Nell’ultimo “fondo” sul Corriere della Sera di ieri 7 giugno 2018 ha esposto alcuni punti di vista in ordine all'”Esordio” in Parlamento del nuovo Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Conte – vedi qui il testo completo dell’articolo: al di là del titolo e delle considerazioni iniziali – Un esordio in tono minore”, assumono particolare interesse per noi le sue raccomandazioni finali, perchè attengono alla gestione specifica della macchina dello Stato da parte dei nuovi governanti: 1) “dotarsi di quelle che i francesi chiamano «amministrazioni di stato maggiore», degli «staff», senza i quali non si governa uno Stato”; 2) “Non diventino prigionieri delle critiche ai grandi servitori dello Stato, ma sappiano distinguere i competenti dai vecchi volponi e dai giovani inesperti. E principalmente trovino il coraggio di sopprimere lo «spoils system» all’italiana, che ha fatto tanto danno, da un quarto di secolo, alle nostre Amministrazioni pubbliche, diminuendone l’imparzialità”; 3) Evitino di pensare che “lo Stato siamo noi”, ovverosia che la macchina della Repubblica sia riconducibile all’azione del solo Stato centrale: in un Paese democratico vanno attentamente salvaguardati, non solo il potere giudiziario, ma anche “le autorità indipendenti, il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti e molti altri organismi che non dipendono dal Governo“. Aggiungiamo noi che l’identificazione fra Stato e Repubblica rischia sempre generare equivoci in ordine al ruolo di altri soggetti (Regioni, Province e Comuni) di pari dignità costituzionale e con insoddisfacenti regole di coordinamento reciproco; 4) “Sappiano anche che il governo del Paese è anche (parte del) governo dell’Europa“.
Cassese: consigli per una visione corretta dello Stato