Dal 1980 a oggi si è modificata poco la distribuzione di dipendetti pubblici nel nostro Paese. Il dato è desumibile elaborando la relazione “La dimensione territoriale” della Ragioneria Generale dello Stato sul Conto annuale dei dipendenti per l’anno 2020 (vedi qui) e i dati presenti nel famoso “Rapporto sulle condizioni delle pubbliche amministrazioni” del 1993 (vedi) , a cura del Dipartimento della funzione Pubblica – Ministro Cassese. Presentiamo qui di seguito due tabelle tratte da tali fonti una per l’anno 2020 e un’altra per l’anno 1980, quaranta anni prima.
Il dato lampante è che solo 12,3% (12,8 % nel 1980) dei dipendenti pubblici lavora e risiede nel Lazio (quindi anche meno nella sola capitale Roma): il restante 88% opera sul territorio nazionale, distribuito col 42,2 % al Nord, il 23,2% al Centro e il 34,6% al Sud. il personale pubblico che opera sul territorio non è costituito solo da dipendenti comunali, regionali, aa.ss.ll. , ma anche dagli insegnanti del Ministero dell’Istruzione e dal personale periferico del Ministero dell’Interno, dell’Economia dell’INPS e dell’INAIL. Pertanto, a valere sulla distribuzione del personale, non si può parlare di “centralismo romano”. A proposito del rapporto dipendenti pubblici/popolazione residente non si notano scarti significativi dal dato nazionale (5,4%, lo stesso del 1980), con un margine a favore del Nord d’Italia (mezzo punto in meno sul dato nazionale); solo 0,2 punti percentuali in più del Sud Italia sul dato nazionale. Come sottolianeato da uno studio dell’Università Cattolica di Milano dello scorso anno 2018 (vedi qui), il rapporto meno virtuoso col numero dei residenti si nota nelle regioni a statuto speciale (non solo la Sicilia).
Colpisce molto la stabilità nel tempo delle consistenze di capitale umano nell’arco di quarant’anni di vita amministrativa.
Dato pacificamente acquisito da decenni, infine, il rapporto dipendenti pubblici/popolazione residente e occupati pa/totale occupati – secondo tutti i rapporti nazionali e internazionali, passati e presenti – è abbondantemente in media con gli altri Paesi UE (vedi qui il dato Eurostat).
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