Il miracolo economico e sociale di Brescia

Giornali e televisioni d’assalto ci mostrano giornalmente la parte meno edificante della vita sociale e politica del nostro Paese, lasciando sempre puntualmente ai margini la descrizione delle situazioni d’eccellenza, che pure esistono. 

Il danno arrecato all’opinione pubblica è doppio, perchè, oltre alla chiara distorsione del “colore” vero della realtà, si omette di descrivere situazioni virtuose che potrebbero essere adottate come modello e oggetto di studio. E’ il caso della situazione attuale di Brescia, la Leonessa d’Italia e città martire per la strage di Piazza della Loggia nel 1974: più 2,9 per cento di produzione industriale; immigrati al 18,5 per cento, esportazioni più 7%. E ancora: disoccupazione al 5,2% (la metà rispetto a quella nazionale); disoccupazione giovanile al 16,3 per cento contro il 32,2 per cento nazionale. Il suo PIL (39,3 miliardi di euro) è ai livelli di quelli della Slovenia, Lituania e Lettonia.

Perchè non si parla ANCHE  di questo? Riproduciamo qui sotto un articolo di Michele Masneri , pubblicato su “Il Foglio” dello scorso 16 aprile che analizza a fondo l’humus sociale/politico/culturale che rende possibile tutto questo.

 

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