Chi vuol sorridere un po’, dia un’occhiata al documento di programmazione strategica 2014- 2018 della National Aeronautic and Space Administration, meglio conosciuta come NASA. Quello che a noi appare – ed é – un soggetto proiettato nello spazio-tempo futuro, altri non è che un’Amministrazione pubblica federale, per la precisione un’ executive agency, diretta da Frank Bolden, maggiore generale della’Aeronautica U.S.A. (vedi). Chi crede che le Amministrazioni pubbliche statunitensi siano una specie di “zona franca”, svincolata dalle regole pubbliche e governata dai principi della libera impresa, rifletta bene su questo documento: emanato dall’Agenzia, – come per qualunque altro ufficio pubblico federale – rivisto dall’OMB (Office of Management and Budget, alle dirette dipendenze del Presidente degli Stati Uniti) e trasmesso al Congresso degli Stati Uniti, che lo rivede con la collaborazione del GAO (Government acountability Office – vedi qui), che è un’agenzia a suo riporto per l’analisi di qualunque atto, fenomeno o situazione riguardante l’Amministrazione esecutiva federale.
Il Piano NASA è stato redatto in applicazione del Government Performance and Result Act dell’anno 1993 (vedi qui il testo della legge e l’analisi critica del prof. Franco Archibugi).