondo unico nazionale: «La mobilità è finalmente riconosciuta servizio pubblico essenziale la cui garanzia deve essere lasciata allo Stato centrale», spiega Marcello Panettoni, dell’Asstra, che raccoglie le società pubbliche di Tpl.

Ma il ripristino dopo sette anni del fondo di 500 milioni per la manutenzione dei mezzi – vecchi 12 anni contro una media Ue di 7- è una goccia nel mare per le aziende di trasporto e per i Comuni, che dovendo raggiungere il pareggio di bilancio non riescono più a coprire i buchi. E così guardano ai privati: una necessità dettata anche dall’obbligo, fissato dall’Europa, di assegnare con gara la gestione dei trasporti pubblici locali entro il 2019.

GARA NEL 2015 – È proprio questo che sta accadendo a Genova, come già successo a Firenze: l’Amt, ha assicurato il sindaco, resterà una società in house del Comune fino al 31 dicembre 2014. Ma nel 2015, come prevede la legge regionale appena approvata, verrà indetta una gara per il trasporto unico regionale.

Il Comune punta a far partecipare anche l’Amt, purché sia in buone condizioni economiche: secondo le stime, nonostante i contratti di solidarietà per i 2.300 lavoratori, anche quest’anno si chiuderà con un bilancio in passivo di 8,3 milioni, e il capitale sociale è ancora troppo esiguo, 7-8 milioni.

La parola d’ordine è: risanamento. Basta guardarsi intorno, per capire che grandi alternative non ci sono. L’Eav napoletana, per essere risollevata da debiti per 500 milioni, è stata sottoposta ad un piano ministeriale di ristrutturazione, e i 2.300 lavoratori hanno accettato grossi sacrifici per conservare il posto. L’Actv veneziana quest’anno è riuscita a dimezzare i 17 milioni di debito solo con 200 pensionamenti e 130 spostamenti interni.

PARCHEGGI – A Torino il Comune ha messo in vendita la gestione dei parcheggi di Gtt, perché non è ancora riuscito a risolvere il nodo politico per cedere il 49% della società di Tpl ai privati. A Napoli l’Anm si sta rialzando grazie alla fusione con Metro Napoli, e a una iniezione di 200 milioni dal decreto salva imprese. A Bologna il Comune è riuscito a far passare l’aumento del biglietto e un taglio alle corse per puntare all’utile nel 2014. E a Milano, dove la virtuosa Atm chiuderà l’anno con un utile di 3 milioni, il Comune, che incamera l’utile dei biglietti, ha deciso l’aumento degli abbonamenti mensili e annuali.

 

LE BUSTE ARANCIONI ovvero la simulazione della PENSIONE FUTURA

Lavoceinfo

Riprendiamo qui sotto integralmente un intervento di Tito Boeri e Luigi Guiso, pubblicato sulla Voce.info a proposito della perdurante latitanza dello Stato ad istituire un valido servizio di informazione ai cittadini sull’entità della propria pensione futura. Si tratta di utilizzare il sistema informatico dell’INPS – ma non solo, perché é necessario anche un indispensabile lavoro professionale agli sportelli con il pubblico – per simulare, a legislazione vigente, quello che sarà il possibile trattamento di pensione di vecchiaia. In tempi ormai andati  di bagordi finanziari, le pensioni,  percepite magari a 57 anni di età, venivano calcolate col sistema retributivo, costituivano una garanzia futura anche per chi aveva all’epoca 40 o 50 anni, per cui non era necessario informarsi sul trattamento futuro. Oggi invece è ormai sulla scena la generazione dei nati dopo il 1970, per la quale il futuro non è affatto garantito. Questa generazione ha il diritto di conoscere, come singoli, quale sarà il proprio futuro economico. Nell’articolo di Boeri si parla giustamente di “patto generazionale corrotto”, di “ignavia di Stato”, di “scuse” avanzate dal Governo per evitare una cosa molto semplice e facilmente prevedibile: che un’intera generazione di quarantenni scopra presto sulla propria pelle che le sue pensioni future saranno al limite della sussistenza e che, quindi, proponga con violenza una questione di disparità di trattamento fra generazioni. Ma le esitazioni e i rinvii non servono a nulla: la partita delle pensioni, della loro sostenibilità e del trade off fra sostenibilità e trattamenti minimi dignitosi è ancora tutta da giocare.

Tito Boeri & Luigi Guiso – Ignavia di Stato

LA CASTA vista dal Movimento 5stelle

La nostra associazione, anche col rischio di sbagliare, preferisce “curiosare” fra quelle posizioni e percezioni che gli Italiani, o alcuni Italiani, hanno della politica, qualunque sia la “parte” politica che tali opinioni esprime. Oggi ripubblichiamo l’intervento del deputato Alessandro Di Battista del movimento 5stelle tenutosi alla Camera dei Deputati lo scorso 23 dicembre. L’aggressività del suo intervento è sicuramente dettata dallo sdegno di un cittadino arrabbiato per i “giochetti” della politica politicante. Ma, al di là dell’aggressività, sono richiamati fatti e argomenti pesanti come pietre. O ci si confronta con i fatti denunciati, smentendoli o sanandoli prontamente, oppure lo sdegno e la furia sono destinati a crescere e magari tracimare, come sempre accade quando non c’è capacità di emendarsi in tempo, in soluzioni rozzamente giacobine.

Intervento del 23 dic 2013 alla Camera del Deputato Alessandro Di Battista

Numero 1 della Rivista “Nuova Etica Pubblica” – dic 2013

Pubblichiamo il numero 1 – ma c’è stato un numero “0” nel giugno scorso – della rivista della nostra Associazione “Nuova Etica Pubblica“. La tematica prevalente di questo numero è quella dei controlli nelle pubbliche amministrazioni. Il nuovo numero della rivista sarà presentato al CNEL il 27 gennaio prossimo, alla presenza di Manin CARABBA, Paolo DE IOANNA, Guido MELIS e Nicoletta STAME.

 Clicca qui per ingrandire la rivista “Nuova etica pubblica” n. 1 – dicembre 2013

LA CULTURA MANAGERIALE PER IL RILANCIO DEL PAESE.


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Pubblichiamo gli atti e interviste legati al Convegno sul tema “La cultura manageriale per il rilancio del Paese“, organizzato dalla Confederazione CIDA manager e alte professionalità il 18 novembre 2013 a Roma, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. La confederazione sindacale raggruppa più di 120.000 manager fra pubblici e, in quantità superiore, privati. Siamo evidentemente in un contesto molto più ampio della dirigenza e delle alte professionalità della pubblica amministrazione. Tuttavia, come si può chiaramente notare dalla relazione del Presidente della Confederazione Silvestre Bertolini, i problemi di ruolo, di rappresentanza sociale e di peso politico della dirigenza pubblica e privata italiane sono quasi identici.

INVITO CIDA 18 NOVEMBRE

Relazione del Presidente Bertolini  18-11-2013

Intervista al Presidente CIDA Silvestre BERTOLINI

Intervista al Sottosegretario PCDM Filippo PATRONI GRIFFI

 

Relazione della Corte dei Conti al Parlamento sulla gestione INPS dell’anno 2012

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Si presenta qui di seguito la Relazione al Parlamento, così come predisposta dal Magistrato addetto al controllo della Gestione INPS e deliberata dalla Sezione controllo Enti della Corte dei Conti. Con riserva di ritornare come Associazione Etica pubblica sulla problematica dei conti previdenziali e sugli apporti della fiscalità generale al finanziamento della spesa previdenziale pubblica, può essere illuminante, per chi sia un po’  addentro nell’intricata materia dei bilanci pubblici, osservare attentamente il contenuto della pagina 128 della relazione in questione.

Corte dei Conti -Sezione di controllo Enti – Delibera n 101 del 27 novembre 2013 Referto al Parlamento sulla gestione INPS dell’anno 2012.

LA DENUNCIA DI UN REATO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

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Pubblichiamo un articolo del Fatto quotidiano on line del 1° dicembre 2013, di Gherardo Liguori, che affronta in tutti i suoi aspetti la tematica della denuncia degli illeciti penali commessi in uffici pubblici. Si può facilmente concludere, dalla lettura del testo e dei suoi allegati, che nel nostro Paese si confondono le cose con il risultato di non riuscire a cambiare alcunché. Non è chiaro infatti nella legislazione vigente il confine esistente fra “obbligo di denuncia” di un reato, delazione, e segnalazione riservata ai superiori gerarchici. Soprattuto quest’ultima modalità di azione, nota nel mondo anglosassone come “Whistelblowing” (“fischiettìo”) riceve lì adeguati supporti dal punto di vista della tutela e della riservatezza del dipendente che segnala in via riservata illeciti di cui sia venuto a conoscenza. Negli U.S.A. sono previsti anche incentivi economici a beneficio di chi segnali illeciti di forte entità finanziaria. Qui in Italia solo le timide e inconcludenti disposizioni all’articolo 54 bis del d.lgs 165/2001, introdotte dalla Legge 190 dello scorso anno 2012.

Fatto quotidiano – Obbligo di denuncia, delazione, esercizio di whistelblowing

 

SPENDING REVIEW – BASI PER RAGIONARE

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Anche se il termine “spending review” è d’uso relativamente recente, la problematica della revisione della spesa pubblica era ben presente al Ministro Padoa Schioppa nell’anno 2007. Per la documentazione di questo sito, pubblichiamo il “Libro verde” di quell’anno, nonché due successivi studi sul tema, condotti da Piero Giarda nel 2011 e 2012, a ridosso della sua responsabilità di Ministro del Governo Monti. Sarebbe utile, per quella continuità di impostazioni di fondo che tanto è mancata negli anni scorsi, che il nuovo Commissario Carlo Cottarelli tenesse conto delle analisi già esistenti.

Libro verde spesa pubblica 2007

Rapporto_Giarda -Università cattolica del Sacro Cuore 2011 – Dinamica,struttura e governo della spesa pubblica.

Revisione_spesa pubblica_Rapporto Giarda 8 maggio 2012

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CAZZOLA: “BUCO” DELLA GESTIONE INPDAP NEL BILANCIO INPS? CHISSA’?

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Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e vecchio conoscitore dei conti dell’INPS e dell’INPDAP per essere stato Presidente dei rispettivi Collegi dei Sindaci, dimostra in questa intervista concessa al Sole 24 ore come i conti della previdenza pubblica italiana, così come sono rinvenibili nelle nude esposizioni contabili, non chiariscono in termini di trasparenza vera, cioè di comprensibilità per i non addetti ai lavori, quale sia il peso e la funzione degli apporti di fiscalità generale alla previdenza pubblica. Cazzola dimostra che le stesse identiche rimesse di risorse erariali trasferite dal MEF alla gestione INPDAP nel corso degli ultimi 10 anni siano state, a seconda della “qualificazione contabile” che successive disposizioni di legge hanno disposto, – alternativamente – o “trasferimenti definitivi” al bilancio INPDAP, oppure “anticipazioni” debitorie che generano tuttora una situazione di deficit (“buco”) del bilancio ora gestito dall’INPS. In altri termini, il ripiano effettuato dallo Stato dello sbilancio fra contributi riscossi e prestazioni erogate (base della tenuta dei conti di un ente previdenziale) può generare un bilancio in attivo, se qualificato come “trasferimento definitivo”, oppure un “buco” di bilancio se qualificato come “anticipazione” debitoria. Con buona pace di quel minimo di chiarezza di cui l’opinione pubblica avrebbe bisogno. Particolarmente acuta l’osservazione di Giuliano Cazzola che “svela” il fatto che ciò che è debito per un Ente previdenziale assume la forma di “credito” per il bilancio dello Stato, cosa “buona” quest’ultima per congegnare al meglio i nostri conti nazionali. Così va l’Italia.

Giuliano Cazzola al Sole 24 ore sul “buco” INPDAP che pesa sull’INPS

CORTE dei CONTI – RELAZIONE 2013 SUL COSTO DEL LAVORO PUBBLICO

 

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Un pò in sordina rispetto all’anno precedente, le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno deliberato il 24 giugno di quest’anno la relazione annuale sul costo del lavoro pubblico, prevista dall’articolo 60 del decreto legislativo 165/01. Un vero peccato, perché la relazione abbonda di informazioni utili sui costi della PA: serie storiche, confronti internazionali, analisi del numero dei dipendenti e dei relativi costi, effettuati comparto per comparto. Una lettura, anche superficiale, consente di vedere confermati gli andamenti relativi alla contrazioni del numero degli occupati, delle retribuzioni medie e del PIL reale procapite, della spesa per redditi da lavoro sul totale della spesa corrente (pag 43-56). Ciò smentisce chi parla di una pubblica amministrazione che “spende troppo”: non è l’entità della spesa il difetto della Pa italiana, ma la qualità dei servizi offerti in relazione ai costi sostenuti.

Corte dei conti, sezioni riunite –  delibera n_9_del 24 giugno 2013

LA NORMA SULLA CANCELLAZIONE DELLA CIVIT SULLA VIA DELLA NON CONVERSIONE

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L’articolo 5 del decreto legge n. 101 del 31 agosto ultimo scorso (Disposizioni sulla pubblica amministrazione) ha subìto in 1a Commissione Senato una sostanziale modifica, consistente nell’eliminazione della previsione della cancellazione delle funzioni originarie della CIVIT (soprattutto la valutazione delle Amministrazioni pubbliche e la trasparenza). Gli emendamenti sono ora in discussione in aula e dovrà pronunciarsi successivamente la Camera dei Deputati; pertanto la prudenza è d’obbligo. Tuttavia, tutto fa ritenere che il trasferimento all’ARAN delle competenze della CIVIT non si realizzerà. Ciò avrebbe creato confusione fra due ordini di funzioni, ambedue importanti, ma profondamente diverse fra loro e, pertanto, malamente gestibili da un unico soggetto.

E’ possibile consultare il testo dell’articolo 5 del testo del decreto legge 101 ( clicca qui), il testo dell’emendamento in discussione (Emendamenti approvati in 1a Commissione Senato 7 0tt 2013). Qui sotto il comunicato del Presidente dell’Associazione Etica pa, Antonio ZUCARO

CIVIT: MODIFICATO IL TESTO DELL’ARTICOLO 5 DEL D.L. 101 – comunicato di Antonio ZUCARO

ARAN e CIVIT

La spending review spiegata da Paolo De Ioanna


paolo de ioanna

Paolo De Ioanna, indimenticato Capo di gabinetto del Ministero del Tesoro di Carlo Azeglio Ciampi negli anni ’90 poi del MEF di Tommaso Padoa Schioppa nel 2006-2008, oggi Consigliere di Stato, si accredita come uno dei più seri ed avveduti conoscitori dei meccanismi della Spending review. Segnaliamo i suoi interventi in materia di spending review ed un video di una sua “lectio” sintetica su questo argomento .

La spending review spiegata da Paolo De ioanna

Il fatto quotidiano del 22 giugno 2013 – Intervento di Paolo De Ioanna all’Assemblea del CNEL del giugno 2013 – Spending review: lavoro da orologiai non da tagliaboschi

Riformare lo Stato con la spending review

 

Il nuovo Commissario della Spending Review.


cottarelli

Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento Affari Fiscali al Fondo monetario internazionale, è stato indicato dal Presidente del Consiglio Letta come il prossimo Commissario della Spending review. Egli avrà il compito di ridurre e migliorare la spesa pubblica, oggi attestata su 800 miliardi di euro. Dopo le “interlocutorie”, se non infelici, precedenti esperienze, l’attesa di tutti è che sia effettuato un esame puntuale di tutte le voci di spesa della PA, unico presupposto per poter intervenire sulle parti improduttive e salvaguardare ciò che è essenziale. Finirà con il nuovo Commissario la stagione dei tagli lineari?

Corriere della Sera – Chi è Carlo Cottarelli

Trasparenza, Etica e Anticorruzione.

Il 25 settembre scorso è stata organizzata presso la LUISS Business School di Roma una “Giornata di Formazione e Sensibilizzazione” promossa da Transparency International Italia sulle tematiche di Trasparenza, Etica Pubblica e Anti Corruzione, rivolta a tutti i Dirigenti della Pubblica Amministrazione  per l’applicazione della legge 190/2012. Il tema della prevenzione della corruzione è centrale e strettamente connesso all’incremento dell’efficacia e dell’efficienza degli apparati pubblici  in una logica di recupero di competitività per il Paese.

 PROGRAMMA del convegno del 25 sett 2013

LUISS – trasparenza, etica, anticorruzione

Tranparency international – Whistlesblowing

 

MORALITA’ TRASPARENZA E CORRETTI COMPORTAMENTI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

PCDM_Funzione_pubblica

Un percorso che potremmo definire “Dalla Convenzione ONU del 2003 al Piano nazionale anticorruzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2013”. Questo percorso, composto per ora solo da una consistente mole di disposizioni pattizie internazionali, di leggi e di regolamenti nazionali, è rimesso a questo punto alla prova della sua efficacia concreta. Il Piano nazionale anticorruzione, del quale si può consultare la relative sintetica configurazione  – Piano naz anticorruz_slides della Presidenza del Consiglio 2013 – contiene disposizioni dirette a ciascuna singola Amministrazione con implicazioni fortemente incisive nel vivo delle rispettive tecnostrutture. Funzionerà?

Nel compendio normativo qui riepilogato forniamo gli estremi di tutte le più recenti disposizioni di legge inerenti a trasparenza, incompatibilità, inconferibilità di incarichi, misure anticorruzione, codice di comportamento degli impiegati pubblici.

Normativa su corruzione incompatibilità trasparenza

Circolare n 1_2013 ANTI CORRUZIONE.

PIANO NAZIONALE ANTI-CORRUZIONE 2013.

allegato 1 _soggetti azioni e misure finalizzati alla prevenzione della corruzione_ 6 settembre 2013

allegato 2  – aree e sottoaree di rischio 6 settembre 2013

allegato 3 tabella esemplificazione rischi 6 settembre 2013

allegato 4 elenco esemplificativo misure ulteriori 6 settembre 2013

allegato 5 tabella livello di rischio

allegato 6 principi uni iso 31000 2010

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

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Il titolo di impiegati pubblici non dovrebbe mai essere usato in senso spregiativo”. Così ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del discorso alla LUISS il 20 settembre scorso in memoria del magistrato Loris D’Ambrosio. Giustissimo. Tuttavia, l’opinione pubblica, i cittadini e le imprese potrebbero aggiungere la famosa battuta pronunciata da Tom Hanks sul finire del film Salvate il soldato Ryan: “MERITATELO!”

Il Presidente Napolitano e gli impiegati pubblici.

Fuori la cattiva politica dalla Pubblica Amministrazione – Daniela Carlà

CARLA

La Direttrice della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica”, Daniela CARLA’, ha espresso il suo punto di vista sui percorsi di riforma delle Pubbliche Amministrazioni in una intervista apparsa su www.noidonne.org. Mettendo il dito nella piaga, ha parlato senza mezzi termini di pubblica amministrazione screditata, di continue leggi che producono 0 riforme, di amministrazione che non “guarda” alla sua componente femminile. Di fronte alla persistenza di questi fenomeni, la Carlà oppone un cambiamento che “….deve essere interiorizzato, intenzionale….” , nel quale “.…occorre trovare gli agenti del cambiamento, radicarlo…..monitorare e valutare i processi“. In questo processo il ruolo primario spetta alla dirigenza pubblica, ma una dirigenza il cui rapporto con la politica sia ripensato a fondo.

Fuotri la cattiva politica della pubblica amministrazione.

 

Antonio Zucaro – lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

L’articolo del Presidente di Etica pa Antonio Zucaro pone al Governo che ha emanato il Decreto legge sulla PA – e al Parlamento che tale decreto dovrà esaminare – due questioni da cui discendono effetti decisivi per la pubblica amministrazione: 1. il destino della funzione di valutazione, traslocata dalla CIVIT all’ ARAN, senza la quale la PA italiana non potrà mai aspirare ad obiettivi di vera qualità dei servizi; 2. L’ arroganza del potere, ovvero della politica, rispetto ai soggetti che, per ben funzionare, necessitano di assoluta indipendenza e autonomia di giudizio, a presidio dell’ interesse pubblico. Non si dovrebbero disarticolare e snaturare le autorità indipendenti a colpi di decreto legge. ….. L’oggetto del contendere, come è spiegato nell’articolo, è stato un parere della CIVIT sulla retroattività delle disposizioni della legge Severino che regolano la materia dell’incompatibilità degli incarichi pubblici, in un momento in cui la discussione sulla “retroattività delle norme”, da esercitazione squisitamente accademica diventa argomento di dirompente attualità politica.

Una norma doppiamente sbagliata: lo snaturamento delle funzioni di ARAN e CIVIT

Articolo 29 ter

Regione Lombardia – Lo scandalo della Fondazione MAUGERI

Lo scandalo “Formigoni”, scolorito ormai nella memoria comune, non ha fornito, come la maggior parte degli scandali urlati di questi anni, alcun elemento solido di riflessione sul funzionamento della macchina amministrativa nel nostro Paese. Ciò forse dipende dall’indugiare dell’attenzione  su elementi di colore e dalla scarso interesse ad indagare su elementi di sistema.  Il collage di articoli che viene presentato qui sotto cerca di evidenziare (anche “fisicamente” con un evidenziazione in giallo)  fattori strutturali quali entità del danaro pubblico coinvolto e i flussi: in altri termini il modo in cui con atti amministrativi adottati da una pubblica amministrazione si promuovono e strutturano gli affari di soggetti privati. E’ illuminate anche l’intreccio fra amministrazione e  politica dei vari protagonisti. Non emerge per nulla, il ruolo di eccellenza della Fondazione Salvatore Maugeri,  Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) che opera nelle aree della tutela della salute, dell’ambiente di lavoro e della medicina riabilitativa, si avvale di oltre 50 laboratori scientifici e la cui sede principale è a Pavia e gli altri istituti sono distribuiti fra Lombardia, Piemonte, Liguria, Campania e Puglia. Nè emerge, infine, il profilo sostanziale dei due intermediatori d’affari Pierangelo Daccò (su costui viene solo ritagliata la caricatura del nababbo, buona solo per i gonzi) e Antonio Simone -quest’ultimo consustanziale al movimento popolare di Comunione e Liberazione: abbiamo lasciato l’ultima parola a lui, nell’intervista che gli fece “la Stampa” a due giorni dalla scarcerazione senza aver reso alcuna confessione….Non c’è solo Primo Greganti del PCI nella storia degli scandali d’Italia!!!

Un’ultima domanda, niente affatto provocatoria: un efficiente sistema di anticorruzione avrebbe evitato tutto questo?

Inizio indagini ed arresti aprile 2012

200 milioni alla Fondazione Maugeri

VACANZE CENE CAPODANNI

Antonio Simone