SINAPPSI è la rivista scientifica dell’INAPP, (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche). Nel suo numero di luglio 2020 dedicato al lavoro pubblico in Italia e’ presente un saggio di Pierluigi Mastrogiuseppe e Valerio Talamo, entrambi direttori generali e attori di consolidata esperienza nella materia della contrattazione collettiva pubblica. Il testo effettua una rassegna critica dei fatti e delle problematiche che hanno caratterizzato la contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico, dai suoi albori fino all’incerto presente. Viste le posizioni che la nostra associazione ha assunto in ordine all’intera vicenda della contrattualizzazione, dell’esternalizzazione e, in genere, delle tentate (e fallite) riforme della pubblica amministrazione negli ultimi trent’anni (vedi fra tutti l’ultimo nostro documento dello scorso maggio 2020), propendiamo per un giudizio severo sulla capacità della contrattualizzazione, cosi’ com’e’ delineata attualmente dalla legislazione, di incidere positivamente sul buon andamento degli uffici pubblici. Qualcosa evidentemente non ha funzionato rispetto alle attese dei riformatori degli anni ’90 che, generosamente, si attendevano dalla sostituzione degli istituti di diritto amministrativo con gli strumenti regolativi del lavoro in auge nel privato uno slancio nuovo e risolutivo di efficienza. Cosi’ non e’ stato e abbondano le analisi di diverso tipo e segno su “cosa non ha funzionato”. Il saggio di Mastrogiuseppe e Talamo non omette di segnalare educatamente le incongruenze più’ gravi, connesse non tanto al principio in se’ valido della contrattazione, quanto dei modi specifici coi quali la contrattazione del lavoro pubblico e’ stata regolata nel nostro Paese.
Diversamente dalle idee attualmente prevalenti secondo le quali le mancate riforme dipendono da leggi scritte male e da confusioni teoriche e/o aporie concettuali, sarebbe più’ opportuno ammettere che tutta la questione sta dentro una dinamica nuda e brutale di potere: per la precisione, quali siano gli equilibri migliori per la distribuzione dei ruoli e dei poteri fra politica, sindacato e dirigenza pubblica, utili ad allineare la pubblica amministrazione italiana a quelle dei paesi occidentali avanzati (abbiamo pubblicato e reiteratamente riproposte rassegne di scritti orientati in quest’ottica – vedi qui e qui). Ma il Paese non appare sufficientemente maturo perché’ le forze politiche, sindacali e amministrative aprano un dibattito serio su temi cosi’ delicati.
Mastrogiuseppe_Talamo_Contrattazione_collettiva_lavoro_pubblico_Sinappsi_1_2020