Convegno all’Università Bocconi – La Pa che vogliamo

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Atti del Convegno – clicca qui

Il 20 febbraio, nel pieno della fase delle consultazioni per il nuovo Governo Renzi, si è tenuto a Milano il convegno sulla Pubblica Amministrazione “La Pa che vogliamo”, organizzato dall’ ”Osservatorio sul cambiamento della PA” (OCAP) dell’Università Bocconi.

Ottimo il livello del Convegno, quanto ai contenuti e alle presenze “non politiche” – Raffaele Bonanni, segretario della CISL, Gaetano Maccaferri, vice presidente della Confindustria, Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, Elio Borgonovi, professore di economia aziendale e delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, le tematiche e le soluzioni prospettate sono quelle, più volte evocate negli ultimi anni, della semplificazione, della necessità della valutazione dell’azione della pubblica amministrazione, del ruolo della pa nel processo di ripresa economica del Paese.

Nel contesto generale sopra delineato, vanno segnalati per la loro importanza due interventi. Il primo è contenuto nella video intervista a Graziano Delrio, nella quale il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha delineato il programma del Governo Renzi per le Autonomie territoriali: funzione legislativa demandata alle Regioni, funzioni amministrative alla competenza dei Comuni, condivisione fra Comuni, aree metropolitane e Regioni di una prassi non più “competitiva” ma “cooperativa”, tesa alla programmazione integrata dei più importanti “hub” dell’energia, dei trasporti, della ricerca e delle opere pubbliche; in altri termini, un’Amministrazione sul territorio che funzioni attraverso un’organizzazione a rete ed in cui le funzioni amministrative (personale, informatica etc) non siano “replicate” n volte a livello della miriade di comuni di piccolissime dimensioni, ma al contrario una “gestione associata dei servizi”. Il governo si farà promotore di iniziative legislative che favoriscano la convergenza dei fondi europei verso le aree metropolitane, da considerare come punti di riferimento privilegiati per favorire lo sviluppo di nuove energie imprenditoriali. Clicca qui per ascoltare la video intervista a Delrio

La tematiche centrali del Convegno – rappresentata dal “punto” sulla situazione della Pa italiana e dalle proposte Bocconi per un cambiamento entro l’anno 2020 – sono state esposte nella relazione generale tenuta dal Professor Giovanni Valotti, che ha integrato l’esposizione con la presentazione di una serie di slide di accompagnamento.

 Le Slide della Relazione_Valotti al convegno “La_PA_che_vogliamo” del 20 febbraio 2014.

Come evidenziato dalle slide più significative , emerge un quadro di assoluta sfiducia dei giovani nei confronti del “Sistema Italia” (vedi), in cui  l’elemento preponderante è il giudizio sull’assenza di meritocrazia a tutti livelli e la bassa qualità delle classi dirigenti e la carenza e la scarsa qualità dei servizi.

 

crisi di sfiducia

In un quadro caratterizzato da molte ombre, ma anche da isolate luci, emergono fra gli altri: 1) la questione della durata dei processi civili, con un orizzonte fortemente diversificato sul territorio, dagli 855 giorni necessari per decidere una causa di Torino ai 2022 giorni di Bari (vedi sotto)

durata dei processi

2) la diversa densità di presenza dei dipendenti pubblici sul territorio, dagli 85 occupati per 1000 abitanti della Valle d’Aosta ai 40 della Lombardia.

3) l’ottima collocazione della sanità italiana nel panorama mondiale (6° posto fra i migliori sistemi sanitari secondo la classifica Bloomberg), pur nella coesistenza di fenomeni assolutamente negativi.

Migliori sistemi sanitari del mondo

4) l’ingorgo normativo di leggi esistenti e da definire – 117 norme attuative in attesa di emanazione, 148 norme attuative previste dal governo Monti per le quali i termini sono scaduti.

ingorgo normativo

Nel panorama presentato, Giovanni Valotti avanza una proposta per la Pa del 2020 basata sui tre pilastri di cambiamento: 1) la selezione delle elite dirigente; 2) la trasparenza e l’accountability, intesa come valutazione delle politiche pubbliche e dei risultati; 3) la semplificazione.

Nell’orizzonte progettuale prefigurato, risultano di forte impatto quelle di: a) avvicendare entro l’anno 2020 il 50% della dirigenza ministeriale – età media attuale sui 52 anni di età – agendo sul turn-over e provvedendo ad operare fortemente per la prevalenza di un sistema dei valori della nuova dirigenza orientato alla tensione etica verso il cambiamento e l’efficienza; b) riformare il sistema delle politiche pubbliche adottando un metodo uniforme di gestione dei processi decisionali quale quello presentato nella slide successiva.

decision making process

c) l’esigenza di istituire delle società di certificazione dei dati di impatto (outcome) dell’azione delle pubbliche amministrazioni, dall’altra di “prevedere forti incentivi per le amministrazioni che attuano le riforme”; d) modificare radicalmente le modalità di presentazione su web dei dati di trasparenza delle pubbliche amministrazioni, immettendo gli unici dati veramente significativi dell’utilità dell’azione di un’amministrazione pubblica e di interesse diretto di cittadini e imprese: i dati cosiddetti d’impatto, cioè quelli relativi agli effetti sulla comunità amministrata delle azioni poste in essere da un’amministrazione pubblica. Nella slide qui sotto è evidenziato, sulla sinistra, un quadro di “trasparenza,valutazione e merito” pubblicato su internet da un’amministrazione pubblica italiana e sulla destra, invece, gli indici d’impatto presentati dalla città di Edmonton in Canada.

trasparenza indicatori d impatto

Una chiosa finale al Convegno di Milano può essere di identico tenore rispetto al concetto espresso dal Presidente della Bce, Mario Draghi, a proposito delle vicende italiane: il problema non è sapere cosa è necessario fare, ma farlo effettivamente.

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