In effetti il titolo del nuovo libro di Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale, è – più correttamente – “Bentornato Stato, MA…” (Il Mulino, 2022). Oltre alla lettura del testo, è possibile seguire la sua presentazione presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana a Roma, con i professori Sabino Cassese e Emanuele Felice.
Sembra poter cogliere il succo del pensiero di Amato in tre riflessioni di fondo: 1. il trentennio di predominio della politiche di “astensione” dello Stato dall’economia sembra essere esaurito, soprattutto per un motivo (quello solito): le forze spontanee del mercato, da sole, non riescono a produrre sviluppo economico e ricchezza diffusa (c’è stata invece polarizzazione dei patrimoni e diminuzione degli investimenti perchè il sistema bancario è poco propenso a finanziare investimenti a medio termine, gli unici che pongono le basi della crescita); 2. lo Stato si riafferma anche in relazione ad altri soggetti istituzionali (Regioni ed Enti locali), ma ciò non significa dismissione dei principi autonomistici, ma facoltà di gestione e intervento sugli interessi che coinvolgono l’intera comunità nazionale; 3. Il “ma” rimane in relazione ai costi dello Stato che interviene nel sistema economico e che deve operare contro le diseguaglianze ingiuste.
Sarah Varetto: introduzione;
Sabino Cassese: minuto 2;
Emanuele Felice: minuto 16;
Giuliano Amato: minuto 29.
Presentazione del libro: “Bentornato Stato, ma” di Giuliano Amato