I dubbi sulla riforma della dirigenza pubblica – Veronica de Romanis.

DE Romanis

L’economista Veronica De Romanis, accreditata nel passato come consigliera nel think tank del Presidente del Consiglio, non è nuova, invece, all’esposizione di critiche molto forti all’impianto della riforma della Pubblica Amministrazione Continua a leggere

La riforma sbagliata della dirigenza pubblica.

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La stampa di ieri ha dato ampio spazio alla notizia che il decreto delegato sulla dirigenza pubblica è stato rinviato al Consiglio dei ministri di fine mese, riportando voci per cui il rinvio sarebbe dovuto alle resistenze dell’ alta burocrazia ministeriale rispetto agli incarichi a termine ed al ruolo unico.

Nuova Etica Pubblica, al riguardo, ribadisce le preoccupazioni già manifestate in occasione del varo della legge delega e torna ad affermare la necessità che il decreto contenga la previsione del diritto all’ incarico. Ovvero, che ogni dirigente pubblico, alla cessazione dell’ incarico rivestito, in assenza di una valutazione negativa sul suo operato ha diritto ad un nuovo incarico di importanza equivalente a quella del precedente, come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro tuttora vigente.

Il presupposto è che vanno realizzate “ valutazioni indipendenti, serie e perciò credibili “ ( Sergio Rizzo, Corriere della sera ) vedi qui. Senza le quali, non può accadere che, nel gioco dell’ assegnazione dei nuovi incarichi, un dirigente possa restare fuori e finire nel ruolo unico anche se il suo operato precedente non ha dato luogo a censure.

Che ciò non possa accadere non lo diciamo noi, ma una giurisprudenza costante della Corte costituzionale. Repetita iuvant.

 

Riportiamo il testo degli articoli recenti di stampa con un leit motiv unico: “le pubbliche amministrazioni non funzionano perché non funziona la dirigenza“. Il teorema va corretto: le pubbliche amministrazioni non funzionano perché il complessivo impianto della pubblica amministrazione é congegnato male e perché nessun politico, né alcun movimento di opinione – e neanche la stessa dirigenza pubblica, questo va onestamente riconosciuto – è stato fino ad oggi capace di guardare “al di là delle Alpi” e imparare da chi è più avanti di noi “come si fa”.

Il Sole 24 ore -Il Governo accelera ma é alta la tensione sulla dirigenza.

Il Messaggero – La rivolta dei dirigenti pubblici blocca la riforma.

La Repubblica – Licenziabilità incostituzionale: dirigenti pubblici sulle barricate.

Il Sole 24 ore – Legge Madia, un passo avanti importante e una frenata – Il Sole 24 ORE

Decreti attuativi della riforma Madia.

Consiglio_di_Stato

Segnaliamo sul relativo sito i pareri resi dal Consiglio di Stato sugli schemi dei 12 decreti legislativi ( vedi testi) di attuazione delle deleghe presenti nella Legge n. 124/2015 (vedi legge) approvati dal Governo. Rimangono avvolti nell’oscurità degli uffici del Dipartimento funzione pubblica i contenuti del decreto atttuativo sulla riforma della dirigenza. Su tale atto governativo pende l’esito del giudizio di costituzionalità sul ricorso promosso dalla Regione Veneto in merito ai contenuti dell’articolo 11 della legge in questione (vedi approfondimento).

PARERI RESI DAL CONSIGLIO DI STATO SU SCHEMI DI 12 DECRETI LEGISLATIVI.

Al pubblico impiego continua ad applicarsi l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Corte cassazione

Con andamento altalenante (vedi qui la sentenza precedente del novembre 2015), La Corte di Cassazione sembra avere definitivamente stabilito che “plurime ragioni inducono ad escludere che il nuovo regime delle tutele in caso di licenziamento illegittimo possa essere applicato anche ai rapporti di lavoro disciplinati dall’art. 2 del d.lgs n. 165 del 2001″. Pubblichiamo il testo della Sentenza n. 11868 del 9 giugno ultimo scorso della Sezione Lavoro, nel testo della quale (vedi in particolare alla pagina 6) sono illustrati i motivi del nuovo orientamento. Le conclusioni della Corte di Cassazione non hanno mancato di sollevare polemiche – vedi qui Sole 24 ore – e precisazioni – vedi qui precisazioni di Giovanni Canzio, Primo Presidente della CdC. La questione, in fondo a tutto, rimane sempre quella dibattuta nel corso degli ultimi 20 anni: gli impiegati pubblici devono avere eguale regime giuridico dei lavoratori privati?

Di seguito la Sentenza.

 

_Cassazione – Sezione Lavoro n. 11868 9 giugno 2016

Cassese 2007 – Merito e stabilità degli impiegati pubblici.

Può essere utile ritornare su un’antica e sempreverde Lectio Magistralis del prof. Sabino Cassese, tenuta all’Università Suor Orsola di Benincasa di Napoli nel 2007:”L’ideale della pubblica amministrazione: principio del merito e stabilità degli impiegati“. L’esposizione parla di principi generali tuttora vigenti negli Stati occidentali. Continua a leggere

Dibattito sulla riforma costituzionale: Salvati e Onida.

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Nell’acceso dibattito in corso sulla Riforma costituzionale, ci paiono degne di attenzione le riflessioni di Michele Salvati e di Valerio Onida – il secondo in risposta al primo – di diversa sensibilità e opinione. Riprendiamo i relativi “link” dal Corriere della Sera.it

Michele Salvati – Con la riforma entreremo nella “vera” Seconda Repubblica.

Valerio Onida – Il sistema parlamentare garanzia di democrazia.

Dibattito sulla riforma: risposta di Guido Melis a Gustavo Zagrebelsky.

guido melis_03   Zagrebelsky

Riprendiamo il fondo pubblicato sull’Unità di ieri 27 maggio del prof. Guido Melis, ordinario di storia dell’ amministrazione pubblica all’Università La Sapienza di Roma. C’è un attacco educato, ma pungente assai, all’approccio critico sulla riforma costituzionale contenuto nell’intervista di Gustavo Zagrebelsky a “La Repubblica” dell’altro ieri ( di cui abbiamo già dato conto – vedi qui)

 Dove sbaglia Zagrebelsky

Referendum confermativo: opinioni dei costituzionalisti a confronto.

Padri costituenti

La riforma più incisiva del testo della Carta costituzionale dei nostri Padri costituenti è ora alla prova del referendum confermativo del prossimo ottobre. Si è immediatamente aperto un dibattito che vede coinvolti illustri costituzionalisti, schierati su diverse posizioni. Alla discussione, tuttavia, vanno premessi i criteri di metodo e di civiltà esposti dal prof. Guido MELIS: 1. Non insultiamoci; 2. Partiamo dal presupposto che la materia è discutibile senza che chi la pensa diversamente sia un prezzolato; 3. Stiamo alla riforma senza tirare in ballo altre cose che le sono estranee; 4. Lasciamo da parte i morti, che hanno diritto di tacere: 5. Evitiamo i toni apocalittici: non siano alla fine della democrazia. Si può ?

I criteri sopra esposti sono anche i nostri. Ciò premesso diamo conto nel seguito delle antitetiche valutazioni rese pubbliche da due gruppi di autorevolissimi costituzionalisti: una per il SI’ e una per il NO:

Costituzionalisti per il SI’

Costituzionalisti per il NO.

Vedi il testo delle modifiche costituzionali – clicca qui.

Dibattito sulla riforma costituzionale: il testo delle modifiche.

logorepubblica

Il nostro primo contributo al dibattito in corso sulla riforma costituzionale, di cui daremo conto su questo sito, é banale: pubblichiamo in maniera – speriamo – chiara il testo delle modifiche approvate dal Parlamento in seconda lettura lo scorso 15 aprile, evidenziando in rosso le modifiche intervenute sul testo esistente. Rinviando al testo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale (clicca qui), ricordiamo che la gran parte dell’articolato entrerà in vigore con la prossima legislatura successiva allo scioglimento di entrambe le camere (art. 41), ove prevalgano i “sì” al referendum confermativo del prossimo autunno.

Nessun sito istituzionale, a nostra conoscenza, ha fatto un’operazione di trasparenza di estrema semplicità: mettere a fronte testo vecchio e testo nuovo, onde porre in condizione i cittadini di costruirsi direttamente e autonomamente una propria convinzione, senza orpelli della più varia natura. Era così difficile?

 Testo a fronte riforma Costituzione

Il Convegno Crs sulla produzione legislativa in Italia.

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Pubblichiamo il link di registrazione audio del Convegno sulla Produzione legislativa in Italia, dello scorso febbraio 2016.

Ascolta qui la registrazione video.

Oriano Giovanelli – La riforma della PA nell’era di twitter –

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Segnaliamo l’articolo di Oriano Giovanelli, pubblicato su  ilcampodelleidee.it – vedi qui il link, dal titolo “La riforma delle pubbliche amministrazioni nell’era di twitter”. Pieno di spunti, ironia e osservazioni puntuali – né diversamente potrebbe essere vista la lunghissima esperienza/conoscenza della materia da parte di Giovanelli – aggiunge una voce ulteriore al coro di coloro – quorum nos – che della riforma Madia, di fondo, pensano qualcosa del tipo: “guagliò, ‘cca stamm’ a pazzià!!!”.

Piccolo dibattito sulle tesi Bocconi: intervento di dirigenti pubblici.

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Il nostro “resoconto” sui contenuti emersi nel convegno organizzato dall’Università Bocconi   su “LA PA che Vogliamo” (clicca qui) ha sollecitato un piccolo dibattito. Pubblichiamo di seguito i punti di vista di tre dirigenti pubblici – soggetti quindi ben “informati” sul tema – dal taglio non “schierato” come quello del nostro resoconto, ma utilmente “dialogante”. Chiunque volesse partecipare al dibattito su “ruolo, status e riforma della dirigenza pubblica in Italia” potrà inviare il suo punto di vista argomentato all’indirizzo  eticapa2014@gmail.com    

Sarà garantito l’anonimato oppure, ove autorizzati, sarà citato l’autore.

 Personalmente ho avuto modo di partecipare in un’ occasione.

La riforma della dirigenza pubblica e la Torre di Babele.

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Nell’imminenza dell’emanazione dei decreti legislativi di attuazione dell’articolo 11 della Legge n. 124/2015, si susseguono le prese di posizione di questo o quello in ordine al ruolo, allo status, alle modalità di accesso alla “carriera” dei dirigenti pubblici. Con buona pace delle conferenze stampa del Presidente del Consiglio ( ricordiamo i “44 punti” del 2014 – vedi qui) e delle affollate, distratte e superficiali consultazioni effettuate dal Governo e dalle Commissioni parlamentari sull’impianto della legge delega, un vero dibattito informato e aperto alle varie opinioni in campo non c’è mai stato. Per meglio dire, c’è stato un soggetto privato che si é conquistato un peso mediatico importante nelle proposte di riforma: l’Università Bocconi di Milano (vedi qui). Continua a leggere

Università Bocconi di Milano – La PA che vogliamo.

la_pa_che_vogliamo_22_febbraio_2016

L’Università Bocconi di Milano rinnova ormai da quattro anni il suo appuntamento con un convegno che denomina sempre allo stesso modo: La PA che vogliamo. Avvertendo il lettore che noi di Nuova Etica Pubblica la pubblica amministrazione non la vogliamo così come la immagina la Bocconi, offriamo un riepilogo ragionato e le nostre chiose sui contenuti dell’ultimo convegno tenutosi lo scorso 22 febbraio 2012.

 Convegno all’Università BOCCONI 22 FEBBRAIO 2016

Roma, la capitale metropolitana – Convegno

Fabrica romana cultura ambiente

L’associazione Fab.rica – acronimo per Associazione romana innovazione, cultura e ambiente – si occupa della qualità della vita, dei servizi socio-ambientali e della gestione amministrativa pubblica della città di Roma. Segnaliamo la sua prossima uscita pubblica con un convegno che si terrà il prossimo 25 febbraio 2016, ore 15,30, alla Facoltà di Architettura in via Madonna dei Monti, n 40: Roma “la” capitale metropolitana. Vedi qui sotto la locandina. Interverrà fra gli altri Antonio Zucaro, presidente della nostra Associazione.

Fab.rica – Roma “la” CAPITALE METROPOLITANA

Un poliziotto democratico testimone di un’epoca.

Di Francesco

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Episodi degli ultimi tempi – quali la poliziotta che stringe la mano a un lavoratore dell’ILVA o il carabiniere che non reagisce alle provocazioni di un manifestante – raccontano di un cambio di mentalità e di approccio delle nostre forze dell’ordine che discende dallo spirito della nostra Costituzione repubblicana, ma non solo: c’è un processo di democratizzazione e di presa di coscienza democratica che ha attraversato due generazioni di servitori dello Stato e che ha avuto tanti protagonisti. Uno di questi è l’ex Commissario Ennio Di Francesco, noto alle cronache degli anni ’70 per aver posto in stato di fermo Marco Pannella impegnato in un atto di disobbedienza civile e di aver immediatamente dopo espresso solidarietà allo stesso Pannella: per questo subì un trasferimento punitivo (vedi qui il racconto di quell’episodio). Da tanti piccoli e grandi atti di coraggio e di intelligenza come quello è sorta una coscienza civile matura delle nostre Forze dell’Ordine. Vale la pena di ascoltare l’intervista che Ennio Di Francesco ha dato lo scorso gennaio 2016 a Radio radicale, per rievocare e raccontare quegli anni e quel movimento di idee che portò al nuovo Ordinamento della Pubblica Sicurezza, promulgato con la legge  n. 121 dell’aprile 1981 (vedi): nell’intervista, oltre che una serie di osservazioni sulla situazione attuale dei servitori dello Stato in divisa, traspare una grande e bella passione civile che conta più di tutto il resto.

Intervista di Walter Vecellio a Ennio di Francesco – 3 gennaio 2016.