Riproponiamo la registrazione audio del Convegno coordinato dal Consigliere giuridico del Ministero della semplificazione e della Pubblica amministrazione, dr. Bernardo Mattarella, tenutosi il 27 maggio scorso al ForumPa 2015.
Ci sembra una rappresentazione abbastanza evidente della perdurante confusione esistente su temi cardine quali la valutazione, il reclutamento, l’articolazione delle responsabilità pubbliche nel contesto istituzionale della governance multilivello dei diritti della collettività.
In particolare sul tema della valutazione – si ascolti l’intervento di Andrea Tardiola – registriamo un’evidente confusione teorica fra concetto di valutazione sulle performance delle Amministrazioni in quanto tali e la valutazione dei singoli nel contesto dei risultati delle pubbliche amministrazioni stesse. Sostanzialmente ispirato da pessimismo anche l’intervento di Mauro Bonaretti: la valutazione è impossibile oggi senza un radicale cambio della cultura attuale dell’amministrare pubblico, ovvero si rimanda il tema della valutazione ad epoche future nelle quali un’Amministrazione riformata potrà utilmente recepire tali tematiche. In opposto, noi di Nuova Etica Pubblica siamo convinti che solo una reale introduzione dell’attività di valutazione delle pubbliche amministrazioni (non le valutazioni “burla” in auge da oltre 20 anni in molte amministrazioni pubbliche – vedi qui) sarà l’elemento cardine di una riforma e del cambiamento della cultura e dell’impatto concreto percepibile dalla collettività dell’attività della PA. Una valutazione non genericamente declinata come nel d. lgs. 150/2009, ma mirata a distinti ambiti di operatività e analisi quali: a) valutazione delle politiche pubbliche; b) valutazione dell’operato delle pubbliche amministrazioni in termini di outcome; c) valutazione dei singoli – dirigenti e personale, nel contesto dei risultati conseguiti dalle amministrazioni di appartenenza. Ciascuno di questi “tipi” di valutazione ha obiettivi, contenuti e soggetti valutatori diversi. Sarebbe possibile da subito operare con chiarezza e razionalità in questo campo perché supportano infiniti studi, esempi e storie di valutazione positivi, in amministrazioni pubbliche straniere o in quelle italiane più avanzate (vedasi Servizio sanitario nazionale). Invece nulla si fa e nulla prevede il disegno di legge “Madia” in materia. A tutt’oggi , su di un piano di realtà politica e istituzionale, prevalgono gli elementi dell’analisi svolta al Forumpa 2015 dal nostro Presidente di Associazione Antonio Zucaro (vedi qui): nella maggioranza delle Amministrazioni pubbliche italiane la valutazione non la vuole nessuno, non la politica , non il sindacato e non la dirigenza stessa, tutti affratellati da un implicito, ma incontenibile, senso di rifiuto dell’idea stessa di “essere valutati”. Nessuno vuole essere valutato in questo Paese e il Valutatore, chiunque esso sia – Il preside, il professore, il politico o il dirigente – è un “arbitro mai affidabile che non deve entrare in campo”…. eppure, notoriamente, nessuna partita può essere giocata credibilmente se non c’è un arbitro. La riforma della pubblica amministrazione continuerà a girare a vuoto fino a quando questa “convenzione al ribasso” risulterà vincente nei fatti.
Riforma del pubblico impiego e ruolo della dirigenza- Convegno 27 maggio 2015
Intervento di Bernardo Mattarella – mag 2015
Intervento di Corrado Giustiniani- mag 2015
Intervento di Michele Bertola – mag 2015
Intervento di Carlo Mochi Sismondi – mag 2015