Convegno SNA novembre 2017: lo stato degli studi sulla pubblica amministrazione

Pubblichiamo gli interventi  “clou” del convegno tenutosi lo scorso 28 novembre 2017 alla Scuola Nazionale dell’Amministrazione su “Lo stato dell’arte della ricerca italiana sulla pubblica amministrazione in prospettiva europea“. il convegno è stato l’occasione per presentare il volume curato da Edoardo Ongaro sullo stesso oggetto, ma in un  contesto europeo: “The Palgrave Handbook of Public Administration and Management in Europe“. L’idea di fondo del volume è quella di mostrare “la cassetta egli attrezzi”, cioè tutte le conoscenze e gli studi utili per consentire la conoscenza delle pubbliche amministrazioni in Europa.

L’intervento più efficace è stato – ca va sans dire – quello del prof. Sabino  Cassese il quale ha strutturato la sua esposizione sulla descrizione storica degli studi italiani sulla pubblica amministrazione. Dopo una prolusione sul periodo “pre-orlandiano” ( si veda qui comunque un suo scritto dal titolo “Lo studio del diritto amministrativo da Romagnosi al fascismo) egli ha illustrato con dovizia di particolari e grande vivacità “l’imposizione d’imperio” –  manifestatasi nel nostro Paese fino a pochi anni fa – del diritto amministrativo come unica chiave di lettura della pubblica amministrazione e di come tale prospettiva si sia rivelata nel tempo, non solo  perdente, ma fattore di emarginazione di altre discipline egualmente importanti, prima fra tutte la scienza dell’amministrazione, invece molto curata nel mondo anglosassone.

Il prof. Cassese ha utilizzato, infine, la critica alla “monocultura scientifica” come trampolino logico per porre 5 sanguinose domande al coordinatore dell’Handbook, Edoardo Ongaro, che domande in effetti non erano, ma valutazione ponderata dei limiti della pubblicazione: 1a domanda: perchè il volume si limita alla sola dimensione europea, quando lo studio delle pubbliche amministrazioni ha ormai una portata e uno spettro di osservazione globale? 2a domanda: nel contesto europeo, perchè sono stati descritti i contributi scientifici di alcuni paesi, ma non di altri (ad es. Grecia, Spagna, Portogallo, Francia , Italia)? 3a domanda: dove sono le “coordinate scientifiche” cioè un capacità di ordinare in modo scientificamente sistematico e “ricostruttivo“, e non meramente descrittivo, i vari materiali che si presentano nell’Handbook? 4a domanda: ma i problemi trattati solo in termini di scienza dell’amministrazione escludendo quasi completamente i parametri giuridici, non provocano, a parti invertite, lo stesso errore compiuto dal mondo accademico italiano per un secolo intero? 5a domanda: perchè la ricerca in questione non si pone il “problema ecologico” delle pubbliche amministrazioni? perchè, in altri termini, non dà alcuna risposta alla questione del diverso effetto prodotto da istituti amministrativi simili in contesti politici e culturali diversi?

La cortesia dl relatore ha indotto a porre questi giudizi  come domande….. invece appare chiara una bocciatura evidente di un certo modo “nuovo” di approcciare alla ricerca sulle pubbliche amministrazioni.

Videoregistrazione dell’intervento di Sabino Cassese;

Videoregistrazione dell’intervento del prof. Edoardo Ongaro.

 

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