EXPO 2015 – Il sistema degli appalti in deroga

EXPO' 2015

Avevamo visto giusto noi di Eticapa, ben prima della denuncia – a buoi scappati dalla stalla – del Presidente dell’autorità degli appalti, citata nell’articolo della Repubblica di ieri (La Repubblica 1 giu 2014 -Expo’, rapporto shock “Appalti senza controlli per mezzo miliardo) quando – due giorni dopo gli arresti di Frigerio, Greganti e Paris – avevamo ricostruito il sistema giuridico di riferimento degli appalti  (per vedere articolo clicca qui) che lasciava aperte “voragini” di possibilità di disporre a piacimento del denaro pubblico: su 1,35 miliardi di euro a disposizione per i lavori dell’EXPO’, ben 474 milioni di euro assegnati in deroga al Codice degli appalti, possibilità di non bandire gare europee, controlli della Corte dei conti e dell ‘Autorità di vigilanza degli appalti pubblici inibiti. Con queste deroghe qui diventava un gioco da ragazzi truccare gli appalti. E ciò in effetti è avvenuto.

Il contesto giuridico del sistema degli appalti EXPO’ 2015 era ed è perfettamente legale, ma perverso. E’ l’ultimo sopravvissuto del cosiddetto “schema Grandi eventi“, posto in essere ai tempi di Bertolaso capo della Protezione civile. Il suo funzionamento è basato sull’estensione del potere di Ordinanza, demandato al Presidente del Consiglio in caso di eventi catastrofici, quali terremoti, incendi ed altro. In casi simili, da sempre, l’Ordinamento italiano consente la deroga dalle leggi vigenti e la sottrazione a qualunque responsabilità contabile e amministrativa per favorire interventi immediati, finalizzati al soccorso e al ripristino di livelli minimi di ordinata convivenza…..Questa norma eccezionale fu estesa da un decreto legge del 2001 (vedi qui sotto) ad altre fattispecie che nulla hanno a che vedere con lo stato di emergenza: i cosiddetti “grandi eventi“. In questo modo si spalancavano le porte di un pollaio a tutti i lupi di passaggio. Il resto di quella storia è noto: scandalo Balducci, appalti Anemone,  Salaria sport village, di proprietà di quest’ultimo,costruito sul ciglio del Tevere  a Roma in deroga a qualunque regola, etc.

Da questo ciclone si uscì con un decreto legge del Governo Monti (vedi qui sotto) che abrogava la disposizione legislativa del 2001. Tuttavia veniva contemplata un’unica deroga:  l’EXPO’ 2015, appunto.

Ben lungi dal correggere la pericolosissima anomalia del sistema, anche il governo Letta non si discostò dal contesto ereditato dai precedenti Governi, istituendo la figura del Commissario straordinario dell’EXPO’, che non molto poteva e ha potuto in presenza di norme così lassiste.

Questa vicenda testimonia dell’incapacità del ceto politico di governare il sistema degli appalti pubblici, coniugando l’efficienza con garanzie minimali di correttezza degli atti di spesa di pubblico denaro.

Giuseppe Beato

 Normativa EXPO’ 2015

 

 

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