Dopo di lui la nostra immagine/Paese nel mondo non sara’ più quella dell’italietta di Vittorio Emanuele Orlando, ne’ quella dell’8 settembre del maresciallo Badoglio: Mario Draghi lascia un’immagine dell’Italia, a fine mandato da presidente della Banca Centrale Europea, di cui tutti gli italiani – e non solo – possono andare orgogliosi.
Pubblichiamo di seguito il testo della lectio magistralis da lui tenuta agli studenti dell’Università’ Cattolica di Milano pochi giorni fa, in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Economia. Chi scrive ammira Draghi in modo “esagerato”, per cui ci risulta stupefacente il modo come egli ha ripercorso la sua esperienza in BCE parlandone ai giovani universitari.
Non vogliamo togliere il piacere di leggere le sue stesse parole nel rievocare le tre grandi svolte, del 2012 (il “whatever it takes“), del 2014 (l’introduzione dei tassi d’interesse negativi) e del 2015 (il salvataggio della Grecia dal completo collasso economico). Citiamo solo il passaggio chiave della sua descrizione del profilo che deve avere un funzionario pubblico servitore dello Stato e della collettività’: “Molti studenti di questa e di altre università vestiranno nel corso della propria vita i panni del servitore pubblico: il futuro della società dipende dal sentire il bene pubblico da parte dei giovani migliori e dall’impegno che profondono nel raggiungerlo.Vorrei oggi condividere con voi quelle che mi paiono caratteristiche frequenti nelle decisioni che consideriamo “buone”: la conoscenza, il coraggio, l’umiltà.”
Cosa aggiungere?
Policy making: il coraggio della competenza”