I contratti collettivi nazionali dei dipendenti pubblici – i grandi dispersi

Con buona pace delle dichiarazioni ecumeniche e benedicenti del Ministro della Pubblica Amministrazione, il momento centrale di vita della legislazione riformata del lavoro pubblico – i contratti collettivi nazionali di lavoro – risulta fra i grandi dispersi dalla vita della pubblica amministrazione nostrana. Con la sola eccezione della preintesa firmata lo scorso 21 dicembre per il comparto Funzioni Centrali (vedi qui il testo) e degli accordi con il personale militare, delle forze armate e non contrattualizzato (vedi qui), gli altri tre contratti di comparto e tutti i contratti delle aree dirigenziali per il triennio scaduto 2019-2021 – da gestire a cura dell’ARAN – non hanno ricevuto nemmeno l’innesco dei preventivi atti d’indirizzo senza i quali non può partire la contrattazione (esiste solo l’atto d’indirizzo generale – vedi qui ). Ma interessano qualcuno gli accordi nazionali di lavoro? Ma sì!, qualche soldino in più! Ciò che conta, tuttavia, sono gli accordi integrativi di ente che procedono “a prescindere”.

Al di là delle “battute” (che battute non sono), qualcuno ancora si arrabbia e polemizza con la burla di un contratto triennale posto in discussione a triennio scaduto! Vedi qui sotto il documento CIDA- CODIRP – CONFEDIR – COSMED.

 RICHIESTA CONGIUNTA CIDA CONFEDIR CODIRP COSMED PER AVVIO CONTRATTAZIONE PUBBLICA

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