Replicando a quanto affermato da Alessandro Baricco, l’economista italo-americana Mariana Mazzucato (vedi qui le sue teorie sullo “Stato innovatore”) ha esposto sulle colonne de La Repubblica dello scorso 14 gennaio – vedi qui – il suo pensiero dissonante in merito al “crollo delle élite” rispetto a quello esposto due giorni prima da Baricco (vedi). Mazzucato tiene ad evidenziare che mai le elite “concedono” magnanimamente diritti e tutele, ma sono piuttosto le collettività che sempre hanno dovuto lottare per ottenere sanità, istruzione, condizioni civili di lavoro. Quindi sono le collettività ad essere le vere protagoniste delle conquiste di libertà e di democrazia, non le élite. Planando sull’oggi, Mazzucato parla con chiarezza dell’esistenza di “odio per le élite” aggiungendo tuttavia che questo odio ha “ragioni profonde, inclusa la sequenza dei trattati comunitari, fatti trangugiare come oche da ingrasso ai cittadini europei“. Ma ce n’è anche peri manipolatori delle masse: “questo odio è stato attizzato, rinfocolato e indirizzato da chi scientemente ha costruito una narrazione semplificatoria, ma articolata, e ha capito prima di tutti che la diffusione planetaria del web avrebbe permesso di registrare ed elaborare miliardi di frammenti, componendoli in tanti ritratti individuali. Così da poter inoculare quella narrazione nei soggetti predisposti, con gli ingredienti giusti e il dosaggio necessario ad indirizzare l’odio e quindi usarlo“.
Mazzucato – Chi manipola la collettività è la vera élite