Il Ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo (MiBACT) vive un momento di grande effervescenza, da porre in relazione all’impulso che il Ministro Dario Franceschini ha impresso ad una serie di iniziative culminate con la “Legge sulla cultura” del 2014 (vedi qui il testo del D.L. 83 del 31 mag 2014, convertito in Legge 106 del 29 luglio 2014 e la scheda illustrativa della legge a cura del MiBACT – clicca qui). Il rilancio dello straordinario patrimonio artistico e culturale del nostro Paese é stato affidato dal legislatore soprattutto: 1) all'”Artbonus” , cioè a un credito d’imposta del 65% per le donazioni donazioni devolute per il restauro di beni culturali pubblici, le biblioteche e gli archivi, gli investimenti dei teatri pubblici e delle fondazioni lirico sinfoniche. Nel primo anno di applicazione, questa misura ha portato nelle casse del Ministero circa 34 milioni di euro devoluti da “mecenati” della cultura, grandi e piccoli (vedi qui); 2) alla previsione di un Piano strategico “Grandi progetti Beni Culturali” da varare a cura del MIBACT ogni anno, in ossequio a una corretta applicazione del metodo delle grandi “politiche pubbliche”; 3) al “Grande progetto Pompei” assegnato a un commissario straordinario, prima il Generale dei Carabinieri Giovanni Nistri poi il Generale Luigi Curatoli, che – ma guarda un pò! – sta operando bene, e al Progetto di riassunzione degli spazi della Reggia di Caserta.
Grande scalpore ha destato la scorsa estate l’iniziativa di indire un bando internazionale per la funzione di Direttore dei 20 più importanti Musei nazionali. Come dirigenti pubblici non ci turba una scelta di apertura della cultura italiana al mondo: non ci turba perché – come poi verificatosi – la scelta di posti dirigenziali in qualche modo “di vertice” – visto il valore dei prescelti (vedi qui) – é stata pensata ed attuata nella sola ottica del merito e non dell’appartenenza.
Quello che ci piace del “metodo” adottato dal Ministro Franceschini é soprattutto il fatto che si unisca alla visione strategica d’insieme l’attenta cura della macchina amministrativa cui viene affidato il compito di attuare le direttive generali della politica. Questo strutturale nodo di successo viene in particolare seguito al MiBACT da Lorenzo Casini – direttore generale dell’IRPA, professore di diritto amministrativo, “cassesiano” di ferro- che segue i risvolti di organizzazione e risorse umane ( é stato da poco indetto un concorso per l’assunzione di 500 giovani – antropologi, archeologi, architetti, archivisti e bibliotecari – vedi qui) in qualità di Consigliere giuridico del Ministro. E’ sua la descrizione della storia organizzativa del Ministero ( vedi anche sua conferenza su you tube 40 anni di Ministero dei Beni culturali) presente nel testo “Ereditare il futuro“. Presentiamo di seguito la recensione del libro, curata dal prof. Guido Melis in occasione della sua presentazione lo scorso 27 ottobre alla Fondazione Ugo La Malfa.