Che cos’è precisamente la “bollinatura”?

C’è un timbrino che compare sul testo dei decreti legge, dei regolamenti e dei disegni di legge che i governi della Repubblica approvano prima di trasferirli all’esame del Presidente della Repubblica e del Parlamento: quel timbrino “deve” essere stampato su ciascuna delle pagine dei provvedimenti di natura legislativa, in basso a sinistra con il colore azzurro. Senza quel timbrino è impossibile – nel senso che “nessuno si sogna di” – procedere all’approvazione del testo in Consiglio dei ministri. Da cosa deriva la sua importanza? Nemmeno le polemiche più feroci contro l'”invadenza” dei controlli operati dalla Regioneria Generale dello Stato hanno scalfito l’idea di una quasi sacralità della “bollinatura”.  Eppure essa non è prevista da alcuna legge!!! La sua forza sta nell’effettività che le viene conferita da tutti gli organi costituzionali coivolti nei processi legislativi: infatti, il bollino costituisce la “copertura “ che qualunque Consiglio dei ministri, Presidente della Repubblica e Commissione parlamentare chiede alla Ragioneria per avere garanzia “che tutto sia a posto”, in altri termini che sia rispettato l’articolo 81 della Costituzione. Non e’ un atto obbligatorio  ma una prassi consolidata di altissimo rango.

Risultano assai pochi gli approfondimenti in dottrina sulla bollinatura; se ne propone qui di seguito uno dei rarissimi, introvabile in libreria e via web, della prof.ssa Elisa D’Alterio. Esso consente di uscire dalla superficialità del sentito dire e di conoscerne la storia e le funzioni.

 La bollinatura

Articoli Recenti Relativi