Sono giunte circa 40.000 risposte all’indirizzo rivoluzione@governo.it sui temi di riforma esposti lo scorso 30 aprile. Ci sembra veramente importante e interessante la sintesi dei risultati presente sul sito del Governo, perché testimonia dei punti di vista e delle opinioni prevalenti in questo momento.
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INTERVENTO DEL MINISTRO MADIA AL FORUMPA 2014
UNADIS – DIREL – DIRER – FEDERSANITA’: ASSEMBLEA AL FORUM PA
Il 29 maggio è stata promossa un’assemblea in occasione del Forum Pa 2014 da quattro sigle rappresentative della dirigenza pubblica: UNADIS (statali), DIREL (Enti locali Comuni), DIRER (REGIONI), FEDERSANITA’ (dirigenti e direttivi SSN).
Pubblichiamo le posizioni di queste Associazioni in ordine ai “44 punti” del Governo Renzi, al Ruolo unico e alla Valutazione.
Intersindacale – risposte ai 44 punti – maggio 2014
Prime riflessioni Unadis su Ruolo Unico
Proposta Unadis su Valutazione Dirigenza – aprile 2014
Le posizioni espresse dalle quattro Associazioni corrono parallele – ma non coincidenti – a quelle emanate dalla Confederazione CIDA – dirigenti pubblici e privati (vedi qui Risposta CIDA al documento del Governo ).
Poi c’è l’Associazione giovani dirigenti, l’Associazione allievi della SSPA, l’Associazione dei Prefetti, l’Associazione dei Diplomatici.……
………Una domanda sorge spontanea: conviene continuare a muoversi ciascuno per conto suo – con magnifico frazionismo e bella autoreferenzialità di sigla – nel mezzo di una partita così importante e delicata quale la riforma della pubblica amministrazione, ora in pieno corso?……
Associazione Etica PA – NUOVO REGIME DELLA DIRIGENZA PUBBLICA
Pubblichiamo il punto di vista della nostra Associazione in ordine alla riforma della dirigenza pubblica nella nota del Presidente Antonio ZUCARO. Nuovo regime della dirigenza pubblica – Dirigenza di ruolo, valutazione, Ruoli dirigenziali.
RISPOSTE SINDACALI AI 44 PUNTI DEL GOVERNO RENZI
Pubblichiamo le risposte che la CIDA – Manager Italia e Alte professionalità, che riunisce la dirigenza pubblica e privata – e CGIL,CISL e UIL hanno inoltrato al Governo Renzi a proposito dei 44 punti della riforma della pubblica Amministrazione, annunciata per il prossimo giugno.
Risposta CIDA al documento Governo 30 aprile 2014
Risposte unitarie ai 44 punti del Governo – CGIL CISL UIL pa
Piattaforma ufficiale del Governo per l’incontro con i sindacati del 12 giugno 2014
IL MESSAGGERO – IL MINISTRO MADIA E LA RIFORMA DELLA DIRIGENZA PUBBLICA
Sul Messaggero del 21 maggio 2014 il Ministro MADIA anticipa le linee direttrici della riforma della Dirigenza pubblica, prevista per il prossimo 13 giugno.
Articolo Madia 21 maggio 2014 – Messaggero
EXPO’ 2015- Il ruolo delle istituzioni pubbliche.
C’è un personaggio che nella tangentopoli EXPO 2015 attrae attenzioni minori dei vari Frigerio e Greganti: Angelo PARIS. Eppure l’ormai dimissionato ex Direttore della pianificazione e acquisti EXPO 2015 spa è stato fino a 5 giorni fa il vertice operativo -sottordinato solo al Commissario Sala – di tutti i lavori in corso: era lui che decideva in magna pars l’organizzazione, l’agenda dei lavori e l’assegnazione degli appalti previsti per un importo di 2,129 miliardi di euro (vedi qui DPCM_15_giugno 2012 All_1): denaro del contribuente – è innanzitutto necessario specificare – affidato in gestione ad EXPO’ 2015 s.p.a (vedi). E’ ad Angelo Paris che la “cupola” affaristica Greganti-Frigerio-Grillo si rivolgeva per pilotare l’assegnazione dei lavori alle ditte prescelte. E lui poneva una sola condizione pattizia alla sua collaborazione: “vi dò tutti gli appalti che volete se mi favorite“. Continua a leggere
Scandalo expo 2015 – I MANAGER ASL e Frigerio
Uno dei fili conduttori delle notizie sullo scandalo EXPO 2015 é quello dei rapporti fra politica e dirigenza pubblica. La figura del dirigente pubblico ne esce malconcia, anche al netto delle millanterie di Gianfranco Frigerio. “I manager ASL sono cosa mia, me li coccolo io”. Si parla di 16 direttori di Aziende ospedaliere pronti a favorire gli affari della cupola. Vera o esagerata che sia la rivelazione, dalle intercettazioni pubblicate il 13 maggio 2014 da “La Repubblica”, emerge la figura di un manager pubblico che, in cambio del suo “servire”, chiede sempre e soprattutto una cosa: protezione. Ne esce il quadro di una parte di “dirigenza pubblica” da cui prendere risolutamente le distanze. Non basteranno le migliori leggi di riforma se di questo tipo di dirigenza, in cui é assente qualunque etica pubblica, non verrà battuto ed emarginato.
Il metodo Frigerio con i dirigenti ASL
LA DIRIGENZA PUBBLICA E LA SFIDA DELLA RUSPA
Pubblichiamo da Forum Pa un articolo di Stefano Sepe che pone in primo piano il problema del ruolo propositivo della dirigenza nell’ennesimo ciclo di riforme della pubblica amministrazione inaugurato dal Governo Renzi. Le riforme non devono essere pensate ed attuate “contro” qualcuno, ma “insieme” a qualcuno nell’interesse generale della collettività.
Stefano Sepe 23 aprile 2014 – LA DIRIGENZA ACCETTI LA SFIDA
I sindacati dei dirigenti e la “ruspa” di Renzi
Matteo Renzi, con la sua battuta “entreremo con la ruspa nella pubblica amministrazione “, certo sull’umore fortemente negativo della pubblica opinione verso questa pubblica amministrazione, ha ottenuto l’ormai consueto successo mediatico, ma è anche riuscito a compattare tutti i sindacati della dirigenza pubblica in una posizione di polemica, di scontro e di dissenso rispetto alle riforme annunciate. Peccato che le riforme si costruiscano e si attuino nei Paesi più avanzati insieme alla dirigenza, cui viene affidato il ruolo di attore e fattore principale di successo. Invece, Renzi la riforma della Pa con chi pensa di farla? Con Mario Gomez?
Diamo conto qui sotto di umori e dichiarazioni a ridosso delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio.
Giorgio Rembado Presidente di CIDA funzione pubblica “la ruspa non riuscirà a rottomarci”.
Savarino AGDP – parole di Renzi irresponsabili e non istituzionali
Associazione allievi SSPA – I dirigenti pubblici rispondono alla lotta violenta di Renzi
UNADIS – Fermate i tagli alle nostre retribuzioni 8 aprile-2014
Retribuzioni medie dei dirigenti pubblici e tetto retributivo
Continua la tambureggiante campagna di stampa del Corriere della sera contro i “privilegi” dei dirigenti pubblici: tema centrale dell’articolo di Sergio Rizzo del 4 apr 2014 – tetto mobile per i manager – lo stipendio è già più alto (clicca qui) è la questione del tetto retributivo: come noto, tale termine è riferito alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di Cassazione, che ammonta a 311.000 euro lorde anno.
Chiarezza vorrebbe che non si scambiasse la parte per il tutto! Invece, indicando la cifra massima, si nasconde il fatto che le pur cospicue retribuzioni medie lorde dei dirigenti della Pa sono d’importo pari alla terza parte di quello indicato da Sergio Rizzo nel suo articolo di fondo. Si veda la tabella allegata, di fonte Ragioneria generale dello Stato, conto annuale 2012.
Retribuzioni medie dirigenziali per comparto – 2012
Vedi anche la tabella analitica sulle retribuzioni dei dirigenti di 1a e 2a fascia pubblicata dal Sole 24 ore
Il Sole 24 ore del 14 apr 2014 – Il tesoro dei fondi ai dirigenti: 2,5-miliardi
ANSA LA SCURE RENZI SU MANAGER E DIRIGENTI PUBBLICI
Consiglio di Stato e Capi di gabinetto
Pubblichiamo un link a un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera del 23 febbraio 2014 a proposito delle distorsioni generate dalla confusione di ruoli fra funzioni giurisdizionali e funzioni amministrative negli alti incarichi presso i Ministeri.
Capi di gabinetto e dirigenti inamovibili – Il potere ombra cresciuto nei Ministeri.
Vedi su questo tema il pensiero della nostra Associazione: Funzioni non svolte e attività reali dei gabinetti ministeriali – Antonio Zucaro
Convegno Bocconi alla presenza del ministro Madia
CLICCA QUI PER IL RESOCONTO DEL CONVEGNO
Una proposta di riforma della dirigenza della P.A. Centrale, promosso da Idee per la Crescita e organizzato da SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Il convegno si terrà il prossimo 25 marzo, alle ore 9.30, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Via di S. Maria in Via 37, Roma).
Idee per la Crescita, un forum di docenti di diverse Università (tra cui l’Università Bocconi), centri di ricerca e operatori del mondo economico, ha elaborato una proposta di riforma della dirigenza delle amministrazioni centrali che sottopone all’attenzione di esperti e policy maker quale contributo alla discussione e alle scelte di modernizzazione del Paese.
Programma:
9:30 Registrazione dei partecipanti
10:00 APERTURA DEI LAVORI
Giovanni Tria, Presidente SNA
Guido Tabellini,Co-Presidente Comitato di indirizzo di Idee per la Crescita
PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA
Giovanni Valotti, Professore ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche e Prorettore Università Bocconi
Nicola Bellè, Assistant Professor, Università Bocconi
NE DISCUTONO
Franco Bassanini, Presidente di Cassa depositi e prestiti
Mauro Bonaretti, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria
13:00 DIBATTITO
Sarà presente il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia.
Per partecipare all’evento, è necessaria la registrazione online (clicca qui).
GOSSIP SULL’AZIONE DEL NUOVO GOVERNO VERSO LA BUROCRAZIA STATALE
Registriamo un articolo di Claudio Cerasa sul Foglio da cui emerge il progetto di una Presidenza del Consiglio decisa a liberarsi del potere di “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato.
I BUROCRATI DI VIA XX SETTEMBRE
LOTTA ALLA BUROCRAZIA – PRESUMIBILE AZIONE DEL PROSSIMO GOVERNO
Uno dei cardini dell’azione di governo annunciata dal Segretario del PD Matteo Renzi -scriviamo quando ancora il Capo dello Stato è impegnato nelle consultazioni successive alle dimissioni del Governo Letta – sarà la “lotta alla burocrazia“. Lì dove con la parola “burocrazia”, in un’accezione tutta negativa del termine prevalente non a caso nel nostro Paese, deve intendersi tutto ciò che di deteriore manifesta l’azione delle Pubbliche amministrazioni italiane.
Visto il rilievo centrale delle Pa nell’azione prevista del futuro Governo, pubblichiamo un estratto del programma di Renzi alle primarie del PD dello scorso dicembre 2012 (15 mesi fa) riguardante le politiche da mettere in campo per riformare la pubblica amministrazione. Non c’è motivo di ritenere che quelle posizioni di programma siano state modificate in questo lasso di tempo, per cui un’attenta lettura può dare l’idea di ciò che accadrà a breve.
Programma Renzi per la PA – primarie 2012
Testo integrale del programma Renzi alle primarie 2012
Pubblichiamo, inoltre, il testo integrale aggiornato della legge USA “Freedom of information act”, emanata nel luglio 1966 (ebbene sì!) dal Presidente Lyndon Johnson – citata nel documento quale cardine di riforma della PA italiana. Si veda anche il sito web a ciò specificamente dedicato – Iniziativa per l’adozione di un Freedom of information act in Italia.
Le proposte di riforma delle pubbliche amministrazioni di Matteo Renzi.
Matteo Renzi presentò il suo programma di riforme nel noto convegno della Leopolda dell’ottobre 2011. Pubblichiamo quelle proposte perchè molte di esse riguardano la riforma delle pubbliche Amministrazioni: in particolare la 4, la 5 e la 6 sulle autonomie locali, la 11 sui Consigli di amministrazione di aziende partecipate dal pubblico, la 27 sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, la 30 sulla riduzione del numero delle norme, la 31, 32 e 33 con specifico riferimento alla valutazione delle attività delle pubbliche amministrazioni e al regime della dirigenza pubblica.
In una successiva occasione, Renzi si è spinto anche più in là, ipotizzando in un’intervista a Ballarò nel dicembre 2012 un sistema di assunzione dei dirigenti pubblici per chiamata diretta. Pubblichiamo la replica del Presidente di Nuova etica pubblica Antonio Zucaro.
Precisazioni-di-Antonio-Zucaro-Presidente-di-Nuova-Etica-pubblica
Ott 2011 – Le 100 proposte Renzi-Leopolda
PROGRAMMA-RENZI-SULLA-SCUOLA-ALLE-PRIMARIE-DEL-PD-del-dic-2012
Roberto Napoletano: il ricatto della burocrazia.
Ci sembra opportuno segnalare con evidenza il pensiero del Direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, sulla Burocrazia nel nostro Paese. Il suo giudizio è impietoso ed é stato espresso ai partecipanti al Convegno di Cernobbio lo scorso agosto: “L’Italia va liberata dal ricatto della burocrazia”. Per coloro i quali, come noi e come la maggioranza degli operatori pubblici, hanno sempre interpretato il loro ruolo nella Pubblica Amministrazione come servizio al Paese, questo giudizio non solo risulta ingiusto e sbagliato, ma rappresenta l’esito finale di un corto circuito in corso fra “burocrazia” e collettività. Ci sollecita, tuttavia, ad uscire da una posizione “non protagonista” dei processi di riforma.
E’ necessaria – ed è questo il compito che si è data la nostra Associazione, questo sito e la Rivista che curiamo – una capacità di proposta e di interlocuzione autonoma della dirigenza pubblica in ordine al funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni; pena la facile, troppo facile, scoperta di un “colpevole designato” in un deficit di iniziative che vede incagliato soprattutto il soggetto a cui i cittadini affidano la titolarità dei processi riformatori: la classe politica. Non si tratta, per quello che ci riguarda, di rinviare la “pallina” delle responsabilità dall’altra parte del campo. Tutt’altro: è piuttosto una richiesta di coinvolgimento e corresponsabilità nelle riforme – sia nella fase di proposizione che nella fase di attuazione – che la politica ha sempre cercato di evitare. La politica ha sempre inteso assegnare i compiti a casa alla dirigenza; mai è riuscita a sollecitare e indurre l’emersione del merito, cioè delle persone migliori, come naturali alleati di un realizzabile obiettivo di riforma del sistema.
Editoriale dell’8 settembre 2013 di Roberto Napoletano
Dichiarazioni di Roberto Napoletano al Convegno di Cernobbio 2013.
L’AUTONOMIA SCOLASTICA E IL RUOLO DELLA DIRIGENZA IN EUROPA.
Lo studio della “rete” Eurydice del 2007 sull’ “autonomia scolastica in Europa” non perde interesse a distanza di sette anni perché ha come oggetto una ricostruzione storica del concetto e delle attuazioni concrete dell’ “autonomia scolastica” nei vari Paesi che trovano i propri albori nell’ultimo trentennio. Le esperienze sono differenziate, in alcuni casi, come per Belgio e Olanda, sono state imposte in precedenza da motivi etnici e culturali radicati e profondi.
Con riferimento all’Italia, sempre in evidenza per l’incompiutezza dei progetti riformatori, ci piace sottolineare che il concetto di autonomia affermatosi in Europa non viene mai disgiunto dai connessi concetti di accountability e di responsabilità della dirigenza: l’autonomia scolastica si accompagna, in tutti i Paesi dove ha successo, con un valido sistema di responsabilità del dirigente scolastico e di valutazione esterna del dirigente stesso e del personale docente e non. Per quanto riguarda l’accountability si cita testualmente la pagina 39 del documento: “…sono le istanze tradizionalmente responsabili della valutazione degli attori del sistema educativo – degli insegnanti in particolare- che si sono viste attribuire questa nuova funzione di controllo. In effetti, nella maggioranza dei paesi europei, sono le autorità educative superiori – il più delle volte attraverso corpi ispettivi – ad essere responsabili della valutazione delle scuole in questi nuovi contesti di autonomia…”
Ma gli Italiani, si sa, non desiderano essere valutati. Accettano tutt’al più l'”autovalutazione”….anche qui citando letteralmente a pagina 40: “Alcuni paesi, ormai sempre di meno, sono, invece, rimasti ai margini di questo movimento di valutazione delle scuole. E’ il caso, per esempio, dell’Italia che non obbliga le scuole a rendere conto davanti a un’istanza particolare (se si escludono gli ambiti amministrativi e contabili con la visita del collegio dei revisori dei conti due volte l’anno), ma le incoraggia fortemente a praticare la valutazione interna”.
Il tema irrisolto dell’accountability si lega all’altro problema altrettanto irrisolto della responsabilità del dirigente scolastico. Anche su questo tema Eurydice ha prodotto nel 2009 una preziosa rassegna sul “Dirigente scolastico in Europa” , effettuando una sintesi comparativa delle modalità di accesso, delle competenze e sfere d’azione, delle retribuzioni e delle modalità di valutazione esterna del suo operato nei sistemi di Istruzione di Francia, Finlandia, Germania, Inghilterra e Spagna. Passando in rassegna le varie esperienze spicca in primo piano la differenza con lo status dei dirigenti scolastici (e non) italiani, le cui funzioni e prerogative – disponibilità di spesa, interventi sugli edifici scolastici, direzione e valutazione del corpo insegnante – sono compresse al massimo, tanto da rendere concreti i pericoli di deresponsabilizzazione e di disaffezione dal ruolo svolto. Illuminante anche in questo caso la descrizione dell’headteacher in Inghilterra (pagina 30): “stabilisce la politica scolastica generale e nomina tutto il personale, docente e non docente…..è responsabile della gestione di tutte le risorse della scuola, comprese quelle finanziarie, sia che provengano dallo Stato si che provengano da altra fonte. Per quanto riguarda gli insegnanti può influire sul loro avanzamento di carriera….attraverso…. il performance management annuale previsto per gli insegnanti e i capi di Istituto dall’anno 2000.”
Poteri reali e connesse responsabilità, sottoposizione di chiunque ad un meccanismo esterno di valutazione. ….qualunque splendida e magniloquente costruzione legislativa sarà comunque destinata a non lasciare altra traccia se non nelle pagine della Gazzetta Ufficiale se non verranno introiettati nelle coscienze e poi attuati nei fatti questi semplici canoni di vita organizzata.
L’autonomia scolastica in Europa 2007.
Il dirigente scolastico in Europa 2009.
Eurydice – Modelli di valutazione dei capi di istituto in Europa 2009.
L’ingorgo legislativo
Antonio Zucaro, proseguendo nell’illustrazione delle storture in cui si dibatte la pubblica amministrazione, conduce una preziosa analisi dall’interno sui motivi reali per i quali in Italia si verifica con forza e virulenza una vera e propria iperfetazione legislativa, capace di bloccare il corso di qualunque riforma. Praticamente nessuno dei protagonisti in campo, politica e alta burocrazia in primis, é esente da colpe. L’analisi è un’ottima base per comprendere in quali strettoie dovrà orientarsi chiunque intenda avviare e realizzare riforme nel campo delle pubbliche amministrazioni.