La recente Relazione annuale della Banca d’Italia riporta fra l’altro la distribuzione dei 2.236 miliardi di euro di debito pubblico fra i soggetti che tale debito detengono. Poco meno del 75% di tale debito è in mani italiane e ciò smentisce una delle tante “vulgata” raccontate per disorientare il giudizio dell’opinione comune:Il grosso del nostro debito pubblico non è in mano a “multinazionali” straniere. Un’eventuale crisi del debito italiano verrebbe pagata in primo luogo dai risparmiatori italiani. Se poi si dovesse innescare una crisi delle banche italiane, che posseggono il 15 per cento del debito della Repubblica, allora i costi cadrebbero non solo sui risparmiatori che hanno acquistato BOT e BTP (direttamente o tramite gestioni patrimoniali o fondi comuni) ma su tutti gli italiani che hanno un deposito in banca, com’è avvenuto in Grecia.
Un approfondimento in tal senso è presente nell’articolo del prof Marco Causi, economista in servizio all’Università Roma Tre: IL DEBITO PUBBLICO, I DETENTORI E CHI PAGA -clicca qui