Forum del G7 per il dialogo con le donne – iniziativa di Angela Merkel

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 Riprendiamo un articolo di Antonella Crescenzi, pubblicato sul sito www.cheliberta.it  su un’iniziativa scarsamente valorizzata dalla stampa italiana: lo scorso 16 e 17 settembre 2015  la Cancelliera Angela Merkel, nella sua qualità di Presidente di turno del G7, ha promosso il “G7 Forum for dialoge with Women” – vedi qui il link all’articolo – che ha posto sul tavolo dei leader mondiali l’impegno a supportare tutte quelle iniziative che possono ridurre le barriere per la partecipazione economica delle donne e sospingere così la crescita. Un eco significativo delle iniziative in corso é ravvisabile anche nelle dichiarazioni della stessa Merkel che non manca di collegare in uno il problema dell’accoglienza ai profughi comunitari con la condizione delle donne arrivate in Europa: “Non isolatevi e imparate il tedesco” è la raccomandazione di una donna affinché altre donne non vivano l’esperienza dell’emarginazione e dell’irrilevanza – vedi qui.

Per parte nostra, insistiamo su un concetto già espresso: il percorso di crescita della condizione delle donne non passa solo attraverso l’evoluzione dei costumi e dei valori, ma anche attraverso concreti e visibili interventi dello Stato in favore della condizione della donna lavoratrice e madre. Tutto questo implica, dopo e insieme alle dichiarazioni di principio, l’attivazione di concrete politiche pubbliche da affidare alle pubbliche amministrazioni, visibili, comprensibili e verificabili dai cittadini tutti. Sennò tutto il resto rimane fuffa o materiale buono solo per discussioni conviviali.

Che libertà – Il coraggio di essere donne.

Che libertà

Alla presenza delle Ministre Marianna Madia e Beatrice Lorenzin é stato inaugurato ufficialmente ieri 19 settembre 2015 il nuovo sito web dell’Associazione “Se non ora quando – Libere”  – http://www.cheliberta.it – che presenta una serie di “firme al femminile” (vedi qui le firme) e si occupa della realtà dei nostri tempi dal punto di vista “donna”. Insieme al prestigio goduto da molte sue componenti, colpisce in particolare l’iniziativa  che l’Associazione ha collegato all’inaugurazione del sito, riguardante la questione della maternità nel nostro tempo e denominata “La libertà di essere madri” (vedi sulla questione il fondo di Cristina Comencini pubblicato su La Repubblica dello scorso 8 settembre – clicca qui ). Il “coraggio di essere donna” implica anche la libertà di lavorare di procreare: invece, nella società (italiana in particolare, aggiungiamo noi) attuale, la stragrande maggioranza delle donne che sceglie di percorrere una piena vita professionale “è amputata di una parte fondamentale della libertà, quella di lavorare e procreare“.

Accettando l’invito che fa a tutti l’Associazione di essere solidali e partecipativi nell’ascolto, nella discussione  e nelle proposte, noi di Nuova Etica Pubblica non possiamo che rivolgere la nostra attenzione al collegamento che c’è fra la condizione civile e sociale della donna e le azioni che pone in campo lo Stato e la pubblica amministrazione per tutelare tale condizione. La valutazione immediata su questo tema è quella dell’assoluta deficienza dell’intervento pubblico. Deficienza che colpisce aspetti sia concreti che normativi della maternità (e della paternità): la fruibilità di asili nido e di dopo scuola vicini ai luoghi di lavoro, il sistema dei trasporti nelle grandi metropoli,  la precarietà dei contratti di lavoro che penalizza le donne che desiderano essere madri, la carenza di una normativa di supporto alla condizione genitoriale negli uffici pubblici e privati. Segnaliamo, in tal senso, una battaglia che può essere intrapresa da subito per migliorare la situazione esistente: la recentissima Legge n. 124 dell’agosto 2015 di “Riforma delle pubbliche amministrazioni” reca all’articolo 14 una serie di misure di “promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche” che prevedono di “stipulare convenzioni con asili nido e scuole d’infanzia e a organizzare….servizi di supporto alla genitorialità, aperti furente i periodi di chiusura scolastica ” nonché “regole inerenti l’organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti“. Queste previsioni di legge provocano due riflessioni immediate: la prima è quella che tali disposizioni dovrebbero essere estese a tutto il mondo del lavoro  – non solo quello pubblico – a motivo degli evidenti benefici di carattere generale che il sistema Paese riceverebbe dalla tutela della maternità delle donne lavoratrici; la seconda questione è quella dell’effettiva attuazione della previsione di legge, visti i frequenti, ripetuti e mortificanti precedenti di norme che si sono limitate alla pura declamazione di princìpi e non hanno mai ricevuto attuazione concreta. Invece, l’effettiva attuazione dei “bei principi” della Legge 124 costituirebbe un grandissimo passo avanti sulla strada della libertà di essere madri (e padri) della quale molti nostri figli sono oggi privati. Chissà se la Ministra Madia, madrina di questa legge, potrà tentare di smentire questi dubbi…..

La riforma della dirigenza pubblica e il ruolo della donna – Daniela Carlà

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Riproduciamo l’intervento di Daniela Carlà, direttrice della nostra rivista “nuova Etica Pubblica”,  sul n. 2 di giudicedonna.it – vedi qui . L’argomento della riforma della dirigenza pubblica viene qui trattato con esplicita attenzione al diverso e originale contributo che la dirigente donna è in grado di dare al buon funzionamento della macchina amministrativa.

 Giudicedonna n 2 / 2015 – Daniela Carlà

Intervento di Marisa Rodano alla Camera dei deputati in occasione del 70imo anniversario della Liberazione.

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Onorevole Presidente della Repubblica

Onorevole Presidente della Camera dei Deputati
Onorevole Presidente del Senato della Repubblica
Onorevoli Parlamentari
Cari amici e compagni partigiani,
Ringrazio per l’invito a questa solenne celebrazione
E’ per me un grande onore parteciparvi e sono commossa ed emozionata per essere rientrata in quest’aula, nella quale ho trascorso tanti anni della mia vita parlamentare.
Mi si consenta di dedicare brevi parole al ruolo delle donne nella Resistenza.
– Fu lo sciopero delle lavoratrici torinesi nel marzo del 1943 a suonare la campana a morto per il regime fascista.
– L’8 settembre, nella battaglia in difesa di Roma, centinaia di donne spontaneamente scesero in strada ad aiutare i combattenti e furono ben ventotto le cadute in quella battaglia!; le donne romane aprirono la porta delle loro case ai fuggiaschi: li rivestirono, nutrirono, li nascosero, accolsero come figli i prigionieri alleati, Russi, Americani, Inglesi, Iugoslavi.
– Furono le donne, a Napoli, dal 26 settembre al 1 ottobre del 1943 a dare un contributo determinante all’insurrezione che costrinse l’esercito nazista a lasciare la città.
– E’ a una donna, la dottoressa Marcella Monaco, che due futuri Presidenti della nostra Repubblica, Sandro Pertini e Giuseppe Saragat debbono la vita e la liberazione dal carcere di Regina Coeli , con falsi ordini di scarcerazione.
– Fu una donna, Giulietta (Lina) Fibbi, che con un viaggio avventuroso recapitò l’ordine dell’insurrezione del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia al CLN dell’Emilia
Per unanime riconoscimento sia del CLN che degli stessi comandi nazisti, senza la partecipazione di massa delle donne, compresa quella alla lotta armata, (si pensi ai reparti delle Volontarie della libertà e alle staffette) la lotta di Liberazione non sarebbe stata vittoriosa.
Le cifre sicuramente sono approssimative – si è detto che le donne combattenti fossero 35.000, 70.000 le partecipanti ai Gruppi di Difesa della Donna, 2900 le donne giustiziate o uccise in combattimento –
Vorrei in primo luogo, ricordare le eroine, cadute in combattimento o uccise tra atroci sofferenze dai nazisti o morte, dopo la deportazione, nei campi di sterminio e le decorate di medaglia d’oro alla memoria, da Gabriella degli Esposti a Ines Versari, da Anna Maria Enriquez a Norma Pratelli Parenti, da Irma Bandiera a Maria Assunta Lorenzoni, solo per citarne alcune.
Ma come erano giunte le donne italiane a schierarsi dalla parte giusta?
E’ nella Resistenza che le donne italiane, quelle di cui Mussolini aveva detto “nello stato fascista la donna non deve contare”; alle quali tutti i governi avevano rifiutato il diritto di votare, la possibilità di partecipare alle decisioni da cui dipendeva il loro destino e quello dei loro cari, entrano impetuosamente nella storia e la prendono nelle loro mani.
Nel momento in cui tutto è perduto e distrutto – indipendenza libertà pace – e la vita, la stessa sussistenza fisica sono in pericolo, ecco le donne uscire dalle loro case, spezzare vincoli secolari, e prendere il loro posto nella battaglia, perché combattere era necessario, era l’unica cosa giusta che si poteva fare.
Nel moto resistenziale si saldarono la tradizione socialista delle lotte nelle fabbriche e nelle risaie; le idealità politiche dell’antifascismo; e l’opposizione segreta, ma profonda che tante donne avevano coltivato in modo più o meno tacito contro il fascismo, il regime delle cartoline-precetto, che strappava loro i figli e che aveva fatto della violenza e della guerra un cardine della propria politica e ideologia.
Dalle masse femminili veniva al moto resistenziale un patrimonio di valori e ideali tramandati nella famiglia e confluì nella Resistenza, in un comune impegno con le forze laiche e socialiste, la tradizione del mondo cattolico.
Un innesto di valori e tradizioni diverse, di esperienze tra loro lontane che, nella Resistenza si venne strutturando come movimento unitario, nazionale: i Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà. (GDD)
Gli scopi dei GDD, definiti nel programma appello costitutivo, approvato nel ’44 a Milano: erano finalizzati alla lotta contro il nemico invasore, cioè a un obiettivo generale e comune a uomini e donne, ma l’appello conteneva in nuce alcune delle future rivendicazioni delle donne, in particolare delle lavoratrici, quali la proibizione del lavoro notturno, del lavoro a catena e del lavoro nocivo alle donne, un salario femminile (per lavoro eguale) uguale a quello dell’uomo e un’adeguata assistenza alle madri, E comunque, allora battersi per tali obiettivi diveniva allora un atto di guerra.
La Resistenza ha contribuito a far sorgere una comune coscienza nazionale tra donne di differenti ceti sociali, di diverso livello culturale e orientamento ideale, e, al tempo stesso, a far loro acquisire una nuova consapevolezza del proprio ruolo sociale e l’aspirazione a conseguire pienezza di diritti e di cittadinanza.
Non a caso i GDD affermavano che logica conseguenza della partecipazione delle donne alla Resistenza dovesse essere il diritto di voto.
La partecipazione delle donne alla Resistenza è stata dunque il fondamento per la conquista dei loro diritti civili, sociali e politici.
E’ conferma che il cammino delle donne italiane verso la conquista di piena cittadinanza, che vede oggi tante donne ricoprire cariche di responsabilità nel governo, nel parlamento, nelle Regioni e negli enti locali, e svolgere ruoli importanti nella vita culturale, economica e produttiva, ha le radici nella loro partecipazione alla Resistenza.

Marisa Rodano – 16 aprile 2015

Accordo di azione comune per la democrazia paritaria – norme esperienze e confronto con Paesi esteri – Atti del Seminario del 3 dicembre 2014

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Di seguito le relazioni delle partecipanti al Seminario.

Invito 3 dicembre 2014

Graziella Rivitti – relazione introduttiva 3 dicembre 2014;

Fiorenza Taricone – relazione 3 dic 2014 democrazia paritaria;

Alessandra Servidori – Intervento Democrazia Paritaria 3 dic 2014;

Marilisa D’Amico: relazione 3 dicembre 2014;

Daniela Colombo 3 dic 2014 – Meccanismi per la parità.

Rivista Nuova Etica Pubblica – Numero di gennaio 2015

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Pubblichiamo il numero di gennaio 2015 della Rivista della nostra Associazione – Nuova Etica Pubblica, diretta da Daniela Carlà, che ha come focus l’argomento “Politiche di bilancio e pubblica amministrazione“.

Nella sua introduzione la direttrice illustra il percorso dell’ultimo numero, supportato da cospicui contributi intellettuali e incentrato sulle tematiche di bilancio-risparmio intelligente-migliore allocazione delle risorse.

In evidenza l’intervista al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia, la cui prima domanda – ci pare opportunamente – è la seguente: “In cosa si differenziano veramente le misure di questo governo dagli interventi precedenti?

Buona lettura.

 Nuova Etica Pubblica – anno 3 – gennaio 2015 

 

 

Il talento femminile nella Pubblica Amministrazione.

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In fatto di eccellenze “donna” nel mondo del lavoro, i quotidiani e i siti web prediligono storie di successo femminile nel mondo del lavoro d’impresa privata – vedi da ultimo l’ ANSA – Donne supertecno, gli 11 talenti italiani. Tutto bene, salvo ricordare anche che la presenza femminile nella Pubblica Amministrazione è maggioritaria e, comunque, rilevante anche nelle qualifiche di alta responsabilità (qui sopra in foto, ad esempio, la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi).  Si vedano le statistiche qui appresso.

Valotti Bellè 2014 – I manager pubblici che vogliamo_% DIRIGENTI donne nei Ministeri

 Distribuzione di genere SCUOLA STATALE nel 2011

 Distribuzione di GENERE Servizio Sanitario Nazionale  2011

 RGS Conto annuale 2012 distribuzione di genere dei LAVORATORI PUBBLICI

Democrazia paritaria – incontro con Maria Elena Boschi

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COMUNICATO STAMPA

Ieri 3 novembre 2014 l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria ha incontrato la Ministra per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

Per l’Accordo erano presenti Daniela Carlà, Irene Giacobbe, Rosanna Oliva, Serena Romano e Roberta Morroni.

La delegazione ha illustrato le posizioni dell’Accordo riguardo le riforme della legge elettorale per la Camera dei Deputati e la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione .

La Ministra ha assicurato attenzione alle proposte, delle quali era già a conoscenza, e ha, in particolare, manifestato interesse per la tematica della valutazione dell’impatto di genere, nell’ambito della valutazione delle politiche pubbliche, che sarà tra le competenze del nuovo Senato.

E’ stato concordato un nuovo incontro durante il successivo iter parlamentare.

Il personale del Sistema sanitario in Italia

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Il Ministero della Salute ha pubblicato lo scorso luglio 2014 – sul sito istituzionale – un ottimo studio statistico sul personale del sistema pubblico italiano (vedi qui),  frutto di un’elaborazione effettuata dagli uffici del Ministero sul Conto annuale della pubblica amministrazione più altre fonti di dati citate nel rapporto. Sembra opportuno farne oggetto di studio e riflessione. Sono 715.992 le unità lavorative pubbliche facenti capo alle ASL, alle Aziende ospedaliere e universitarie e agli Istituti di ricovero e cura (665.031 a tempo determinato, 34.125 con rapporto di lavoro flessibile e 16.836 personale universitario). I medici, in particolare, considerando nel loro caso anche le categorie dei non dipendenti dal SSN, sono 243.855, suddivisi come presente nel  sintetico del rapporto, qui sotto.

Da evidenziare la classificazione di genere che dimostra che il SSN italiano é prevalentemente donna (431.524 dipendenti su 665.031 a tempo indeterminato, pari al 64%). I medici donna sono ancora minoranza (39%), ma la consistenza si capovolge nella professione di farmacista (77%), biologa (77%),psicologa (75%) e dirigente del ruolo amministrativo (72%). Vedi i dati assoluti alla prima pagina del “sintetico” qui sotto.

 SINTETICO

 MINISTERO SALUTE – Il personale del Sistema sanitario italiano, anno 2011 – rapporto completo.

L’economia della nazione – Antonella Crescenzi

Antonella Crescenzi – indice ed estratto

E’ uscito nelle librerie un volumetto tascabile di 140 pagine scritto per la casa editrice della Luiss da Antonella Crescenzi, già dirigente del MEF alla Direzione generale del Tesoro.
Si tratta della nuova collana “Piccole Introduzioni Luiss”, dal formato ridotto e dal prezzo molto contenuto (8 euro) che si propone di affrontare temi complessi delle scienze sociali in modo accessibile ma rigoroso.
Il volumetto intitolato “L’economia della nazione” cerca di spiegare che cos’è l’economia, come funziona il sistema economico e sintetizza anche le principali questioni dell’economia italiana (tra cui ovviamente gli squilibri di genere). Il tutto è espresso il più possibile con parole semplici, con esempi pratici, schemi e grafici. Con intento didattico e divulgativo.

Verso gli stati generali delle donne per la legalità.

Corruzione e illegalità. Il NO delle donne, quarto incontro

La Ministra Maria Carmela Lanzetta – NOIDONNENoiReteDonne

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VERSO GLI STATI GENERALI DELLE DONNE PER LA LEGALITA’

Lunedì 27 ottobre 2014
Presso Ministero Affari regionali e autonomie
Sala Conferenza Stato Regioni
Roma, Via della Stamperia, 8

La legalità come valore della collettività a garanzia dei diritti. È un principio che le donne prima di tutto intendono riaffermare perché sono doppiamente vittime di illegalità e corruzione: come cittadine per i disservizi del sistema e in quanto donne per l’impatto sui conseguenti tagli ai servizi sociali. Nel solco di un percorso avviato nel 2012 l’appuntamento intende avviare il percorso necessario a raccogliere adesioni e contributi al fine di contribuire a riaffermare la legalità come leva su cui costruire una rinnovata consapevolezza civica e per l’affermazione di una Cultura della Legalitá quale cemento del vivere civile e base per la giustizia sociale.

Maria Carmela Lanzetta,  Marisa Rodano, Tiziana Bartolini,  Daniela Carlà, Roberta Morroni

Per adesione: mail redazione@noidonne.org

DEMOCRAZIA PARITARIA E FUTURO DELLA DEMOCRAZIA

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L’articolo di Daniela Carlà, pubblicato su “Noi donne” e che riproduciamo qui sotto, illustra un concetto di interesse non parziale, ma di rilevanza generale: la rappresentanza di genere non è mera rivendicazione di “parità” di rappresentanza da parte del genere femminile, ma fattore di crescita e di sviluppo delle Istituzioni, perché conferisce vitalità e slancio alla vita democratica del Paese.

Daniela Carlà – Il cammino difficile ma inevitabile verso la Democrazia paritaria.

ACCORDO DI AZIONE COMUNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA – LEGGE ELETTORALE E RAPPRESENTANZA DI GENERE

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Pubblichiamo la conferenza stampa tenutasi presso la Camera dei Deputati lo scorso 4 marzo 2014 promosso dall’ Accordo di azione comune per la Democrazia paritaria, in merito agli aspetti di genere contenuti nel progetto di legge elettorale “Italicum”

Clicca qui per la trasmissione della Conferenza stampa

Sullo stesso tema un’intervista a Daniela Carlà

Reteconomy – L’Italicum e la rappresentanza di genere – Intervista a Daniela Carlà

 

NOI DONNE COOPER..ATTIVE

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MARTEDI’ 4 MARZO 2014

Casa dell’Architettura-Piazza Manfredo Fanti 47- Roma

COMUNICATO STAMPA

Roma, 24 febbraio 2014. Oltre il 52%. Questa la percentuale di donne occupate nel comparto cooperativo in Italia, ben più della metà di quel milione e 200mila addetti nelle 43mila imprese attive. Un’economia, quella cooperativa, che nonostante le difficoltà degli ultimi anni, realizza un fatturato di 140 miliardi di euro e rappresenta l’8% del PIL nazionale.

I cambiamenti del quadro socio-economico e della struttura del mondo del lavoro, che la crisi ha acuito, impongono una riconfigurazione dei tempi di vita e di lavoro e una profonda revisione del welfare. Le donne della cooperazione possono dare un significativo contributo attraverso idee e progetti anche grazie alle esperienze già in atto che hanno aperto strade innovative in risposta ai bisogni sociali emergenti.

 

Con l’intento di valorizzare queste esperienze, la Commissione Pari Opportunità di Legacoop ha promosso il progetto “Lavoro, donne, cooperazione” con la collaborazione di NOIDONNE, storica rivista di politica delle donne, e della Fondazione Nilde Iotti, impegnata nella ricerca storico-socio-economica per valorizzare le donne come classe dirigente. Obiettivo del progetto è tracciare delle linee guida per nuovi modelli organizzativi e per un sistema di servizi sociali rispondente alle reali esigenze delle persone, oggi. Una mostra e una tavola rotonda offriranno elementi di rilettura e spunti di riflessione sui temi posti all’attenzione del progetto.

MOSTRA“NOIDONNE cooperAttive”

Martedì 4 marzo alle 15.30 Aldo Soldi, Direttore Generale Coopfond, e Tiziana Bartolini, Direttora di NOIDONNE, inaugurano la Mostra “NOIDONNE cooperAttive”: un progetto cross-mediale che si propone una rilettura dei passaggi salienti delle conquiste delle donne per la parità nel lavoro, per la tutela dei diritti e per la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nella dimensione cooperativa. Una mostra fotografica e documentale che incrocia la storia con le questioni più stringenti dell’attualità dando la parola – anche attraverso video-testimonianze realizzate dalla giornalista Marina Caleffi – alle cooperatrici di oggi. La Mostra è visitabile fino al 12 marzo.

TAVOLA ROTONDA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO IN ITALIA E IN EUROPA OGGI

Alla tavola rotonda “Tempi di vita e tempi di lavoro in Italia e in Europa oggi”, prevista alle ore 16.30, interverranno Dora IacobelliLivia TurcoLinda Laura SabbadiniRita GhediniDonata Gottardi, Maria Luisa Mirabile e Costanza Fanelli e modererà la giornalista Luisa Grion. La tavola rotonda sarà il primo momento di un lavoro di approfondimento svolto con ricercatrici, donne delle istituzioni e del mondo imprenditoriale per arrivare alla formulazione di alcune linee di proposta per un welfare innovativo e sostenibile che saranno presentate in un convegno programmato per il prossimo autunno.

pariopportunita@legacoop.coop – Tel. 06 84439403;  redazione@noidonne.org – Cell. 339 5364627; info@fondazionenildeiotti.it – Cell. 366 4137546;

http://pariopportunita.legacoop.coop   •   www.noidonne.org   •   www.fondazionenildeiotti.it
#cooperattive

 comunicato stampa 4 marzo-4

MARIANNA MADIA nuovo Ministro per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione

Marianna-Madia

Dietro il gradevole “allure” che la neo Ministra per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione Marianna Madia non ha smentito nella prima intervista successiva alla sua designazione – vedi qui sotto -, di lei sappiamo che ha studiato a Roma presso l’Istituto Chateaubriand, che si è impegnata nella scorsa legislatura in commissione Lavoro, incrociando lì tutte le problematiche riguardanti i pubblici dipendenti, e che si è occupata recentemente di “jobs act” ( vedi qui ) nella nuova segreteria del Partito democratico.

Essere Ministro della funzione pubblica in un Governo che colloca la riforma della Pubblica amministrazione – LOTTA ALLA BUROCRAZIA -clicca qui – fra gli obiettivi cardine del proprio programma, offre a lei – ed a chi è convinto che la riforma delle Pubblica amministrazione italiana è il volano di qualunque altra riforma del Paese – l’occasione preziosa per confermare il fatto che essere donna in un posto di  responsabilità favorisce la prevalenza di caratteristiche di azione quali l’attenzione, l’equilibrio, l’ascolto, la profondità e il coraggio. Buon lavoro a lei e buona fortuna alla Pubblica Amministrazione che deve cambiare una volta per tutte.

 La Repubblica 22 feb 2014 -intervista a Marianna MADIA

Da Huffington post – Madia: l’approccio di Patroni Griffi è sbagliato e insufficiente.

Numero e distribuzione dei dipendenti pubblici 2011 (AGGIORNAMENTO 2013).

VEDI ANCHE AGGIORNAMENTO DEI DATI AL 2013 CLICCA QUI.

Numero dei dipendenti della Pubblica amministrazione

Si presentano di seguito alcune elaborazioni realizzate sulla base dei dati presenti sulla banca dati della Ragioneria generale dello Stato, con particolare riferimento al conto annuale dell’anno 2012. La prima sintesi è quella che conferma una tendenza alla diminuzione del numero dei dipendenti pubblici. Per quanto riguarda, inoltre, il confronto internazionale sulla “consistenza” della Pa italiana, i dati più recenti sul rapporto del numero di impiegati pubblici su 1000 abitanti nei Paesi UE sono ancora quelli riferiti all’anno 2010, di provenienza OCSE: l’Italia, con i suoi 58 dipendenti pubblici su 1000 abitanti è assolutamente in media.

CONTO-DELLA-PA- Serie storica dipendenti PA-2007-2011

Rapporto dipendenti pubblici/popolazione UE e occupati totali

Il conto annuale 2012 della RGS ha, inoltre, presentato i dati relativi alla distribuzione regionale dei dipendenti pubblici nel 2011. I dati in questione vengono riepilogati qui sotto, anche attraverso una “mappa geografica” di presentazione.

Dipendenti pubblici 2011 – DISTRIBUZIONE REGIONALE

 Mappa geografica 2011 della distribuzione dei dipendenti pubblici in Italia

Infine, i dati raccolti ed elaborati dalla Ragioneria generale dello Stato e dalla Corte dei Conti con la sua delibera delle Sezioni riunite in sede di controllo n 9 del giugno 2013 consentono di offrire un quadro sufficientemente chiaro su altri due elementi sensibili della PA italiana: la distribuzione di genere, articolata in ciascuna regione e la quantificazione dei dirigenti e delle Alte professionalità in servizio al 31 dicembre 2011. Rinviando ad una lettura più specifica dei dati, emerge una presenza femminile nella PA italiana che sopravanza di 10 punti (55% contro il 45%) quella maschile, con punte di assoluta preponderanza nella Scuola (circa l’80%). I dirigenti e le alte professionalità nella PA sono circa 250.000, distribuiti nei vari settori di attività come sintetizzato nella tabella qui sotto.

Distribuzione di GENERE dei dipendenti pubblici

2011 DIRIGENTI e Alte professionalità nella PA

Dirigenza nei Ministeri italiani 

VEDI ANCHE : QUANTE SONO LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ITALIANE?

NUOVA LEGGE ELETTORALE E ACCORDO DI AZIONE COMUNE PER DEMOCRAZIA PARITARIA

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Dichiarazioni di “Noi rete donne” in ordine alla nuova legge elettorale – intervista pubblicata sul sito della Rivista “NOI DONNE”.

ND NOI DONNE – legge elettorale: non sarà nuova senza Pari opportunità – clicca  qui per ascoltare l’intervista

Comunicato di Democrazia paritaria su legge elettorale gen-2014

Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria

 

LE RIFORME ELETTORALI EUROPEA, NAZIONALE E REGIONALI.


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Il 3 dicembre 2013 si terrà l’iniziativa pubblica su ‘SE NON E’ PARITARIA NON E’ DEMOCRAZIA.LE RIFORME DELLE LEGGI ELETTORALI EUROPEA, NAZIONALE E REGIONALI‘  presso la sede del Parlamento Europeo- Sala delle Bandiere in via IV Novembre n. 149 – Roma dalle 15.00 alle 18.00.
Interverrà la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli.Convegno organizzato da:

Marisa Rodano

Daniela Carlà

Documento dell’ACCORDO COMUNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA sul Convegno del 3 dicembre 2013

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE U.S.A. – UNA DONNA ALLA GUIDA DELLA FED

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Il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha nominato alla guida della FED JANET YELLEN, economista di fama internazionale. Si riproduce al riguardo un articolo dell’economista Antonella Crescenzi, pubblicato sulla pagina facebook di SNOQ – LIBERE.

Antonella CRESCENZI – Una donna al governo della politica monetaria degli Stati Uniti

 

Fuori la cattiva politica dalla Pubblica Amministrazione – Daniela Carlà

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La Direttrice della nostra rivista on line “Nuova etica pubblica”, Daniela CARLA’, ha espresso il suo punto di vista sui percorsi di riforma delle Pubbliche Amministrazioni in una intervista apparsa su www.noidonne.org. Mettendo il dito nella piaga, ha parlato senza mezzi termini di pubblica amministrazione screditata, di continue leggi che producono 0 riforme, di amministrazione che non “guarda” alla sua componente femminile. Di fronte alla persistenza di questi fenomeni, la Carlà oppone un cambiamento che “….deve essere interiorizzato, intenzionale….” , nel quale “.…occorre trovare gli agenti del cambiamento, radicarlo…..monitorare e valutare i processi“. In questo processo il ruolo primario spetta alla dirigenza pubblica, ma una dirigenza il cui rapporto con la politica sia ripensato a fondo.

Fuotri la cattiva politica della pubblica amministrazione.