La Stampa dello scorso 12 luglio ha riprodotto una sintesi corposa della relazione tenuta da Mario Draghi alla conferenza estiva del National Bureau of Economic Research a Cambridge nel Massachusetts. L’oggetto della relazione riguardava direttamente i cittadini dell’Unione Europea. La questione che pone la relazione e’ la seguente: può’ continuare nel presente assetto istituzionale un’Europa posta davanti alle sfide globali della competizione fra potenze, delle politiche industriali ambientali e degli investimenti strategici che devono oltrepassare i limiti temporali del Recovery Plan? Da una raffigurazione analitica delle insufficienze degli Stati europei di fronte a queste sfide, Draghi fa seguire tre possibili scenari aperti: a) un percorso non più’ sufficiente di integrazione economica , produttiva e “tecnocratica”, come è stato fino ad oggi; b) la fuoriuscita di singoli Stati dai vincoli comunitari, tipo Brexit: c) procedere con nuovi Trattati verso una maggiore integrazione politica che veda l’istituzione di poteri centralizzati affidati ad organi politici federali.
La relazione dell’ex presidente della BCE è orientata a dimostrare che questa terza è l’unica strada utile percorribile. Inutile specificare, ci pare, che il taglio generale della relazione supera di gran lunga la dimensione “economica”, per assurgere nei fatti a proposta politica da grande statista.
DRAGHI UNIONE MIONETARIA AL BIVIO